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Autore: SilverKiria    25/09/2013    5 recensioni
Dal testo:
L’aria fredda mi provoca i brividi, mentre con una mano cerco invano il bordo della coperta.
No, non per tirarla verso di me.
Ma per ricoprire lei.
Avverto i suoi capelli setosi contro il mio petto nudo e sento il suo respiro caldo sulla mia pelle.
E’ la sensazione più bella del mondo.
Eppure…
Eppure c’è qualcosa a rovinare quella che dovrebbe essere la notte migliore della mia vita, anzi più di qualcosa.
C’è il tutto, in effetti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NAMELESS

 

L’aria fredda mi provoca i brividi, mentre con una mano cerco invano il bordo della coperta.
No, non per tirarla verso di me.
Ma per ricoprire lei.
Avverto i suoi capelli setosi contro il mio petto nudo e sento il suo respiro caldo sulla mia pelle.
E’ la sensazione più bella del mondo.
Eppure…
Eppure c’è qualcosa a rovinare quella che dovrebbe essere la notte migliore della mia vita, anzi più di qualcosa.
C’è il tutto, in effetti.
Le frasi sconnesse che mormora ogni tanto, innanzitutto.
A volte è semplicemente il mio nome, ma a volte sono suppliche, preghiere a qualcuno o qualcosa che le sta facendo del male; nella sua mente.
E allora le accarezzo di nuovo la testa, mormorando la ninna-nanna che io stesso le avevo sentito cantare una vita fa.
Lo faccio ininterrottamente finché non smette.
La sua voce però mi rimane impressa dentro, mentre sibila con voce carica di paura di smetterla di dire quelle cose, che nessuno morirà.
Che io non morirò.
Un'altra ondata di gelido vento proveniente dalla piccolissima finestra della nostra stanza nuziale mi travolge e io mi affretto a coprirla subito, rimanendo del tutto scoperto; ma non me ne importa.
La guardo, mi perdo in ogni dettaglio di lei: il piccolo neo che ha sul collo, le sue ciglia lunghe senza bisogno di trucco, il residuo dell’ombretto che brilla colpito dalla piccola candela accanto a noi, l’unica rimasta ancora accesa.
Ascolto il suo respiro come fosse la melodia più dolce del mondo e l’ammiro come se non l’avessi mai vista prima.
E forse è proprio così: forse solo stasera ci siamo visti davvero.
L’ho potuta stringere tra le mie braccia, l’ho potuta amare come merita; senza paura di essere scoperto da Snow, dalla gente. Eravamo noi, noi e basta.
Ma ora che lei non è più cosciente, ora che la sua voce ha smesso di raccontarmi le favole di quando eravamo piccoli, le paure mi attanagliano e le tenebre che per un po’ si erano diradate tornano più forti che mai.
La Guerra.
Prima o poi dovrò andare a combattere, la dovrò lasciare sola qui nel Distretto 13.
E allora chi le accarezzerà la testa? Chi impedirà alle voci cattive che la tormentano di tornare?
Lei ha bisogno di me.
Ma anche io ho bisogno di lei.
Ho bisogno di quel piccolo neo, ho bisogno delle favole prima di andare a dormire, ho bisogno della sua mano nella mia.
Perché ormai è l’ancora che mi tiene alla realtà e se la lasciassi io…
Ma so anche che non è possibile, che un arrivederci è inevitabile.
Non permetterò mai a Katniss, alla Coin o ai Ribelli di combattere una Guerra che è anche mia.
Annie non ha avuto possibilità di farlo, ma io sì.
E so che prima o poi dovrò salutare quegli occhi verde mare, vederli riempirsi di lacrime senza poter fare nulla.
Ma, la cosa peggiore, sarà vederli annebbiarsi di nuovo; dover assistere alla sua partita.
Sì, perché se parto io, partirà anche lei.
Andrà nel suo mondo, in quel posto dove si sente sicura e protetta, finché le sue mani non si intrecceranno di nuovo con le mie.
Dicono che sia pazza, ma non sanno nulla.
Forse, è l’unica sana di mente qui.
L’unica che ha ancora forza per fuggire verso la speranza.
Un animale che si nasconde nella sua tana non è codardo o pazzo: è intelligente.
Il problema è che lei poi non sa più uscirne, non da sola, non quando sa che dovrà sconfiggere tutto senza l’aiuto di qualcuno.
La stringo forte a me, ignorando il fatto che potrei svegliarla, o forse proprio perché voglio che lo faccia.
Voglio che mi dica che andrà tutto bene, voglio che mi prometta che non si rifugerà lì per sempre, che cercherà di vivere.
Voglio che sia coraggiosa, che sia forte.
Ciò che, in questo momento, non sono io.
Uno strano sapore mi riempie la bocca e solo allora mi sveglio da quel tormento di pensieri.
Per un secondo, però, penso sia il mare del Distretto 4. Spero che lo sia, che le mie onde mi siano venute a prendere. Spero di aprire gli occhi, serrati quasi fino a far male per trattenere quell’illusione, e trovarmi in acqua, con Annie.
Quando però lo faccio, scopro che il salato proveniva dalle mie lacrime.
E vedo due enormi occhi fissarmi nel buio, smarriti ed impauriti.
- Cos’hai? –
La sua voce è timorosa, mi strugge il cuore.
Sorrido, come se non fosse successo nulla e le dico: - Nulla Ann, sto solo pensando a quanto bella sia stata questa giornata. Eri stupenda in quel vestito verde. –
Le bacio la fronte ma forse le mie labbra tremano un po’ troppo perché lei se ne accorge.
Intercetta il mio viso e le nostre bocche combaciano subito, come pezzi di puzzle perfetti.
Quando mi stacco, anche lei sorride.
Anche i suoi occhi, ora, sono mare salato di lacrime.
Afferra la coperta e mi copre per bene.
- No, voglio che tu stia al caldo. Tienila Ann, io… - inizio protestando, ma le sue dita mi bloccano, facendomi tacere.
- Ho avuto le coperte tutte per me per troppo tempo. Ora, voglio che sia tu a tenermi al caldo, Finn. –
Si accoccola accanto a me e inizia a raccontare delle favole di pirati e tesori nascosti, di fate e animali magici.
Non so se sia il suo profumo, il calore delle sue dita che tracciano cerchi concentrici sul mio petto, la sensazione della sua guancia calda sulla mia pelle o la sua voce che disegna paesaggi lontani nei quali potremo essere felici.
Non so se sia tutto questo o niente, ma mi addormento senza accorgermene.
E forse, per la prima volta da tanto tempo, le tenebre se ne vanno.
Lasciandomi solo con lei.
Con la sua voce.
Con le sue labbra.
Con il nostro futuro.
Spero, per sempre.




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Ok, spero non siate corsi in bagno a vomitare, lo spero sul serio.
Questo è il mio primo tentativo nel fandom di Hunger Games, di solito scrivo unicamente in quelli di Harry Potter. Mi sono appassionata a questa saga quest'estate e l'ho letta tutta d'un fiato, ma ho voluto aspettare un po' prima di iniziare a scrivere qualcosa su di essa.
In effetti, l'ispirazione mi ha colta di sorpresa, dando origine a... questo.
Vi prego, siate clementi ma sinceri e ditemi cosa ne pensate.
Dovrei tornare di corsa al fandom di Harry Potter? Oppure posso ritenermi soddisfatta?
Confido in voi e ringrazio già chi ha letto e chi recensirà questo mio primo maldestro tentativo.
Un bacione enorme,

                                            SilverKiria


Ps: Il nome 'Nameless' è perché non avevo davvero idea di che nome mettere, quindi non ho voluto sparare cavolate ed essere sincera :)

  
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