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Autore: Elisa Stewart    24/09/2013    1 recensioni
La mia prima ff su Glee.
Marley medita un modo per far capire a Kitty che ,nonostante ciò che le combina, non è arrabbiata con lei.
Dal testo:
Si diresse all'entrata della mensa, e prima di sparire dietro le porte, si voltò a guardare l'altra ragazza, che nel frattempo era riuscita ad aprire gli occhi e la guardava sconvolta, e le mostrò il sorriso più sincero che avesse a disposizione; quindi se ne andò, reindossando i panni della solita Kitty. Anche se qualcosa era cambiato, dentro di lei.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kitty Wilde, Marley Rose
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Marley si guardò intorno nervosa.
Era appena arrivata al suo armadietto e ancora nessuno le aveva riso in faccia. E in mezza giornata, non aveva ancora visto quella coda di cavallo bionda che aveva imparato a temere nel corso di quelle poche settimane trascorse al McKinley.
Sarebbe stata la cosa più bella di tutto il suo anno scolastico, se non avesse imparato a non cantare vittoria troppo presto in quelle circostanze. Quella "tranquillità" poteva significare due cose: Kitty non era venuta a scuola e aveva affidato ai suoi due scagnozzi il compito di tormentarla; Kitty stava preparando un piano per umiliarla per l'ennesima volta. Infatti, non appena la castana chiuse l'armadietto e si voltò per andare via, la bionda conparve da chissà dove - accompagnata dai soliti giocatori di football - facendola sobbalzare.
"Ciao, Marley." Disse sorridendo. Marley rabbrividì, quando notò qualcosa di indefinito brillare nei suoi occhi.
"Kitty..." Fece per andarsene, ma uno dei due giocatori di football le sbarrò la strada, sorridendo beffardo. La ragazza arretrò, ritornando al suo posto.
"Cosa vuoi, ora?" Chiese sbuffando. Ma solo dopo si accorse di un piccolissimo particolare: la Cheerio teneva un braccio dietro la schiena. Sbarrò gli occhi e cercò di scappare, prevedendo quello che sarebbe successo. Ma ormai la sostanza semi-congelata aveva già raggiunto il suo viso. Rimase immobile, gli occhi chiusi, la bocca aperta in cerca di aria e le mani chiuse a pugno. Sentiva la granita fredda colarle dal viso e imbrattarle la maglietta. Kitty sorrise trionfante.
"Volevo solo augurarti il buongiorno." Le sussurrò all'orecchio. E dopo una breve risata con i suoi scagnozzi, si allontanò, ancora sorridendo. La brunetta rimase lì ancora per qualche secondo.
Lo sapevo! Pensò scolsolata, mentre infilava frettolosa le mani in tasca in cerca di un fazzolettino. Trovò il pacchetto e con non poche difficoltà lo aprì, estraendone un fazzoletto e passandoselo prima su un occhio, e poi sull'altro. Dopo di che si pulì il resto della faccia e scappò via in cerca di un bagno.

Un manciata di minuti dopo, Marley, entrò in aula canto, ritrovandosi gli sguardi di tutti gli amici puntati addosso.
"Scusate il ritardo, ma una simpatica granita azzurra mi ha costretto a battere ritirata in bagno." Ironizzò sedendosi al suo posto, tra Tina e Unique. Il prof Shue sorrise e cominciò a spiegare la lezione della settimana. Unique le si avvicinò all'orecchio.
"Kitty?" Marley assunse un'espressione della serie Chi sennò? e annuì lievemente, seguendo il discorso del professore.
"... Quindi il tema di questa settimana, sarà dedicare una canzone ad una persona, in questa stanza, per esprimere ciò che si pensa di lei. E ricordate, dovete essere espressivi."
Per Marley quelle parole furono come l'interruttore che accende la classica lampadina che preannuncia l'arrivo di un'idea. Nel suo caso, un'idea geniale per risolvere ,almeno per un po', il suo più grande problema in quella scuola. Alzò la mano e Shue le fece un segno del capo.
"Possiamo dedicarla anche ad una persona che non faccia parte del Glee?"
Il professore scrollò le spalle.
"Purchè ci sia qualcuno a guardare la performance." Disse in risposta. E allora, Marley seppe finalmente cosa fare.

Kitty stava seduta in mezzo alle sue amiche Cheerios ad un tavolo nel cortile della mensa. Era circondata da molte di loro e parlava animatamente, ridendo ogni tanto per qualche battutina cattiva sulle matricole. Marley la osservava, indecisa se attuare il suo piano oppure no. Lascia perdere, non capirà mai. Diceva una vocina nella sua mente. Fallo e basta. Poi si vedrà. Diceva un'altra anche se più flebile e dolce. E mentre queste due vocine discutevano tra loro, Marley decise di zittirle entrambe e provare il tutto per tutto. Così si avviò al tavolo della Cheerleader. Un paio di volte rallentò il passo, esitando, ma poi la vocina flebile e dolce le faceva forza spingendola ad andare fino in fondo. Arrivata a pochi metri dalla destinazione, la bionda la notò, fulminandola con lo sguardo.
"Guarda chi c'è!" Quasi urlò. Marley forzò un sorriso e poggiò le mani sul tavolo.
"Come mai da queste parti? Vuoi un'altra granita in faccia?" La brunetta fece spallucce.
"A dire il vero sono venuta a dirti qualcosa... - Si voltò in direzione dei musicisti e gli fece un cenno con il capo - Anzi, a cantarti qualcosa."

                    You with your words like knives
                    and swords and the weapons
                    that you use against me
                    You have knocked me off my feet again
                    Got me feelin' like a nothing
Kitty alzò un sopracciglio e socchiuse le labbra, guardando la mora come se fosse un alieno.
                    You with your voice like nails on a chalkboard
                    Callin' me out when I'm wounded
                    You pickin' on the weaker man
La brunetta si avvicinò alla Cheerio - che stranamente glielo lasciò fare - e le prese le mani  , facendola alzare dal suo tavolo, e portandola al centro dello spiazzale.
                    You can take me down with just one single blow
                    But you don't know what you don't know
Marley la lasciò, salendo sugli scaloni e affiancandosi alla band, sorridendo.
                    Someday I'll be livin' in a big old city
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Someday I'll be big enough so you can't hit me
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Why you gotta be so mean?
Si scatenò durante tutto il ritornello, cercando di far sorridere almeno un po' la bionda, ma vedendo scarsi risultati, scese nuovamente verso di lei.
                    You with your switching sides
                    and your wildfire lies and your humiliation
                    You have pointed out my flaws again
                    As if i don't already see them
                    I walk with my head down trying to block you out
                    Cause I'll never impress you
Cominciò a girarle intorno, cole mani dietro la schiena e la testa bassa. Kitty la seguì con lo sguardo, assumendo un'espressione più rilassata.
                    I just wanna feel ok again
                    I'll bet you got pushed around
                    Somebody made you cold
                    But the cycle ends right now
                    Cause you can't lead me down that road
                    And you don't know what you don't know
Marley le posò le mani sulle spalle, con un sorriso enorme in viso, e , notando una piccola variazione nell'espressione di lei, la tirò su per le scalinate, affiancandosi di nuovo accanto alla band, ma stavolta seguita da alcuni ragazzi che erano nella piazza.
                    Someday I'll be livin' in a big old city
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Someday I'll be big enough so you can't hit me
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Why you gotta be so mean?
La brunetta corse ad un tavolo e si sedette con le movenze di chi ha appena bevuto molto imitando un ubriaco fradicio in un bar.
                    And i can see you years from now in a bar
                    Talkin' over a football game
                    With that same big loud opinion
                    But nobody's listening
                    Washed up and ranting about the same old bitter                     things
Kitty scosse lievemente la testa e roteò gli occhi sorridendo lievemente. Era davvero buffa quando ci si metteva.
                    Drunk and grumblin' all about how i can't sing
                    But all you are is mean
La ragazza si alzò dal tavolo, mettendosi davanti alla bionda, e guardandola dolcemente.
                    All you are is mean
                    And a liar
                    and pathetic
                    and alone in life
                    and mean
                    and mean
                    and mean
                    and mean
                    But someday I'll be livin' in a big old city
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Yeah, yeah
                    Someday I'll be big enough so you can't hit me
                    and all you're ever gonna be is mean
                    Why you gotta be so mean?
Finalmente, Kitty rise, divertita e cominciò a ballare anche lei, insieme a Marley. Quest'ultima sorrise, orgogliosa del suo lavoro.
                    Someday I'll be living in a big old city
                    (Why you gotta be so mean?)
                    And all you're every gonna be is mean
                    Yeah, yeah
                    Someday I'll be big enough so you can't hit me
                    (Why you gotta be so mean?)
                    And all you're ever gonna be is mean
                    Why you gotta be so mean?
A fine canzone si ritrovarono l'una di fronte all'altra, stringendosi le mani e sorridendo entusiaste. Marley capì che Kitty aveva colto il messaggio della canzone e le strinse ancora di più le mani. Ma quel momento tanto pacifico svanì, quando la bionda si rese conto di trovarsi in mezzo ad uno spiazzale pieno di gente. Il sorriso si incrinò, lasciò le mani di Marley, e , riprendendo la sua solita aria da superiore, schioccò le dita e due getti di granita arrivarono nuovamente in faccia alla brunetta.
Non ci credo! Pensò la malcapitata. Si portò i dorsi delle mani agli occhi, cercando di ripulirli.
"Non provare mai più a fare una cosa del genere." Disse la bionda, passandole accanto. Si diresse all'entrata della mensa, e prima di sparire dietro le porte, si voltò a guardare l'altra ragazza, che nel frattempo era riuscita ad aprire gli occhi e la guardava sconvolta, e le mostrò il sorriso più sincero che avesse a disposizione; quindi se ne andò, reindossando i panni della solita Kitty. Anche se qualcosa era cambiato, dentro di lei. Qualcosa era nato, nel profondo del suo cuore; qualcosa che riguardava quella brunetta che sempre tormentava e che odiava così tanto... O forse non era odio? Non ne era più tanto certa. D'altra parte, Marley aveva capito, nonostante quel gesto, che la canzone non era stata del tutto inutile.

N.D.A
Prima ff su Glee. L'ho scritta di getto, quindi se notate qualcosa che non vada, segnalatelo, per favore. Che dire? So che Mean è già stata cantata in Glee, però mi andava di mettergli in mezzo le Karley u.u Quindi... Ditemi le vostre opinioni, positive o negative (meglio positive però ahah) e commentate :* Ciao!
Glo
  
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