November rain…



Una goccia di piaggia cade lenta sul mio naso, facendomi rabbrividire dal freddo.
Cerco di riscaldarmi le mani ghiacciate, sfregandole fra loro.
La pioggia cade veloce da otto giorni, senza fermasi, senza tregua.
Chiudo l’ombrello fradicio e lentamente mi incammino sotto la pioggia che bagna i miei vestiti.
Bagna le mie mani tatuate,
il mio collo,
la mia maglia,
le mie scarpe preferite.
Ogni cosa viene impregnata di pioggia fredda.
Lava via il mio trucco nero.
Mi fermo ed a occhi chiusi aspetto che lavi via anche il mio dolore.
Non succede niente.
Perché?
Pensavo che la pioggia lavasse via ogni cosa.
Perché mi illudo così facilmente?
La gente mi passa affianco urtandomi.
Non sento niente.
Non vedo niente.
Sorrido, sentendo il sapore delle piccole gocce sulle labbra.
Ho sperato che almeno in questo modo riuscissi a dimenticarmi di te.
Non ci sono riuscito.
Forse non ci riuscirò mai.
Sei importante e costante nella mia vita.
Sei uno dei pezzi del mio cuore.
Te lo dissi una volta.
Tu sorridesti imbarazzato, forse felice.
Ti dissi che per me eri un fratello, una persona su cui contare.
Ti dissi che ci sarei sempre stato per qualsiasi cosa.
Che fosse una partita alla play station,
o una chiacchierata,
o semplicemente la tua spalla su cui piangere e versare lacrime.
Hai preferito però lasciami solo, ma quando sei tornato indietro, cercando di recuperare
Io ti ho respinto.
Il mio sguardo diceva tutto.
Non riuscivo più a parlare.
Ne con te, mio grande amico
Ne con gli altri.
E passavo giornate come questa, a chiedermi il perché di tutto ciò.
Vorrei che questa giornata di novembre rimanesse per sempre nel mio cuore.
Come il più bel ricordo.
Apro gli occhi.
Sento la tua mano sulla mia testa, che lenta accarezzi, dando dei leggeri baci su di essa.
Come quando mi consolavi.
Guardo davanti a me, ma non c’è nessuno.
Richiudo gli occhi.
Ti sento Gerard.
Ma non ti vedo.
Dove sei amico mio?
Sento che mi chiami, ma non riesco a vederti.
“Frank!!!”
Scuoto la testa. Restando nelle mie stupide convinzioni.
“Frank!!”
Ancora quella tua voce che incanta tutti, donne, uomini, bambini, anziani…e me.
Qualcuno mi tocca la spalla, stringendola.
Mi volto.
Il tuo sguardo verde mi penetra.
Gee.
Il mio grande amico.
L’unico,
il migliore per me.
Mi attiri a te e mi abbracci.
Chiudo gli occhi quando sento le tue mani accarezzarmi i capelli bagnati.
In quelle carezze che tanto mi mancavano.
Sorrido.
E mi vengono in mente le nostre risate, le nostre chiacchierate, le nostre figure imbarazzanti.
Come ad esempio quando entrambi avevamo deciso di dedicarci una gita per il centro di Los Angels.

Mi ricordo che Gerard aveva appena comprato un fumetto e mentre io fumavo una sigaretta, lui lo sfogliava attento. Ero tranquillo.
Finché non mi sentii tirare la manica.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Mi disse. Io alzai lo sguardo e osservai la ragazza con una chioma viola intenso.
“si, carina.” Risposi indifferente.
Ancora mi sentii tirare per la manica della mia maglietta.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Ripeté.
“Si Gee, ho capito.” Cominciavo a pensare che fosse sordo.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Lo guardai, pensando che mi prendesse in giro, ma lui continuava ad osservare la ragazza, come se fosse rapito.
“si, Gerard.”
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Buttai la sigaretta per terra e la pestai con il piede facendo l’indifferente.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Chiusi gli occhi evitando di urlargli in faccia.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Mi morsi il labbro, ero parecchio innervosito.
“Frankie, c’è una tipa con i capelli viola.” Non resistetti. Così urlai. Facendomi sentire da tutti.
“SI HO CAPITO!!” ci fu un lungo silenzio, fu la cosa più imbarazzante del mondo, ma le risate che seguirono furono stupendamente vere.
Quelle risate che mi mancano come l’aria che respiro.
Come il sole che non si fa vedere da giorni e si nasconde dietro spesse nuvole grigie.
“torna indietro Frankie.” Mi dici guardandomi fisso, con quei occhi che mi sono sempre piaciuti tanto.
Quando vorrei farlo.
Mi porgi l’indice, aspettando che lo afferri con il mio e come sempre tenerlo stretto e sorridere.
Mi sorridi quando compio il gesto. Ricambio, lasciando scendere le ultime lacrime che si confondono con questa pioggia.
Accarezzo i tuoi capelli neri con la mano libera.
Sarà semplice se il ritorno è percorso in due.
Sarà come prima.
Lo desidero.
Vorrei il mio migliore amico al mio fianco.
Sempre.
Quando mi sposerò,
quando avrò dei bambini,
quando sarò nonno,
quando avrò bisogno di parlare,
quando sarò ammalato,
quando avrò bisogno di ascoltare le sue parole,
quando avrò voglia di suonare una canzone.
vorrei che fosse incessante in me e nella mia vita.
Come un tatuaggio che non si toglierà mai. Tatuato dentro al cuore il mio bene che riservo a lui.
“Ti voglio bene, Gee.” Sussurro mentre stringo il suo dito, per darmi forza.
“te ne voglio anche io Frankie, tanto.”
E mentre la pioggia di novembre ci bagna,
sorridiamo perché la vita ci ha donato la possibilità di incontrarci di nuovo, senza smettere di sperare in questa amicizia, che mai morirà e sarà in eterno nei nostri cuori.




rieccomi qui!!!!! >_< tutto bene genteee???? Okay questa fan fic è spuntata dal nulla, è dedicata alla mia migliore amica. Tutti i fatti sono ricordi di una me stessa felice e spensierata….

Anche se non ci sei tammy, io ti sento, ma non so perché tu non voglia afferrare la mia mano e tornare come prima…..

Un ringraziamento speciale a rò! <3



E a voi che leggete!!! Grazie!! <3

Spero realmente sia di vostro gradimento!!