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Autore: _NaruSasu    25/09/2013    0 recensioni
«Cosa vuoi fare? Il fucile è caricato a sale, non puoi uccidermi.»
Storia ambientata nella prima stagione, episodio 10, in cui io provo a 'leggere' nei pensieri di Dean e vedere come reagisce a vedere suo fratello.. impazzito. Insomma, visto che non mostra quasi mai le sue emozioni...
«Mi odi così tanto? Davvero uccideresti tuo fratello? Allora coraggio, premi quel grilletto, CORAGGIO!»
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Davvero uccideresti tuo fratello?
«Cosa vuoi fare? Il fucile è caricato a sale, non puoi uccidermi.»
Il suo tono sembrava serio e abbastanza calmo, ma in realtà Dean era preoccupato per ciò che stava succedendo a suo fratello, e aveva anche paura di cosa gli avrebbe potuto fare.

Paura? No, Dean non si spaventava mai.
Semplicemente aveva il cuore che aveva deciso di battere fin troppo velocemente.

Si trovava in un vecchio manicomio abbandonato infestato dai fantasmi dei vecchi pazienti, i quali secondo la leggenda appaiono di notte per far impazzire i ragazzini che entrano lì dentro per divertirsi. Lo fanno quasi per vendetta, visto che lì dentro loro sono stati in passato torturati. Ma ora quello impazzito non era un ragazzino, un uomo qualunque, indifeso, che avrebbe potuto fermare e salvare, come faceva ormai da anni.. per il suo lavoro. Questa volta Dean aveva di fronte suo fratello, con un fucile in mano, che blaterava qualche cazzata in più del solito.

Poi un tonfo, finì contro la porta, e poi a terra.

Sam aveva sparato, un mucchio di sale, ma l'aveva fatto comunque. Gli aveva centrato proprio il torace ed ora non riusciva più ad alzarsi. Riusciva malamente a respirare e a parlare.
«Se riusciamo a bruciare le ossa di Ellicott finirà tutto e tu tornerai normale»
«Io sono normale.» e, forse, in quel momento Dean iniziò a preoccuparsi sul serio. «E ti dirò come la penso: Sai perché siamo qui? Per obbedire cecamente a un ordine di papà. Tu fai sempre tutto quello che ti dice lui. Hai così bisogno della sua approvazione?
La differenza tra me e te è che io ho un cervello, non sono un burattino come te.»

Per quanto fosse difficile respirare in quelle condizioni, Dean, tra qualche gemito di dolore, ribatté quella che sembrava più una provocazione che un pensiero.
«Cosa vuoi fare, uccidermi?» Era vero, lui era sempre stato il bravo figlio che seguiva le orme di papà nella caccia al soprannaturale, che eseguiva gli ordini alla lettera e, ancora una volta, anche se suo padre era scomparso, continuava il suo lavoro.

Sam però non sapeva che Dean ci teneva al loro padre, che quando erano tornati a casa gli aveva telefonato piangendo e chiedendo aiuto, perché non era vero che non ha paura. Lui paura ce ne ha, eccome.
E teneva anche a suo fratello, quello che aveva salvato dalle fiamme e da mille altri pericoli, quello che aveva sempre ricambiato il favore, quello intelligente di cui papà parlava sempre.
Allora prese la sua pistola, ma non la tirò fuori subito. Ci pensò un attimo: Sam avrebbe potuto davvero sparargli e ucciderlo. Soprattutto in quelle condizioni.
Tolse i proiettili, e gliela porse. Non era così stupido.

«Ti facilito il compito. Coraggio, prendila. I proiettili veri funzionano meglio del sale.»

Sam la impugnò e la puntò contro di lui, con un sorrisetto misto tra non vedo l'ora di ucciderti e che cazzo sto facendo?
Era titubante, quasi come se fosse in lotta con il fantasma che lo stava obbligando ad ucciderlo.

«Mi odi così tanto? Davvero uccideresti tuo fratello? Allora coraggio, premi quel grilletto, CORAGGIO!»
lo incitò, cosciente del fatto che una pistola senza munizioni non potesse fargli niente.

Lo fissò negli occhi confusi, i quali diventarono ancora più interrogativi quando, al premere del grilletto, non successe niente. Dean gli sferrò un pugno e lo atterrò, per poi rialzarsi e sferrargliene un altro, mentre riprendeva il controllo delle gambe.
Gli diede una pacca sulla schiena e sussurrò: «Mi dispiace, Sammy.»

E gli dispiaceva davvero, mollarlo lì, per terra, trattarlo così.. in fondo era sempre il suo fratellino.
Ma si sgranchì la schiena, fece un piccolo gemito di dolore, di nuovo per quella caduta, e si mise a cercare il corpo di quel fantasma. Lo avrebbe salvato, ancora una volta, a costo della vita.. perché quello voleva dire essere un cacciatore, e quello significava essere un vero fratello.

 

Hey there!
Ciao a tutti ** Ho iniziato da poco a guardare Supernatural (lo so, 8 stagioni, mi ci vorrà una vita!) e questo episodio mi ha colpito molto :3
Non è un granché, lo so, semplicemente non conosco benissimo i personaggi..
Spero che comunque vi piaccia♥

kila;

 
_NaruSasu
  
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