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Autore: ChantalReady    20/10/2004    34 recensioni
Sono passati tredici anni da quando, Emma Watson e Rupert Grint si sono incontrati la prima volta. Durante questo periodo più volte la finzione del set e la realtà si è fusa in un'unica cosa. Ma allora il sentimento che tormenta Emma e Rupert è solo la conseguenza dei rapporti fra Hermione e Ron? O è qualcosa di più profondo e reale. Il set e la strepitosa scenografia dell’ultimo atto della saga di Harry Potter potrebbe aiutarli a capire se tutto cio è Finzione o Realtà. P.S. E’ la mia prima fanfiction, spero non sia veramente orribile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Emma Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Innanzi tutto voglio ringraziare mia sorella che legge per prima la mia storia e con le sue correzioni mi impedisce di fare un ben più magra brutta figura. Il mio secondo ringraziamento particolare va alla mitica SUNNY, ovvero Ale che mi ha spronato ed incoraggiato a portare avanti questa storia e non di meno mi ha concesso di poter usare il suo: ”Being a War Mage”, come sceneggiatura del film.

Un grosso Grazie a tutte e due.

 

 

 

 

Tra Finzione E Realtà

 

Capitolo 1

 

England Hertfordshire. Luglio 2012

 

Entusiasmo!

Ecco cosa avrebbe dovuto provare!

Con una sceneggiatura come quella tra le mani qualunque attore avrebbe dovuto sentirsi al settimo cielo. Lui invece si sentiva…frustrato. Lasciando scivolare a terra il copione alzò il viso verso il cielo, socchiudendo gli occhi per ripararsi dalla luce abbagliante del sole.

Erano ormai due ore che se ne stava steso sulla sdraio nel giardino di casa e ancora non era riuscito a trovare il modo per venirsene fuori da quella situazione senza fare la figura dell’imbecille. A dire il vero, forse per quello era già troppo tardi. Con un sorriso amaro ripensò alla faccia del suo agente quando era uscito dal suo ufficio due giorni prima.

Allorché lo aveva messo al corrente della nuova proposta di lavoro lui se n’era rimasto immobile a fissare l’ingombrante plico di fogli sulla scrivania di Paul.

Dopo essere rimasto in completo silenzio per diversi minuti ascoltandolo parlare di…di…non ricordava, si era alzato di scatto attirando la sua attenzione.

Aveva afferrato il copione e si era avviato verso l’uscita.

Quest’ultimo lo aveva richiamato con tono preoccupato. Voltandosi appena quel tanto da poterne vedere il viso, gli aveva detto che dopo aver letto la sceneggiatura gli avrebbe fatto sapere se accettava il ruolo.

La sua espressione sbigottita sarebbe stata da immortalare.

Dal momento in cui era uscito dal suo ufficio a quel mattino stesso, Paul lo aveva già chiamato dieci volte e lui ormai non sapeva più che scusa inventare.

Il suono dell’arrivo di un messaggio lo fece sospirare contrariato.

Non aveva alcun dubbio su chi lo stesse cercando e prima o poi avrebbe dovuto affrontare anche loro. I suoi colleghi…i suoi amici più cari…la causa essenziale per cui non si sentiva in grado di affrontare un nuovo ed impegnativo lavoro al loro fianco.

Tirandosi leggermente a sedere allungò la mano verso il tavolino accanto a se, afferrò la bottiglia di birra e ne bevve un lungo sorso. La bevanda ormai calda gli procurò un leggero senso di disgusto. Scuotendo il capo come ad allontanarne il sapore la riappoggiò malamente sul tavolo.

Non aveva ancora ritirato la mano che un secondo avviso acustico risuonò nell’aria.

Chiunque fosse a quanto pare non voleva mollare.

Afferrò il cellulare e mettendosi a sedere con le gambe fuori dal lettino si appoggiò con i gomiti alle ginocchia.

Tanto prima o poi mi dovrò togliere anche questo dente.”

Rigirandosi per un’ultima volta il cellulare fra le mani controllò le chiamate. Sul display apparvero sette messaggi non ancora aperti e riportavano solo due nomi:

Emma

Emma

Dan

Emma

Dan

Emma

Emma

Premette il tasto ok e…

 

Eih, hai avuto la bella notizia? Muoio dalla voglia di leggere il copione, se è bello solo la metà del libro sarà un film fantastico. Fatti sentire non appena lo hai letto. Un grosso bacio em.

 

Entusiasta come sempre!

Al contrario suo Emma erano mesi che sperava e attendeva con impazienza che le voci sull’imminente realizzazione del sequel avesse conferma. Prima di cancellare il messaggio controllò la data dell’invio. A quanto pareva aveva avuto la notizia qualche ora dopo di lui. Subito dopo passò al messaggio successivo:

 

E’ incredibile, è veramente una sceneggiatura straordinaria. Non vedo l’ora di iniziare le riprese. Quando inizieranno? Tu ne sai qualcosa? Neanche Dan ne sa niente. Chiamami testone, non dirmi che non hai ancora finito di leggerlo! Un bacio

 

Scuotendo la testa incredulo cancellò anche il secondo msg. Quella squilibrata doveva essersi immersa in una lettura pazza se era riuscita a finire di leggerlo nell’arco di tre ore.

Il terzo messaggio era del suo migliore amico.

 

Hai avuto la notizia? A quanto pare le voci erano vere. Finalmente si torna a fare sul serio, mi mancava un casino lavorare insieme a voi, sarà come tornare ai vecchi tempi. Ci divertiremo un sacco. eih, ci troviamo da me questo fine settimana così potremmo discuterne insieme tutti e trE? Ti saluto e mi raccomando fammi sapere per il weekend, non fare come l’ultima volta

 

Un sorriso divertito rischiarò il suo viso ricordando l’ultima volta che erano stati a casa di Daniel.

Dando per scontato che sarebbe andato aveva scordato completamente di avvisarla, anzi, di avvertirlo che sarebbe addirittura arrivato il venerdì sera e così aveva interrotto i suoi “programmi” romantici proprio sul più bello.

Il quarto messaggio era un avviso di segreteria. Premette il tasto di chiamata e si mise in ascolto. La voce leggermente ansiosa e insicura di Emma gli arrivò dritto al cuore.

 

“Ehm, ciao sono Emma… ho provato a chiamarti a casa, ma il telefono risulta sempre occupato e qui sul cellulare c’è solo la segreteria…”la sua voce risultò leggermente titubante. Il ragazzo socchiuse gli occhi e si passò una mano fra i capelli.

“…mi ha chiamato Jess…mi ha detto di aver parlato con Paul…”

Cazzo! Imprecando mentalmente si maledisse per non aver pensato alla dannata eventualità che i due agenti avessero potuto mettersi in contatto.

“…non capisco…che vuol dire che vuoi valutare l’offerta, ne abbiamo sempre parlato. Questa cosa è iniziata con noi e dobbiamo essere noi a finirla. Senza di te non avrebbe senso…” la sua voce tremò leggermente.

“Ti prego chiamami! Buona notte e …”

 

La conversazione fu interrotta bruscamente. Posando nuovamente il gomito sul ginocchio, appoggiò la testa sul palmo della mano aperta. Lasciò in memoria il msg e passò oltre. Quello successivo di Dan era arrivato quel mattino stesso.

 

Dove diavolo ti sei cacciato, ieri sera mi ha telefonato Emma ed era in pensiero per te. Che cos’è questa storia che forse non vuoi accettare il ruolo? Se è uno scherzo dei tuoi sappi che non è divertente! Appena vedi il msg chiamami o ti verrò a rompere fino a casa tua! Ciao…e chiama Em.”

 

Le cose si mettevano sempre peggio. Prima di visualizzare il msg successivo abbassò il capo verso il basso e il suo sguardo venne catturato dalla copertina del copione che si trovava ora fra i suoi piedi. Maledizione! Maledizione! Lo sapeva. Lo sapeva benissimo anche lui, avevano ragione entrambi, non poteva mollare, non ora, non così, non per quel suo fottutissimo desiderio di…

Scuotendo la testa per cancellare l’improvvisa miriade di sensazioni che stavano per travolgerlo, aprì l’ennesimo sms.

 

“Brutto stupido di un idiota si può sapere dove cavolo ti sei cacciato? Non venirmi a dire che da ieri pomeriggio non hai ne visto ne sentito uno dei miei messaggi. Voglio parlare con te testa vuota, quindi chiamami!!!! Subito! chiaro?”

 

ohi, ohi, la ragazza comincia ad arrabbiarsi.

Con un sorrisetto divertito aprì l’ultimo messaggio.

 

“Ti prego Rupert. Chiamami! Mi sto preoccupando sul serio.”

 

Il sorriso si tramutò in una smorfia sofferente. Non voleva farla star male, era l’ultima cosa al mondo che non avrebbe mai voluto fare. Riportò lo sguardo a terra e si soffermò a leggere le parole stampate in grassetto sulla copertina: Harry Potter, e lo scontro finale.

Lo prese fra le mani e tornò a stendersi. Ritirò le gambe quel tanto che gli permettesse di usarle d’appoggio e iniziò a sfogliarlo. Emma aveva ragione, la sceneggiatura era veramente bella e sarebbe stato un gran film.

Lasciò il copione aperto sulle sue gambe e incrociando le braccia dietro la testa spostò lo sguardo al cielo. Lasciò vagare i suoi occhi sulle nuvole bianche che si stagliavano nell’azzurro.

Quante volte assieme ad Emma e Daniel aveva passato i momenti di pausa tra una ripresa e l’altra ad osservare le nuvole cercando di riconoscere nelle loro forme qualcosa di particolarmente buffo.

Quanto tempo era passato, gli sembrava solo il giorno prima e non che fossero passati tredici anni. Anni in cui la sua vita era totalmente cambiata.

Chi lo avrebbe mai detto quando quel giorno si era presentato per l’audizione che avrebbero preso proprio lui, un ragazzino dinoccolato senza nessuna esperienza. Ma così era andata.

Lo avevano scelto ed era iniziato un periodo meraviglioso. Aveva conosciuto due persone fantastiche con le quali aveva instaurato un rapporto magnifico che col passare degli anni si era sempre più consolidato.

Il primo film, grazie anche allo strepitoso successo del libro che lo aveva preceduto, era stato un tale successo da far sì che per ogni libro della saga ne era conseguito un nuovo lungometraggio.

Quello che era partito come un progetto per bambini si era trasformato in un successo per piccoli e adulti, forse nemmeno l’autrice stessa degli omonimi libri si sarebbe mai aspettata un tale successo.

Nel corso dei precedenti film il protagonista e i suoi due amici erano cresciuti e rafforzato la loro amicizia superando intrighi, agguati, tradimenti, decessi famigliari, amori corrisposti e non…

“Gia.” sospirando sommessamente si passò una mano fra i capelli per poi portarla nuovamente sotto il capo.

In quel momento il suo principale problema era proprio quello, l’amore. Un amore che voleva a tutti i costi soffocare per timore di perdere la cosa più bella e importante per lui.

Ovverosia il rapporto che aveva legato con Daniel ed Emma.

Come i protagonisti del film che interpretavano, anche loro tre si erano conosciuti che erano poco più che ragazzini e con il passare degli anni avevano stretto una forte amicizia.

Era diventata per loro una cosa importantissima e nulla aveva scalfito quel profondo legame. Nonostante quel che gli era successo due anni prima e i suoi sentimenti nei confronti di Emma era sempre riuscito a fare in modo che la loro amicizia non ne risentisse.

Rupert chiuse gli occhi e subito gli apparve davanti il dolcissimo viso della ragazza. Il suo sorriso sempre raggiante, gli occhi che si illuminavano ogni volta che sorrideva o era felice, la sua voce dolce e carezzevole, le sue labbra morbide, calde e irresistibili.

Quelle labbra che aveva dovuto baciare per esigenza di copione e che ora lo facevano morire dal desiderio di sentirle nuovamente a contatto con le sue.

Avrebbe voluto poterla stringere a se, sentire le sue mani accarezzarlo, sfiorare la sua pelle vellutata, immergere le dita fra il groviglio setoso dei suoi capelli castani e lasciarsi inebriare dal suo profumo.

Con un gesto di rabbia lasciò nuovamente cadere il copione dalle sue gambe e si rimise seduto dando la schiena alla casa dietro di lui.

Affondò le mani fra i capelli e chiuse gli occhi stringendoli con forza per cancellare l’immagine impressa nella sua mente.

Che ironia della sorte, se solo due anni prima gli avessero detto che baciare Emma gli avrebbe fatto quel effetto avrebbe riso per una settimana intera.

Quando aveva letto la precedente sceneggiatura e si era reso conto di come modo i loro due personaggi avrebbero affrontato la loro nuova vita ne era rimasto molto colpito.

Per non parlare delle risate che lui e Dan si erano fatti nel notare che finalmente “Ron” avrebbe messo su un po’ di grinta rendendosi poi conto di provare verso il personaggio di Emma, Hermione, un amore che andava molto al di la dell’affetto.

Si erano divertiti a prenderla in giro su come avrebbe fatto a non innamorarsi di lui dopo aver recitato certe scene romantiche o a resistere al suo fascino ed invece era stato lui a capitolare.

Gli era bastato stringerla fra le sue braccia, tenerla stretta contro il suo petto per perdersi completamente in lei. L’angolo destro delle sue labbra si piegò in un sorriso ironico e il ricordo di quel primo bacio riapparve di nuovo più vivo e nitido che mai.

 

********************

 

…”Ok ragazzi, togliamoci subito questo peso e iniziamo con la scena del bacio.

Il regista li aveva accolti con un largo sorriso sulle labbra e portandosi in mezzo a loro aveva posato un braccio sulle loro spalle, mentre Daniel che era rimasto con loro per assistere sorrideva divertito.

“Capisco che potrà risultarvi un po’ imbarazzante, ma cavandoci questo pensiero potremo meglio affrontare il resto delle scene in cui l’aria fra voi dovrà risultare come dire… elettrica”

Lui aveva sorriso sornione e aveva stretto l’occhiolino ad Emma che stralunò gli occhi con una smorfia.

“Ricordatevi, tutto dovrà nascere per gioco, ma poi ciò che doveva essere un semplice scherzo, un gesto d’amicizia, vi coinvolgerà più di quanto vi sareste mai spettati. Soprattutto tu Rupert, dovrai sentirti sicuro e dovrai dare sicurezza a lei che invece sarà più titubante. Devi convincerla che non c’è nulla di male e che lo fai solo per aiutarla.

“Chissà perché, ma non so se riuscirò a farmi convincere da questo qui. Emma gli aveva indirizzato uno sguardo pieno di significato e lui rise divertito.

“Paura è?”

Per tutta risposta lei lo aveva preso sotto braccio trascinandolo fino al set.

Dopo un paio d’ore tutto procedeva a meraviglia. La scena stava venendo proprio bene, avevano dovuto rifare poche scene e rimaneva solo il momento del  bacio.

Al via del regista si era avvicinato lentamente a lei, parlandole in tono basso e dolce aveva cercato di rassicurarla e mentre le accarezzava il viso dolcemente si era chinato su di lei posando le labbra sulle sue. In quello stesso istante fu come se una scarica di elettricità gli attraversasse il corpo.

In un primo istante l’aveva sentita irrigidirsi leggermente sotto il suo tocco, ma poi ammorbidendosi aveva iniziato a baciarlo dolcemente. Perso nella morbidezza di quelle carezze e dal dolce sapore delle sue labbra senza nemmeno rendersene conto aveva iniziato a solleticarle le labbra con la lingua, fino a fargliele dischiudere leggermente.

La sentì ricambiare a quel bacio dapprima con timidezza, poi sempre con maggior trasporto e questo lo fece smettere di ragionare. Le passò un braccio intorno alla vita attirandola verso di se, sentendola aderire contro il suo corpo, mentre con l’altra mano continuava ad accarezzarle il viso.

Sentì le mani di Emma salire fino attorno al collo mentre lui si lasciava andare completamente a quel bacio ormai fuori dal suo controllo.

Il lieve gemito della ragazza contro le sue labbra lo destarono da quello straordinario turbinio di emozioni facendolo tornare alla realtà dei fatti. Stavano recitando, era tutta una farsa e attorno a loro decine di persone li stavano osservando e filmando. Non stava affatto baciando una ragazza qualsiasi, quella che sentiva cedere arrendevole sotto le mani e sulle sue labbra era Emma, la sua migliore amica. Fu come una doccia gelata.

Si staccò così bruscamente che la ragazza vacillò leggermente con gli occhi ancora socchiusi poi li sgranò stupita, rossa in viso e imbarazzata.

“Vedi…?” con il fiato corto e ancora sotto sopra cercò di ritrovare le parole delle battute.

“Non è così terribile no?”

Emma si era stretta forte nel cappotto annuendo.

“No infatti.”

Istintivamente si passò una mano fra i capelli.

“…uhm…andiamo, avrai problemi coi tuoi genitori se rientri a casa troppo tardi.”

Uno di fianco all’altro s’incamminarono verso la cinepresa davanti a loro fermandosi solo al ciak finale del regista…

 

***********************************

 

Ritornare col pensiero a quei mesi di riprese gli fece scorrere un brivido lungo la schiena. Da quel giorno girare le scene con Emma era stato un dolce incubo. Per cercare di venirne fuori aveva cercato di convincere se stesso che la colpa di quel turbamento fosse da imputare ad una sola persona.: Ronald Weasley.

Interpretando per tredici anni la parte di Ron, era stato normale che alla fine nel crescere assieme avesse messo una parte di sé nel giovane e pasticcione mago e che al contrario qualcosa del caro Weasley fosse entrata in lui. E così anche per lui come per Ron, EmmaHermione non era più solo una semplice amica. Al di fuori del set le cose andavano un po’ meglio, riusciva a controllare le proprie emozioni e nessuno sembrò accorgersi di ciò che lo tormentava dentro. Soprattutto Emma.

Continuavano a punzecchiarsi a vicenda a ridere e scherzare come sempre, anche se lui cercava di evitare il contatto fisico il più possibile.

Aveva passato mesi sperando che a film terminato le cose sarebbero tornate alla normalità, ma si era solo illuso. Gli bastava sfiorarla, sentire il suo profumo o anche solo un suo sorriso per far riaffiorare prepotentemente il desiderio di sentirla sua. Fortunatamente i rispettivi impegni di lavoro li avevano allontanati per un certo periodo e questo aveva alleviato in parte il problema.

Durante le riprese del nuovo film aveva conosciuto una ragazza irlandese e con lei aveva cercato di togliersi dalla mente Emma, in parte ci era riuscito. Lei assieme a Dan erano andati più volte a trovarlo sul set, ma avendo accanto Shannon era riuscito a mantenere il suo solito atteggiamento. Col passare del tempo le cose erano tornate quasi alla normalità.

Continuavano tutti e tre a sentirsi, vedersi regolarmente e trascorrevano buona parte del loro tempo libero assieme e nonostante continuasse a sentire quel peso allo stomaco ogni volta che Emma gli si avvicinava riusciva a starle accanto senza avere la continua tentazione di affondare le dita fra i suoi capelli o baciarla fino a farle mancare il respiro.

Ed ora dopo tutto questo penare ecco tornare Weasley.

Il suo timore più grande di affrontare un nuovo film assieme a lei era quello di ricadere nuovamente nella trappola, ma soprattutto non era per nulla convinto che questa volta sarebbe riuscito a venirne fuori, perché ormai ne era sicuro, era innamorato di Emma, della sua migliore amica.

Gli era bastato sentire le voci sull’imminente produzione del film per tornare a impazzire per lei. Da mesi non faceva che svegliarsi nel cuore della notte, il sangue che pulsava impazzito nelle vene, il respiro ansante per sogni che ogni volta erano sempre più vividi e chiari.

Sogni in cui poteva dare libero sfogo a desideri che per quasi due anni aveva cercato di assopire.

Aveva provato di tutto pur di cancellare quelle emozioni, ma non era servito a niente. Si era addirittura ritrovato a pensare a lei mentre faceva l’amore con la ragazza con cui stava da un paio di settimane e questo non andava bene per niente.

Stringendo forte fra le mani i capelli iniziò ad imprecare a mezza voce.

“Maledizione come diavolo faccio a recitare di nuovo con lei!”

Qualcosa di leggero ma di altrettanto deciso si posò sulla sua spalla facendolo trasalire spaventato. Voltandosi di scatto balzò in piedi e ritrovandosi a fissare il viso sorridente del suo migliore amico.

“Dan?” mormorò stupito nel trovarselo di fronte.

Il ragazzo gli sorrise divertito alzando leggermente le spalle.

“Sorpreso di vedermi?”

“Tu devi essere impazzito!”

Dopo l’iniziale spavento e stupore l’irritazione prese il sopravento. Aggirò velocemente la sdraio fino a pararsi davanti all’amico agitando le braccia.

“Si può sapere che ti salta in testa? Mi hai fatto prendere un accidente mi sei arrivato alle spalle senza aver fatto il minimo rumore. Quall’era la tua intenzione farmi venire un infarto prima dei trent’anni?”

Nonostante Rupert lo superasse in altezza di ben dieci centimetri e la sua prestanza fisica fosse notevolmente più vigorosa della sua, Daniel non si scompose minimamente. Se c’era una cosa di cui poteva essere sicuro era che non gli avrebbe mai torto un solo capello. Alzando un sopraciglio con fare ironico si poggiò al tavolino accanto e incrociò le braccia sul petto.

“Hai finito?”

“No.” sbottò seccamente il ragazzo.

Dan piegò le labbra in un lieve sorriso e rimase in silenzio aspettando che l’amico continuasse. Rimasero a guardarsi per qualche istante senza dire una sola parola, poi Rupert fece un lungo sospiro e agitò una mano in segno di sufficienza.

“Ah, lasciamo perdere. Spiegami solo come diamine hai fatto ad entrare.

Sedendosi sulla sedia accanto all’amico gli fece cenno di fare altrettanto.

Daniel si chinò a raccogliere il copione che stava accanto hai suoi piedi e seguì il suo suggerimento.

“A dire il vero ho avuto un pizzico di fortuna.

Rupert strinse leggermente gli occhi guardandolo incuriosito.

“Erano più di cinque minuti che suonavo alla porta quando è arrivata tua madre.”

“Mia madre?” la sua espressione sbigottita lo fece ridere di gusto.

“Esattamente.”

Seguendo con lo sguardo la direzione che gli indicava vide sua madre venire verso di loro con un gran sorriso sulle labbra e due bottiglie di birra fresca nelle mani.

“Ciao tesoro.”

La signora Grint posò le bottiglie sul tavolo di fronte hai ragazzi e accostando una mano al viso del figlio gli scostò la ciocca di capelli rossi che gli ricadeva sulla fronte.

“Ti ho portato la biancheria pulita e stirata e un po’ di torta di albicocche che è rimasta da ieri sera, visto che non sei potuto venire a cena.”

Guardando la madre con gratitudine le accarezzò la mano che la donna gli aveva posato ora sulla spalla.

“Ti ringrazio, ma lo sai che non voglio che ti disturbi tanto. Alla biancheria e alla spesa potevo pensarci io.

“Il giorno in cui per una madre accudire il proprio figlio diventerà un disturbo sarà solo quando quest’ultimo si sarà sposato. Allora potrà stare tranquilla e a riposo.

Rupert storse le labbra in una smorfia disgustata.

“Se non vuoi arrecarmi disturbo credo che dovrai trovarti presto una moglie.

“Allora credo che ti disturberò ancora per molto.”

Tutti e tre scoppiarono a ridere divertiti.

“Beh ora vi lascio. E’ stato un piacere rivederti Daniel, spero che per le prossime feste potrai venire a trovarci.

“La ringrazio signora e le prometto che farò di tutto per non mancare.

La donna dopo aver baciato il figlio salutò nuovamente entrambi e si allontanò verso l’uscita. Dopo che se ne fu andata fra i due ragazzi scese un silenzio anormale. Entrambi sapevano che se Daniel era arrivato li era a causa dello strano comportamento di Rupert e questo li rendeva tesi.

Daniel osservò l’amico afferrare la bottiglia di fronte a se portandosela alle labbra. Che qualcosa non andava ultimamente lo aveva già abbondantemente capito, ma il suo comportamento attuale era addirittura anormale. Rupert era sempre allegro ed estroverso mentre ora quasi non lo riconosceva.

Non sapendo bene come poter avviare il discorso decise che forse il modo migliore per cominciare era nella maniera più diretta. Imitandolo si portò la bottiglia alle labbra lasciando scivolare il liquido fresco lungo la gola, poi la riappoggiò con fermezza sul tavolo attirando la sua attenzione.

“E’ inutile che facciamo finta di nulla, sappiamo entrambi il perché mi trovò qui ora invece di essere tranquillamente a casa mia a rileggere questa meraviglia di sceneggiatura.

Così dicendo afferrò il copione e lo posò fra loro due. Rupert si lasciò andare ad un lungo sospirò ma non disse niente.

“D’accordo…allora comincio io.” fissando lo sguardo negli occhi azzurri dell’amico cercò di pungerlo sul vivo.

“Si può sapere perché dici di non essere sicuro di voler girare questo film e soprattutto perché credi di non essere in grado di poter recitare ancora con Emma?”

 

 

Ecco qua, siete arrivati alla fine….spero di non avervi annoiato troppo. Se qualcuno volesse lasciarmi una piccola recensione mi fareste veramente molto piacere. Grazie

  
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