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Autore: fly90    22/09/2013    8 recensioni
Sonya e Cristina amano la musica ma Sonya muore tragicamente. Cristina diventa una cantante di successo ma...
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sonya e Cristina.


Sonya e Cristina si conoscevano da anni, erano molto legate anche se diverse sotto molti punti di vista.

Sonya era una ragazza di ventuno anni dal carattere forte, convinta delle proprie idee, la sua grinta traspariva anche dal suo taglio di capelli corto e dal colore tendente al rossiccio scuro oltre che dal vestiario sportivo.

Cristina invece aveva ventitré anni e, a differenza dell'amica, era si forte ma tendeva a sottomettersi per amore, a cambiare la sua natura per piacere a chi amava.

Cercava di nascondere le sue insicurezze vestendosi da rocker, piena di teschi e colori forti.

Insomma questa ragazza era una contraddizione della natura, amava cambiare spesso colore e lunghezza dei capelli che apparivano sempre diversi.

Nonostante queste differenze una cosa le legava a doppio filo: l'amore viscerale per la musica.

Avevano messo su un gruppo composto solo da loro, The different soul.

Sonya scriveva i testi e suonava la batteria mentre Cristina era la voce solista e suonava la chitarra elettrica.

Da qualche tempo stavano cercando di sfondare nel mondo della musica ma fin ora avevano solo preso porte in faccia sentendosi dire che i testi erano banali e la musica non era quella giusta.

Si erano così messe d'impegno Sonya a scrivere testi convincenti e Cristina a migliorare gli arrangiamenti e la voce.

Una notte però successe l'impensabile.

Mentre tornavano a casa dopo una serata in discoteca Sonya aveva perso il controllo dell'auto invadendo la corsia opposta e morendo sul colpo.

Cristina era straziata dalla morte dell'amica, aveva persino abbandonato la musica dedicandosi ad altre cose perché senza di lei le sembrava tutto perduto persino il suo talento canoro.

Da quel giorno non cantò più ne suonò più alcuno strumento.

Passarono gli anni finché un giorno Mattia, il fratello di Sonya, spedì a Cristina una lettera.

La lettera riportava le seguenti parole:

Prima di morire Sonya aveva scritto il testo di una vostra futura canzone te lo allego alla lettera nella speranza che tu riprenda in mano la chitarra e mandi avanti il sogno che era anche di mia sorella. Pensaci seriamente perché anche tu sai che lei avrebbe voluto che tu continuassi la tua strada così come avrebbe fatto lei. Vedilo come un regalo, l'ultimo che lei ti ha fatto.

Mattia.”

Quella lettera la scosse nel profondo e dopo alcuni giorni riprese la chitarra e creò il ritmo giusto per la canzone.

Dopo un mese passato in giro a fare provini per le maggiori case discografiche le arrivò finalmente la chiamata che aspettava.

La canzone era piaciuta e le avevano fatto un contratto per il suo primo cd solista.

Il cd ebbe un successo inaudito grazie al primo singolo “Crazy haert” che era la canzone scritta da Sonya.

Per motivi di strategia il suo manager aveva insistito affinché risultasse che il singolo era stato scritto da Cristina stessa. Lei da subito si era opposta ma alla fine aveva ceduto con enorme sofferenza.

Si sentiva in colpa, non poteva accettare di prendersi il merito di una cosa che non aveva fatto ma che poteva fare?

Sonya non sarebbe mai potuta tornare indietro per riprendersi il diritto del testo.

Ma si sbagliava di grosso...


Nei mesi successivi Cristina aveva scalato i vertici delle classifiche con Crazy heart e la sua carriera era decollata.

Aveva persino ottenuto la possibilità di un primo tour in varie città italiane.

Non poteva essere più felice anche se dentro di lei, nel profondo, il senso di colpa e il pensiero che quel successo era immeritato continuavano a logorarla giorno dopo giorno.

Cominciò ad avere allucinazioni, ogni volta che iniziava a cantare Crazy heart vedeva Sonya tra la folla che la guardava con aria minacciosa.

I primi tempi erano allucinazioni sporadiche poi mano a mano che il suo successo aumentava si fecero più frequenti.

La presenza della sua amica tra la folla divenne regolare.

Ogni volta era sempre più minacciosa ed il suo sguardo sempre più glaciale e accusatorio.

Cristina piangeva spesso la notte dopo essersi svegliata a seguito di incubi terribili dove l'amica la accusava di averle rubato il merito della canzone. Le diceva che non era quello il suo posto, che non meritava tutto quel successo e che presto si sarebbe pentita della scelta fatta.

Fu costretta a prendersi una pausa dal mondo della musica per trovare una cura contro le allucinazioni e gli incubi.

Una volta a settimana aveva la seduta con lo psicologo ma con scarsi risultati.

Sonya era ancora lì, la vedeva chiaramente ogni volta che chiudeva gli occhi.

Era una presenza costante, la vedeva in giro per le strade, mentre faceva la spesa, mentre guardava la tv. Era una persecuzione dalla quale non poteva sfuggire.


Una sera mentre era in macchina in viaggio per andare dai suoi che non vedeva da molto tempo cominciò a sentirsi male.

Mentre guidava iniziò a sudare freddo, si sentiva agitata e nervosa senza ragione.

Accese la musica per distrarsi un po' senza ottenere successo.

L'ansia crebbe e ad un certo punto ebbe la sensazione di essere osservata, di non essere sola nell'abitacolo.

Come per rassicurarsi che tutto fosse a posto alzò lo sguardo sullo specchietto retrovisore e non vedendo nulla scosse la testa divertita dalla sua paranoia.

Nello stesso istante la radio attaccò a cantare Crazy heart.

In un impeto di stizza spense la radio, non voleva ascoltare quella canzone, le dava i brividi.

Dopo qualche istante tuttavia la sua voce uscì chiara e potente dalle casse dello stereo.

Spaventata cercò di spegnerla nuovamente ma ogni volta la radio si accendeva da sola dopo qualche istante.

Fu allora che risollevò lo sguardo sullo specchietto e rimase pietrificata da ciò che vide.

Dietro il suo sedile c'era una figura cinerea, gli occhi fissi nei suoi, spenti e vuoti.

Spaventata lanciò un urlo e premette a fondo sull'acceleratore nella sciocca speranza che il fantasma sparisse.

Ma Sonya non scomparve, rimase a fissarla immobile con un espressione di puro odio a deformarle il viso un tempo pacifico.

Ti prego lasciami in pace, ti supplico! So che ho sbagliato ma sono stata costretta a farlo!” Gridava Cristina in preda al panico e alla disperazione.

Ad un certo punto il fantasma si mosse lentamente.

Si sporse in avanti e con le mani le coprì gli occhi.

Il contatto con la pelle diafana e gelata del fantasma fece rabbrividire Cristina.

Il cuore prese a galopparle ancora più forte in petto, non vedeva nulla.

Guidava alla cieca senza avere la minima idea di dove stesse andando.

Le sue grida furono interrotte dal suono prolungato di un clacson poi ci fu lo schianto.


Un ora dopo l'agente Hopps stava interrogando il conducente del tir che ancora frastornato cercava di rispondere alle domande nonostante lo shock.

Quella macchina è saltata fuori dal dosso completamente dalla mia parte, sbandava e non ho potuto fare nulla per evitarla, ho provato a sterzare ma la macchina si è girata e l'ultima cosa che ho visto è il muso del tir che si schiantava contro la fiancata dell'auto.” Stava spiegando il conducente mentre tremava.

Ok si calmi signor Jensen. Lei non poteva fare nulla per evitare tutto ciò.” Cercò di calmarlo l'agente.

Io non volevo ucciderle...” Disse fra le lacrime l'uomo.

Ucciderle?” Chiese l'agente.

Si, le ragazze...”Sussurrò il conducente confuso alzando lo sguardo verso l'agente.

Il corpo era uno. C'era solo una ragazza nell'abitacolo ed era alla guida dell'auto.

No, erano due ne sono certo. Ho visto un altra ragazza sul sedile posteriore dell'auto.”


Le ricerche andarono avanti per giorni ma del secondo corpo nessuno trovò mai traccia.



Angolo dell'autrice:

Grazie di averla letta, è l'ennesima strampaleria uscita dalla mia testa matta.

Chiedo scusa per gli errori fatti e vi chiedo di essere clementi perché l'ho scritta di getto come al solito.

Con affetto

Fly90


  
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