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Autore: Euphemia    22/09/2013    4 recensioni
"La giovane si avvicina alla finestra, osservando l’esterno. [...]
Aspetta qualcuno, lo aspetta da diverso tempo: non appena egli giungerà, riempirà quella stanza vuota, ridipingerà le pareti dei mille colori dell’arcobaleno, rimetterà le tendine alla finestra, farà tornare il sorriso a quella ragazza, distrutta, ma con la speranza ferrea."
Pokéshipping {Ash x Misty} // Dedicata a Saku.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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The White Room

 
Fa caldo, tanto caldo: i raggi del sole penetrano nella stanza da un’ampia finestra senza né grate né tendine.
La camera ha le pareti bianche, luminose, vuote. Nella stanza non c’è nulla: anch’essa è vuota, senza né mobili, né quadri, né tappeti.
La ragazza è l’unica entità all’interno di quella camera: il rosso acceso dei suoi capelli, raccolti in un codino rivolto verso l’alto, contrasta con la luminosità delle pareti bianche, come anche il suo abbigliamento dai colori allegri, vivaci: una maglietta gialla, delle bretelle rosso fuoco, dei pantaloncini di jeans blu; persino le scarpe, rosse con delle strisce gialle zigzagate, sono in contrasto con le tristi mattonelle bianche del pavimento.
La giovane si avvicina alla finestra, osservando l’esterno: vede gli alberi, dalle foglie brillanti, il prato verdissimo, i fiori colorati.
Un sentiero fatto di ghiaia e ciottoli si estende dalla sua casa verso un qualche luogo lontano.
La ragazza non percorre quella stradina da tempo: è sempre rimasta lì, in quella casa, precisamente in quella stanza vuota.
Ogni giorno ci entra, chiude la porta e si mette al centro, in piedi, osservando l’intonaco bianco e quasi accecante delle pareti. Resta lì per diverse ore, ogni tanto si avvicina all’ampia finestra per osservare gli alberi, il sentiero, attendendo il viaggiatore che la percorrerà e che giungerà lì.
Adesso, con sguardo speranzoso, osserva fin dove il percorso di ghiaia scompare dalla sua vista.
Aspetta qualcuno, lo aspetta da diverso tempo: non appena egli giungerà, riempirà quella stanza vuota, ridipingerà le pareti dei mille colori dell’arcobaleno, rimetterà le tendine alla finestra, farà tornare il sorriso a quella ragazza, distrutta, ma con la speranza ferrea.
È indecisa se tornare al centro della stanza o rimanere ancora un po’ a guardare fuori dalla finestra. Decide di osservare ancora per qualche minuto la strada, con le iridi verdi appannate, vuote anch’esse.
Passa ancora un’ora, il sole si sposta lentamente.
La giovane sta per allontanarsi, sta per ritornare al centro della stanza, quando all’improvviso vede qualcuno spuntare da dietro gli alberi, qualcuno che percorre il sentiero: ha i capelli neri come la cenere, una camicia blu, dei jeans chiari e un inconfondibile cappello bianco e rosso.
È lui, colui che la giovane stava aspettando da lungo tempo.
Lei apre la bocca, incredula, gli occhi riempiti di un’improvvisa luce osservano il viso del giovane, anch’esso inconfondibile, unico tra mille. Egli la vede, sorride, la saluta con la mano, mentre procede verso la casa della ragazza.
Ella fatica a sorridere, si allontana dalla finestra: vuole andare via dalla stanza, dirigersi verso la porta d’ingresso e uscire dalla casa. Desidera raggiungerlo, ma ha paura che, una volta allontanata la vista da lui, egli si riveli solo un’inutile e meschina illusione.
Non vuole perderlo di nuovo, non vuole sentirsi sola ancora una volta.
Stringe i pugni, si fa coraggio: con la sola forza della mano, distrugge il vetro della finestra, facendo cadere i frammenti per terra.
Il sangue gocciola sulle mattonelle, un rosso scarlatto in contrasto con il bianco.
Non le importa che si sia ferita: appoggia entrambe le mani sul davanzale, incurante del dolore, e con un grande sforzo scavalca, trascinando le sue membra deboli e stanche fuori da quella stanza vuota, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
Sorride, per la prima volta dopo tanto tempo, ricambiando il saluto del giovane con la mano sporca di sangue: egli allarga le braccia, sorridente come non mai, e lei, senza esitazione, corre, accasciandosi sul caldo petto di lui.
Nasconde il suo viso in esso, odorando l’intenso profumo del giovane che le è mancato così tanto per un tempo infinito, assaporando ogni singolo minuto, ogni singolo secondo, ogni singolo istante.
Sente la ferrea presa del corvino sulla sua schiena: la sta stringendo forte a sé, e ciò le trasmette sicurezza, felicità.
Gli occhi una volta vuoti si riempiono di calde e dolci lacrime: bagna con esse la camicia blu del giovane, le assapora constatandone il gusto, una volta giunte sulle sue rosee e sottili labbra.
Alza lo sguardo, lo incrocia alle iridi color nocciola del suo amato: finalmente è tornato da lei.
Non lascerà che se ne vada ancora, non lo perderà mai più. Lo giura.
 
Ti risvegli di scatto, osservando l’oscurità attorno a te: milioni di lacrime calde e amare, che sono uscite e continuano a sgorgare dai tuoi bellissimi occhi smeraldini, ti bagnano il viso pallido. Sei nel tuo letto, nella tua camera oscurata: è ancora notte.
Sospiri, singhiozzi, mettendoti le mani tra i capelli e facendole scendere sul viso, e ti richiudi su te stessa: lo sapevi, era solo un sogno.
L’hai perso ancora, per una delle milionesime volte.
La fitta al cuore è dolorosa, più di un pugnale che tagliente penetra nelle tue carni.
Ancora una volta, quello era soltanto un sogno.
Un sogno che sai che non si realizzerà mai. 







Angolo degli zuccherini ~
 
Ma salve, o’ popolo di zuccherini! <3
Ok, lo so, il compleanno della mia dolcissima Saku è domani, ma... Lei abita in Giappone, no? Quindi adesso lì è già domani. <3
Quindi buon compleanno Saku! Non ti ho accennato proprio per niente questa mia sorpresa perché, appunto, volevo che fosse una sorpresa sorpresosa, inaspettatissimamente inaspettata. *^* Spero che il mio dolce regalino ti sia piaciuto, amore. <3
Ho voluto dedicarle questa Fic non solo perché è il suo compleanno, ma anche perché lei è una delle persone più dolci che esistano sulla faccia della Terra, una delle persone più leali, sensibili, meravigliose, che mi aiuta nei momenti di difficoltà, che è brava a consigliare, che ogni giorno mi fa ridere e che mi fa scappare un sorriso anche quando sono triste. Con questa Fic io la ringrazio per tutto quello che ha fatto e fa per me: insomma, se la merita tutta! <3 Ti voglio tanto tanto bene, Saku! <3 <3 <3
 
Passiamo adesso al contesto della OneShot. Beh, sì, non è molto allegra e forse avrei dovuto fare qualcosa di diverso come regalo a Saku, una cosa più gioiosa, però il mio cuoricino mi ha detto di scrivere questo, di dimostrare i sentimenti di Misty.
Ora, non so se ci siete arrivati da soli, ma questa OneShot è piena zeppa di metafore.
La stanza bianca è il cuore di Misty: dopo l’abbandono subito da Ash, esso è vuoto, senza più alcun colore, ecco perché “riempirà quella stanza vuota”.  
La finestra è l’unica cosa presente nella stanza, se ci avete fatto caso: essa rappresenta la speranza di Misty, la speranza che Ash ritorni. Quando Misty la rompe è perché sa inconsciamente che quella è solo un’illusione: il sangue rappresenta appunto il dolore celato, causato dal “non voler guardare in faccia la realtà”. È per questo motivo che, sempre inconsciamente, ignora il dolore e corre da Ash.
Ho provato ad usare il presente, pensavo fosse più “azzeccato” al contesto.
Ecco... Tutto qui. Eheh, spero che la OneShot vi sia piaciuta! È la prima Poké che scrivo, ma spero di scriverne altre, perché io amo con tutto il mio cuore la Poké! *^* <3  
Se ci sono errori, o avete bisogno di chiarimenti, non esitate a contattarmi, miei dolci zuccherosi lettori. ^u^ <3
Grazie per aver letto, alla prossima!
Ancora tanti auguri a Saku! <3
Baci,
La vostra zucchera Euphy <3 
  
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