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Autore: bubysan    21/10/2004    4 recensioni
Avete mai sognato di incontrare i nostri beniamini... nella realtà?
Se vi capitasse di trovarvi tra le braccia di Benji, andare in moto con Tom e ballare con Mark nel mondo così come lo conosciamo, il nostro mondo... cosa pensereste? Finireste per innamorarvi e non voler più tornare indietro?
Questa è la storia di una ragazza comune e di un'esperienza che di comune ha ben poco... vi va di vivere questo piccolo sogno con me?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sembro un maschiaccio” fece Myriam guardandosi allo specchio.

Indossava dei jeans scoloriti, una felpa con cappuccio e un paio di scarpe da ginnastica che avevano visto giorni migliori.

“Questi vestiti stanno sicuramente meglio a te che a me” commentò Benji, trattenendo a stento una risata.

Quando era uscita dalla doccia aveva trovato quelle cose accuratamente piegate sul letto, accanto ad alcuni capi di biancheria intima sui quali aveva preferito non indagare.

Con sua grande gioia, oltre che sorpresa, nel suo portafogli aveva fatto capolino niente meno che una American Express Platinum. Il fatto di non averne mai posseduta una lasciava ad intendere che, in quella realtà, nulla sembrava lasciato al caso.

In attesa di poter comperare qualcosa di più femminile, un’idea le balenò nella mente. “Sai cosa potrebbe migliorare il mio aspetto?” domandò con fare birichino. Cominciava a prenderci gusto.

Benji la guardò incuriosito.

“Il cappellino da portiere della Newteam.” Visto che era in ballo, tanto valeva ballare no?

Il ragazzo sorrise. “Un vero e proprio tocco di classe” considerò, facendole segno di seguirlo.

La camera da letto di Benji era ancora più spaziosa della sua. Incredibilmente ordinata per essere quella di un ragazzo, con trofei e foto di squadra disseminati ovunque.

“Non so più dove metterle” spiegò lui vedendo che Myriam prendeva in mano una piccola coppa dorata. “Per fortuna quelle dei campionati giovanili sono conservate presso la sede della squadra.”

La ragazza stentava ancora a credere che tutto ciò fosse vero. Avrebbe conosciuto Holly e gli altri, con indosso il mitico berretto con la “N”!

“Eccolo qua” disse lui dopo aver frugato in un cassetto. Le si avvicinò e glielo infilò in testa, stringendo un poco la fibbia sul retro perché le calzasse correttamente. “È stato mio fedele compagno in tante partite, trattalo con cura” aggiunse con un’espressione dolce in viso.

Myriam lo fissò trattenendo il respiro. Aveva l’impressione di conoscerlo da sempre e, in un certo senso, era vero.

“Forza, gli altri ci aspettano” la esortò il ragazzo, abbassandole la visiera sul naso con fare scherzoso.

Myriam lo seguì a ruota giù per le scale. Non si sentiva per niente stanca, una doccia rilassante poteva fare miracoli.

“Preparati ad un pomeriggio goliardico” la ammonì Benji entrando nel garage dove, oltre al suo fuoristrada, erano parcheggiate numerose macchine. “I ragazzi tendono a lasciarsi andare quando sono in libera uscita.”

Salirono sul suo fuoristrada e lasciarono la villa ad alta velocità. Si vedeva che Benji era impaziente di giungere a destinazione.

“Siete in vacanza?” domandò poco dopo, curiosa.

“I campionati nazionali si sono conclusi la settimana scorsa e saremo in vacanza fino al prossimo ritiro” spiegò lui senza prestare troppa attenzione alla guida. Sembrava conoscere la strada a memoria.

“Quindi vi godrete un po’ di meritato riposo.”

Il ragazzo annuì con il capo. “La partita di qualifica con la Malaysia è prevista il 10 giugno” aggiunse mentre, qualche minuto dopo, si fermavano vicino a degli imponenti impianti sportivi.

“Qualifica per cosa?” domandò scendendo dalla macchina.

Benji le dedicò un sorriso comprensivo, con l’aria di chi si rivolge a un bambino non molto sveglio. “Per i mondiali 2010.”

Myriam deglutì. I mondiali? Gli stessi mondiali per cui si stava qualificando l’Italia di Marcello Lippi, campione uscente nel 2006?

Si limitò ad assentire debolmente, scendendo dalla macchina e seguendolo in silenzio. Cercando di distrarsi, si chiese se avrebbe avuto l’occasione di incontrare l’insopportabile Mark Lenders e gli altri avversari che la Newteam aveva incrociato negli anni: Danny Mellow, Ed Warner, Philipp Callaghan, i gemelli Derrick... impossibile dimenticare le loro performance acrobatiche. Quanti lividi lei e i suoi amici si erano provocati cercando di imitarli?

“Benjamin Price, non si salutano più le amiche?” chiese improvvisamente una voce femminile alle loro spalle.

“Patty!” salutò il ragazzo voltandosi. Una bella ragazza mora gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia.

“Come stai campione?”

Myriam osservò divertita la fidanzata storica di Holly, colei che aveva suscitato la sua gelosia tanti anni addietro.

“Non ci presenti il tuo amico?” chiese una seconda ragazza giunta nel frattempo, che però Myriam non riconobbe.

“Ciao Susie, di quale amico stai parlando?” domandò Benji guardandosi intorno.

La ragazza gli diede una leggera gomitata nel fianco in direzione di Myriam.

 “Il mio amico si chiama Myriam” precisò Benji con un sogghigno malizioso, prima di fare le dovute presentazioni.

Susie la guardò con maggiore attenzione e avvampò. “Devi scusarmi! Il fatto è che, vestita così...

“Non preoccuparti” la rassicurò lei, “non è la prima volta che succede.”

Benji la guardò stupito. “Ti hanno già scambiata per un uomo?”

Fu la volta di Myriam di arrossire. “Di solito mi capita quando mi vesto in modo sportivo. L’altezza e i capelli corti non sono caratteristiche molto diffuse fra noi donne.

Benji scoppiò a ridere e lei di rimando gli fece la linguaccia, senza però nascondere una punta di divertimento.

“Non dargli retta” le disse Patty stringendole la mano. “A quanto ricordi sei la prima ragazza che si degna di presentarci,” ammiccò quindi rivolta a Benji.

“Farò finta di non aver sentito,” ribatté lui correndo verso il bordo campo.

Patty gli lanciò uno sguardo affettuoso. “Non cambierà mai” disse rivolgendosi a Myriam. “È più testardo di un mulo.”

“Come vi siete conosciuti?” le chiese Susie mentre si avvicinavano al campo di gioco.

“In aeroporto, mi sono sentita poco bene e mi ha soccorso.”

“Che carino!” commentò Susie allegramente. “Se non sapessi che stiamo parlando di Benji lo definirei un incontro piuttosto romantico.”

Myriam quasi non udì le sue parole. A qualche metro da lei si trovava la vecchia guardia della Newteam. Riconobbe subito Holly e Bruce. Accanto a loro si trovavano, presumibilmente, Tom Becker, Paul Diamond, Ted Carter, Johnny Mason e tutti gli altri... aveva cominciato ad abituarsi alla presenza di Benji, ma vedere il gruppo al completo faceva un certo effetto.

“Ragazzi!” chiamò Patty a gran voce. “Venite qua per favore!”

Si voltarono tutti contemporaneamente. Nonostante gli anni trascorsi, l’ascendente della loro ex manager era rimasto invariato.

“Patty c’è bisogno di urlare a questo modo?” chiese Bruce avvicinandosi per primo. “Non siamo mica sordi.”

“Non lamentarti Harper” lo rimproverò lei con aria di finta minaccia. “Volevo presentarvi una persona molto speciale.”

Decine di occhi si spostarono da lei a Myriam, unico elemento estraneo alla situazione.

“Lei è Myriam, la fidanzata di Benji. Comportatevi bene, o almeno cercate di non fare gli zoticoni come al solito.

La ragazza la guardò senza capire, e per un attimo nessuno disse nulla.

“Non posso crederci” esclamò per primo Holly correndo verso il portiere che, nel frattempo, si era allontanato per prendere un paio di guanti. “Finalmente ti sei deciso a mettere la testa a posto!”

Al commento di Holly, condito da un’energica pacca sulla spalla, si aggiunsero in men che non si dica quelli degli altri compagni di squadra. Myriam non aveva idea di che pesci prendere e preferì che fosse Benji a gestire la situazione.

“Ragazzi, calmatevi. Ragazzi!” tentò di richiamarli all’ordine lui, palesemente in impaccio. Incrociò lo sguardo di una Myriam paonazza, prima di proseguire. “Non vorrei deludervi, ma ci siamo conosciuti oggi in aeroporto.”

L’allegro vociare si interruppe di colpo, e tutti gli occhi puntarono nuovamente la ragazza, il cui unico desiderio era quello di sprofondare sotto terra.

“Ricordate? Si è sentita male e l’abbiamo portata in infermeria,” spiegò Benji rivolto a Holly e Bruce.

“Quella tutta elegante?” chiese quest’ultimo guardandola meglio sotto il berretto.

“Già” confermò Myriam, cercando di frenare i battiti del suo cuore. Che situazione delirante. “So che può sembrare strano, Benji mi ha prestato alcuni suoi vestiti perché non avevo un cambio con me.”

“Piacere di conoscerti,” le sorrise Holly porgendole le mano con fare cordiale. “Questi simpaticoni sono, nell’ordine, Bruce, Tom, Paul, Johnny, Ted, Bob e Alan.”

I ragazzi fecero eco con svariati “ciao” accompagnati da altrettante strette di mano.

“Il piacere è mio” rispose Myriam, felice di non essere più al centro dello stupore generale. “Mi dispiace di aver interrotto i vostri allenamenti.”

“Non ti preoccupare” fece Tom strizzando l’occhio, “è stato un diversivo piacevole.”

“Allora?” li esortò Benji infilandosi i guanti. “Volete fare due tiri in porta o preferite continuare a spettegolare?”

I ragazzi lo seguirono in campo ridacchiando fra loro. Il capitano era visibilmente piccato, meglio non infierire. Almeno per il momento.

Le ragazze presero posto sugli spalti cercando un posto all’ombra, sebbene il sole fosse già basso nel cielo.

“Perdonami Myriam, non volevo metterti in imbarazzo” disse Patty, posandole una mano sul braccio. Sembrava mortificata. “Il fatto è che siete arrivati insieme, portavi il suo cappellino e come al solito sono stata precipitosa.”

La ragazza scosse il capo. “Non preoccuparti, non è successo nulla.”

“Sai che colpo impalmare Benji?” scherzò Susie. Myriam la guardò senza capire. “Price è considerato da tutti pressoché inavvicinabile, come ogni scapolo d’oro che si rispetti. La stampa scandalistica gli attribuisce continui flirt con donne che spesso nemmeno conosce.

“Con il passare del tempo ci ha fatto il callo, per quanto gli capiti ancora di prendersela con qualche giornalista invadente” proseguì Patty con espressione assorta. “E’ sempre stato un tipo solitario, ma siamo convinte che prima o poi cambierà idea.”

Myriam le guardò in silenzio. Quelle affermazioni erano perfettamente in linea con il personaggio, almeno sulla carta. Il ragazzo con il quale aveva trascorso le ultime ore era stato a dir poco adorabile.

“Posso chiederti una cosa?” chiese rivolta a Patty. La ragazza annuì. “Poco fa hai detto che, vedendo questo berretto, hai pensato che stessi con Benji. Come mai?”

Patty sgranò gli occhi, quasi indecisa se risponderle. “Quello non è un berretto qualsiasi, è il berretto. Lo riconoscerei fra mille,” aggiunse con timore quasi reverenziale. “Si tratta di un oggetto al quale Benji tiene moltissimo. Lo ha accompagnato in tutte le sue traversie con la Newteam e, a detta di Holly, non l’ha mai abbandonato nel corso dei primi anni in Germania. Lo sguardo di Patty fissò il vuoto. “Deve essere stato un periodo difficile per lui, dall’altra parte del mondo, lontano da tutto e da tutti. All’epoca era poco più di un bambino.”

Myriam si tolse il cappellino e lo guardò con attenzione. Aveva l’aria un po’ logora, ma il rosso sembrava aver resistito egregiamente agli innumerevoli lavaggi subiti.

“Gli ho chiesto io di prestarmelo” precisò, incerta sul da farsi. Conscia di quanto la sua presenza fosse fuori luogo, voleva evitare a Benji inutili chiacchiere infondate.

“Un dettaglio secondario” replicò Susie ridendo. “Pensa che una volta ho provato a toglierglielo per gioco e per poco non ci restavo secca.”

“È vero” fece Patty unendosi all’amica. “Negli anni si è radicata in noi la convinzione che solo sua moglie sarebbe riuscita nell’impresa.”

Myriam le guardò sbigottita, stringendolo istintivamente fra le dita.

“Alcune sue fan ucciderebbero pur di averlo” proseguì Susie. “Ora che ci penso, credo sia la prima volta che vedo Benji senza.”

“Legge della celebrità” scherzò Patty. “Ora ha il suo modello griffato, è probabile che la Nike lo obblighi a portarlo anche sotto la doccia.”

Myriam volse lo sguardo verso il campo e osservò Benji attentamente. Tra i pali della porta tornava ad essere il protagonista dell’anime che aveva colorato la sua infanzia. Severo e inflessibile, sebbene si trattasse di una scherzosa partita fra amici.

“Sei mai stata in Giappone prima d’ora?” le chiese Patty porgendole una bibita presa poco prima dal distributore.

“No, anche se sognavo da tempo di visitare il vostro splendido paese” rispose Myriam, ringraziandola con un sorriso. Non aveva mangiato nulla da quella mattina, eppure non aveva fame.

La domanda di Patty le aveva ricordato che quello non era un viaggio di piacere, e un Giappone ben diverso l’avrebbe accolta se il giorno prima fosse salita su un aereo alla volta di Tokyo. Era terrorizzata all’idea di essersi volatilizzata dal volo per Milano. Cosa avrebbero pensato i suoi colleghi? E i suoi famigliari?

Non avendo alcun potere decisionale in proposito, sperava con tutta se stessa che la vita proseguisse invariata nella sua dimensione, come in Ritorno al futuro. Al suo rientro avrebbe ritrovato una realtà lievemente alterata, ma nessuno si sarebbe allarmato per la sua assenza.

Si augurava inoltre che, una volta compreso il motivo per cui era stata trascinata in quel mondo, sarebbe riuscita a tornare a casa. Come da copione.

“Che ne dite se stasera andiamo a mangiare un boccone tutti insieme?”

Mentre era immersa nei suoi pensieri, i ragazzi avevano smesso di giocare. Holly si era avvicinato alle tre ragazze e cercava di asciugarsi il sudore con un minuscolo asciugamano rosa.

“Dove hai preso quell’affare?” domandò Patty con fare sospettoso.

“Me lo ha regalato una ragazza mentre venivo qui” rispose Holly chinandosi verso di lei. “Se aspettassi te farei la fine di un barbone,” aggiunse con aria di finto sdegno.

Senza farselo ripetere due volte, Patty scavalcò la ringhiera che la separava dal campo. “Holly se ti prendo...

“Figuriamoci” la canzonò lui correndo verso gli spogliatoi.

“Quei due sono incredibili” commentò Paul, passandosi sulla fronte un asciugamano dalle dimensioni e dal colore del tutto normali.

“Patty si è innamorata di Holly dal primo momento che lo ha visto” spiegò Susie rivolta a Myriam, “il che è accaduto più o meno una vita fa.”

“E lui ci ha messo più o meno una vita per rendersene conto,” aggiunse Paul divertito.

“Allora, cena tutti insieme?” li interruppe Bruce togliendosi i parastinchi.

“Mi sembra il minimo, sono mesi che non facciamo baldoria,” rispose Johnny stiracchiandosi, prima di soppesare Myriam con lo sguardo. “Ho sentito che Benji ti ospiterà nei prossimi giorni.”

“Non so come avrei fatto senza di lui” si affrettò a rispondere lei, cercando di buttare acqua sul fuoco. “Il medico che mi ha visitata ha detto che non dovevo lasciare l’aeroporto da sola e lui si è proposto di darmi un passaggio.”

“Un bel colpo di fortuna” proseguì Johnny con uno strano tono di voce. “E’ risaputo che a Tokyo non esistono né taxi né alberghi.”

“Johnny che vuoi dire?” domandò Susie, stupita dal comportamento dell’amico.

“Niente, lascia stare” concluse lui prima di allontanarsi.

“Non farci caso” cercò di sdrammatizzare Susie, “sono tutti strani oggi, il troppo allenarsi gli da alla testa.”

Myriam scosse lievemente il capo, come a dire che era tutto ok. La diffidenza del ragazzo era più che comprensibile. Per quanto ne sapevano poteva essere la spia di qualche squadra avversaria o, peggio ancora, una giornalista in incognito.

“È bello avere una ragazza in più a cena,” disse Bruce circondandole le spalle con disinvoltura. “Posso avere l’onore di farti da cavaliere?”

“Ma se prima non l’hai nemmeno riconosciuta” si interpose fra loro un Tom fresco di doccia. “Oggi non ero in aeroporto con voi e devo recuperare il tempo perso.”

Myriam rise alla vista dei due ragazzi che bisticciavano. Una boccata d’aria fresca per distrarla dai pensieri che le affollavano la mente.

“Se Benji non ha nulla in contrario” ribatté allegramente, mentre Tom faceva notare a Bruce che doveva lavarsi prima di provare a corteggiare una qualunque ragazza.

“A che proposito?” chiese il ragazzo alzandosi in piedi dopo essersi allacciato le scarpe. Era davvero carino con i capelli bagnati. Più alto dei suoi compagni di squadra, aveva delle bellissime spalle e l’espressione del suo viso, solitamente messa in ombra dalla visiera, era acuta e penetrante.

Si può sapere a cosa stai pensando? si rimproverò Myriam cercando di riprendere le fila del discorso.

“Holly ha proposto di andare a cena insieme” intervenne Tom che, nel frattempo, era riuscito a liberarsi di Bruce. “Se per te non è un problema, mi sarei offerto di accompagnare Myriam.”

Benji li guardò con un’espressione indecifrabile. “Figurati, se a lei fa piacere.”

 “Da Minako come al solito?” propose Bob che, fino a quel momento, era stato in disparte. “Sono mesi che sogno di mangiare del sushi preparato come si deve.”

“Ok, prima però dovrei fare un salto a casa” disse Benji, lanciando una rapida occhiata all’orologio. “Ci vediamo direttamente lì.”

I ragazzi annuirono più o meno tutti contemporaneamente.

“Hai problemi ad andare in moto?” chiese Tom rivolto a Myriam mentre si dirigevano verso il parcheggio.

Tom Becker? In moto?

“No, figurati” rispose Myriam, stupita all’idea del ragazzo in versione centauro. Da Mark Lenders se lo sarebbe aspettato, non certo dal giovane Tom.

“Tieni, metti questo” disse porgendole un casco integrale.

“Grazie” rispose mentre se lo allacciava e infilava il cappellino rosso sotto la felpa. Cercò di ignorare il vago senso di delusione provato alla vista di Benji che saliva in macchina senza di lei. Le attenzioni che Tom le stava rivolgendo non sembravano colpirlo in modo particolare.

“È molto bella” commentò inforcando la Yamaha R1 rosso e argento (2) che doveva avere al massimo qualche mese di vita.

Nami ringrazia” rispose il ragazzo sopra il rombo del motore.

“Le hai dato un nome?” chiese Myriam sorpresa. Aveva penato non poco per convincere il suo ex – all’epoca in cui stavano insieme - a dare un nome alla sua nuova moto. La profonda convinzione, non molto diffusa, che anche gli oggetti avessero una loro anima l’accompagnava da quando era piccola.

“Certamente” gridò il ragazzo abbassandosi la visiera. “Reggiti forte!”

 

 

Note:

 (2) http://www.yamaha-motor.it/products/Motocicli/supersport/yzf_r1.jsp

 

 

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Cast della FF

Cliccate sui link sottostanti e vi si aprirà una finestra con le immagini dei personaggi principali, in ordine di apparizione: in questo capitolo ci sono diverse new entry^^

 

Myriam

Benji

Patty

Susie

Holly

Tom

Bruce

 

   
 
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