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Autore: clairesperia    22/09/2013    2 recensioni
C'era una volta una stella.
Non era una stella qualunque, non era nata come le sue sorelle, lei aveva desiderato ardentemente esserlo. Aveva desiderato brillare e illuminare la notte più buia, perché le piaceva l'oscurità, la copriva con il suo mantello e la rendeva più luminosa che mai.
[...]E la stella si trovò a rimpiangere il mondo imperfetto in cui prima viveva. Sentiva un vuoto, che risucchiava la bellezza intorno a lei. Le mancava qualcosa.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Favole Della Buonanotte.'
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Stardust


“In difficult times, in dark times, some people shine.”



C'era una volta una stella.
Non era una stella qualunque, non era nata come le sue sorelle, lei aveva desiderato ardentemente esserlo. Aveva desiderato brillare e illuminare la notte più buia, perché le piaceva l'oscurità, la copriva con il suo mantello e la rendeva più luminosa che mai.
Questa stella nacque umana, nacque come tutti i bambini della terra.
La guardarono nascere, le sue sorelle, la osservarono crescere, cadere, piangere, rialzarsi e continuare il suo cammino. La guardarono osservare la gente, come un'estranea guarda degli sconosciuti.
Sempre sbagliata, mai nel posto giusto.
Vedeva le persone innamorarsi, le vedeva fare le proprie esperienze, mille pazzie e riparare a queste.
E lei capì che non apparteneva a quel posto.
Chiudi gli occhi, estraniati dal mondo, liberati e vola via, si disse.
E la sera in cui il manto celeste si faceva spettatore dei desideri e delle speranze della gente, anch'ella desiderò ardentemente qualcosa. E le sorelle ascoltarono il canto della sua anima.
E volò, in alto, oltre le nuvole e gli occhi della gente.
Come se non avesse mai vissuto laggiù, volò e trovo il suo posto nel cielo per brillare. Fu un desiderio inconscio il suo, probabilmente sciocco, ma fu ascoltato. Perché le stelle ascoltano, le stelle osservano e partecipano ai dolori e alle gioie dell'umanità.
Brillò per anni, dormì di giorno, le sue lacrime furono come pioggia e ancora pianse, rise, gioì, si rammarico per cosa l'animo umano era capace di fare.
Lei più di tutte, in cima ai sogni e alle speranze, poteva capire quello che un tempo era il suo mondo. E spiegava alle sue sorelle come i sentimenti nascano radicati nell'animo umano.
Nasci con loro, muori con loro.
Una condanna, una fortuna.
Erano affascinate le altre stelle, da quella bizzarra compagna adottata dall'universo. Ma come tutti i desideri, come ogni cosa voluta e ottenuta, la bellezza di questa svanisce, diventa un alone di quel che era.
E la stella si trovò a rimpiangere il mondo imperfetto in cui prima viveva. Sentiva un vuoto, che risucchiava la bellezza intorno a lei. Le mancava qualcosa.
Cos'era? Si chiese.
Cosa non va? Chiese alle sorelle.
Nessuna risposta a quelle domande. Le stelle non provano dolore. Le stelle non hanno vuoti all'altezza dello sterno. I battiti dei loro cuori non saltano.
La ragazza aveva invece un cuore fatto di carne, sangue e battiti che rincorrevano battiti. Battiti che perdeva, che mancavano al loro appuntamento.
Osservò a lungo la terra, osservò come la guerra, le incomprensioni, le mancanze facevano spesso saltare i battiti della gente. Osservò bambini nascere, lacrime di gioia scendere, baci rubati e abbracci lunghi un istante. Osservò nascere un bambino in particolare, di una bellezza che colpisce non gli occhi, ma il cuore di chi sa guardare attraverso esso.
E quando questo per la prima volta guardò il cielo, le fece perdere un altro battito.
Era diverso sta volta, un momento di silenzio nel petto della stella, che però aveva il suono di mille cannoni, mille farfalle che svolazzano in lei. E capì che ciò che le mancava davvero era quel suono, nel silenzio e nell'armonia dell'universo.
Un suono radicato nella sua natura umana e non nella sua condizione di stella.
E desiderò scendere, posare i suoi piedi sul suolo e correre come non faceva da tempo. Ma una stella non può desiderare per se stessa qualcosa.
Una condanna, una fortuna.
E il tempo passò e il bambino divenne ragazzo, con passioni, amori e ostacoli da superare.
Con la voglia di guardare il cielo, senza una ragione particolare. E desiderò avere una stella tutta per se, una stella sua da poter osservare ogni sera. Che lo illuminasse, che per lui rischiarasse le tenebre.
Le stelle ascoltano, non scordatelo mai.
Quella volta ascoltarono anche la preghiera del ragazzo e seppero chi mandare a vegliare su di lui.
E la sera in cui il manto celeste si faceva spettatore dei desideri e delle speranze della gente, una stella cadde, con un bagliore accecante.
Precipitò con la consapevolezza che del suo meraviglioso e magico tempo trascorso accanto alle sue sorelle, ad ascoltare i più profondi desideri dell'animo umano, non sarebbe rimasto nulla. Non un ricordo, non un bagliore della sua vita precedente.
E ricomincio, come se nulla fosse successo, come se non avesse passato decenni da guardiana dell'universo e dei suoi segreti.
E in un giorno qualunque, quando il sole brilla alto nel cielo e le stelle dovrebbero dormire, queste come sorelle maggiori, osservavano nascoste, l'incontro tra due ragazzi.
Lei brillava di luce propria, quando vide il sorriso di lui.
Destino? Infondo il desiderio del ragazzo era avere accanto una stella tutta sua.
E si sa, cosa sanno fare meglio le stelle? Brillare.

Sappiamo tutti splendere nel buio più pesto, bisogna solamente trovare il proprio posto nel mondo. Un posto da condividere.





Buonasera gente. 
Sono così emozionata e confusa in questo preciso momento, che l'unica cosa che mi viene in mente è ringraziare Adua (la meravigliosa Afu che ovviamente conoscete alla perfezione), per avermi spronato a pubblicare questo piccolo sgorbio.
Che dire, sono su efp dal 2009, ma solo adesso trovo un pizzico di coraggio per fare un account da scrittrice e pubblicare qualcosina.
Spero che questa piccola favola, dalle note tristi e dolci, vi faccia un po' sognare, come facevano le favole che da piccoli vi raccontava la mamma.
Fatemi sapere cose ne pensate, sia positivo, che negativo ovviamente. I consigli sono una manna dal cielo per me.
Un bacio grandissimo. Chiara.
 
   
 
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