Anime & Manga > Ranma
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Autore: PepsiCola    27/09/2013    3 recensioni
Mamihlapinatapai: "Guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente ma che nessuno dei due vuole fare per primo" se siete curiosi... Leggete :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*-Ran-chan, Ran-chan ma cos’hai?-  -N-nulla sigh!- -Non è vero, tu stai piangendo!-  -E’ che…mi manca la
mia mamma!-  -Ran-chan, nemmeno io ne ho una ma se l’avessi beh… te la presterei sai?-  -D-dici davvero?
Grazie Ucchan!- * Ukyo aveva in mente quel momento, quando anni e anni fa, Ranma s’era rannicchiato a
terra proprio in quel modo, piangendo, per la sua mamma. Lei aveva cercato di tirarlo su, e il ragazzino era
tornato a sorridere e ad abbuffarsi di okonomiyaki. Quello che vedeva ora davanti a sé, non era poi così
diverso da quel ricordo, solo che ora non era sicura sarebbe bastata una goffa frase per farlo tornare a
sorridere. Stavolta non piangeva no, ma si vedeva: era disperato. E Ukyo, poteva scommetterci, conosceva
il motivo di tutto, Akane. A pomeriggio si era ritrovata nel locale Ryoga, che si era perso come sempre e
credeva di essere arrivato ad Hokkaydo. Riconoscendo l’amica, avevano cominciato a parlare del più e del
meno ma il ragazzo era adirato: le aveva riferito cosa aveva visto il giorno stesso a casa Tendo, i pianti di
Akane, così diversi dal solito e la rabbia che ciò gli aveva procurato –Lui non la merita, non la merita
affatto!- Ukyo, quando rimase sola, si trovò a riflettere più volte sulla situazione, e quasi come se fosse un
chiaro segno, vedere Ranma  così aveva rafforzato i suoi pensieri: sapeva che Ranma era innamorato di
Akane, lo aveva capito fin dal primo momento in cui li aveva visti insieme. Non per niente, ma poteva
vantare una certa conoscenza, molto profonda, del ragazzo, e sapeva riconoscere i suoi veri sentimenti. Si
era messa in mezzo tra loro, per semplice vendetta. Lei voleva un gran bene a Ranma ma non lo amava.
Voleva che si fidanzassero per mantenere la promessa fatta a suo padre, per saldare quel conto in sospeso
che Genma e il figlio avevano, in modo meschino, dimenticato. Il legame che teneva unito il suo cuore a
quello di Ran-Chan, che non venga frainteso, era vero. Semplicemente non era amore era un gran bene e
senso di protezione. *E’ pure ora di dimenticare il dispetto del carretto di okonomiyaki, no?* sospirando,
Ukyo si era diretta piano in direzione del ragazzo, che sembrava così assorto nei suoi pensieri da non far
caso alle presenze e  ai rumori circostanti. –Ran-Chan, entra. E’ estate sì, ma la notte non fa tanto caldo
sai?- gli posò una mano sulla spalla. A quel contatto il ragazzo sussultò e si apprestò a dare spiegazioni
incomprensibili –U-Ukyo? Ma no tranquilla è che ero un po’ stanco e…-  -Tu, stanco? Tanto da accasciarti in
mezzo alla strada?-  -Beh il fatto è che, non so, cioè..- Ranma non sapeva proprio come giustificarsi, non si
era reso conto di essere davanti al locale di Ucchan. –Non devi spiegarmi niente, vorrei solo che ti alzassi.
Seguimi.-
Soun Tendo e Genma Saotome erano intanto impegnati a confabulare tra di loro – Cosa potremmo fare?-  -
E se li rapissimo e li portassimo lontani da tutto? Sarebbero costretti a riappacificarsi!-  -Ottima idea amico,
 oppure potremmo chiedere al maestro Happosai qualche trucchetto-  -La situazione questa volta è davvero
grave ma dobbiamo rischiare il tutto per tutto!- Kasumi, la dolce Kasumi, si era ritrovata ad ascoltare tutto
e per una volta decise che sorrisi e silenzi, non sarebbero serviti a molto –Ma non capite proprio?  Non
dovete essere voi a fare qualcosa, già la situazione è difficile, hanno solo bisogno di tempo, fidatevi di me!
 Non mettetevi in mezzo come al solito o giuro che non cucinerò mai più per voi!- I due a queste parole
sbiancarono –Buahahahaha perché mi fai questo anche tu? Volete far impazzire il vostro povero padre
buahahahha!!!!- Kasumi sospirò e si diresse verso la camera di Akane. –Posso? Ti ho portato del thè.- La più
piccola delle Tendo si sarebbe girata come una furia contro tutti, in quel momento, ma con la più grande
delle sue sorelle, non riusciva proprio ad assumere un atteggiamento scontroso. –Sì, ti ringrazio molto
Kasumi.-  -Senti Akane…-  -Però, per favore, non voglio parlare di “quello”. Non c’è modo di dissuadermi, mi
dispiace.-  -Hai provato a parlare col diretto interessato prima di giungere a questa decisione Akane?-  -
…Ma di cosa dovevo parlare? Il suo modo di comportarsi vale più di 1000 parole, e lo sai bene. Ho fatto la
scelta che mi avrebbe portato meno dolore, sorellona. Soffrirò ora, ma almeno nessuno mi mancherà di
rispetto.-  - Sei una ragazza intelligente, sorellina, e fatti dire da una persona esterna che come i
comportamenti di Ranma non sono mai stati dei migliori, beh, nemmeno i tuoi sono sempre stati
impeccabili, ragionaci. Con permesso, vado a finire di pulire in cucina.- *E’ una vera testa dura, quando ci si
mette!* nonostante la durezza con cui Kasumi aveva pronunciato quelle parole, prima di chiudersi la porta
alle spalle, sorrise amorevolmente alla sorella e con un lungo sospiro, riprese le sue mansioni quotidiane.
 
 
-Sai Ranma, credevo tu fossi un gran lottatore….- Ukyo sapeva dove colpire il ragazzo. Ranma, mentre
mangiava il suo okonomijaki special, non aveva ancora spiaccicato parola. –C-certo che lo sono! Hai dei
dubbi?-  -Quando combatti con una avversario, stai fermo finchè non ti lascia k.o. o speri che si stanchi di
colpirti, di solito?-  - Ovvio che no! Ma che discorsi fai Ucchan, dovresti saperlo che non mi faccio battere da
nessuno!-  - E allora come mai non stai lottando? E non parlo di arti marziali. Un vero lottatore, lotta
sempre, non solo sul parquet di un Dojo.-  -Non ti seguo.-  Ukyo sapeva che il codinato fosse un po’ lento di
comprendonio quando si parlava di relazioni, ma non pensava fino a tanto. –Insomma, Ranma, perché non
lotti per ciò che vuoi? Non te lo devo dire io cosa desideri, perché lo sai già benissimo, negalo pure fino allo
sfinimento se questo ti fa felice ma ciò non cambia nulla sai? Se non combatti, perdi. -  -P-perché mi dici
questo?-  -Lì fuori ho visto un ragazzo, prima, accovacciato e impaurito, non credi sia ora d’agire? E
comunque, ora che hai finito di mangiare dovresti tornare da tuo padre e dai Tendo, saranno preoccupati
per te.-  -Tsk… per quel che LE importa!!!!!-  -Ti assicuro che LE importa. Va’.-
  
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