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Autore: Black Spirit    24/09/2013    4 recensioni
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
E io non sono un lupo sono un agnello.
Il lupo sei sempre stato tu vero Duncan?
Ma se questo agnello diventasse lupo tu che faresti?
Diventeresti agnello oppure resteresti lupo?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Duncan, Gwen, Sorpresa | Coppie: Duncan/Gwen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Bastardo.

Traditore.

Mostro.

Ecco cosa sei.

Un mostro.

Sei tornato da Courtney.

Sei tornato da lei sapendo che mi avresti spezzato il cuore.

Sei tornato da lei distruggendo quel poco di equilibrio che era rimasto nella mia vita.

Eppure lo sai...

Lo sai che io ho sacrificato tutto per te.

Ora tutti mi odiano.

Solo per te.

Questo è successo solo perché mi sono innamorata di te.

Tu che mi hai tradito.

Tu che mi hai distrutto.

Tu che mi hai ferito a morte.

Ma in fondo dovevo aspettarmelo...

Come dice il detto “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

E il tuo vizio è tradire.

Dì a Courtney che lei non ha colpa.

L'unico ad averne sei tu.

Addio Duncan.

Quando leggerai questa lettera io sarò già morta probabilmente...

Sappi che ti amavo.

Ti ricordi dov'eravamo al nostro primo incontro?

Eravamo alla scogliera.

Mi sembra molto poetico finire tutto dove tutto e cominciato non pensi?

 

Scott stava camminando tranquillo per il corridoio.

Avevano vinto un altra volta e la cosa a lui non dispiaceva, poteva dormire in un letto vero.

Ma era comunque triste...

Quello che era successo a Gwen lo aveva sconvolto.

Come ha fatto quell'idiota a lasciare una sexy come Gwen?

Una ragazza così bella, così gentile, così...

Cavolo ma che vado a pensare?
Insomma a me non interessano le ragazze.

E poi se proprio ne volessi una andrei da Dawn, lei è cotta di me.

Mentre Gwen...

Lei aveva occhi solo per Duncan.

Già e in quegli stessi occhi c'era stato solo dolore quando lui...

Ah quel bastardo!
Ma gliela avrebbe fatta pagare!
Nessuno può trattare così la mia Gwen!

Ehi fermi tutti.

Lei non è la mia Gwen.

Già lei non è più di nessuno però...

Quindi chissà potrebbe anche diventare...

La mia ragazza?

Pensava a questo il rosso mentre camminava per i corridoi di quell'enorme albergo.

Sono proprio davanti alla camera di Duncan.

Potrei anche preparargli un piccolo scherzetto allora...

Uno sguardo maligno attraversò il viso del ragazzo e in pochi minuti aveva già scassinato la porta ed era entrato.

Ora la pagherà per averla fatta soffrire.

Ma prima di poter fare qualsiasi cosa aveva calpestato una busta.

Mmh e questa che è?

Aveva preso l'oggetto e ne aveva letto il contenuto.

Appena aveva finito di leggere era corso fuori pregando il Dio in cui non credeva di fare in tempo.

Mentre usciva aveva visto arrivare Duncan che non aveva avuto il coraggio di incrociare lo sguardo di Scott, consapevole del disprezzo di questi nei suoi confronti dopo ciò che aveva fatto alla sua ormai ex ragazza.

Ma Scott non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia né di perdere tempo.

Così mentre passava accanto a Duncan aveva allungato il braccio all'improvviso e gli aveva dato un pugno allo stomaco.

“Se le succede qualcosa giuro che ti uccido brutto bastardo!”
Scott ormai era già in fondo al corridoio quando aveva urlato quelle parole.

Ma Duncan le aveva recepite forte e chiaro ed il sangue nelle vene gli si era gelato.

Perché lui in fondo aveva paura di quel ragazzo pronto a tutto per vincere perché sapeva che sarebbe stato pronto a tutto per vendicarsi.

Ma in quel momento a Scott non importava minimamente di Duncan.

Lui voleva solo arrivare in tempo.

 

Forza Gwen.

Solo un passo.

Un passo e sarà tutto finito.

Un passo e non dovrai vederlo mai più.

Un passo e dirai addio a tutto quel dolore.

Un passo.

Ma allora perché non riesco a farlo?

Cosa mi trattiene ancora in questo mondo?

Un immagine le apparve in mente.

Capelli rossi.

Lentiggini.

Sguardo furbo.

Ghigno malandrino.

Scott.

Quel ragazzo le era sempre stato simpatico.

Fin da quando lo aveva conosciuto.

Ma non si era mai fatta illusioni a uno così non sarebbe mai interessata una come lei.

Dei passi.

C'è qualcuno che corre.

Dal rumore non può essere Duncan.

Allora chi?

Nessun altro sa che sono qui.

 

Eccola.

C'è l'ho fatta sono arrivato in tempo.

Ora devo stare attento a non fare rumore e a non spaventarla se no potrebbe cadere.

Lei si gira di botto e mi vede.

Il suo sguardo prima sorpreso si indurisce subito.

“Che ci fai qui?”

Giusto lei si aspettava Duncan.

“Non farlo”

Gwen mi fissa spavalda.

“Non fare cosa?”

Faccio un mezzo sorriso.

Questa ragazza è proprio come me.

Una roccia.

“Non buttarti”

Mi guarda negli occhi per almeno un minuto prima di rispondere.

“Chi ti dice che mi voglia buttare?”

Ricambio il suo sguardo e mi avvicino lentamente a lei.

“Ho letto la lettera che hai lasciato a Duncan”

Non sembra stupita.

Forse se lo aspettava.

“E sentiamo perché non mi dovrei buttare?”
Continuo ad avvicinarmi a lei.

“Perché uccideresti anche me”

Lei perde di colpo tutta la sua spavalderia.

E io ghigno.

Ti ho spiazzata vero Gwen?
Non ti aspettavi che fossi capace di amare vero?
Già...

Nessuno se lo è mai aspettato.

“Che intendi?”

Bene ormai la frittata è fatta.

Tanto vale perdere definitivamente la faccia.

“Intendo dire che se ti butti ora ti porti via una parte di me. Intendo dire che se ti butti uccidi anche me, perché non penso che una vita senza di te in questo stupido mondo valga la pena di essere vissuta”

Azzero la scarsa distanza che era rimasta fra noi due e la bacio.

Un bacio dolce e lento che vuole solo dimostrarle tutta la paura che il ragazzo aveva di perderla.

Lei all'inizio era rigida ma poi si lasciò trasportare dal momento e iniziò a ricambiare con passione i baci e le carezze che il ragazzo le regalava.

Alla fine si separarano stremati e presero entrambi fiato.

“E così il grande Scott non è invulnerabile all'amore?”

Le sorrido.

Un sorriso vero.

Uno che regalo solo alle persone che contano veramente per me.

Uno che regalo solo a lei.

“No. Il grande Scott non è invulnerabile a te”

Le do un altro bacio e la stringo a me inconsapevole che qualcuno ci fissa, nascosto fra i cespugli.

 

Traditore.

Mostro.

Bastardo.

È così che mi hai chiamato.

Però non ti sei fatta scrupoli a correre fra le braccia di un altro.

Ma forse me lo merito.

In fin dei conti sono io che non contento di quanto mi amassi già ti ho voluto far ingelosire con Courntey...

Sono io che ti ho fatto soffrire.

Sono io che ti ho spezzato il cuore.

Sono io che ti ho quasi spinta al suicidio.

Ed è Scott che ti ha salvata.

Quindi in fondo è colpa mia.

Scusa Gwen.

Ti ho causato solo guai.

Ma ora non lo farò più vedrai.

D'ora in poi mi terrò alla larga da te e da lui.

Perché d'ora in poi sarà lui baciarti.

Sarà lui a consolarti.

Sarà lui a farti ridere.

Sarà lui quello a cui sorriderai.

Sarà lui il tuo ragazzo.

Non io...

Non più.

E questo è solo colpa mia.

Quindi scusami.

Però fa solo un'ultima cosa per me Gwen ti prego.

Ti prego sii felice.

 

Il ragazzo lascia il biglietto davanti alla camera della ragazza e seguendo il suo esempio va alla scogliera.

Ma questa volta nessuno corre a perdi fiato per la collina.

Nessuno lo viene a salvare.

Nessuno ferma il giovane che indisturbato si butta e scompare nell'acqua scura.

Sussurrando due parole.

Le ultime della sua vita.

“Ti amo Gwen”

  
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