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Autore: radioactive    22/09/2013    2 recensioni
Black for hunting through the night, for death and mourning the color’s white, gold for a bride in her wedding gown, and red to call enchantment down. | White silk when our bodies burn, blue banners when the lost return. flame for the birth of a Nephilim, and to wash away our sins. | Gray for knowledge best untold, bone for those who don’t grow old. saffron lights the victory march, green will mend our broken hearts. | Silver for the demon towers, and bronze to summon wicked powers.
| Raccolta di 13 drabble (100 parole ciascuna) ● a yingsu ♡ |
▪ Personaggi [scelti da yingsu]: Alexander, Ragnor, Cecily, Gideon, Simon, William, Robert, Luke, James, Woolsey, Shakira (OC), Isabelle, Magnus.
▪ Pairings accennati: Heronwood (Gabriel/Cecily), Gophie (Gideon/Sophie), Sizzy (Simon/Isabelle), Wessa (Will/Tessa), Robert Lightwood + Annamarie Highsmith, Farroway (Luke/Jocelyn), Jakira (Jem/Shakira).
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A yingsu,

che è qui presente con la sua Shakira

la quale dovrebbe comprarsi dei vestiti decenti ♡

 

 

I colori sono le parole che non riescono a dire.

 

 

 

 

|| RACCOLTA DI DRABBLE

 

 

         Black for hunting through the night – ALEXANDER GIDEON LIGHTWOOD.

 

Gli avevano sempre detto che la sua vita era qualcosa di cui andare fiero, che il suo destino da Cacciatore doveva renderlo orgoglioso – che il suo cognome, addirittura,  doveva farlo camminare a testa alta.

Ma Alec non voleva avere un atteggiamento prominente, preferiva sentirsi piccolo, stare dietro alle spalle di Jace.

Voleva confondersi con la notte, essere l’ombra del suo parabatai ed alzare lo sguardo solo quando, scoccando una freccia, salvava il suo compagno.

Alec voleva cacciare indisturbato, essere un Nephilim che non si vantava, che passava innoservato.

Voleva vestirsi di nero per essere un Cacciatore perfetto: un eroe invisibile.

 

 

         For death and mourning the color’s whiteRAGNOR FELL.

 

Ragnor aveva avuto occasione di assistere al funerale di un Cacciatore, più di uno – in realtà.

Se ne stava sempre in disparte, in un suo angolino – talvolta coperto da un incantesimo che lo rendesse invisibile.

Osservava i Nephilim vestiti di bianco, e si accorse quasi con ironia che quel giorno indossava un abito di quello stesso colore – anche i suoi capelli erano di quel candido quasi spettrale.

Sospirò, facendo dietrofront e ripercorrendo la strada che lo avrebbe condotto a casa, per tutto il giorno nella sua mente riecheggiava solo un’idea: quando morirò – pensava – voglio che tutti si vestano di bianco.

 

 

         Gold for a bride in her wedding gown – CECILY LIGHTWOOD née HERONDALE.

 

Cecily rideva, volteggiando nel suo abito oro – si guardava allo specchio ogni volta che le ne aveva l’occasione durante le giravolte che minacciavano di rovinarle la pettinatura accurata.

Amava l’acconciatura dei suoi capelli, il trucco, i merletti del vestito e anche quel dorato splendido che facevano sembrare i suoi occhi delle pietre preziose.

Pensava a Gabriel che l’attendeva e si riscopriva rossa in viso, sbottava a ridere all’idea della reazione di William che, sapeva, le avrebbe detto di essere troppo preziosa per uno come il Lightwood che stava per sposare.

Ma lei voleva sentirsi preziosa, e con quell’abito lo era.

 

 

         And red to call enchantment down – GIDEON ARTHUR LIGHTWOOD.

 

Gideon era infelice – a Londra, scappato in Spagna e nel mondo per sfuggire alla pesante situazione che si presentava a Londra – situazione che si rifiutava di accettare.

Non voleva Benedict, non sopportava Gabriel così ferreo nel seguire il padre, desiderava dimenticare ciò che sapeva e scrollarsi il peso che aveva sulle spalle.

E al suo ritorno tutti i suoi problemi sono mutati in una cicatrice, in un fruscio di gonne che sperava fossero si Sophie, in sguardi che sperava ricambiasse. In un matrimonio che lo aveva reso felice, in un bouquet di rose rosse che aveva regalato alla sua amata.

 

 

         White silk when our bodies burn– SIMON LEWIS.

 

Ricordava la ninna nanna che Isabelle gli aveva letto – quella dei colori e il loro significato per la cultura dei Cacciatori. E anche a distanza di ore, steso sul suo letto a giocare alla PSP, ripensava al bianco. Non gli piaceva che il bianco – rappresentante della gioia del matrimonio nel cattolicesimo – venisse usato per il lutto. E sentiva un nodo allo stomaco pensando a come Isabelle stesse bene con un abito di quel colore.

E tutto quel meditare gli faceva venire in mente che era diventato immortale, che il suo corpo non sarebbe mai bruciato assieme a quello della Lightwood.

 

 

         Blue banners when the lost return– WILLIAM HERONDALE.

 

Will si sentiva potente.

Sentiva di poter conquistare il mondo, di poter conquistare lei – il suo cuore galoppava come quello di Lancillotto mentre andava dalla sua Ginevra; ed era strano il modo in cui si sentiva così vicino al Cavaliere, tanto era innamorato quella sera. Innamorato.

Poteva amare, e lo voleva davvero, come un re vuole tornare dalla sua regina dopo una guerra. Era forte più che mai, un guerriero – un Nephilim pronto ad affrontare il demone più grande della vita: l’amore.

Aveva perduto la speranza, l’aveva ritrovata e gli occhi dell’Herondale erano diventati un po’ più blu, più vivi.

 

 

         Flame for the birth of a Nephilim, and to wash away our sins – ROBERT LIGHTWOOD.

 

Non l’amava più da tempo, Robert.

Alternava la sua attenzione tra il suo terzogenito Maxwell e l’imponente statua dell’Angelo dietro il Fratello Silente che battezzava suo figlio.

Teneva per una mano Alexander e per l’altra Isabelle, ancora piccoli, sentendosi fuori luogo nel suo vestito color fuoco e avrebbe voluto scappare, oppure scomparire.

Le fiamme lo avvolgevano come le catene di quel peccato che aveva commesso – l’infedeltà lo aveva stregato con la più bella e soave delle voci. E mentre Max diventava un Nephilim, Raziel lo guardava con occhi inquisitori, brandendo la sua spada.

Aiutami – pensò Robert, ma non successe nulla.

 

 

         Gray for knowledge best untold – LUKE GARROWAY.

 

Luke si guardava allo specchio, sospirando.

«Mi stanno venendo i capelli grigi» constatò infine, muovendosi la zazzera arruffata sopra la sua testa – oltre che grigi, i suoi capelli stavano diventando anche troppo lunghi.

Dallo specchio, poteva vedere la figura di Jocelyn ridere divertita, «esiste la tinta per capelli, Luke» lo apostrofò lei, alzandosi dal bordo della vasca per poi stringerlo da dietro le spalle, allacciandogli le braccia attorno alla vita.

Il Licantropo sorrise, voltandosi con cautela per non rompere quell’abbraccio, prese il viso di Jocelyn tra le mani per baciarla.

E’ passato molto tempo dal Circolo.

Ma nessuno doveva saperlo.

 

 

         Bone for those who don’t grow old– JAMES CARSTAIRS.

 

Non gli era mai piaciuta l’idea della Città di Ossa.

Non gli era mai piaciuta l’idea di farne parte – non sopportava nemmeno il pensiero della toga color pergamena, della conoscenza dei Fratelli Silenti e, soprattutto, non riusciva a calarsi in una situazione laddove la musica non esisteva.

Eppure ora eccolo lì, a lasciare la sua identità per un nome che non sentiva suo, che non avrebbe mai accettato pienamente.

Forse sarebbe riuscito ad arrendersi ad essere solo Fratello Zaccaria, ma il dolore e i sentimenti non sarebbero mai scomparsi,  lo sapeva.

Sarebbero tutti morti prima o poi, lui nemmeno invecchiava.

 

 

         Saffron lights the victory march – WOOLSEY SCOTT.

 

Woolsey aveva attraversato di corsa tutta la casa, saltando in braccio al fratello – questo lo aveva preso di peso e fatto fare una giravolta al dodicenne che rideva.

«Hai vinto?» chiese entusiasta il biondo – una domanda retorica, ovviamente, appena messo a terra saltellava su posto, aspettando la risposta.

«Ho scacciato i vampiri, se è questo che intendi» Ralf sorrise, sfilandosi il gilet e sbottonandosi la camicia mentre con i piedi si toglieva le scarpe slacciate, «andiamo a correre? Ti faccio andare avanti».

Il giorno dopo i mondani affermarono di aver visto due lupi, di cui uno biondo, correre per Londra.

 

 

         Green will mend our broken hearts – SHAKIRA ESPINOSA.

 

La runa che guarisce i cuori spezzati è la più dolorosa.

Shakira pensava e ripensava a quella frase, forse letta – o forse le era stata detta da qualcuno – e più ci rimaneva su più si sentiva coinvolta in quella situazione.

Camminava sulla spiaggia, avvolta nel suo vestito di tela verde, comprato nel mercato del giovedì a Madrid. Venivano a galla i ricordi dei suoi genitori, di James, dell’Istituto in cui era cresciuta.

Il suo cuore aveva tante piccole crepe, di tante persone diverse. Era come un mosaico, variopinto – fragile.

Solo il mare e la musica non le avevano fatto male.

 

 

         Silver for the demon towers – ISABELLE SOPHIE LIGHTWOOD.

 

Isabelle adorava Alicante, pensava che fosse assolutamente normale, in realtà, «Beh, sono una Cacciatrice – è normale che mi senta a casa, no?» rideva con le persone che incontrava, aggiungendo alla conversazione moine come “vorrei ritornarci più spesso”.

Eppure si sentiva tremendamente piccola, minuscola in confronto alle imponenti torri anti-demone, ma simile a loro nel suo vestito grigio e la sua frusta color argento avvolta al braccio. Rimaneva ad ammirarle come se fossero loro stesse degli angeli in carne e ossa.

Silenziosamente, pregava Raziel che alla sua morte il suo corpo venisse cremato e le sue ceneri usate per proteggere Alicante.

 

 

         And bronze to summon wicked powers – MAGNUS BANE.


Ricordava, Magnus, che una volta un paio di Cacciatori – che lui aveva amabilmente apostrofato come deviati mentali – gli avevano chiesto di evocare dei demoni di una certa posizione gerarchica per un’ingente somma di denaro.

A quel tempo, Magnus non si sentiva affatto coinvolto nei problemi dei Nephilim e, trattandosi di lavoro, aveva accettato l’incarico. Questi si erano presentati a casa sua vestiti di un ignobile color marrone che, oltre ad essere fuori moda, faceva a pugni con l’arredamento.

Li aveva cacciati da casa sua, indignato da quel cattivo gusto. Poi, una volta vista la loro vettura allontanarsi, scoppiò a ridere.




   
 
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