6 di mattina.
Suona la sveglia.
Non volevo alzarmi,se pensavo a ciò che mi aspettava quel giorno sentivo già il mondo cadermi sulle spalle,gli insulti erano aumentati da quando avevo tentato il suicidio e io non riuscivo a fermarli.
Perché avevo tentato il suicidio?Beh continui insulti,sei,grassa,brutta,soffrivo di bulimia e autolesionismo..credo basti.
Ero arrivata all’armadietto schivando quelle parole,ma non potevo evitarle,le persone non dimenticavano lì,i pettegolezzi erano immortali,la società ormai era così,ti giudicava per tutto,si scandalizzava più per un bacio tra due persone di sesso uguale che per una ragazza che a quindici anni è mamma.
Ora di religione
‘Parliamo dei problemi dell’adolescenza,Taylor vuoi raccontarci la tua avventura?’
‘Avventura?In tutti i libri di avventura che ho letto non ho mai visto un suicidio a dire il vero.’ Ma dalla mia bocca uscì solo ‘non me la sento prof.’
 In quel periodo tutto andava a rotoli,come la società,non fa capire più nulla pretende e non da rispetto,insulta ma vuole sentirsi dire complimenti.
In realtà non capiva nulla,non capiva cosa era l’amore,il dolore,il vero dolore,quello che provi quando perdi qualcuno,loro sapevano solo giudicare,non sapevano cosa avevo passato,non sapevano che avevo perso mia madre per un tumore,non sapevano che dire grossa ad una ragazza è come indurla al suicidio,non sapevano che io già mi sentivo brutta,l’unica cosa che sapevano fare era giudicare. Questo sempre.
Quegli insulti non mi facevano forte,anzi,mi distruggevano,tutte quelle frasi orribili mi scorrevano davanti agli occhi come un video montato male,continuavano a girare sempre le stesse immagini,senza musica,solo silenzio.
Quel giorno ero sdraiata sul letto,Le frasi nella mia testa urlavano ‘sei brutta’ ‘sei grassa’  ‘sei solo una sgualdrina’ non riuscivo più a tenerli dentro volevo spaccare tutto attorno a me,solo prendere tutto e scappare quando suonò il telefono
‘Pronto chi parla?’
‘Pronto..