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Autore: Medea Astra    24/09/2013    2 recensioni
Buonasera a tutti miei cari, è da una vita che non pubblico su questo fandom. Oggi sono tornata per il vostro piacere (si spera che sia quello almeno), con una one shot su Kagome e Inuyasha.
La giovane sacerdotessa ha appena scoperto di essere incinta e la battaglia con Naraku è ormai prossima, nella sua mente inoltre si insinua anche il tarlo del tragico destino di Izayoi e Inutaisho, i genitori di Inuyasha.
Tratto dalla storia:
-Ho paura adesso, paura che la mia sorte sia tristemente simile a quella della madre del mezzo demone che amo. Ho paura che anch’io come lei mi ritrovi a dover crescere da sola il mio bambino. Ho paura, ho paura come mai ne ho avuta in vita mia. -
Buona lettura a tutti, spero commentiate in tanti.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eredità paterna
 
Inuyahsa mi aveva parlato tante volte di quel che sua madre aveva dovuto patire durante i mesi della gravidanza, sola, con un hanyou in grembo e il suo unico e grande amore lontano da lei per combattere una battaglia che molto probabilmente sarebbe stata l’ultima della sua vita. Molte volte mi sono chiesta come si doveva esser sentita Izayoi, quali sentimenti avessero popolato il suo cuore in quel periodo e molte volte mi sono fermata a compiangerne la triste sorte. Solo adesso però mi rendo conto di quanto grande sia stato in realtà il fardello che dovette sopportare. Sono ormai due settimane che attendo il mio ciclo e ancora non è arrivato, ho una strana sensazione la mattina quando mi sveglio, come se il mio stomaco si contorcesse al ritmo di una musica sconosciuta, mi da fastidio qualsiasi odore, in special modo quello del cibo. Anche il mio corpo è diverso, dire che sono ingrassata sarebbe un’ipocrisia ma il seno è più morbido e a parer mio ha acquistato anche una taglia. Sono una donna, non mi è difficile capire quello che sta succedendo. Sono la compagna di Inuyasha ormai da parecchi mesi e dovevo aspettarmi che prima o poi sarebbe successo, dovevo aspettarmelo tuttavia mai avrei creduto che sarebbe potuto succedere in questo periodo, non proprio quando avremmo dovuto affrontare Naraku.
Ho paura adesso, paura che la mia sorte sia tristemente simile a quella della madre del mezzo demone che amo. Ho paura che anch’io come lei mi ritrovi a dover crescere da sola il mio bambino. Ho paura, ho paura come mai ne ho avuta in vita mia.
Di colpo sento dei passi dietro di me e mi volto, consapevole della persona che mi troverò di fronte.
Vedo Inuyasha, il mio uomo, che mi guarda con fare assorto, come a domandarmi cosa mi turbi tanto in questi giorni. So che è preoccupato per il mio strano comportamento ma non voglio dirglielo adesso, non voglio che sappia che sono incinta proprio adesso che dobbiamo combattere, non voglio che si preoccupi ancor di più. Non voglio che come suo padre si sacrifichi per salvarci.
Senza che me ne renda conto una lacrima percorre il mio viso fino a fermarsi sulle mie labbra, la assaggio, piano, con la punta della lingua, ne sento il sapore salato e aspro, come quando ero piccola, ecco, sì, per un attimo mi sembra di esser tornata bambina quando non avevo alcun pensiero fuorché quello del gioco.
Inuyasha si avvicina a me, è veloce come al solito ed io non mi rendo conto di esser finita tra le sue braccia fin quando non sento il mio viso premere sul suo petto.
“Cos’hai? Dimmi cos’hai ti prego Kagome …” il suo è quasi un sussurro, una supplica.
Non è da lui avere questi toni, non è da lui pregare qualcuno per aver qualcosa in cambio. Mi ama alla follia, di questo sono certa ed è proprio per questo motivo che non posso dirgli il motivo del mio malessere.
“Non ho nulla, dico davvero, sono solo preoccupata per la battaglia!” gli sorrido convinta.
Lui punta i suoi occhi color dell’ambra nei miei, so che non mi ha creduto, so perfettamente quel che pensa, quello che ancora non conosco è la reazione che avrà.
Lo vedo fremere di qualcosa che raramente avevo  visto in lui, non so cosa sia, non è rabbia ma nemmeno amore, forse è …
Paura.
Ecco, ecco cosa vedo in lui, è la paura che lo fa tremare davanti a me.
“Vai a casa Kagome. Vai a casa, qui non è sicuro per te …”
No, lui ha frainteso tutto, crede che io non me la senta di rimanere al suo fianco crede che lo voglia abbandonare?
“Inuyasha no … hai capito male io voglio star qui, voglio essere al tuo fianco in questa battaglia!” Quasi glielo urlo in faccia.
“Questa non è una battaglia come le altre, non so se riuscirò a proteggerti stupida!”
È tornato quello che conosco, riconosco la sua fierezza e il suo modo di fare duro e sprezzante.
“Inuyasha io rimango, non m’importa di quel che dici, io so che tu sarai sempre in grado di proteggerci e anche se così non fosse …”
Le parole mi muoiono in gola. Mi sono resa conto troppo tardi di quel che ho detto.
Ho parlato al plurale e i suoi occhi sgranati non nascondono la sorpresa.
Non volevo dirglielo dannazione, non volevo e allora perché è successo perché?
Rimango immobile a guardarlo. Aspetto che sia lui a fare la prima mossa, fortunatamente non tarda ad arrivare la fatidica domanda.
“ Tu sei incinta?”
Inuyasha è stato chiaro e diretto, devo ammettere che non mi aspettavo che me lo chiedesse così, mi aspettavo che fosse più titubante.
Io non posso mentirgli.
“Si …”
D’improvviso mi trovo nuovamente tra le sue braccia, mi tiene forte a sé, mi sta baciando i capelli mentre con una mano artigliata percorre la mia pancia come alla ricerca di qualcosa che tra pochi mesi sarà ben più evidente.
La sua reazione mi rassicura un po’così anch’io cedo alla dolcezza di quell’abbraccio e mi lascio andare. Sfogo tutte le mie paure tra le sue braccia, come quando eravamo solo “semplici amici”, come al primo bacio, come dopo la nostra prima notte insieme.
“Perché non me lo hai detto prima?” mi chiede lui con una dolcezza infinita.
“Avevo paura. Paura che se tu avessi saputo del bambino ti saresti esposto maggiormente al pericolo, paura che tu ti sacrificassi per noi … paura che facessi come tuo padre e mi lasciassi qui, sola senza te!”
L’avevo detto tutto d’un fiato. Se ci avessi pensato su anche solo un istante non avrei trovato il coraggio di dirgli quel che pensavo. Eravamo sempre stati molto uniti ma negli ultimi tempi, con il rafforzarsi della nostra relazione, ero venuta a conoscenza di certi dettagli del suo passato che non volevo rivivesse, che non volevo vivesse nostro figlio.
“Avevi paura che avessi ereditato anche quel lato da mio padre” biascicò lui guardando nel vuoto.
Già, suo padre, un uomo che non aveva mai conosciuto, morto la notte della sua nascita per difendere lui e sua madre dalle malie di un folle.
Sì, avevo paura che il mio Inuyasha si sacrificasse per noi, che in un momento di estremo pericolo preferisse la vita mia e del bambino alla sua.
Gli cingo il collo con le braccia e lui mi prende in braccio, quasi a volermi tener ancor più vicina a sé. Le pareti di carta di riso della mia “camera” ci consentono una certa discrezione fortunatamente.
Sento le sue labbra sul mio collo, stanno tracciando una scia di baci ardenti fino all’incavo della spalla. Lì il mio bel mezzo demone si ferma, mi adagia sul futon e mi si posa sopra, attento a non gravare su di me con il suo peso.
Erano queste piccole attenzioni, questo prendersi cura di me sotto ogni punto di vista che lo rendevano davvero unico.
Nessun uomo mi avrebbe mai protetta come aveva sempre fatto lui, nessun demone mi avrebbe mai amato con tanta dedizione. Lui era perfetto, semplicemente perfetto.
Senza che io me ne renda conto lui ha già spostato la cintura che fermava in vita il mio kimono e si sta beando della vista del mio corpo. Lo guarda con una nuova, curiosa attenzione, come se qualcosa sia cambiato, come se la gravidanza possa aver modificato qualcosa di me.
Lo vedo sorridere dolcemente prima di posare le mani sui miei seni. Non mi ha mai toccato in quel modo, così dolcemente, come se fosse la prima volta, come se avesse paura di rompermi. Ansimo già di piacere quando lo vedo spogliarsi a sua volta per poi sovrastarmi nuovamente.
Non riesco a parlare, non ci riesce  nemmeno lui. Siamo  muti e sconvolti da una miriade di emozioni diverse. Un attimo prima di penetrarmi mi prende le mani e portandole sulle nostre teste mi bacia.
Il sole è tramontato ormai da alcune ore quando mi sveglio nella mia capanna. Istintivamente mi alzo cercando Inuyasha, lo vedo poggiato alla parete con gli occhi fissi su di me.
“Ciao Amore …” riesco a dire.
Lui mi si avvicina e mi poggia la sua veste, la veste di suo padre, sulle spalle.
“Copriti o prenderete freddo” mi dice con il tono più tranquillo che abbia mai udito provenire dalle sue labbra.
“Grazie Inuyasha, grazie di tutto” gli rispondo posandogli un bacio sulla fronte.
“E di che baka?”
“Di non esserti arrabbiato perché non ti avevo detto nulla ma sai ho avuto …”
“Hai avuto paura, è normale. Fino a qualche anno fa eri solo una studentessa nel tuo tempo e adesso sei qui a combattere demoni e aspetti il figlio di uno di loro. È più che lecito che tu abbia pensato a quello che successe anni fa ai miei genitori ma ti giuro che mai e poi mai ti lascerei sola con il bambino”
“Me lo giuri?”
“Sì …” rispose accarezzandomi il ventre.
   
 
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