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Autore: swong74    23/09/2013    1 recensioni
SPOILER TERZA STAGIONE
Cosa potrebbe essere successo dopo lo Speciale di Natale della terza stagione se Matthew fosse miracolosamente sopravvissuto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Crawley, Matthew Crawley, Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap 14

Note dell'autore: Per iniziare, questo è stato scritto dopo aver visto lo Speciale di Natale della terza stagione e il suo triste finale. Spero che non sia la fine, ma se lo è, suppongo che questa possa essere una versione alternativa. 

Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi o la storia canon di Downton Abbey, solo questa fanficion basata su di loro.

Link alla storia originale su FanFiction.net: http://www.fanfiction.net/s/8845895/1/Please-Come-Back-to-Me


Please, come back to me



Capitolo 1

« Mi chiedo perché ci stiano mettendo tanto » si chiese Mary ad alta voce mentre Anna le sprimacciava di nuovo i cuscini.

« Probabilmente stanno discutendo su chi dovrebbe entrare per primo » rispose Anna scherzando. Anche lei si chiedeva perché la famiglia ci stesse mettendo così tanto per arrivare, soprattutto visto che l'arrivo di un nuovo Crawley sarebbe dovuto essere in testa alle priorità di tutti.

Appena Mary si rimise comoda sui cuscini, sentirono del trambusto fuori. La porta era socchiusa, quindi non videro molto.

« Vado a vedere cosa succede » si offrì Anna e uscì per controllare. Cercò nelle stanze vicine finché non trovò quella con accalcati il dottor Clarkson, Isobel e Lord Grantham. Fu presa alla sprovvista quando vide che c'era nel letto dell'ospedale.

« Anna » disse Robert allarmato. Andò a chiudere la porta della stanza. « Mary ha visto? »

« No, vostra signoria » disse Anna, grata per la sedia che le venne offerta, perché si sentì svenire. « Ma ha sentito il rumore ».

« Come sta? » chiese Robert con apprensione.

« Sta allattando il bambino » rispose Anna.

« Bene, bene » disse Robert. « Lasciamola a questo per ora »

« Come sta? » chiese Isobel, lottando per cacciare indietro le lacrime dopo che il dottor Clarkson ebbe finito di controllare le condizioni di Matthew. La sua domanda riportò Robert e Anna all'urgente problema in questione.

« Ha una commozione cerebrale e non sapremo altro finché non si sarà svegliato » disse il dottor Clarkson con cautela. Non voleva che si preoccupassero subito e sperava che Matthew si sarebbe ripreso. Gli controllò il battito e fu sollevato nel sentirlo ancora forte. Sapeva che Matthew era un combattente e pregò che quella non fosse la sua ora.

« E quando potrebbe essere? » insisté Isobel.

« Non lo so » rispose con tristezza il dottor Clarkson.

...

« Mary deve saperlo » insisté Violet. « Ha il diritto di sapere cosa è successo ».

« Ma ha appena avuto un bambino » discusse Cora. « Non può gestire anche questa tragedia »

« Sembra che tu ti sia già arresa » disse Violet severamente. « Matthew ne ha passate di peggiori e si è ripreso. È il modo di fare inglese ».

In un'altra occasione, Cora si sarebbe sentita offesa ma, in quel momento, pregava che Violet avesse ragione e che Matthew si riprendesse.

« Chi glielo dirà? » chiese Edith, sinceramente preoccupata. Ricordava quando si era presa la responsabilità di dire a Mary che Matthew era disperso durante la guerra. Sperava di non doverlo fare di nuovo.

« Aspetteremo tuo padre » disse Cora alla fine. « Speriamo che arrivi presto e che abbia qualcosa da dirci ».

Come se avesse sentito i suoi pensieri, arrivò di sotto con Anna dietro di lui.

« Cosa ha detto il dottor Clarkson? » si informò Cora.

« Niente di buono, temo » disse Robert, cupamente. « È ottimista, ma non sapremo quali sono i danni finché Matthew non sarà sveglio ».

« Qualcuno l'ha già detto a Mary? » chiese Violet.

« No, mamma, non gliel'abbiamo ancora detto. E non sono sicuro di come dirglielo dopo un così gioioso inizio del giorno ».

« Non ti perdonerà se glielo tieni nascosto » lo avvisò. Stava insistendo che venisse detto a sua nipote perché sapeva quanto era forte e quanto sarebbe stata male se le fosse stata nascosta la verità.

...

Mary aveva appena finito di allattare il bambino e ora si stava chiedendo cosa fosse successo ad Anna. Sapeva che Anna non era una che perdeva tempo, a meno che la famiglia non fosse arrivata e le stesse dando il tempo di finire di allattare il bambino.

« Eccovi qui » disse quando finalmente Anna tornò. « Sono già qui? »

« Sì » rispose Anna pacatamente, evitando di incrociare lo sguardo di Mary. « Sua signoria vorrebbe essere il primo a vedervi ».

Mary si chiese perché Anna si stesse comportando in modo strano, ma quando vide suo padre portò la sua attenzione su di lui.

« Ho sentito che ho un nipote » disse Robert, cercando di sembrare felice per il bene di Mary. Stava ancora lottando per decidere se dirle di Matthew.

« Fai la conoscenza del tuo primo nipote » disse Mary, sorridendo con orgoglio. Gli porse il bambino addormentato.

« Salve, mio carissimo figliolo » disse, facendo eco a Matthew che l'aveva tenuto prima. Nonostante quello che era appena successo, era felicissimo di vedere il futuro erede di Downton tra le sue braccia.

« Dove sono tutti? » chiese alla fine Mary, ancora sorridente.

« Stanno aspettando di sotto che io ti parli ». Robert si voltò verso Anna e porse a lei il bambino al posto di Mary.

Mary lo notò e si mise subito seduta, improvvisamente consapevole che c'era qualcosa che non andava.

« Non voglio allarmarti » iniziò Robert. « Ma è successo qualcosa ». Fece un cenno ad Anna di portare il bambino fuori dalla stanza, poi prese la mano di Mary.

« Cos'è successo, papà? » chiese con una nota di allarme nella voce.

« Matthew ha avuto un incidente » le disse, guardando Mary da vicino. La vide sussultare e vide le lacrime sgorgare dai suoi occhi.

« Quanto grave? » chiese alla fine, quando ritrovò la voce e si fu calmata abbastanza.

« Secondo il dottor Clarkson, abbastanza grave » disse.

« Dov'è? Per favore, portami da lui ».

Robert sapeva che non avrebbe potuto tenerla lontana da Matthew nemmeno nelle sue condizioni, quindi acconsentì di portarla da lui.

...

« Dev'esserci qualcosa che possiamo fare, magari qualche nuova cura » suggerì Isobel.

« Posso certamente controllare e consultarmi con altri » disse il dottor Clarkson, pensando la stessa cosa. « Ma per adesso, dobbiamo dargli un po' di tempo per guarire ».

Alzarono entrambi lo sguardo quando sentirono la porta aprirsi con un cigolio. Videro Mary su una sedia a rotelle spinta da Robert.

« Devo vederlo » disse Mary quando fu posizionata vicino a lui. Istintivamente gli prese la mano e la strinse per fargli sapere che era lì. Fu delusa quando lui non rispose.

« Tutto quello che possiamo fare per ora è aspettare » disse il dottor Clarkson.

« Allora aspetterò qui » rispose Mary, guardando la figura priva di sensi di suo marito.

« Mary, hai appena avuto un bambino » obiettò Robert. « Devi riposare ».

« Posso riposarmi qui, papà » replicò. « La stanza è abbastanza grande per entrambi ».

Tutti e tre attorno a lei sapevano di non poterla convincerla, sopratutto dopo aver visto il suo sguardo serio e risoluto.

« Farò in modo di far portare qui un altro letto » offrì il dottor Clarkson.

Mary fece un cenno di gratitudine e aspettò che i tre la lasciassero sola con lui. Fu grata che lo facessero senza che glielo chiedesse. Si alzò dalla sedia a rotelle e si sedette al suo fianco per essergli più vicina.

« Oh, tesoro mio » disse, sfiorandogli la guancia. « Spero tu possa sentirmi. Ti prego, ti prego, apri gli occhi. Come posso essere la tua Mary senza di te? »

Quando Anna tornò, trovò Mary che piangeva sul corpo ancora incosciente di Matthew. Guardò il bambino quieto tra le sue braccia e si chiese se potesse essere d'aiuto. Si avvicinò e posò una mano sulla spalla di Mary per farle sapere che era lì.

Mary alzò lo sguardo e vide Anna. Sapeva di poter essere se stessa con lei esattamente come con Matthew. Nonostante questo, cercò di ricomporsi e smise di piangere.

« Se ne sono andati tutti? » chiese alla fine, asciugandosi le lacrime.

« Sì » le confermò Anna. « Torneranno domani per vedere se è cambiato qualcosa ».

« Perché è successo ora? » Mary non si aspettava veramente una risposta, ma lo chiese lo stesso.

« Non lo so » disse Anna, cercando di consolarla. « Ma sappiamo entrambe che il signor Matthew ne ha passate di peggiori. E sono sicura che voglia vivere per veder crescere suo figlio e diventare un uomo ».

Mary guardò suo figlio, profondamente addormentato tra le braccia di Anna. Era grata almeno per questo in quel momento difficile. Prese il bambino da Anna e si meravigliò della nuova vita tra le sue braccia.

Il dottor Clarkson e Isobel tornarono con qualche aiutante per portare un letto nella stanza. Lo misero a fianco a quello di Matthew, così che Mary potesse sdraiarcisi sopra.

« Vado a casa per la notte, ma tornerò domani mattina » disse Isobel a Mary. « Cercate di riposarvi un po', Mary ».

Mary annuì e guardò Isobel e il dottor Clarkson andarsene.

« Dovreste andare a casa anche voi, Anna » suggerì Mary. « Non c'è nient'altro da fare qui ».

« Posso stare qui con voi, milady » disse Anna, mostrando la sua devozione per Mary. « Ho chiesto al dottor Clarkson e ha detto che posso usare la stanza accanto ».

« Bates non avrà bisogno di voi? »

« C'è più bisogno di me qui ».

...

Occuparsi di un figlio neonato e di un marito in coma tenne Mary piuttosto impegnata nei giorni seguenti. Anna rimase al suo fianco durante la sua permanenza e non mostrò nessun segno di volerla abbandonare. Ogni giorno riceveva visite dalla famiglia e dal signor Bates, che portava loro vestiti, cibo e i migliori auguri dalla servitù.

« Tutti stanno pregando per una pronta guarigione del signor Matthew » disse John a Mary mentre scartava l'ultimo pacco di cibo arrivato da casa. « Soprattutto il signor Carson, che desidererebbe venire ma è troppo impegnato per allontanarsi ».

« Per favore, ringraziateli tutti da parte mia » rispose Mary con gratitudine. Non si era resa conto di quanto tutti tenessero a Matthew, ma sapeva il perché. « E grazie per venire ogni giorno. Vi sono veramente grata ».

Anna tornò, agitata per qualcosa. Era combattuta sul se farlo sapere a Mary.

« Cosa c'è, Anna? » chiese Mary, notando il suo disagio.

« L'autista del furgone è qui per vedervi, milady » disse. « Gli ho detto che ora non è il momento, ma è piuttosto insistente ».

Mary esitò, chiedendosi come avrebbe potuto affrontare l'uomo che aveva quasi ucciso Matthew.

« Posso mandarlo via » si offrì John quando vide la sua esitazione.

« No, fatelo entrare » disse infine Mary.

« Salve, milady » la salutò l'uomo con evidente timore quando entrò nella stanza. Era così nervoso che stava torcendo il cappello senza rendersene conto. « Sono veramente dispiaciuto per quello che è successo ». L'uomo era chiaramente spaventato e sembrava stesse per svenire.

Anna e John si scambiarono uno sguardo di preoccupazione non per l'uomo, ma per Mary.

« A volte gli incidenti succedono » iniziò Mary con calma. « In futuro, per favore, siate più prudente, così da non mandare le persone fuori strada ».

L'autista del furgone rimase perplesso a quelle parole. Era sicuro che l'avrebbe fatto arrestare e mandato in prigione per il resto della sua vita. Invece sembrava che l'avesse perdonato e non poteva credere alle sue orecchie.

« Lady Mary ha bisogno di riposare » disse infine John per accomiatare l'uomo. Temeva che Mary avrebbe potuto cambiare idea se l'uomo fosse rimasto ancora a lungo.

« Vi ringrazio, milady » ripeté, inchinandosi nella sua direzione.

« È stato un gesto molto bello, milady » disse Anna, quando John e l'autista se ne furono andati.

« È quello che avrebbe voluto Matthew » disse Mary in un sussurro.

...

« Ma, Mary, questa non è casa tua » discusse Violet quando Mary insisté per restare anche dopo che il dottor Clarkson disse che lei e il bambino potevano lasciare l'ospedale.

« Ma Matthew non può ancora andarsene » ribatté Mary. « E il mio posto è con lui ».

« Mary, ci prenderemo cura di lui » cercò di farla ragionare Isobel. Era felice che Mary stesse vicina a Matthew, ma era anche preoccupata per lei e il bambino.

« Non anche voi, Isobel » disse Mary, supplicando con gli occhi Isobel di essere dalla sua parte in quella discussione.

« Le condizioni di Matthew non sono cambiate » le ricordò Robert. « Potrebbe rimanere così per un bel po' ».

« Non lo lascerò solo, papà! »

« Sii ragionevole, Mary, un ospedale non è un posto per un neonato. Sicuramente sarai d'accordo ». Robert sapeva quanto potesse essere terribile per Mary, ma voleva che tornasse a casa.

« Ancora qualche giorno, papà, ti prego ». Mary non voleva altro che tornare a casa ma, senza Matthew, sapeva che si sarebbe stancata molto di più continuando a correre lì per vederlo. Almeno in ospedale poteva stare sdraiata vicino a lui e essere confortata dal suo respiro regolare mentre dormiva.

« Molto bene, ancora qualche giorno » acconsentì Robert a denti stretti, e guardò gli altri attorno a lui per zittire le loro obiezioni.

« Grazie, papà! » Mary lo abbracciò e baciò con gratitudine.

...

« Dovreste tornare a casa con loro » suggerì Mary ad Anna.

« E chi cambierà il bambino? » la prese in giro Anna, sapendo che nonostante Mary fosse incredibilmente brava a prendersi cura del bambino, non le piaceva cambiarlo.

Mary dovette ammettere che quello era l'unico compito che non trovava piacevole.

« A proposito di questo, penso che abbia bisogno di essere cambiato, ora ». Anna prese il bambino da Mary e lo portò nella stanza accanto.

Una volta da sola, Mary riportò la sua attenzione su Matthew. Ne aveva passate così tante, sperò che quella fosse solo un'altra cosa che avrebbe superato.

« Mio carissimo Matthew » gli sussurrò all'orecchio appoggiando una mano sul suo petto. « Ti imploro di svegliarti. Tuo figlio ed io abbiamo disperatamente bisogno di te. Ti prego, torna da me ».

 





Nota della traduttrice:
Per chi non ha ancora digerito la morte di Matthew (ç__ç) Ho tradotto solo i primi due capitoli, pian piano pubblicherò tutto. Le recensioni sono molto gradite sia da me che dall'autrice :) Nymphy ^^




   
 
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