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Autore: aelfgifu    24/09/2013    9 recensioni
L’allenatore Van Saal ha deciso che Tsubasa giocherà nel Barcellona B. Per il giovane campione giapponese è un brutto colpo. E Sanae che ne pensa?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bacio

 

E così eccoci al punto. Ci dovevamo arrivare, prima o poi, e ci siamo arrivati.

Tu ti fai forza, ti costringi a parlare al telefono con gli amici che chiamano allarmati dai quattro angoli del mondo, continui ad allenarti, a fare le solite cose. Ma ti ho sorpreso spesso mentre te ne stavi alla finestra, guardando fuori, respirando forte, come se avessi avuto bisogno di più aria, più aria, più aria, altrimenti saresti soffocato. Non mi inganni: la decisione di Van Saal prima ti ha prostrato, poi ti ha riempito di rabbia. Ora sei pieno di rabbia, Tsubasa, forse per la prima volta nella tua vita.

Senti che ti è stato fatto un torto.

Non era mai successo prima.

Mai, mai, mai nessuno aveva osato una cosa del genere.

Sei sempre stato il migliore, quello a cui tutti guardavano, quello che arrivava sempre a salvare la situazione. Gli altri erano sempre miglia e miglia dietro di te.

Perfino in Brasile non hai impiegato molto a convincerli tutti.

E ora... la seconda divisione.

Ti senti umiliato. E dare spiegazioni ai nostri amici, ascoltare Hyuga che ti dice di mollare questi incompetenti – era proprio arrabbiato Hyuga al telefono – è come sfregare il sale su una ferita, ti fa ancora più male.

Ma adesso voglio dirtela io una cosa: va bene così.

È ora che tu impari, Tsubasa.

Impari che non sempre avrai il coltello dalla parte del manico. Non sempre il tuo merito ti verrà riconosciuto. Non sempre sarai più forte dei tuoi avversari. Non sempre le vie saranno diritte come piacerebbe a te.

Noialtri, me compresa, con queste cose ci combattiamo ogni giorno; tu fino a oggi eri stato graziato, dal tuo talento, dalla simpatia che ispiri, dal tuo ottimismo, dalle circostanze favorevoli. Ora è finita, è ora che impari a nuotare controcorrente, a costruire un muro che tenga mentre un’altra forza, ostile, cerca di far crollare uno a uno i tuoi mattoni.

Non che si sia parlato molto di questa faccenda, tu e io. Non ritieni che sia una questione di mio interesse.

Del resto sono la moglie di un calciatore; sono tua moglie, so come sei fatto. Tu e i tuoi amici avete questa strana idea, che una donna vada bene se si tratta di farci l’amore, o di sposarla, o di avere dei figli insieme a lei, o di affidarle una casa da gestire, ma metterla a parte dei problemi del vostro lavoro, condividere con lei qualcosa del vostro stramaledetto calcio, questo no, questa è follia. Tu pensi che io soffra per solidarietà, perché sei mio marito, mentre io soffro perché so cosa stai provando, ora, in questo momento.

Hai voglia di spaccare tutto, di far rimangiare a Van Saal tutto quello che ha detto e fatto.

Così, mentre esci per andare allo stadio, mentre sei già nell’ingresso col tuo borsone in mano, io ti intercetto, ti blocco appoggiandoti le mani sulle spalle e ti bacio. Tu lasci fare, ma quando stacco la mia bocca dalla tua mi rivolgi un’occhiata interrogativa.

“È un bacio portafortuna, scemo” sorrido, mentre avrei voglia di piangere.

Sorridi anche tu, a metà tra il grato e l’imbarazzato, poi procedi verso la porta, con me che ti seguo fin quasi sulla strada.

Benvenuto tra gli esseri umani, amore mio.

 

***

 

Nota al testo. Come gli amici di EFP hanno potuto arguire, Tsubasa non è proprio il mio personaggio preferito. È troppo perfetto, troppo a senso unico e le cose gli vanno sempre lisce. Gli unici momenti di crisi che attraversa sono, nell’ordine, quando alla fine del torneo delle elementari Roberto lo molla per tornarsene in Brasile da solo (e ce credo, alla fine lo ha capito che non può portarsi appresso un ragazzino di dodici anni!), e quando il mister Van Saal, giustamente (e sottolineo giustamente), considerando che non c’è posto per due registi nel Barcellona e Rivaul è più maturo e ha già dato maggior prova di sé, manda Tsubasa a far pratica nella seconda divisione. E qua Tsubasa s’incazza, dimostrando che non è proprio un angioletto come il suo nome suggerisce, giura solennemente, piangendo e urlando, che farà vedere a Van Saal, ai suoi compagni, a tutti, chi è lui – e infatti alla prima occasione fa un massacro (i famosi sei gol e quattro assist...). La storia è nota, ma a me interessava approfondire il punto di vista di Sanae. La quale, secondo me, non è lo zerbino che tutti siamo abituati a pensare, ed è anzi ben lieta di vedere il suo maritino, sempre circonfuso di gloria, scendere una volta tanto tra i comuni mortali. Fine della nota!

 

Disclaimer. I diritti sulla storia di Captain Tsubasa appartengono al suo creatore Yoichi Takahashi e alle case editrici che la pubblicano nei rispettivi paesi.

 
  
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