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Autore: San_Giacomo    24/09/2013    5 recensioni
Jeff e Jason.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason White, Jeff Matika
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Aspettava con una fredda e consumata  Malboro rosso in mano, seduto su un comodo divano in pelle, in un arredata e bella casa, costruita con le sue dure mani. In un ambiente freddo, denso di fumo della sua undicesima e mezza sigaretta. Lì, il buon vecchio Jason White, membro di una famosissima Band, uscita recentemente da una tournee mondiale, secondo chitarrista della stessa band,spegneva la sua dodicesima sigaretta nel portacenere, guardando intensamente la televisione tra gli ondeggii del fumo che si dissolveva nell’aria. Lui rimaneva inerme, attendendo l’altro suo amico chitarrista, che sarebbe arrivato a casa sua pochi minuti più tardi. Nel frattempo rimaneva a guardare fisso il vuoto, la Tv, fino a quando qualcuno non avesse suonato il campanello. Non aveva voglia di mettere un pezzo di legna nella stufa , non aveva voglia di alzarsi, non aveva voglia di prendere un’altra sigaretta, o forse quello sì. Non aveva conforti, solo un forte dolore che lo affliggeva. Poi d’improvviso scorreggiò e si mise a ridere.
 
Little Rock,
31 Novembre 2013.
 
Jason White sta tranquillamente cenando con l’amico Jeff Matika, sotto al lume di candela, scambiandosi veloci battute, battibecchi divertenti, tra un boccone e l’altro..
Gli spessi occhiali di Jeff intravedevano un felice sguardo di Jason (e chi non vi sto prendendo per il culo).
Finalmente aveva trovato una persona che poteva capirlo.
Per Billie , il povero Jason era solo un bravo chitarrista capace di suonare accordi e assoli.
Per Mike, Jason era “quello con i riccioli e la chitarra che non si incula nessuno”.
Per Tré, Jason era quello che stava alla sua destra nei concerti.
Per Jeff invece Jason era quella brava persona che aveva sempre di fronte nei concerti, con il quale condivideva i suoi momenti di solitudine con i suoi. E si consolavano a vicenda, si raccontavano i fatti più strani , o anche quelli più intimi.
Dopo il tour invece hanno preso strade diverse.
Jason ha divorziato subito perché non aveva pulito per terra, mentre Jeff era andato a farsi un sito personale, avere migliaia di fan, condurre un proprio show e conquistare presto il mondo.
Per questo Jason provò molta invidia nei suoi confronti. Avevano annunciato un Jeff Matika Show solo per lui, e invece hanno mandato una seconda parte della stessa intervista con Mike.
Però poi, per riappacificarsi e stringere una migliore amicizia, i due si erano trovati appuntamento a casa di Jason. Proprio lui, traspariva molte emozioni dalle sue calde guancie rosse e gli occhiettini verdi e piccoli.
E Jeff? Anche lui, tra un falso sorriso, tra l’amareggiato e il contento, coperto da spessi e invadenti occhiali che li coprivano il viso.
I due si guardarono , dopo aver inforcato e mangiato una grossa fetta di bistecca.
Seguì un imbarazzante silenzio.
Poi ripreso copiosamente a mangiare , scambiando una piccola critica sulla recente tournee , tra un bicchiere di vino rosso e l’altro.
Jason indossava un giaccone marrone a quadratini, pantaloni abbinati e delle scarpe di camoscio molto esuberanti. Jeff invece andava per il semplice, una semplice giacca nera con un paio di bottoni rossi e dei jeans casual. Le sue scarpe, (da ginnastica,per precisare) senza volere toccarono quelle di Jason, che si mosse di scatto, rischiando di rovesciare il buon vino che stava bevendo.
Jeff si scusò e proseguì le critiche verso i manager e la gestione del tour. Poi arrivò per arrabbiarsi, ma si calmò dopo un ampio sorriso di Jason, che sembrava riappacificare qualsiasi animo furioso. (o semplicemente Jeff si era sorpreso di vedere la bocca di Jason aperta).
-Seconda portata già finita, rimangono un po’ di patate al forno con la salsina piccante, le mangi tu? Chiese White.
Finirono di sgomberare tutte le portate, cena ben gradita, fuori c’era un constante ticchettio sulle finestre, per via dell’incessante pioggia che non dava l’aria di smettere.
-Sai perché le donne quando vanno dall’oculista entrano sempre una per volta? Chiese Jason all’amico.
Lui  non seppe dare risposta.
-Perché vogliono prendere gli occhiali da SOLE.
Jeff si trattenne dalle risate, ed era altrettanto sorpreso dal senso di umorismo che quella persona poteva avere. Gli chiese perché improvvisamente aveva cambiato così tanto personalità e carattere.
-Perché semplicemente ho chiuso un capitolo della mia vita, ho chiuso persino con i Green Day, con le relazioni generali (Jeff pensò fra se e se: “quali relazioni?”), con gli amici (Jeff rise).. Cos’hai da ridere tu? Sei forse l’unica persona cara che mi sia rimasta.
Dopo l’ironia seguì un momento di imbarazzo.. Jeff aveva capito che forse quella persona gli voleva veramente bene. Seguì Jeff :-Beh, non che a me vada altrettanto bene, sono messo ancora ancora peggio di te, tranquillo. Ho abbandonato mia moglie e i miei figli.
-Perché?!
-Quando ero in Italia a Roma, era con la mia famiglia. Quel giorno dissi a mia moglie che andavo in bagno. Sono uscito dal bagno pubblico e sono scomparse. Scoprii più tardi che erano andati a fare la foto con Tré Cool, si sono sposati e hanno avuto figli. Tré Cool appena vede una donna la cambia con quella che aveva prima. E’ terribile. Così è capitata la sorte anche con mia moglie... eee , capita.
-Io voglio provare nuove esperienze.
Seguì un altro silenzio imbarazzante. Poi finirono di gustarsi il caldo caffè, tra la stanza buia e fredda, con la Televisione accesa su Spike TV. Sedevano sullo stesso divano, vicini, l’uno all’altro.
Commentarono i programmi,  e decisero che film vedere. Nel frattempo il continuo ticchettio non  destò a fermarsi, proseguì per abbondati trenta minuti, mentre i due cercavano una via di mezzo per decidersi sul film da vedere. Alla fine, da bravo ospite, Jeff acconsentì a scegliere il genere preferito di Jason. I documentari.
Jason prese una pila di DVD scaricati illegalmente da internet, mai visti prima. Una collezione di tutte le prime dieci stagioni degli speciali di Discovery Channel in edizione limitata.
Jeff voleva abbandonare l’abitazione, ma non voleva mancare di rispetto a Jason.. anzi, provava sempre più affetto verso di lui. Alla fine Jason scelse che episodio vedere, inserì in DVD nel lettore.
Scelse “Il paradiso degli uccelli”, che si rivelò un terribile porno (ovviamente).
Jason rimosse subito il CD e aggiunse che non conviene scaricarsi film da internet, tra le copiose risate dell’amico.
-Che bei DVD che hai, me ne impresti qualcuno?
-No ti prego, sai già che diventeremo i soliti disagiati,  disoccupati e alcolisti senza nessuno fra qualche anno.. niente più Green Day, godiamoci questa sporca vita, ma godiamocela insieme, non ci aggiungere anche i porno, che magari diventiamo anche dei pedofili, ahahaha.
-Che prospettive ottimiste che hai,eh! Ma secondo me faremo carriera, rimarremo molto amici, magari troveremo un altro gruppo..
Il piede di Jeff tornò (forse questa volta non accidentalmente), sulla scarpa di camoscio di Jason, che continuò a parlare un po’ disturbato -..o magari non lo so, troveremo un nuovo amore, o una casa tutta nostra, o..
-O?
-Vorrei provare esperienze nuove, non so, perché devo continuare a suonare la chitarra.
-Ah, ma tu intendi quello?
-E cosa, per esperienze nuove? Cosa intendi scusa
-Niente niente.
A metà DVD, i due si stavano annoiando, non c’era niente di interessante da fare. Avevano già finito la loro confezione di pop corn fatti al micoonde e stavano odiando entrambi quel documentario sulle “Biomasse Interno Chimiche dell’Atmosfera e Troposfera – Vita nell’esosfera e particelle di gas, ovvero capiamo e conosciamo la vita nell’Atmosfera.. Jason tolse il DVD.
-Che facciamo?
-Non lo so, cosa stavi dicendo prima?
-Prima quando, quando stavamo parlando se diventavamo degli alcolisti disoccupati?
-Sì, quando dicevi che volevi fare nuove esperienze e ti sei corretto senza continuare il discorso.
-Ah..
-E quindi?
-Quindi cosa?
-Che volevi dire?
Silenzio. Neanche la pioggia che scosciava sulle finestre.
-Volevo dire...

Fu come essere immersi nelle coperte, sentire un corpo vicino,
I due scalpitavano e urlavano, provando curiosità reciproca su quello che stavano facendo.
Erano avvolti tra delle lenzuola che sembravano pesantissime, anche se non lo erano.
Era un tripudio di sudore e urla, gemiti e forza.
Erano l’uno anche l’altro. Una cosa unica.
Ma non è questa la storia.
 
Magari un futuro.
Chi lo sa?
  
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