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Autore: BeL love    29/09/2013    1 recensioni
Sembriamo tutti insieme un quadretto di fine ‘800 la famiglia riunita nella sala a sorseggiare il caffe…
Rimaniamo incollati per minuti che sembrano non terminare mai, poi di colpo uno strano senso mi attanaglia lo stomaco, cerco di domarlo ma niente, mi alzo e corro in bagno.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sabato sera, a casa Martini abbiamo appena finito di cenare una di quelle cene che spesso noi facciamo… una rimpatriata vera e propria con mogli, mariti, figli, fratelli e sorelle, cugini, zii, cognati e chi più ne ha più ne metta. Lo vedo felice, con un sorriso ebete sulla faccia che gli viene tutte le volte che la casa è veramente piena (anche se, quando non lo è!?!). Ci siamo spostati in sala e stiamo parlando di banalità quando un intenso odore di caffe mi riporta alla realtà.
“Ecco pronti i caffe, ve li porto!”
Un ok di massa si eleva dalla sala.
“Emiliano e Anna, uno a entrambi”
“Grazie papà – grazie Lele”
“Marco e Maria ecco a voi”
“Grazie «barista» - grazie”
“Poco sfottere te…!”
“E gli ultimi due, ma non per questo meno importanti, uno per l’amore mio e l’altro per… me, finalmente!”
Gli do un bacio per ringraziarlo.
Sembriamo tutti insieme un quadretto di fine ‘800 la famiglia riunita nella sala a sorseggiare il caffe… Jonathan, Palù e Carlo giocano per terra sul tappetto, Ave intenta a intrattenere Aurora sulla sedia, Anna in braccio a Emiliano su un lato del divano e come una fotocopia Maria in braccio a Marco e poi ci siamo io e lui.
Mi accorgo che Lele sta fissando le sue figlie più grandi con un’aria persa, d’un tratto si gira verso di me, mi afferra e in un nano secondo mi ritrovo pure io in braccio a lui, mi scappa da ridere nel pensare che non voleva essere da meno ma sono comodissima e allora mi giro nuovamente mi appoggio alla sua spalla e gli lascio un altro bacio sulla guancia.
Rimaniamo tutti quanti immobili ognuno cerca un contatto senza darlo troppo a vedere con il proprio partner ma il silenzio si rompe con Libero che arriva in sala…
“Azzo… Enrica vieni che ti prendo in braccio!”
Iniziamo tutti quanti a rompere quella cappa di silenzio che si era formata ridendo alla battuta del suocero, nel mentre Enrica arriva di corsa in sala non avendo capito quello che le aveva detto il marito.
I minuti passano velocemente e senza quasi accorgermene ci ritroviamo io e Lele sulla porta a salutare i ragazzi che avrebbero continuato la serata in qualche discoteca. “E ora che si fa?” è la prima cosa che mi passa per la mente… ma la domanda sembra inutile perché lui ha già organizzato tutto.
Lo seguo. Mi porta in camera. Scintille e Saette. Ci amiamo come non facevamo da tempo e poi li abbracciata a lui mentre passo di continuo una mano fra i suoi capelli tutti scompigliati mi blocco alla sua frase: tu sei come la luce dopo la tempesta, sei come la nuvola rossa che invade il cielo dopo il temporale… TI AMO!
“Martini versione poeta… mi piace!” e lo bacio. Non so che altro fare. Mi ha mandato in confusione, mi piace essere in confusione e lo bacio. Rimaniamo incollati per minuti che sembrano non terminare mai, poi di colpo uno strano senso mi attanaglia lo stomaco, cerco di domarlo ma niente, mi alzo e corro in bagno.
Dopo una decina di secondi lo vedo spuntare dalla porta.
“Bianca, che hai? Stai male? Ti porto subito in clinica!”
Mi rialzo con una forza incredibile, gli salto al collo lo abbraccio e poi buio.
Mi risveglio a causa di una luce bianca fortissima che mi da un fastidio tremendo… è una luce al neon sopra la mia testa, sul soffitto. Sono sdraiata in una specie di ospedale, ma mi accorgo subito che non è un vero e proprio ospedale, sono a Villa Aurora.
Cerco di tirarmi un po’ su, non sento male non ho niente e poi lo vedo sulla porta che mi guarda. Lo chiamo e si avvicina
“Amore che ci faccio qui? Cosa è successo?”
“Tranquilla, niente di serio, ricordi eravamo in camera e ci stavamo divertendo quando sei corsa in bagno”
“Ah si, poi?”
“E poi mi sei saltata al collo e sei svenuta! Quindi ti ho portato qui in clinica, niente di serio ti abbiamo fatto un prelievo del sangue”
“A che serve?”
“Ad escludere le patologie più gravi inizialmente e a capire cosa sia successo… comunque per adesso è stato solo un forte calo di pressione più carenza di zuccheri nel sangue, bevi questo e torniamo a casa, acqua e zucchero ti rimetterà in forze”
Dopo aver bevuto mi alzo dal letto e insieme a Lele andiamo verso la macchina, salgo aspetto che lui si allacci la cintura poi gli prendo una mano e lo bacio
“Grazie amore”
“E’ il mio lavoro, stai meglio?”
“Si tranquillo”
“Bene torniamo a casa allora tesoro”
Appena svoltato il vialetto parcheggia e mi viene ad aprire lo sportello. “Sig.ra Martini, eccoci arrivati”… “Ahah, ma amore cos’è mi devo sentire poco bene perché tu mi serva in tutto?!?”.
“Bhe stasera è un caso particolare, quindi fatti coccolare prima che cambi idea!”.
Non ha nemmeno finito di parlare che mi solleva e mi porta a casa in braccio, neanche la prima notte di nozze. E io che faccio, lo bacio e non mi stacco finche entrati in casa tutta la famiglia ci guarda perplessa.
“Lele, ma dove siete stati?”
“Tranquillo papà, dovevamo fare una cosa, io e Bianca”
“Mi devo preoccupare, guarda figlio mio dimmi la verità”
“Tranquillo Libero, niente di importante…” “almeno spero” bisbiglio sottovoce
“Come?”
“eh dai papà tutto regolare ora scusateci ma dobbiamo andare”
Mi risolleva e come se niente fosse mi porta in camera con almeno dieci occhi indiscreti che ci guardano mentre intento a raggiungere la camera mi bacia, una spalla questa volta.
Ci svestiamo e ci mettiamo sotto le coperte e anche se non lo da a vedere percepisco che è un po’ preoccupato e allora lo abbraccio, ci abbracciamo e rimaniamo così senza dire una parola, senza muoverci fino a che la stanchezza ci risucchia via e ci addormentiamo.
Sono intenta a preparare un dolce in cioccolateria anche se in realtà avevo promesso che sarei rimasta a riposo ma, mio fratello non si fa vedere e il catering reclama il suo dolce. Squilla il cellulare. Forse è Lele con gli ultimi risultati delle analisi ma no mio fratello che mi avvisa con un messaggio che è nei casini e non riesce a liberarsi… strano!
In clinica…
“Lele, sono pronti i risultati dell’esame del sangue fatto a Bianca ieri sera.”
“Allora Oscar, c’è qualcosa che non va?”
“Guarda tu stesso…” mi dice con aria preoccupata. Apro la busta e leggo fino all’ultima riga poi lascio cadere il foglio a terra e rimango stecchito a bocca aperta.
In cioccolateria…
Un’altra volta il cellulare, mi ripulisco le mani e vado a rispondere
“Pronto?”
“Pronto Bianca, sono io… ho i risultati…”
 
 
  
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