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Autore: Lady_Crazy    25/09/2013    1 recensioni
Allyson, la primogenita di Lily Rhodes, nata da una relazione precedente a quella con il dottor Van Der Woodsen, vive la carriera scolastica viaggiando Da New York a Pittsburgh con i rispettivi genitori, entrambi sposati e con figli. Ally decide di trasferirsi definitivamente con il padre per allontanarsi dalla brutta fama che si è costruita a New York, molto simile a quella della sorellastra Serena, fatta di eccessi e divertimento. Durante la sua permanenza in Pennsylvania incontra e stringe amicizia con alcuni ragazzi (cast Noi Siamo infinito). Le superiori terminano e lei torna a New York per incominciare l'università, le loro strade si dividono, ma qualcosa di inaspettato accade....
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Blair Waldorf, Chuck Bass, Serena Van Der Woodsen
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chuck o Patrick Questo è il dilemma
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Le nostre amicizie si erano sfasciate, si oramai eravamo tutti partiti per diversi college, e non ci eravamo più sentiti da allora... Io ero tornata a New York per frequentare l'NYU e ricominciare a convivere con mia madre, mia sorella e i miei due fratelli, si due, perché dopo la morte di Bart anche suo figlio Chuck si era trasferito da noi. Per i primi giorni qui io e Patrick eravamo rimasti in contatto, ma poi ci eravamo persi di vista...

Qualcuno suonò alla porta -Chuck via tu sarà una delle tue amichette!!- urlai dal piano superiore, mi ignorò, allora scesi di corsa per le scale, e aprii -Ally puoi uscire fuori a giocare?- la mia bocca si spalancò, e mi ci volle un po' per realizzare che fosse tutto vero, non appena me ne resi conto gli balzai al collo, stritolandolo -Oh mio Dio!! Che diavolo ci fai qui?- chiesi ancora un po' scossa -Sorpresa!! Starò qui per un po'!!- mi scansai dalla porta per permettergli di entrare, facendo una riverenza e scoppiando a ridere, guardava il salone estasiato -Benvenuto nella mia tana...- gli dissi, -Allora che facciamo? Fuori diluvia...- mi disse mostrandomi il cappotto zuppo, -Oh, lo dia a me!- Irina prese la giacca portandola nel guardaroba -Come stai?!?! Non ci vediamo da tantissimo!!-chiacchierammo del più e del meno finché non proposi di vedere un film, trascinandolo su per le scale fino a camera mia... si sedette sul letto, ed io mi avvicinai al guardaroba, dopo aver scavato per un po' tra i vestiti trovai scatola bianca chiusa con un lucchetto -Questo si che vuol dire avere degli scheletri nell'armadio...- escolamò, io sorrisi, la aprii con la chiave che avevo appesa ad un ciondolo, dopo aver letto un po' di titoli ne estrassi una -Guarda un po' qui...- Patrick me la strappo dalle mani, la targhetta che c'era appiccicata sopra diceva “Roky Horror Picture Show 2009” scoppiò in una fragorosa risata -Porca troia!! Oh porca troia ce l'hai ancora?!?!- disse lui, io annuii cercando di trattenere la risata, si avvicinò gattonando al video registratore, la mise nell'apposito scomparto e schiacciò il tasto play. Eravamo semi sdraiati sul letto, e tra una risata e l'altra, ad un certo punto il mio sguardo si incrociò con il suo. La tentazione era troppa, specialmente per me, che fin dalla terza superiore avevo avuto un debole per lui, mi avvicinai sfiorando le sue labbra con le mie, in attesa del suo permesso, dischiuse le labbra continuando a guardarmi, e ci baciammo, non era uno dei soliti baci da film, era un bacio leggermente impacciato, un po' troppo timido per i miei gusti, ma sapevo che non sarebbe andato oltre, il suo cuore apparteneva già a Brad, che finalmente si era deciso a rendere pubblica la loro relazione, fu sorprendente sentire le sue mani sul mio collo, che mi accarezzavano, con una delicatezza pari a quando si maneggia un vaso di cristallo a cui si tiene molto, era strano per me, abituata ai modi bruschi di Chuck, Patrick poggiò una sua mano sul mio fianco, permettendomi così di sdraiarmi sopra di lui, per continuare a baciarci -Allison! Hai per caso visto le mie Prada nuove?- Serena entrò nella stanza, all'udire la sua voce, Patrick mi fece scivolare in terra, mi sistemai il ciuffo di capelli che mi copriva il viso -S! Quando una porta è chiusa vuole dire che c'è bisogno di privacy! Se vuoi entrare devi fare una cosa chiamata bussare, è facile, basta che chiudi il pugno e lo batti due o tre volte contro la porta!- la rimproverai, notò Patrick sdraiato sul mio letto, lei gli accennò un saluto -Ho per caso interrotto qualcosa?- chiese lei fingendosi inconsapevole dell'accaduto -SI!- le dissi spingendola fuori dalla porta -Volevo solo dirti che vado da Blair!- terminò, le chiusi la porta in faccia, tornando a sedermi sul bordo delle letto, accarezzando il viso di Patrick, ancora visibilmente imbarazzato per l'accaduto -Scusala, è che di solito io non sono io quella che porta dei ragazzi a casa e quando succede solitamente chiudo a chiave...- gli confidai, mostrandogli bene la chiave della porta. Mi avvicinai al suo viso per baciarlo nuovamente, con un po' di titubanza accettò -Ma che sto facendo...- disse lui allontanandomi, lo guardai preoccupata -Lo sai benissimo di cosa parlo Allison!- si tirò su sedendosi e mettendomi una mano sulla spalla -Sam ed io viviamo nella stessa casa, lei si confida con me, me lo ha detto... Quello che mi dispiace è che non lo hai detto a me!- al diavolo Sam, pensavo di potermi fidare di lei, invece... glielo aveva detto... -Cosa ti ha detto precisamente?- gli chiesi, tentando di baciarlo, mi fermò nuovamente -So che il tuo ragazzo no ti ha aspettato, so che bé, è stato con la tua migliore amica...- sentire quella parole mi spezzarono nuovamente il cuore, mi allontanai leggermente da lui, portando le mani al viso, trattenendomi dal piangere -Chi vogliamo prendere in giro Patrick... Lo sapevo, lo sapevo già, che sarebbe successo, conosco Chuck da una vita, ero sicura che non mi avrebbe aspettato, eppure... Mentivo a me stessa per non soffrire più, e ora me lo ritrovo tutti i giorni a girare per casa mia, come se nulla fosse! A parlare delle sue avventure notturne con delle sgualdrine di alto borgo! Tu non capisci... mi distrugge dover convivere con questo! Lui ama Blair, ma io non riesco ad accettarlo!- scoppiai in un pianto, più che liberatorio, fui circondata dalle sottili braccia di Patrick, mi accarezzava i capelli e io piangevo, senza più un motivo, non c'era più la rabbia nei confronti di Chuck, e neppure la tristezza, ma le lacrime sgorgavano dal mio viso come mai successo prima, mi staccai dal suo abbraccio, sorridendo, asciugandomi le lacrime -Grazie...- dissi, questa volta, però fu lui a baciarmi, non mi opposi, mi passò per la testa l'idea di non farmi troppe aspettative su di lui, Brad era pur sempre il suo ragazzo -Aspetta...- mi allontanai ancora di più di prima -Non è giusto Patrick, non è così che devo dimenticare tutto l'accaduto...- Un po' titubante mi sistemai i vestiti, e lo accompagnai alla porta -Ci vediamo...- Notai Chuck uscire dalla sua stanza, accompagnato da due ragazze, lo fulminai con lo sguardo, poi congedai Patrick con un bacio sulla guancia e un -Fatti sentire mi raccomando!- lui annuì ricambiando il bacio, poi le porte dell'ascensore si chiusero, io mi voltai e salii il più indifferentemente possibile in camera, sbattendo più rumorosamente possibile la porta, presi il telefono per vedere Gossip Girl che non si faceva sentire da parecchio... Qualcuno bussò alla porta della stanza, andai ad aprire, ma quando notai Chuck la richiusi, ma lui bussò nuovamente, -Che cosa vuoi? Sono impegnata!- con il suo solito sorriso strafottente si appoggiò allo stipite della porta -Sta tranquilla, non ti disturberò più di tanto...- alzai di nuovo lo sguardo dal telefono -Sbrigati, cosa vuoi?- mi sorrise, accarezzandomi una guancia, cavolo, mi stava distraendo, mi tirò su il mento, obbligandomi a guardarlo -Ci sono parecchie cose che vorrei...- gli tolsi la mano dal mio volto -Ah... e così questa è la tua stanza... sai, Serena non mi ha mai permesso di ammirala, però, è proprio come me la immaginavo, nero e panna sono molto da te...- continuò, il disappunto nella mai espressione non lo turbava minimamente -Serena ha fatto bene...- dissi a voce bassa, mi scansò, per permettergli di entrare, -Ora che ci penso, lo abbiamo fatto nei posti più strani, ma mai nel tuo letto...- questa sua ultima frase, pronunciata con uno di quei toni di voce che mi facevano andare fuori di testa dalla rabbia, mi bastò per auto convincermi del fatto che io non gli fossi mia interessata mai più di tanto -Ora che l'hai vista te ne vai?- proposi acidamente, Chuck si avvicinò pericolosamente al mio viso, poi, dopo avermi guardato intensamente negli occhi, uscì dalla stanza, sorridendo -Lo immaginavo...- era già infondo alle scale quando pronunciò le sue ultime parole, lo rincorsi -Cosa? Cosa immaginavi?- chiesi preoccupata, arrivai fino all'uscio della sua porta -Pensi ancora a me.. Vero?- disse totalmente sicuro di sé -No!- risposi, con un finto ribrezzo nel tono della mia voce -Sai da cosa lo capisco?- mi chiese, io scossi la testa, senza smetterla di guardarlo, lo scrutavo con attenzione, partivo dai suoi irresistibili capelli neri, fino ai suoi dolcissimi occhi, alle sue possenti spalle e... -Dalla luce che hai negli occhi, quando parli con me...- mi prese per i fianchi, attirandomi a se, mi continuava a guardare con sfida -Ti sbagli, sei pienamente fuori strada! A me non interessi minimamente!- sbottai, il suo sorriso compiaciuto mi faceva ricordare quanto mi stessero mancando le sue labbra -Allora perché sei ancora ancorata alla mia giacca, dolcezza?- staccai velocemente le mani, poi mi voltai, per tornare nella mia stanza, mi fermò nuovamente, ma questa volta portò al mio collo le sue labbra, mi abbandonai tra le sue braccia, concedendogli anche le mie labbra, ci avviammo velocemente verso le scale, fino alla mia camera, mentre aspettavo che chiudesse la porta a chiave io mi sedetti sul letto, dove anche lui poco dopo mi raggiunse, riprendendo a baciarmi, mi ritrovai dopo poco sopra di lui, intenta a slacciargli la camicia, quando poi l'occhio mi cadde sull'orologio che portava la polso -Cazzo, Chuck il galà, devo ancora farmi una doccia e prepararmi!!- gli dissi alzandomi, di tutta fretta, si sedette sui gomiti, con un sorriso che era tornato lo stesso -Che fai non ti prepari?- chiesi preoccupata, si alzò dal letto -Stavo pensando... Potremo fare la docc...- Sgranai gli occhi, e gli lanciai in faccia la giacca e la camicia -Chuck!- risi, poi entrai in bagno e chiusi la porta. Il vapore aveva invaso tutta la stanza, appannando i vetri, con la manica dell'accappatoio pulii un piccolo angolo dello specchio, asciugai i capelli, pettinandoli in uno chingnon, li ricoprii di lacca e incominciai a vestirmi, scelsi un abito in chiffon nero, con una fascia di strass rossi, con un decoltè rosso, coperto di svaroski, abbinato con degli orecchini ad anello e una pochette nera e rossa. Chuck mi attendeva al piano inferiore, sdraiato sul divano, mi avvicinai di soppiatto, strappandogli un bacio, e lasciandogli una scia di rossetto lungo buona parte del viso. Ci recammo in limousine alla location, dove mia madre Lily ci attendeva, mandai un messaggio a Patrick

“Domani mattina la colazione la spostiamo alle dieci, farò tardi questa notte... Ci vediamo al solito posto, un bacio!!” poi, scesi dall'auto, accolta dai paparazzi, la fila per entrare era molto lunga, così mi avvicinai a uno dei buttafuori -Scusi, sono Allyson Rhodes, mia madre è l'ospite speciale...- la guardia mi squadrò per qualche istante, poi prese la lista la guardò per un po', e aprì, ci fece strada fino al salone del ricevimento. Almeno una centinaia di persone era presente nella sala, scrutai attentamente tra la folla alla ricerca degli occhioni azzurri di Nate, che sicuramente era già arrivato da un pezzo, Chuck mi cinse i fianchi con un braccio, dandomi un bacio sulle labbra, poi notai mia madre avvicinarsi, guardandoci stranita -Mi sono persa qualcosa?- chiese interdetta, venendoci incontro, le diedi un bacio su entrambe le guance -Ah, Allyson, mi sono permessa di invitare, il tuo amico, Patrick, credo...- annuii ringraziandola, poi venne rapita da una donna che mi pareva abbastanza familiare, ma non ci feci caso, finalmente vidi Nate, mi avvicinai all'orecchio di Chuck -Torno subito..- sussurrai dandogli un altro bacio, poi mi allontanai. -Tripp Vanderbilt, che piacere vederti qui oggi! Nate!- dissi, abbracciando entrambi -Allyson Rhodes, il piacere è mio...- rispose abbracciandomi -Ho saputo... Per quando è fissata la data?- chiesi curiosa, i giornali scandalistici parlavano solo di quello, “William Vanderbilt e Maureen Smoth il matrimonio dell'anno!” era il titolo della maggior parte dei giornali -Ahh, la fatidica domanda... Non lo sappiamo ancora...- rispose con un po' di seccatura, -Maureen non c'è?- domandai, lui scosse la testa, un uomo della sicurezza si avvicinò -Due signori chiedono di lei...- mi disse serio, e dopo essermi congedata mi avviai verso l'entrata, riconobbi immediatamente la sagoma di Brad di schiena, gli tappai gli occhi -Chi sono?- chiesi alterando al voce, si voltò di scatto abbracciandomi, feci un sorriso che anche Patrick che contraccambiò. Cii recammo nuovamente al salone, la gente era raddoppiata e parecchi visi familiari mi salutavano con cortesia, fermai un cameriere, e presi dello champagne per tutti e tre, e mi andai a sedere al tavolo a noi assegnato, un tavolo rotondo da sette persone, erano quasi tutti seduti, non appena C mi notò mi venne in contro -Menomale che ti assentavi per un attimo...- mi rimproverò con sarcasmo -Ho avuto un contrattempo, Chuck, loro sono Patrick e Brad...- li presentai, ci sedemmo al tavolo, e poco dopo arrivò Serena -Oh, Patrick, Brad lei è Serena, mia sorella- un ragazzo moro si sporse da dietro di lei, e mi salutò lievemente con la mano -ah.... e lui è Dan Humphrey...- dissi seccata, non mi era mai piaciuto -Perché a me mi presenti sempre con il cognome?- protestò, gli sorrisi acidamente -Perché qui tutti conoscono Serena, ma nessuno conosce Dan Humphrey...- spiegai facilmente, riconobbi nel suo viso un po' di disappunto, Blair varcò la soglia dell'entrata, ma invece di venire a sedersi con noi, si avvicinò a Nate baciandolo, poi dopo aver conversato per qualche istante con lui alzò lo sguardo, fu a quel punto che Chuck mi baciò insistentemente, mi divincolai -C che cazzo fai?!?!- poi guardai Blair che intanto era venuta a sedersi con noi, la rabbia si impossessò del mio buonsenso, e dopo essere saltata in piedi, lanciai su Chuck il tovagliolo che avevo appoggiato alle gambe, e me ne andai tristemente, aveva esagerato, davvero troppo questa volta...

 

* * * * *

 

Dei passi provenienti dal piano inferiore mi svegliarono, ancora con la testa sul cuscino guardai l'ora che la sveglia indicava, le otto e dieci. Rotolai giù dal letto mugugnando, e dopo essermi data una controllatina velocissima allo specchio, uscii dalla mia stanza, degli altri passi attirarono la mia attenzione, la camera di mia madre era ancora chiusa, quindi stava ancora dormendo, scesi le scale, dapprima non vidi nessuno, mi avvicinai al tavolo da pranzo e afferrai un biscotto ancora caldo, poi un tonfo sordo mi fece voltare, rimasi leggermente scossa da ciò che stava succedendo, la ragazza dai capelli neri, probabilmente asiatica, era sdraiata sul divano, i suoi modi, e la biancheria di pessimo gusto, erano quelli classici di una prostituta, Chuck era con lei, lo fulminai con lo sguardo -Porta la tua amica in camera, per carità, aspetto ospiti a colazione- gracchiai con disprezzo, mentre mi facevo avanti a raccogliere i cuscini sparsi sul pavimento, le guance della ragazza si tinsero di rosso quando mi avvicinai, ma a me non interessava lei, volevo solo studiare l'espressione sul viso di Chuck, un sorriso di vittoria troneggiava sul suo volto, si aveva vinto, ero gelosa, si alzò in piedi, di fronte a me, a pochi centimetri di distanza -Sei gelosa vero?- chiese ridendo -Ehm, assolutamente no...- le mie labbra si piegarono in un sorriso quando il tintinnio dell'ascensore annunciò l'arrivo di qualcuno, mi allontanai dal campo visivo di Chuck per andare ad accogliere il mio ospite -Patrick!- sospirai andandogli in contro, lo abbracciai baciandogli entrambe le guance, la sgualdrina uscì vestita dalla stanza di Chuck, e dopo avergli stampato un bacio sulla guancia se ne andò -Vieni hai fame?- chiesi indicandogli il tavolo imbandito di bevande, biscotti, dolci e frutta, Charls si versò un scotch -C sono solo le otto!- lo rimproverai, mi fece il verso tornado nella sua stanza, mi sedetti alla tavola, il telefonino del mio ospite squillò, rispose, e dopo aver parlato per circa due o tre minuti mi venne in contro -Scusa Ally, ma c'è stato un imprevisto, devo andare!- scappò in fretta e furia salutandomi... Ero di nuovo sola, mi avvicinai alla porta della stanza, la socchiusi, così da poter sbirciare Chuck mentre se ne stava seduto sul letto, a guardare vecchie fotografie, l'espressione sul suo volto era nostalgica, gli passò tra le mani una foto di sua madre, fu in quel momento che entrai, molto silenziosamente mi sedetti di fianco a lui -Sei stato davvero orribile ieri sera!- gli dissi, sdraiandomi con la testa appoggiata sulle sue gambe, giocava con i miei capelli mentre con la mano sinistra reggeva il bicchiere -Questa roba ti fa male!!- gli dissi prendendogli il bicchiere dalle mani, dopo aver osservato attentamente il liquido all'interno la mandai giù in un solo sorso, Chuck sorrise, anche se tornò serio non appena il mio sguardo si posò sulle sue labbra -Eddai, ridi un po', sei sempre così serio!!- lo rimproverai facendogli un po' di solletico, che però lo lasciò impassibile, i nostri occhi si incrociarono quel castano magnetico era impossibile da ignorare, mi tirai leggermente su sforzando i muscoli addominali per riuscire ad avvicinarmi alle sue labbra, con un po' di titubanza ed esitazione ci sfiorammo, in un bacio innocente, che non era di certo da noi, le mie mani, gli incorniciarono il viso, con un dito gli sfiorava le labbra, mentre cercavo di non interrompere il contatto visivo. Lo baciai nuovamente, questa volta con più insistenza, ma mi staccai non appena trovai un'impronta di rossetto sul lenzuolo, leggermente seccata -Non ti aspetterai che io lo faccia con te qui, dove ti sei appena fatto quella?- gli dissi leggermente scandalizzata -Ma sarebbe bene accetto che tu facessi il letto con della biancheria pulita....- mi tirai in piedi baciandolo all'angolo della bocca -Ora devo andare, faccio tardi all'università...- gli sorrisi, uscendo dalla stanza.

   
 
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