Se il mio ragazzo è uno stronzo buonista....



Tony sospirò, appoggiando il capo sulla spalla di Steve "Cosa c'è?" chiese il biondo, sorridendo a quel contatto "Oh niente, questi momenti di calma mi riportano indietro nel tempo" "A quando ci conoscemmo?" suggerì Steve, ripensando anche lui a quei giorni. Steve era stato ripescato dalle acque dell'Atlantico e da subito aveva affiancato Tony al comando dei Vendicatori.
Era stato amore dal primo sguardo che i erano scambiati. Quello sguardo casuale, che fu l' origine di un cataclisma d'amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.
Loro due erano ancora operativi come Capitan America ed Iron Man ed ora erano in viaggio per Washington, dove avrebbero incontrato il Presidente.
In quegli anni ne avevano passate di tutti i colori...
I pensieri di Steve furono interrotti da Tony, che si era mosso contro la sua spalla. "Ehi" disse, aprendo gli occhi, si era appisolato contro il suo uomo. "Mmm" si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra.
Il Presidente poteva aspettare, per i momento.


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"No, signore, non lo farà! Non andrà in missione "per il bene del Paese"! Non ne posso più di tutte queste stronzate buoniste e po io sono "un figlio di puttana con un brutto carattere", se lo ricorda??"
Tony era fuori di sè, e neanche Steve riusciva a calmarlo.
Bhè, non che ne avesse l'intenzione, tra l'altro, perchè il suo ragazzo che si scaldava e perdeva le staffe per difenderlo era una delle cose più sexy che avesse mai visto....... ok ora si che doveva fermarlo!
Steve si alzò di scatto, interrompendo un  flusso di pensieri poco casti non adatti al momento, prese Tony per le spalle e lo trascinò fuori dallo Studio Ovale, salutando contemporaneamente il Presidente e scusandosi a raffica per Tony. E meno male che ra potenziato, lui.
"Si può sapere che ti è preso?" gli urlò una volta fuori "Sei totalmente impazzito? Quello è il Presidente!!"
"E tu sei totalmente fuori?! Non ci andrai a quella cavolo di missione in Latveri, no no e NO!" lo assordò l'altro "Non ti permetto di andartene proprio ora in una missione suicida e di lasciarmi qui tutto solo!" Tony si bloccò, non potendo credere di averlo detto ad alta voce.
Steve rimase di sasso, poi si avvicinò al suo uomo, commosso "Tesoro, io non mi muovo di qui1" e lo baciò, con dolcezza am anche con passione.
Dopo quelli che sembrarono secoli, Tony si staccò e dise "Steve. Treno. Letto. ORA!"
I due corsero fino al loro treno privato dello SHIELD, che aveva un gusto vintage che Cap adorava e  che Tony trovava insopportabilmente retrò.
Si chiusero nella loro cabina- letto mentre il treno ripartiva, baciandosi e spogliandosi a vicenda.
Tony lasciava vagare i palmi delle sue mani sulle spalle possenti e muscolose del Capitano, scendendo poi sul petto muscoloso, arrivando a sbottonargli i jeans, mentre Steve gli introduceva la lingua in bocca e gli toglieva la camicia, passando poi ai pantaloni.
Anche l'intimo sparì, lanciato in punti non ben precisati della cabina.
Steve prese a mordicchiare  il lobo dell' orecchio di Tony, quest'ultimo prese il membro del compagno tra le mani,  iniziando a pompare.
Cap non ci vide più quando i primi effetti del piacere si fecero sentire, raggiungendo il cervello ed irradiandosi per tutto il corpo.
Andò  a stimolare l'apertura del compagno con una, due, tre dita, sforbiciando leggermente, alla ricerca della prostata di Stark.
La trovò in fretta ed iniziò a spingere lì, ascoltando i gemiti di Tony e beandosene.
"Oh avanti Steve!" disse poi Tony tutto d'un fiato, rosso in volto e con le labbr gonfie e lucide per i baci.
Cap non se lo fece ripetere e lo penetrò. Raggiunsero l'orgasmo insieme, baciandosi e sorridendosi.
Mentre usciva da lui, Cap gli tirò un morso sulla spalla "Ahi!" "E questo è il tuo castigo per aver risposto male al Presidente!"