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Autore: SexyCreazyMofos    27/09/2013    3 recensioni
Per interi minuti nella sua mente echeggiò la consapevolezza che probabilmente qualcuno era entrato.
La sua espressione non lasciva dubbi- gli occhi azzurri erano sbarrati, la bocca semiaperta e l'accelerazione del suo battito cardiaco udibile- era terrorizzata.
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era l'imbrunire di una fredda giornata di Dicembre ed infuriava una bufera bianca e gelida. 
Evy era sola in casa, dove regnava un morbido tepore. 
Catturata dal turbinio dei fiocchi fuori dalla finestra, sorseggiava un'ustionante tazza di cioccolata calda. 
Nel cielo si era ormai distesa una coltre buia, in cui regolarmente balenava il luccichio di qualche batuffolo bianco; così da una tale quiete Evy non si aspettava altro che una serata altrettanto tranquilla...
Ma si sbagliava.
Distratta da un rumore proveniente dalla porta, la ragazza distolse lo sguardo; quando tornò a scrutare l'esterno trovò una figura, ritta in piedi, al centro del quadro illuminato dalla finestra. 
Con un movimento sciolto, la figura si accasciò. 
Evy allarmata corse fuori con una coperta, pronta a soccorrere l'uomo, ma appena poggiò il piede sul manto bianco un brivido le percorse le schiena. 
Non era solo un brivido di freddo, no... infatti dove si sarebbe dovuto trovare il corpo del forestiero, c'era solo una chiazza di sangue che intrideva la neve fresca. 
Sgomenta Evy si precipitò dentro e una ventata gelida la raggiunse anche qui: la finestra era spalancata. 
Per interi minuti nella sua mente echeggiò la consapevolezza che probabilmente qualcuno era entrato. 
La sua espressione non lasciva dubbi- gli occhi azzurri erano sbarrati, la bocca semiaperta e l'accelerazione del suo battito cardiaco udibile- era terrorizzata. 
Prima che potesse decidersi ad esaminare le poche stanze che componevano il suo alloggio, un tonfo la fece sobbalzare.
La tazza, ora rovesciata, troneggiava al centro di una chiazza bruna. "Il vento magari, o forse l'ho urtata per sbaglio" pensò lei per tranquillizzarsi. 
Ma non si poteva nascondere dietro una verità così inattendibile: ora la finestra era chiusa e lei si trovava ad un metro dal tavolino...
Non era sola. 
Con una determinazione, spinta non dal coraggio, ma dal panico, si accinse a perlustrare l'appartamento. In quell'istante la luce saltò. 
Capitava spesso, ma era un momento troppo calcolato per poter essere occasionale. 
La luce di una torcia illuminò fievolmente la stanza e Evy mosse qualche passo verso il bagno. Giunta sulla soglia si stagliarono davanti a lei le figure dei sanitari mentre lo specchio, appena visibile, fu attraversato da un simulacro. 
Che malauguratamente Evy non scorse. 
Proseguendo diede un veloce sguardo allo stretto sgabuzzino e infine passò alla camera; setacciò ogni recesso: scostò le coperte e le tende, guardò con attenzione sotto il letto e dietro la porta, ma sorvolò superficialmente il resto.
La luce tornò e Evy, debolmente sollevata, decise di farsi un bagno; l'acqua calda fece scivolare via temporaneamente ogni tensione. 
Solo dopo un'ora si decise a uscire e mentre detergeva i rivoli d'acqua che le colavano dai capelli, la porta a verti opachi del bagno era chiusa a chiave. 
Nonostante fosse ancora angosciata, tutto sembrava finito... buffo come un piccolo cantuccio isolato basti a farci sentire protetti; grosso sbaglio. 
Improvvisamente due mani insanguinate si scagliarono sul vetro della porta; erano accompagnate da un viso, troppo lontano per essere distinto, ma ciò che sarebbe stato discernibile anche al buio era il ghigno che lo dominava. 
Evy svenne.
Quando si risvegliò mancava poco a mezzanotte: era stata incosciente per più di un ora. 
Tempo in cui, chiunque si stesse aggirando per la casa, potè curare ogni dettaglio.
La ragazza, ripensando agli avvenimenti che avevano segnato quella grave sera, si convinse che era tutto frutto di uno scherzo dalla sua mente...scherzo provocato dal freddo forse, o dalla stanchezza. 
Infatti il vetro della porta non era imbrattato di sangue, bensì era lindo, troppo. 
Ingenuamente Evy decise di andare a dormire.
Nella stanza buia non si mosse nulla per qualche manciata di minuti, lasso che bastò a farla cadere in un leggero sonno. 
Poi qualcosa sfregò contro il legno del letto allertando la ragazza; un suono corrispondente agli scricchiolii di un vecchio registratore fu seguito dal bisbiglio di una voce femminile che intonava una ninnananna. 
Dalla direzione opposta invece provenì il tonfo di un passo. 
Evy nel panico cercava invano di distinguere una figura nel buio e intanto strani rumori invadevano l'aria. Il suo piano era questo: farla impazzire... infine tutto si quietò.
Non si seppe mai che fine avesse fatto la ragazza dai capelli neri che abitava il secondo piano del palazzo, di fronte a casa mia. 
I gendarmi avevano ispezionato per giorni il suo appartamento, avevano perlustrato ed interrogato tutta la città per trovarla. 
Archiviando infine il caso. 
Ma nessuno aveva immaginato di sfasciare la parte dietro il letto: perchè sospettare qualcosa? 
Non aveva un solo difetto; dopo tutto sono un muratore da più di trent'anni.
Spazio all'autrice:
Ok non uccidetemi..In realtà questo testo l'abbiamo fatto io e dei miei amici..è solo che volevo condividerlo con il popolo di EFP :)
A presto.
Benni.
  
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