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Autore: Agapi    22/09/2013    7 recensioni
Annalisa, una normale ragazza di sedici anni, un giorno conosce Stefano. Questo ragazzo attira subito l'attenzione di Nalì.. Chissà cosa succederà tra di loro, lei che è una così semplice ragazza riuscirà a colpire lui che è un così bel ragazzo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Annalisa Sala, sedici anni, studentessa.
Niente di più, niente di meno, questa sono io... Nessun segno particolare che mi possa rendere unica ma semplicemente una normalissima ragazza tra le tante, una di quelle che si lamentano della loro vita monotona ma che non fanno nulla per renderla più interessante e che aspettano...
Che cosa?
Una qualunque che possa rendere la loro vita più avvincente
“Sala interrogata” 
Ecco, non stavo esattamente pensando a una cosa del genere
 
“Finalmente per oggi abbiamo finito” dice Giorgia con un sorriso ammagliante e pieno di allegria
“Già, per oggi è andata ma domani.. Abbiamo la verifica di diritto” rispondo apatica sotterrando nei meandri più profondi della Terra non solo l’allegria della mia cara amica ma anche quella di tutti gli altri miei compagni che mi circondano quasi come un amuleto assorbi felicità. 
“Perché me l’hai ricordato?”
Faccio spallucce prima di salutare debolmente i miei amici e di salire sul pullman diretto alla stazione. Appena sul veicolo costato che, come ogni santo giorno, questo è affollatissimo nemmeno si trattasse di un grande magazzino la settimana prima di Natale. 
“Che palle” è il mio commento mentre certo di trovare una posizione confortevole in mezzo alla massa di gente. Alla fine, il risultato è che mi ritrovo tra un’ascella pezzata, una madre demoralizzata dal pianto incessante del figlio e una disperata ricerca di pace dentro al mio troppo scarico Ipod. 
Quindici fermate e tre canzoni dopo scendo da quell’inferno e riacquisto con molta gioia il amato spazio vitale. Entro in stazione togliendomi le cuffie e in un secondo arrivo al mio binario, ripensando a quando per me quel luogo era sconosciuto mi viene da sorridere, la mia prima volta in stazione mi ero persa e avevo mancato quattro treni e ora, invece, mi comportavo come se fossi a casa, avrei potuto andare ovunque ad occhi chiusi. 
“Nali!” Sento chiamarmi da dietro e ancora prima di girarmi restituisco il saluto a Federico, il mio compagno di viaggi.
“Come va?” Mi chiede con tranquillità e leggerezza. 
“Bene, come mai quest’aurea rilassata?”
“Mi hanno restituito la verifica di matematica” Non gli chiedo nemmeno il voto e mi limito a tirargli un occhiataccia al sapore d’invidia,disgusto e fierezza. 
E’ da ormai cinque anni conosco Fede e, nonostante, i nostri caratteri siano non esattamente simili siamo andati sempre molto d’accordo e da quando, un bel annetto fa, dalla piccola e sconosciuta scuola media di provincia siamo passati alle superiori di città siamo diventati ciò che noi chiamiamo MAT, Migliori Amici di Treno.
“Ho conosciuto un ragazzo simpaticissimo, si è trasferito da poco della mia scuola e da oggi prenderà il treno con noi.. Vieni, te lo voglio troppo presentare!”
Annuisco con un sorriso e seguo il mio amico che dopo qualche passo si ferma davanti ad un ragazzo alto e piuttosto attraente. 
“Annalisa, lui è Stefano”
Spalanco gli occhi sorpresa analizzando il nuovo ragazzo incredula, e quello sarebbe il nuovo studente della scuola per secchioni di Federico? 
“Ciao..” Dico un po’ imbarazzata senza sapere se porgergli o meno la mano e quindi muovendo il braccio avanti e indietro come una deficiente totale. 
“Piacere, puoi chiamarmi Ste” Risponde sorridente prendendo la mia(accidenti, perché sei sudata?)mano.
“Piacere mio..” E cavolo se è un piacere! Pensare che da oggi mi siederò accanto ad un ragazzo così carino per... Non so a che fermata scende quindi non so per quanto tempo, mi entusiasta! 
“Questo fortunato vive ad appena cinque fermate da qui ed ha pure il coraggio di lamentarsi!” Mi spiega Fede ridendo 
“Cinque fermate?” Ripeto un po’ delusa mentre gli altri due annuiscono. 
“Ah, quindi è meglio che ti diciamo dove ci sediamo solitamente la mattina così quando sali, ti puoi benissimo sedere con noi!” 
“No, guarda in realtà mi sono messo d’accordo con dei miei amici..”
“Fa niente, possiamo stare tutti insieme!” Insisto io
“Fede mi ha spiegato che i miei amici, beh, non ti stanno esattamente simpatici...”Risponde un po’ a disagio mentre inarco le sopraciglia “Ma no, figuriamoci! E di chi si tratterebbe?” 
“Emm, Matteo e company..” Risponde Fede come se stesse ammettendo una colpa, al ché io, probabilmente con una faccia da maniaca, rispondo con una risata “Ah.. Il gruppetto del mio ex” 
“Già” E’ tutto ciò che riesce a commentare Stefano con un debole sorriso “Comunque oggi non c’è nessuno dei miei amici e mi stavo chiedendo se posso stare con voi”
“Certo, non è un problema” Afferma Federico mentre io continuo ad avere lo stesso sguardo satanico che appare sul mio viso ogni volta che viene nominato il mio odiato Teo. 
Salgo sul treno pensando a quanto la sfiga adori stare in mia compagnia e sia gelosa dei ragazzi fighi, ma davvero tanto fighi, che si avvicinano a me e del modo in cui li scaccia per non perdermi. 
“Nali, ripigliati!” Mi dice il mio MAT una volta seduti e allora cerco di iniziare una conversazione normale con il risultato di farmi apprezzare ancora di più il nuovo arrivato 
“Non ci credo! Pensavo di essere l’unico ad amare quella canzone”
“Stessa cosa per me!“ Rispondo quasi a fatica e sicuramente con il viso in fiamme.
Dopo quelle quattro parole in croce scambiate con Stefano non riuscì più a dirgli nulla per il resto del viaggio, e per i seguenti due mesi a parte qualche saluto veloce o sorriso non riuscì ad ottenere altro... Grazie Teo e grazie sfiga.
“Ma se ti piace vai lì e dirglielo, no?!” Federico è sempre così ottimista
“E se poi mi dice che non gli piaccio?”
“Va beh, tanto nemmeno vi parlate quindi non rischi di rovinare nessun rapporto” Ed è così sfacciato!
Lo fulmino con lo sguardo cerco di cambiare discorso in vano.
“Nali, davvero, diglielo e basta”
“E quando? E’ sempre con quelli là!” Affermo dando uno sguardo veloce al gruppetto odioso “E poi non è che mi piace, dico solo che è carino”
“Sono il tuo MAT, se menti me ne accorgo” Alzo gli occhi al cielo e faccio un mezzo sorriso
“Ok, forse un po’ mi piace” Ammetto alzandomi dalla panchina vedendo il treno in lontananza 
“Il problema è che non so come avvicinarmi a lui, anche a dire che mi piace è assurdo, gli ho parlato solo una volta e non lo conosco minimamente” Dico incrociando per un secondo il suo sguardo prima di salire sul treno, come sempre lui è un vagone dietro al mio, per assurdo mi vengono in mente Piramo e Tisbe, due innamorati di cui si parla nel “Sogno d’una notte di mezz’estate”, altra adorabile coppietta a cui Shakespeare a dedicato una gioiosa fine, praticamente Romeo e Giulietta ma meno famosi. Dopo una fermata vedo la porta che divide la mia carrozza da quella seguente aprirsi e uscirne fuori un adorabile ragazzo, miracolosamente solo
“Ragazzi, tra un mese finisce la scuola e noi abbiamo parlato.. Quanto? Una volta?! Assurdo! Se non vi da fastidio oggi sto un po’ qui con voi” Annuncia con un sorriso che mi fa sciogliere il cuore e sorridere a mia volta. Dopo essersi seduto iniziamo una conversazione nella quale sorprendentemente io partecipo pienamente dimostrando più simpatica di quanto credevo di essere e anche più affascinante! Cavolo, se fossi un maschio uscirei con la me stessa femmina!
“Non ci credo, sono già alla mia fermata! Devo andare,però...Senti, Nali mi dai il tuo numero?” Cerco di rispondere ma riesco ad emettere solo versi incomprensibili e piuttosto imbarazzanti
“Scusa, non ho capito bene” Scherza lui
“Ci penso io!” Risponde Fede facendomi l’occhiolino e scrivendo su un foglio il mio numero “E cerca di chiederle di uscire! Secondo me c’è un certo feeling” 
“Lo farò” Risponde l’altro salutandoci con la mano prima di scendere dal mezzo mentre io rimango fissa a guardare un punto indefinito fuori dal finestrino.
“Gli piaaaaci!” Praticamente strilla il MAT. 
“Non dire cavolate!Mi ha solo chiesto il mio numero... E’ una cosa normale tra amici” Dico prima di essere distratta dalla suoneria del mio cellulare. Un numero che non conosco appare sul display e pregando che sia lui rispondo. 
“Pronto?”
“Allora è davvero il tuo numero? Bene! Per un attimo ho pensato che Fede mi avesse dato un numero finto”
“E perché?”
“E’ che state sempre insieme, pensavo avesse una cotta per te”
“No, è solo il mio MAT!”
“Il tuo cosa? Va beh, comunque sono felice che non gli piaci, in effetti ero un po’ geloso”Ride
“Cosa? E perché?” Chiedo cercando di non svenire
“Perché mi piaci e vorrei essere io quello che ti sta sempre vicino”E a quel punto è inutile cercare di non svenire.
“Eh? Sono collassata?” 
“Già” Scoppia a ridere il mio MAT seduto a fianco a me in quella deprimente stanza d’ospedale”Hai pestato la testa.. E’ ormai tre giorni che sei qui”
“Oh porca..!”
“Comunque questi sono per te”Dice porgendomi un mazzo di fiori
“Ma non dovevi!”
“Non farti illusioni, non sono miei”Risponde sorridendo e indicandomi il bigliettino in mezzo ai fiori
“Ciao Nali, spero che tu stia meglio...Non ho ben capito cos’è successo ma mi hai davvero fatto preoccupare! Cerca di riprenderti presto, so che è un po’ da egoista ma vorrei uscire con te al più presto! AH AH non sono bravo con le parole, mi sa che l’hai capito! Appena esci dall’ospedale ti chiamo. Non vedo l’ora di vederti
-Stefano”.





Zalve(?)
Chiunque tu sia, se sei arrivato fin qui ti ringrazio!
E' la mia prima storia quindi forse non è esattamente bella ma se mi lasciassi una piccola recensione, positiva o negativa che sia, ne sarei davvero contenta! Grazie mille di aver sprecato tempo prezioso della tua vita con questa robaccia :) -Giulia

P.s. Se mai a qualcuno dovvesse piacere e volesse un continuo,basta scrivermelo e sarò disponibile, a vostro rischio e pericolo, di continuare questa storia
  
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