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Autore: slanif    23/09/2013    2 recensioni
Vagissimi accenni di Genzo/Karl. Ma veramente molto vaghi
Di una cosa Karl Heinz Schneider era sempre stato certo: Genzo Wakabayashi era un completo idiota!
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Certezze Quotidiane
di slanif

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Di una cosa Karl Heinz Schneider era sempre stato certo: Genzo Wakabayashi era un completo idiota!
Quanto lo irritava! Il suo sistema nervoso raggiungeva vette mai viste quando si trovava in sua presenza! Era incredibile che una persona insignificante e soprattutto irritante come lui, riuscisse a sconvolgerlo tanto… nessuno prima di lui era riuscito a dargli una smossa.
Per questo, Genzo Wakabayashi gli piaceva.
Non come può piacere uno che ti piace, ma gli piaceva che lo stimolasse così tanto da farlo sentire vivo.
Per il resto (caratterialmente ed esteticamente parlando. Ma soprattutto caratterialmente), Genzo Wakabayashi non gli piaceva per niente. Anzi, gli dava proprio sui nervi!
Gli piaceva solo che fosse permaloso, così non doveva faticare troppo per stimolarlo a fare a cazzotti!
Quante se ne erano date! Karl poteva sentire ancora le urla dell’allenatore prima e di sua madre poi quando se ne erano date così tante che i loro volti erano così tumefatti da essere irriconoscibili! Avevano avuto le facce rovinate per settimane… e quando gli aveva rotto un dito? Quanto aveva maledetto Wakabayashi per questo! Aveva dovuto giocare quasi un mese col dito ingessato e si sentiva terribilmente stupido e impedito, perché aveva paura a muovere troppo il braccio rischiando di sbattere contro qualche avversario e vedere i sorci verdi dal dolore! Tutto questo perché la sera stessa sua sorella Maria ci era andata a sbattere contro e il ricordo del dolore che aveva provato lo faceva rabbrividire ancor oggi!
Insomma, Genzo era il motivo per cui la sua vita non andava liscia come l’olio, il centro di tutti i suoi guai…
“Ehilà, bel Kaiser!”.
La voce di Schuster gli perforò le orecchie.
Ci mancava lui…
“Ciao, Franz” disse asciutto.
“Non mostrarti così entusiasta nel vedermi che mi emoziono, eh!” lo rimbeccò il Capitano del Brema, con tono canzonatorio ma al tempo stesso con una punta di ammonimento nella voce.
“Vedere la tua faccia di prima mattina non è di certo il mio ideale di inizio giornata…” rispose acido Karl.
“Vedo che ti sei alzato di ottimo umore, oggi…” disse Schuster, con una smorfia storta della bocca. Sbuffò, ma non se la prese. Karl era fatto così! Prendere o lasciare!
“Come tutti i giorni” replicò Karl Heinz senza scomporsi.
Schuster rise.
Karl trovò la sua risata così civettuola che gli venne la nausea.
“Pronto per gli allenamenti?” domando Schuster, quando ebbe finito di ridere.
“Come sempre” disse Karl Heinz.
“Sempre sintetico…” disse Schuster “Comunque!” iniziò di nuovo con entusiasmo “Non vedo l’ora di vedere quanti Fire Shot riuscirai a far entrare in porta!”.
Karl si irritò. Cosa intendeva, Schuster, con quella uscita? Che non fosse in grado di fare goal a quel… quel… quel… mentecatto? Giammai!
“Tutti, ovviamente, Franz. E se affermi il contrario sei un’idiota e meriti di essere pestato!”.
“La tua loquacità si percepisce solo quando devi minacciare qualcuno di morte!” rise Schuster, correndo in avanti, borsa in spalla, diretto allo spogliatoio.
Karl lo seguiva, stessa borsa, stessa direzione, ma con assoluta calma. Lui non doveva fuggire da qualcuno che voleva picchiarlo…
Vide Schuster arrivare alla porta dello spogliatoio e afferrare la maniglia. Quindi girarsi e dirgli: “Ad ogni modo, sono sicuro che prima o poi Genzo ti starà simpatico!”. Gli sorrise furbo, ed entrò.
E adesso? Che diavolo intendeva, Schuster? Soprattutto quel sorriso idiota che avrebbe dovuto significare? Quel giorno era la giornata degli enigmi… ma di una cosa Karl Heinz aveva la certezza, quel giorno: che non importavano le stupidaggini che diceva Schuster, Genzo idiota era e idiota per lui restava!
Il fatto che fosse un grande calciatore che riusciva a parare i suoi Fire Shot, era tutta un’altra storia…

**FINE**

   
 
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