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Autore: Holy    24/09/2013    0 recensioni
❝ Tu non sei un mostro, Eric.
Sei solo diverso; dunque .. lascia che io ti dia un nome da umano, sarai Se Hoon. ❞
Genere: Drammatico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sehun, Sehun
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ancora oggi il sole sembra voler calare dando spazio alla notte.
Una nuova notte;  un nuovo cielo stellato che non potrai vedere nemmeno oggi.
E dire che ti piacevano le stelle e tutto ciò che riguardava l'astronomia.
Ricordo il modo in cui parlavi del cielo e di quello che poteva regalare anche solo nel guardarlo; sembrerà strano ma lo stesso cielo che guardo adesso, sembra aver perso qualcosa che, un tempo, c'era.
Non so con l'esattezza cosa, ma so che adesso è diverso.


Amelia, riesci a sentirmi?
Sebbene io sia diffidente in tutto, credo che, nel mondo in cui sei adesso, sei una persona felice e riesci persino a vedermi da qui, nonostante non possiamo più incontrarci.
E ... sai, mi manchi.
Fa strano dirlo, con tutta franchezza; non credevo che ad un ... mostro come me, potesse mancare qualcuno, non carnalmente almeno.


❝ Resteremo amici per sempre, vero Eric?
Certo Amelia, per sempre. ❞


Ancora oggi ricordo quella promessa che ci scambiammo sotto quell'albero di ciliegio; i fiori sembravano scendere dolcemente, quasi come se fossero soavemente trasportati da un vento benevolo, il tuo viso splendeva ed il tuo sorriso trasmetteva invidia persino al sole stesso che, forse, credeva di splendere più di te, ma per me non era così.

 

Un umana e un vampiro, possono amarsi?
Perché se così fosse, io m'innamorai di te, Amelia, e ti amavo tanto.

La dinastia in cui nacqui mi fece crescere con la consapevolezza che i vampiri non potevano amare; i purosangue non avevano il diritto di conoscere quel sentimento, non dovevano minimamente saperlo e nemmeno nominarlo.
Ma poi tutto per me cambiò, tutto prese un senso diverso nel giorno in cui t'incontrai.

Stavi lì, seduta tra l'erba, la tua sagoma era circondata dai fiori di campo e dalle piccole margherite bianche e pure; io, invece, rimasi nascosto dietro ad un albero per vedere “ l'intrusa ” che aveva varcato il mio mondo.
Una fanciulla dalla corporatura snella, alta; capelli castani ed occhi profondi e grandi.
Tenevi tra le mani un libro particolare dalla copertina antica, ed il tuo volto sembrava essere felice e spensierato.

Il fato volle che, quel giorno, un ramo si spezzasse sotto i miei piedi facendoti trasalire; la tua attenzione non fu più riservata al libro che stavi leggendo con passione, ma al nulla che ti aveva disturbato.
Quel nulla .. ero io.

Ti alzasti dal terreno sistemandoti la tua gonna lunga fino al ginocchio color lillà con i pois bianchi e, lentamente, ti guardasti intorno.
Ma io non mi feci trovare mai, e tu non fosti in grado di vedermi.
Tornasti a leggere, e io rimasi immobile dietro quella quercia che, per me, sarà ancora qualcosa di particolarmente grande.

 

Prima di conoscerti pensavo che i libri erano inutili, non servivano.
Riempivano semplicemente la testa di ciarle e la rendevano sognatrice; tutte cose che a noi impuri e figli della notte, non servivano.
Con te cambia idea anche su questo.
Ogni giorno tu tornavi nella foresta, dopo che le tue lezioni finivano, addentrandoti in un posto che nemmeno conoscevi bene, eppure ti lasciasti guidare dall'istinto forse, e preferisti tornare – inconsapevolmente – da me.
I giorni nel bosco li trascorrevi a leggere libri strani. Parlavano di amori proibiti, di sogni infranti e di felicità che sarebbe arrivata; io ascoltavo tutto, e divoravo ogni singola parola che dicevi; ma un giorno mi scopristi o meglio – mi feci scoprire io.
 

Ricordo ancora il nostro primo incontro.
Tu avevi le gote .. rosse, più rosse delle rose, delle fragole di bosco e di qualsiasi altra cosa che potesse contenere quel colore.
Mi facesti segno di sedermi vicino a te e, senza troppe parole, continuasti a leggere.
“ The Canterville Ghost. ” Era ciò che vi si poteva leggere a caratteri gotici sul tuo libro; l'ultimo libro che portasti fu proprio quello.

 

Diventammo amici.
Ti dissi la creatura che ero e tu non avesti mai paura di me.
Non mi ripudiasti per tutte le persone che uccisi, tanto meno mi odiasti per quello che ti raccontavo; non ti stupisti nemmeno quando sapesti che il mio cuore non batteva.
Ti parlavo di tutto, e tu rimanevi ad ascoltare, quasi invaghita dai miei racconti.
Poi tornavi a leggere, facendomi persino appassionare a cose che nemmeno erano reali. Stavo cominciando a sapere cosa fosse la vita, ed era piacevole con te al mio fianco.

 

Presi l'abitudine di aspettarti tutte le volte che il sole cominciava ad imbrunire.
Nascosto dietro la quercia secolare a fissare il luogo in cui ci dovevamo sedere.
Tu arrivavi, portavi dei libri e leggevi con me a fianco; tutto era tranquillo e giurai di poter dare pace alla mia anima, l'eternità poteva essere diversa da quello che vedevo, poteva essere felice.

 

❝ Tu non sei un mostro, Eric.
Sei solo diverso; dunque .. lascia che io ti dia un nome da umano, sarai Se Hoon. ❞

 

La tua mente escogitò un nome per farmi sentire uguale agli altri. Mi attribuisti un nome da umano, ed il che cominciò persino a piacermi.
Sembrava tutto un sogno, e cominciai a credere che i libri, a volte, potevano dire cose vere.

Con il tempo capì che m'innamorai delle tue parole, dei tuoi gesti, del tuo sorriso, della tua voglia di vivere, e della tua fantasia.
Persi la testa per te, e avrei giurato di difenderti anche a costo di farmi provare dei massacri orribili. Tuttavia non potei mantenere la promessa, poiché qualcosa di più potente ti strappò via da me.

Gli umani non sono eterni, in fondo, e tu eri umana; questo fu il mio male di allora, e anche di adesso.

 

Anche in quel giorno, arrivò l'imbrunire.
Io ero impaziente di vederti, di sentire i tuoi racconti, e di sperare in qualcosa che solo tu sapevi darmi.
Ma non fu così.
Tardasti; l'imbrunire divenne sera, e tutto ciò che potei udire furono le sirene di qualcosa fuori dal bosco.
Quando raggiunsi la strada, per vedere cosa fosse tutto quel trambusto, mi sentii morire dentro, sebbene non potessi realmente farlo.

Tu giacevi a terra; il tuo corpo era ricoperto di sangue. 
I tuoi libri sporchi e sparpagliati fra la strada.
I tuoi occhi erano chiusi, le tue labbra non sorridevano e non ti muovevi.
Capii che il tuo tempo su questa terra era finito, fosti vittima di un incidete stradale.
I figli del Re Sole, prima o poi, tornano nuovamente da dove sono venuti, benché avessi voluto fare qualcosa per te, non potei.
La tua vita fu breve, Amelia, esattamente vent'anni.

 

E' strano, sai?
Come le persone possano essere paragonate a dei fiori di campo, proprio come quelli che adoravi staccare dal prato verde ed intrecciarli tra i tuoi capelli lunghi e setosi.

Stavo pensando che la vita è composta da tanti piccoli petali e, prima o poi, si staccheranno dalle fondamenta. Prima o poi cadranno tutti, e purtroppo .. voi umani perite.

In quel momento che ti vidi per terra, ricoperta di sangue, rimpiansi di non aver lacrime.
Avrei desiderato versarle tutte per te, in quel momento; ma a causa del mio gelo e delle mie emozioni inesistenti, non seppi farlo.
Non piansi, ma la tristezza la porto ancora con me, sebbene non sia mai stato un tipo che comprende i sentimenti e gli stati d'animo.

Un vampiro e una ragazza possono amarsi?
Perché se così fosse io ti ho amato Amelia, e non potrò mai dimenticare il tuo volto.

Torno nel bosco tutte le volte che posso; il tuo libro ormai rovinato è sepolto sotto le radici della grande quercia.
Dal giorno in cui ti spegnesti non lessi più. Non conobbi più i racconti, e non sperai più in nulla.

 

Un vampiro e un angelo, possono amarsi?
Perché se così fosse, io ho conosciuto l'amore nelle vesti di un angelo.
Un amore che ricorderò per sempre.

 

  
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