Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: xsimplebuteffective    23/09/2013    4 recensioni
-Harry, minchia. Si è bloccato!-
-Asia, cazzo. Mancano due minuti!-
-Sai che se non arriviamo a prenderli, Ed non mi conoscerá mai e quindi..- inzio il mio solito discorso.
-E quindi non potrà mai innamorarsi di te, sposarti e concepire un figlio che chiamerete Edwino/Edwina. Lo so, l'hai ripetuto dieci volte solo ieri al telefono.- conclude per me.
Al telefono perchè tu stavi con Lucilla, pft.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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23. Ireland.

-Hai capito? Il mio Harry innamorato perso di un ragazzo quando si è scopato qualunque ragazza che voleva.- dico contenta.
Sono elettrizzata all'idea che posso cambiare qualcosa.
Non sarà più una ragazza delle tante ma qualcuno che potrebbe tenersi.
-Sarà che si era scocciato delle ragazze.- dice Ed ridendo.
-Eddy, ti scoccerai di me andandotene con un ragazzo?- chiedo ad un tratto.
-No piccola, un ragazzo sarebbe più fine di te.- dice dandomi un bacio sulla guancia.
-Come sei simpatico, davvero. In ogni caso non ci pensare nemmeno, non te lo permetterò mai.- dico minacciosa.
Continua a ridere tenendomi per mano. Siamo seduti sul taxi che ci ha appena portati all'aeroporto per il nostro weekend fuori Londra.
-Amore..- lo chiamo cercando di risultare dolce.
-Asia, è inutile che tenti: non ti dirò dove stiamo andando.- dice non cadendo al mio imbroglio.
-E che cazzo sei!- gli dico incrociando le braccia e mettendo il broncio.
Mi regala un bacio che mi fa ritornare serena e scendiamo dal taxi. Prendiamo i nostri piccoli trolley ed entriamo nel grande edificio.
Ci sono un bel po' di persone che sono venute a vedere Ed, sapendo che si sarebbe recato fuori Londra. Li saluta con la mano e sentendomi un vincolo gli rubo il trolley e mi siedo sulle sedie della sala d'aspetto, lasciando che faccia qualche autografo.
Mi sto scattando qualche foto con faccie strane dal cellulare di Ed, cosicché quando vedrà le sue foto, riderà di me. Qualcuno mi chiama toccandomi la spalla e mi giro. Una ragazza con dei capelli rosso fuoco e una montatura grande e grigia, mi sta sorridendo così ricambio senza nemmeno pensarci.
-Ciao.- la saluto io allegra.
-Sei Asia, la ragazza di Ed, no?- dice continuando a sorridere.
Annuisco allargando il mio sorriso.
Gente, se qualche mese fa mi avvessero chiesto se fossi stata la ragazza di Ed Sheeran, avrei detto che lo sarei stata presto e tutta la solita storiella d'amore a primo sguardo.
-Puoi farmi un autografo?- dice gasata.
Io? Un autografo?
So di essere riconoscibile per il mio carattere ma non famosa!

Scoppio a ridere coinvolgendo anche la ragazza che probabilmente starà pensando di star parlando con una psicopatica.
-Io non sono nessuno, se vuoi possiamo fare una foto.- dico quando mi riprendo.
Lei annuisce vigorosamente, contenta della mia proposta. Esce l'iphone e facciamo uno scatto serio e uno buffo per poi ripetere la stessa con con il mio iphone e quello di Ed.
-Ed si ritroverà una nostra foto sul cellulare.- dico ridacchiando.
-Sei la persona giusta per Ed.- dice ad un tratto.
I miei occhi si illuminano e quasi vorrei portare questa ragazza con me per tutto il weekend.
-E tu sei la fan perfetta. Se mi lasci il tuo nick di twitter e il tuo numero, ti farò una sorpresa.- dico facendole l'occhiolino.
La ragazza quasi urla e non riesce a contenersi.
Le porgo il mio iphone e me lo restituisce su un contatto a nome di 'Hannah'.
Le sto spiegando che non so che volo prendere, dato che Ed non mi ha svelato nulla, e lei sembra essere così contenta. Il suo sorriso si allarga ancora di più quando Ed si avvicina.
Hannah trattiene il fiato e io rido al pensiero che un tempo lo facevo anch'io.
E spesso lo faccio ancora ma è un segreto.
-Ciao Eddy! Lei è Hannah, la mia fan preferita dopo di me.- dico sorridendo.
-Ehi.- la saluta rivolgendole un sorriso.
-Edward, non fare l'apatico e abbracciala.- affermo.
Lui ride e fa come gli ho detto. Mi sento soddisfatta anche dopo avergli fatto una foto insieme. 
-Ciao Asia, sei davvero simpatica. Siete entrambi fortunati, sul serio.- salutandomi con la mano.
L'abbraccio spontaneamente e poi mi accoccolo tra le braccia di Ed.
-Mi ha detto delle cose bellissime, tipo che sono perfetta per te. Adesso scoppio a piangere.- dico con la testa sul petto del rosso.
Lo sento ridacchiare e accarezzarmi i capelli.
-Ha ragione. Andiamo adesso?- dice sciogliendo l'abbraccio.
Annuisco e prendo i trolley per poi metterci in fila agli imbarchi.
-Adesso puoi dirmi dove andremo? Lo scoprirò sugli schermi, in ogni caso.- dico furba.
Lui sbuffa, sapendo che ho ragione.
-Ti porto in Irlanda, piccola! Chiama tua zia e dille che oggi pomeriggio siamo a casa sua.- dice aspettando una mia reazione.
Sbarro gli occhi e gli salto letteralmente addosso sotto gli occhi di tutti i passanti. Inizio a saltellare come una bimba e smetto solo quando dobbiamo dare i documenti.
Un quarto d'ora dopo, mentre saliamo sull'aereo e dopo aver già chiamato mia madre, compongo il numero di Harry.
-Conty, rivelami immediatamente la tua destinazione o finirò per impazzire anch'io.- dice rapido.
-Ed mi porta in Irlanda!- dico entusiasta.
-Stronza. Tu in Irlanda e io a casa in via di guarigione ma non del tutto guarito.- mi rinfaccia.
In realtà sta meglio di me, ma si ostina a dirmelo.
-Ciao Starry del mio cuore, ti voglio bene.- dico dolce.
-Sì sì, anch'io. Ciao Contiente, salutami Ed e fate buon volo.- dice attaccando.
Entriamo sull'aereo e prendiamo posto, l'uno accanto all'altro.
-Ti ricordi quando siamo andati a prendere un gelato e abbiamo fatto quell'assurdo test sugli stessi pensieri?- dico ricordando.
Che cazzo però, era un'idea fantastica.
-Sei arrivata alla conclusione che la mattina prendiamo lo stesso colore di mutande, possiamo dormire insieme perché io dormo a pancia in giù e tu di fianco, non facciamo sport e soprattuto ci descriviamo a vicenda nella persona che vorremmo avere al nostro fianco.- dice.
Non ci credo che ricorda ogni minimo particolare. 
Credevo di essere l'unica psicopatica a ricordare ogni discorso che abbiamo avuto.
Gli scocco un bacio sulla guancia e dopo le varie procedure di decollo, l'aereo parte. Essendoci parecchi vuoti d'aria, si sente una donna anziana imprecare.
-Che cazzo sta succedendo?- dice preoccupata.
Mi affaccio sul piccolo corridoio e quando trovo il suo viso scoppio a ridere. 
E' terrorizzata come me quando cucino.
O meglio dire terrorizzata come coloro che devono mangiare cibo cucinato da me.

-Stiamo volando?!- dico ovvia.
Lei mi ignora e continua a fare il suo discorso.
-Io non voglio morire, ho tredici nipoti!- urla.
Famiglie procreatrici, è grazie a loro se il mondo si evolve.
Rido più forte, tenendomi la pancia. Ed mi imita, non riuscendo a non trovare esilarante questa scena.
-Minchia nonna, che cazzo avevano i suoi figli nel patrimonio genetico?- dico ancora tra le risate.
Lei mi guarda e quasi si alza con sguardo assassino quando un vuoto d'aria la fa urlare procurandomi altre risate.
-Ed, non ce la posso fare.- dico asciugandomi le lacrime.
-Dimmi che a quell'età non sarai così e potrei tenerti con me.- dice prendendo fiato.
-Stai tranquillo, Eddy. Il vecchio pazzo e pauroso sarai tu.- dico con un sorriso inquietante.
Poi esco il mio ipod e gli passo una cuffietta, mettendomi comoda sulla sua spalla. La riproduzione casuale ci fa ascoltare 'Lego House' e sorrido.
-Asia, ti prego, sento la mia musica ogni giorno perché la canto ogni giorno.- si lamenta.
-Taci Edward, l'ipod e mio e adesso ascoltiamo tutto 'Plus'.- affermo chiudendo gli occhi.
Mi hanno sempre detto di saper essere convincente.
Mi lascia un bacio in fronte e ritorna nella sua posizione.
***
Siamo appena atterrati e stiamo scendendo dall'aereo.
-Ed, stasera hai un concerto?- chiedo.
Spero mi dica di sì, non mi stancherò mai di andare ai suoi concerti.
-Mi dispiace piccola, ma sì.- dice camminando al mio fianco.
Inizio ad esultare sotto i suoi occhi e mi guarda confuso.
-Credevo ti andasse di passare una serata in giro.- mi confessa.
-Non vado ad un tuo concerto da una settimana, sono stracontenta.- dico battendo le mani.
-Ti amo.- dice serio ad un tratto.
Mi blocco e lo guardo.
Mi sbaglio o degli unicorni stanno saltellando intorno a me?
Mi aveva confessato di essere innamorato di me ma si sa, quelle due paroline arrivano nel tuo cuore come delle bombe.
Sorrido e lo bacio dolcemente, come per fargli capire quanto tengo a lui. In quel momento ci siamo solamente io e lui nel bel mezzo dell'aeroporto.
-Ti amo anch'io.- dico sorridendo prima di stampargli un veloce bacio sulle labbra.
***
-Asia?- dice mia zia sull'uscio della porta.
Non la saluto nemmeno e l'abbraccio forte, stringendola a me.
-Zia, mi sei mancata un sacco!- dico stampandole un bacio in guancia.
-Anche tu, piccola mia.- dice strizzandomi una guancia.
Forse è l'unica persona che ha il permesso di farlo.
-Che ci fai qui?- dice invitandomi ad entrare.
Prendo per mano Ed e mia zia si rende conto solo ora di avere un secondo ospite.
-Lui è Ed, il mio ragazzo. Mi ha portato qui per il weekend dato che ha un concerto e sapeva della mia zia preferita.- spiego rapida.
Lei batte le mani felice e lo abbraccia, dandogli due baci in guancia.
-Salve Signora, come sta?- dice cordiale.
-Chiamami Aoife, sono la sua zia preferita se non si era capito.- dice facendogli un occhiolino.
Restiamo per qualche ora quando Ed mi fa notare che fra un po' deve essere nel luogo del concerto per il check sound.
-Canti?- chiede mia zia curiosa.
Lui annuisce intimidito e decido di prendere in mano la situazione.
-E' il cantante più bravo sulla faccia della terra, zia. Vuoi sentire?- dico uscendo il cellulare.
Le note di 'The A Team' accompagnate dalla voce di Ed, escono dalle casse del mio iPhone.
Mia zia sembra apprezzare dato che chiude gli occhi e si gode fino all'ultimo secondo la canzone.
A chi non fa quest'effetto?
-Oh, sì. Piccola Asia, te lo sei scelto bene, eh?- dice battendomi una mano nelle ginocchia.
Lo guardo arrossire e gli regalo un bacio in guancia.
-Certo, zia. La verità è che anche se fosse stato un barbone senza un centesimo, io mi sarei innamorata comunque.- dico sincera.
Ed mi stringe la mano e mia zia ci guarda con gli occhi a cuoricini.
-Sai, anch'io ero così con tuo zio. Ci amavamo davvero tanto e abbiamo comitnuato ad amarci per molto tempo.- dice nostalgica.
Lascio Ed per abbracciarla e consolarla.
-Lo ami ancora anche se non c'è più?- dico sicura della sua risposta.
-Sì, lo amo ancora e non smetterò mai di farlo.- dice toccandosi il petto.
La abbraccio nuovamente e poi torno al mio posto.
-Comunque comprerò il tuo cd, ragazzo. Sei una forza!- dice la donna contenta.
-Grazie, Aoife.- dice timido.
-Ti lascio il mio cd, io lo ricomperò. Tienilo con cura, è la prima cosa che mi ha legata ad Ed prima di conoscerci.- dico uscendolo dalla borsa.
-Oh, che onore!- dice emozionata.
Ci salutiamo per bene e al momento di darle l'ultimo abbraccio, mi esce qualche lacrima.
-Mi mancherai.- dico asciugandomi una gocciolina salata.
-Anche tu, piccola mia. Ci vediamo presto, ok?- dice baciandomi una guancia.
Annuisco e decido di andare.
Cammino silenziosamente con la mano di Ed intrecciata alla mia.
-Tutto ok, piccola?- dice insicuro.
Mi fermo e lo guardo per poi scoppiare a piangere.
-Lei è stata sempre importante per me e adesso.. Potrebbe andersene velocemente. Ha un cacro da un po' e non so per quanto terrà duro. Lei è una guerriera ma tutti i soldati si stancando dopo una guerra.- dico aggrappandomi alla sua maglietta.
Mi tiene stretta a sé, passando delicatamente la sua mano su e giù sulla mia schiena.
-Ehi, ti prometto che quando lei avrà bisogno di te, tu ci sarai. E' una donna forte e speciale.- dice tranquillo.
Smetto di piangere e mi tranquillizzo del tutto dopo qualche minuto.
-E' tutto ok, grazie.- dico riprendendo a camminare.
-Sei pronta per il concerto visione backstage come la prima volta?- dice entrando nel palazzetto.
***
-Eddy, quanti sono questi?- dico ridendo mostrandogli due dita.
-Cinque? No quattro, ne sono sicuro!- dice scoppiando a ridere.
Dopo il concerto siamo andati ad un pub -per la felicità di Ed- e ha esagerato con le birre.
Personalmente non mi piace bere e nemmeno avere a che fare con persone ubriache, ma Ed fa davvero ridere.
-E dove siamo?- chiedo sfilandogli la birra dalla mano.
-No, ridammela!- dice.
Gli porgo un bicchiere d'acqua ed è talmente andato che non capisce nemmeno al differenza.
-Siamo al pub dietro l'angolo, ovvio no?- dice guardando davanti a sé.
Poi decide di fermare un ragazzo che passava tra i tavoli e inizare a parlargli.
-Dean, sei tu, amico? Strano, oggi c'è più gente del solito.- dice guardandosi intorno.
Il povero ragazzo lo guarda confuso e poi punta su di me, sentendomi ridere.
-Scusami, lascialo stare. E' ubriaco perso.- gli dico focalizzandolo.
Ha uno straordinario sorriso stampato sulle labbra e porta i capelli alzati in un ciuffo. Nonostante la poca luce potrei giurare che i suoi capelli fossero neri come i suoi occhi.
-L'avevo capito.- dice guardandolo girarsi verso di noi.
-Sono Josh.- dice allungandomi una mano.
-Asia.- dico semplicemente stringendogliela.
Sei bono e attraente ma sono fidanzata e il sottoscritto è davanti a te quindi scompari.
-Posso offrirti qualcosa?- dice sedendosi al mio fianco.
Non mi da nemmeno il tempo di parlare che Ed interviene.
-Lei è la mia fidanzata quindi non puoi.- dice serio. -Se proprio vuoi, offri da bere a me.- dice facendogli l'occhiolino.
Scoppio a ridere come se non ci fosse un domani fin quando sento i muscoli dell'addome chiedermi pietà.
Esiste qualcuno talmente ubriaco da flirtare con un ragazzo quando c'è la sua fidazanta al suo fianco?
-Ehi amico, a me piacciono le fighe, ok?- dice allontanandosi.
Continuo a ridere, appuntandomi a mente di raccontare ad Ed che aveva invitato un ragazzo a bere, passando per gay.
-Andiamo Ed, dai.- dico prendendolo per mano.
-Non voglio andarmene!- dice sedendosi di peso su una sedia.
-Sono le due e mezza e quando arriveremo all'hotel saranno le tre. Alzati, dai.- dico gentile.
-No, non voglio.- dice incrociando le braccia come un bambino.
Cerco di non ridere e risultare convincente.
Tra l'altro sono terribilmente stanca e credo proprio lo sia anche lui dopo un concerto.
-Alzati.- dico secca.
Scuote la testa e inizio a perdere la pazienza.
-Edward, ti lascio qui se non ti alzi adesso.- dico afferrandolo per il braccio.
Lui tiene la presa e poi scoppia a ridere.
-Vaffanculo Ed!- dico per poi prendere il mio cellulare e il portafoglio.
Esco dal pub e chiamo un taxi. Dieci minuti dopo sto per salire sul taxi quando Ed esce confuso guardandosi intorno. Lo afferro velocemente per un braccio e lo carico dentro il taxi. Do l'indirizzo del hotel e quando sento la macchina partire, mi abbandono sul sedile in pelle.
Ed puzza terribilmente di birra e io odio l'odore di birra in una maniera paurosa.
-Non credi sia una cosa terribilmente triste che una gallina abbia le ali ma non possa volare?- dice ad un tratto.
Mi ritrovo a ridere nuovamente senza contenermi e capisco che non sono l'unica solo quando sento il taxista ridere con me.
-Sul serio, tu come ti sentiresti se avessi le ali ma non potresti volare? Io mi suiciderei.- dice riflettendo.
Continuiamo a ridere e a parlare di argomenti senza importanza fin quando arriviamo all'hotel. Noto alcune persone ancora fuori le porte e, quando capisco che sono paparazzi, impreco.
-Merda Ed, ci sono i fotografi. Non ti fare vedere così o sarai su tutti i giornali in due secondi.- dico agitandomi.
Lui sembra non capire troppo preso dall'alcool in circolo nel suo corpo.
-Scusi, potrebbe farmi un favore?- chiedo al taxista.
-Mi dica, signorina.- mi risponde cordiale.
-Potrebbe entrare dal retro o per lo meno lasciarci nel parcheggio?- chiedo speranzosa.
-Non c'è problema.- dice sorridendomi.
Ringrazio l'uomo un miliardo di volte e finalmente ci troviamo sul retro. Pago la corsa e scendiamo velocemente dall'auto.
-Ed, adesso mi aspetti qui ok? Io vado alla reception e prendo le chiavi, non muoverti.- gli ripeto.
Lui sembra nemmeno ascoltarmi e sbuffo, ricordandomi di picchiarlo domani al suo risveglio.
Dopo aver preso le chiavi, ritorno sul retro con il terrore di non trovarlo più. Con mia (s)fortuna lo trovo addormentato vicino al muro.
-Ed, svegliati!- dico urlandogli nell'orecchio.
Salta in aria e ringraziando il cielo arriviamo in stanza.
Promemoria personale: non far bene più di due birre a Ed.






Oyey.
Lo so che sono in ritardissimo, lo so.
Scusatemi, vi chiedo umilmente perdono.
Sto faticando un sacco a portare a termine questa storia e siccome ci tengo voglio arrivare a finirla :)
Ciao belli bimbi, come va?
La scuola mi sta uccidendo nemmeno dopo un settimana, il panico :o
Comunque mancano si e no due capitoli alla fine, credo c:
Grazie a tutti quelli che continuano a seguire la storia nonostante sia in ritardo clamoroso xdxd
Vi amo tuttttti.
Mille baci, a presto! 

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