27/09/2013
9 recensioniJust A Sweet Awakening ~
I primi raggi si infiltrarono timidi tra le tapparelle semi-abbassate.
Duncan, infastidito da quelle prime luci flebili, si svegliò di malavoglia e con uno sguardo omicida. Erano pur sempre le sei del mattino!
Maledicendo il sole mentalmente, per essere sorto puntuale anche quel giorno e per avergli portato via quel poco di sonno che aveva, si voltò verso l’altra parte del letto.
Ed eccola lì, la poté intravedere avvolta tra le lenzuola; il suo visino scherno era quasi del tutto coperto dai folti capelli bruni, simili ad una cascata di cioccolato.
Scostò un poco il pesante piumone e le incastrò alcune ciocche ribelli dietro le orecchie. Finalmente poteva osservare ogni insignificante dettaglio: gli occhi color nocciola ancora chiusi e il sorriso splendido che a pochi riservava. Lui era felice di essere fra quei pochi.
Diavolo, quanto è adorabile quando dorme! Sembra innocente come una bambina.
Il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo di quei leggeri respiri. Non riusciva neppure ad avvertirli, per quanto fossero così … regolari. Era perfetta anche nel respirare, non ci poteva credere!
La scrutava attentamente come se avesse paura che, da un momento all’altro, qualcuno avesse potuto strappargliela via.
Contro la sua forza di volontà la mano del ragazzo iniziò a vagare senza meta lungo il braccio sinistro di lei, disegnando forme irregolari.
Salì verso il collo, passando per il sottile pigiama di cotone. Lo solleticò appena con un dito mentre la ragazza sussultò più volte: quello era il suo anello debole. Poi le accarezzò più volte la guancia e le sfiorò il naso leggermente all’insù.
Quei gesti affettuosi la fecero svegliare nel modo più dolce che esista. Aprì gli occhi lentamente e guardò stranita la figura a pochi centimetri da lei.
«Buongiorno principessa.» sibilò Duncan, abbozzando un ghigno. «Dormito bene?»
I loro corpi erano a pochi centimetri, ormai.
Courtney annuì, persa nel suo profumo fin troppo familiare.
Lui fu il primo ad interrompere quel momento magico, toccante e pieno di tensione che si era creato, come ogni volta che accadeva qualcosa di simile. Odiava dimostrare a qualcuno che non era sé stesso quanto poteva essere dolce!
«Beh, siccome non riuscirò più ad addormentarmi,» si bloccò e fulminò quella luce accecante, «io me ne vado in sala.»
S’incamminò verso la porta e si aggrappò alla maniglia d’ottone. Stava per aprirla quando …
«Aspetta!» una voce all’apparenza supplichevole lo costrinse a voltarsi verso la ragazza che, nel frattempo, si era alzata.
A passi felpati, si diresse verso di lui.
Niente di buono, pensò prima di stabilire quel contatto visivo.
Il suo sguardo era impassibile, ci si poteva aspettare di tutto. Era cosciente di essere fregato, anche se non riusciva a trovare nessun motivo per il quale aspettarsi una ramanzina peggiore di quelle di sua madre. Ma ormai la conosceva bene: era capace di ricacciare storie di anni prima, pur di averla vinta.
Si preparò psicologicamente ma, diversamente da ciò che si aspettava, lei scelse totalmente un’altra strada: gli buttò le braccia attorno al collo, diminuendo ancora di più la distanza tra di loro.
Courtney sapeva bene che Duncan non era il classico ragazzo carino e coccolone, perciò non si aspettava nessun tipo di reazione … più che altro pensava l’avesse scansata via con fare irritato.
Invece rimase sorpresa: lui, infatti, le baciò con dolcezza disarmante la fronte e la strinse a sé.
Si sentiva al sicuro tra le sue possenti braccia, non sapeva esattamente perché. Le trasmettevano una strana sensazione benefica che ancora riusciva a spiegarsi, dopo parecchio tempo che si conoscevano.
Avvicinò violentemente le sue labbra all’orecchio di lei e, a pochi centimetri dal lobo, sussurrò un flebile «Ti amo.»
Due semplici parole unite in una confessione erano bastate per far sentire la ragazza in paradiso.
In fondo, poteva abituarsi a tanto zucchero se ogni risveglio sarebbe stato sempre così …
Duncan, infastidito da quelle prime luci flebili, si svegliò di malavoglia e con uno sguardo omicida. Erano pur sempre le sei del mattino!
Maledicendo il sole mentalmente, per essere sorto puntuale anche quel giorno e per avergli portato via quel poco di sonno che aveva, si voltò verso l’altra parte del letto.
Ed eccola lì, la poté intravedere avvolta tra le lenzuola; il suo visino scherno era quasi del tutto coperto dai folti capelli bruni, simili ad una cascata di cioccolato.
Scostò un poco il pesante piumone e le incastrò alcune ciocche ribelli dietro le orecchie. Finalmente poteva osservare ogni insignificante dettaglio: gli occhi color nocciola ancora chiusi e il sorriso splendido che a pochi riservava. Lui era felice di essere fra quei pochi.
Diavolo, quanto è adorabile quando dorme! Sembra innocente come una bambina.
Il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo di quei leggeri respiri. Non riusciva neppure ad avvertirli, per quanto fossero così … regolari. Era perfetta anche nel respirare, non ci poteva credere!
La scrutava attentamente come se avesse paura che, da un momento all’altro, qualcuno avesse potuto strappargliela via.
Contro la sua forza di volontà la mano del ragazzo iniziò a vagare senza meta lungo il braccio sinistro di lei, disegnando forme irregolari.
Salì verso il collo, passando per il sottile pigiama di cotone. Lo solleticò appena con un dito mentre la ragazza sussultò più volte: quello era il suo anello debole. Poi le accarezzò più volte la guancia e le sfiorò il naso leggermente all’insù.
Quei gesti affettuosi la fecero svegliare nel modo più dolce che esista. Aprì gli occhi lentamente e guardò stranita la figura a pochi centimetri da lei.
«Buongiorno principessa.» sibilò Duncan, abbozzando un ghigno. «Dormito bene?»
I loro corpi erano a pochi centimetri, ormai.
Courtney annuì, persa nel suo profumo fin troppo familiare.
Lui fu il primo ad interrompere quel momento magico, toccante e pieno di tensione che si era creato, come ogni volta che accadeva qualcosa di simile. Odiava dimostrare a qualcuno che non era sé stesso quanto poteva essere dolce!
«Beh, siccome non riuscirò più ad addormentarmi,» si bloccò e fulminò quella luce accecante, «io me ne vado in sala.»
S’incamminò verso la porta e si aggrappò alla maniglia d’ottone. Stava per aprirla quando …
«Aspetta!» una voce all’apparenza supplichevole lo costrinse a voltarsi verso la ragazza che, nel frattempo, si era alzata.
A passi felpati, si diresse verso di lui.
Niente di buono, pensò prima di stabilire quel contatto visivo.
Il suo sguardo era impassibile, ci si poteva aspettare di tutto. Era cosciente di essere fregato, anche se non riusciva a trovare nessun motivo per il quale aspettarsi una ramanzina peggiore di quelle di sua madre. Ma ormai la conosceva bene: era capace di ricacciare storie di anni prima, pur di averla vinta.
Si preparò psicologicamente ma, diversamente da ciò che si aspettava, lei scelse totalmente un’altra strada: gli buttò le braccia attorno al collo, diminuendo ancora di più la distanza tra di loro.
Courtney sapeva bene che Duncan non era il classico ragazzo carino e coccolone, perciò non si aspettava nessun tipo di reazione … più che altro pensava l’avesse scansata via con fare irritato.
Invece rimase sorpresa: lui, infatti, le baciò con dolcezza disarmante la fronte e la strinse a sé.
Si sentiva al sicuro tra le sue possenti braccia, non sapeva esattamente perché. Le trasmettevano una strana sensazione benefica che ancora riusciva a spiegarsi, dopo parecchio tempo che si conoscevano.
Avvicinò violentemente le sue labbra all’orecchio di lei e, a pochi centimetri dal lobo, sussurrò un flebile «Ti amo.»
Due semplici parole unite in una confessione erano bastate per far sentire la ragazza in paradiso.
In fondo, poteva abituarsi a tanto zucchero se ogni risveglio sarebbe stato sempre così …
Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great.
[…]
This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by.
[…]
It's so beautiful it makes you want to cry.
The first time in my life and now it's so great.
[…]
This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by.
[…]
It's so beautiful it makes you want to cry.
{703 words ~}
Angolo dell’autrice
Lo so, dovrei smetterla di pubblicare shot a caso. Il fatto è che non ci riesco!
Poi questa la dovevo pubblicare, essendo la mia prima song-fic ed essendo dedicata al mio idolo.
A proposito, auguri ancora c:
Vi consiglio vivamente di ascoltare questa canzone (si chiama Innocence, per chi non lo sappia), è veramente stupenda … e commovente,
L’idea che ho avuto fa letteralmente pietà (mi sono ispirata alle frasi che leggete alla fine della fic), è che nel momento della lettura del testo mi è venuta in mente solo questa cosa. Chiedo venia D:
Ho messo la nota OOC, fatemi sapere nelle recensioni se è il caso di toglierla. Non so se ho stravolto troppo il carattere dei personaggi, solo per questo.
Ora devo lasciarvi.
Ci si vede al prossimo aggiornamento di Wizard 101 (se non prima).
Solluxy <3