Le loro labbra si cercavano, mai sazie le une delle altre. Come se, dai dolci ed ardenti baci che si stavano scambiando, valesse la loro vita. Come se avessero bisogno di quei baci, come aria.
Si staccarono, riprendendo appena fiato, ma subito le labbra di lui, febbrili tornarono a cercare quelle di lei. Le mordicchiò appena appena, mentre la ragazza rabbrividiva. Lei si mise a cavalcioni sopra di lui, che le abbracciò i fianchi, mentre lei affondava le mani tra i suoi capelli, quei capelli che tanto le piacevano, che gli coprivano sempre il viso, ondulati e biondi. Adorava quei capelli.
Lui la attirò ancora di più verso di se ed inspirò il suo odore dolce, di vaniglia, passandole il viso tra l’incavo della spalla ed il collo, sfiorandolo con le labbra. Le sue mani, peccaminose ed alla ricerca di luoghi che gli erano stati vietati, accarezzavano senza fretta il retro delle sue cosce, sfiorandole appena la pelle, mentre un dolce brivido le percorreva la schiena. Era il suo punto debole e lui lo sapeva bene. Si permise di ridacchiare, un semplice “umphf!” divertito, mentre le baciava il collo, le mani che continuavano ad accarezzare la nuda pelle delle cosce, lasciate scoperte dagli shorts di jeans. Le poggiò le mani all’interno delle cosce, vicino all’orlo dei jeans, muovendo lentamente il pollice, avvicinandosi sempre di più alla sua femminilità, guardandola con sguardo quasi implorante.
Lei scosse la testa. Non avrebbe avuto quello che voleva. Non quella sera.
Le loro bocche si cercarono e si trovarono di nuovo mentre si stendeva e la trascinava con sè, tenendola stretta. Si rotolarono, ritrovandosi nelle posizioni invertite. Lui la attirò verso di se, poggiandole una mano sulla nuca e la baciò dolcemente. Le mani di lei ora, cominciarono ad esplorare il corpo di lui, partendo dai fianchi e salendo lungo la pancia, sotto la maglietta, cercando il contatto tra loro. Lui si sfilò la maglietta e lei si sedette avvicinandosi. Un altro bacio, un altro ed un altro ancora, mentre le mani di lei gli accarezzavano il torace le spalle le braccia e la schiena, andando poi sempre a rifugiarsi tra i suoi capelli, che erano per lei un’ossessione. Lui cominciò a sollevarle delicatamente la canottiera, sfiorandole la pelle. Gliela levò lasciandola in reggiseno. Fremeva dalla voglia di levarlo, ma lei non glielo permise.
Allora la fece stendere e si chinò passando le labbra a fior di pelle sulla pancia, risalendo fino al reggiseno. Strusciò il naso contro la pelle, spostò leggermente il capo, poggiò la bocca e cominciò a succhiare leggermente, passando la lingua. – ti resterà un segnetto. - bofonchiò.
- Scemo. – lo attirò averso di se e lo baciò ancora ed ancora, mentre le mani si muovevano sopra i pantaloni di lui, eccitandolo.
Aveva la testa posata sul suo petto. La mano destra di lui le accarezzava le spalle, mentre l’altra era infilata sotto la testa. Lei lo guardò e lui le sorrise, sempre più eccitato per ciò che gli stava facendo, per come lo stava coccolando. – voi donne le sapete muovere proprio bene le mani.-
Lei rispose con uno sbuffo, passando le labbra contro il suo viso.
- Non è una saggia idea farti un succhiotto, vero? –
- No, direi di no.
Le sue mani si infiltrarono sotto il reggiseno, stringendole dolcemente i seni, mentre strusciavano i visi l’uno contro l’altro, come due gatti in cerca di coccole. Lui le mordicchiò il lobo dell’orecchio e lei gli porse il collo che lui aggredì di baci e piccoli morsi. Lei sbuffò divertita, poiché i capelli di lui le solleticavano la pelle. Continuarono a baciarsi, mentre la luce inondava lentamente l’interno della tendina.
Poi tutto finì, dopo l’ultimo bacio, l’ultima stretta sui fianchi di lei, lui la guardò serio. – stiamo esagerando forse… ho la morosa…-
- Si certo, ok. – rispose lei.
- Deve rimanere tra noi. –
- Ovvio. –
- Bene. Ok. –
Lei restò li sola. Con un'unica parola nella testa. “ Stupida!”