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Autore: Joy27_    29/09/2013    3 recensioni
Lily stava nella casa in campagna dei suoi, insieme al fratellino Ryan.
Ad un certo punto, quest'ultimo pare essere scomparso.
Lo vide fuori casa, poi in una casetta abbandonata in mezzo alla vegetazione.
Lily pensò che stesse sognando, ma era tutto reale.
La sua vita e quella del fratellino...
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MORTE E ANIMA
 
Mi trovai nella mia casa in campagna e stavo nella mia cameretta, davanti al computer.
Era l’ultima domenica di ottobre e, fuori, il clima era abbastanza freddo. La casa era calda per via dei termosifoni e stavo bene perché indossavo una felpa molto pesante, come piacciono a me. Comunque, il tempo non prometteva nulla di buono e se il giorno dopo, lunedì, avesse diluviato, non sarei andata assolutamente a scuola. Ero all’ultimo anno del liceo artistico e, già dal primo giorno, i professori iniziarono a parlare degli esami.
Che angoscia!
Mamma, insieme a papà, era andata a trovare i suoi genitori al cimitero, mentre io ero rimasta a casa con mio fratello più piccolo, Ryan.
Ryan era un bambino di 7 anni, capelli e occhi marroni, secco e alto. Mi arrivava al seno e pensavo che, da grande, sarebbe diventato un bel fustacchione, e tutte le ragazze sarebbero cadute ai suoi piedi. Mio fratello stava giocando alla Playstation 2, e le ore gli volavano quando stava appiccicato alla console.
Mi staccai dal PC e mi recai alla finestra. Studiai l’infinità di prato che circondava e si stendeva oltre la casa. Il cielo era coperto da ammassi di nuvole grigissime e all’improvviso un fulmine squarciò le nubi. Ci fu un rimbombo per tutta la zona e anche nelle mie orecchie, che mi dovetti tappare.
Andai in camera di mio fratello per dirgli se voleva la merenda.
Ma lui non c’era. Era rimasta solo la console e la televisione accese.
- Ryan, dove sei? - domandai ad alta voce.
Andai a vedere in bagno, nella camera dei nostri, in cucina e in salone. Era come se si fosse volatilizzato.
Non pensai che andò di fuori perché le porta era chiusa a chiave dall’esterno. Ogni volta dovevamo chiudere tutto, anche se dentro casa c’eravamo o io o mamma, perché girava gente brutta come ubriaconi, zingari, barboni o cacciatori.
Forse mio fratello aveva dei poteri di cui non conoscevo l’esistenza e si era teletrasportato da un’altra parte?
Liquidai il mio strano pensiero.
Mi affacciai dalla finestra della cucina e vidi un’ombra in punto non molto lontano della campagna.
Riconobbi subito che era mio fratello.
Aprii la finestra e gridai: - Ryan, torna qui! Non vorrai mica bagnarti! -
Lui non disse niente e all’improvviso scomparve.
Ok, la situazione stava diventando alquanto strana.
Forse, potrei chiamare i nostri genitori? Però, non volevo disturbarli, soprattutto a mia madre che era da 5 mesi che non andava a trovare i suoi al cimitero e, per una volta che ci era riuscita, voleva stare in loro compagnia. Così, decisi di non farlo.
Non sapendo cosa fare, aprii la porta di casa e mi avviai verso quel punto dove comparve Ryan.
Raggiunsi il punto, ma non c’era niente di strano.
I miei occhi vennero catturati da una casetta abbandonata, piena di muffa ed erbacce, e immersa nella vegetazione. Aveva una sola finestra e una sola porta, per di più malconce e piene di formiche.
Non penso che mio fratello sia dentro quell’orribile cosa, pensai tra me e me. Era impossibile. Lui era fifone e claustrofobico, quindi non m’immaginai per niente che fosse lì dentro.
Un’ombra accanto alla porta mi fece sussultare.
Giunsi a due conclusioni: o stavo diventando pazza o in questo mondo esistevano creature soprannaturali!
La curiosità mi spinse a perlustrare la casetta.
- Lily, non lo fare. Potrebbe esserci chiunque là dentro, pronto ad ammazzarti! - mi disse il mio inconscio.
- Ma cosa vai a pensare! - rispose il mio subconscio.
A chi davo retta: inconscio o subconscio?
A nessuno dei due.
Le gambe iniziarono a camminare da sole. Mi sentii il cuore a mille e, a momenti, sarebbe balzato fuori e scappato a gambe levate. Il mio corpo fu percorso da brividi di paura e cominciarono anche a tremarmi le mani.
Stavo iniziando a sudare, ma faceva freddo!
Rimasi a qualche centimetro di distanza dalla porta malridotta.
Avevo il cuore in gola e sentivo scendere le goccioline dalla fronte.
All’improvviso sbiancai quando vidi mio fratello sul ciglio della porta.
Era pallido. Gli occhi erano bianchi. Volevo vedere quel suo marrone vibrante e vivace. Era inespressivo.
Mi stava facendo paura.
- R-Ryan… - lo chiamai, balbettando.
Lui non fece nessun gesto o disse parola.
Mi stavo davvero preoccupando.
Il mio cuore si fermò quando vidi che Ryan aveva girato la testa di 360°, e riportò l’attenzione su di me.
Ma che cazzo succede?
Mi ricorda tanto la ragazza indemoniata dell’ Esorcista.
A momenti pensai che anche mio fratello fosse posseduto dal diavolo. Ma, da quanto vedevo, sembrava di sì.
Io non riuscii a muovermi. Era totalmente bloccata, come se mi avessero coperto di cemento.
Impallidii di nuovo.
Mio fratello aprii la bocca, priva di lingua, era tutta nera, e da essa uscirono schifosi insetti: scarafaggi, ragni, formiche e millepiedi.
Quella vista rivoltante mi fece venire il voltastomaco.
Perché cazzo non riesco a fare niente? Perché non mi muovo?, pensai. È come se qualcuno volesse farmi vedere a tutti i costi quella visione lugubre.
Il mio cuore accelerava sempre di più e ben presto sarebbe scoppiato.
Mio fratello fece un passo.
Pregai Dio di farmi pensare che era tutto un sogno e che presto mi sarei svegliata. A niente servirono le mie suppliche.
Ryan continuò ad avvicinarsi verso di me.
Era quasi attaccato al mio corpo.
Ad un certo punto mi sentii attraversare da qualcosa.
Abbassai gli occhi.
Quelli vuoti di mio fratello mi fissavano fulminei. Poi, portai l’attenzione sul suo esile braccio.
Esso aveva attraversato il mio ventre e sentii che la sua mano stava giocando col mio intestino.
Mi contrassi più volte per il dolore e per il fastidio. Emanavo gridi e facevo smorfie.
Ma cosa stava succedendo? Che razza di essere s’era impadronito di mio fratello?
Urlai tanto quando mio fratello estrasse il braccio, e vidi che teneva stretto il mio cuore nella sua piccola mano.
Lo stava stringendo e, a ogni stretta, avevo fitte atroci per tutto il corpo.
Vidi che dalla mia pancia uscivano fiumi di sangue.
Presi consapevolezza che sarei morta dissanguata.
Le gambe stavano per cedermi. Il mio cervello mi stava abbandonando, ma mi fece vedere tutta la mia vita passata in vari flash.
Cascai per terra.
Venni presa da attacchi di epilessia, poi mi fermai.
Il mio corpo giaceva morto sulla terra fangosa e numerosi insetti mi avvolsero. Arrivarono anche due curvi.
Mi strapparono gli occhi, i lobi delle orecchie e mangiucchiavano ciò che rimaneva della mia pancia.
Vi state domanda come io faccia ad essere ancora lucida?
La mia anima stava vedendo tutto e per lei quella visione era ripugnante.
Il mio spirito uscì nel momento in cui mio fratello mi strappò il cuore.
Guardai le mie mani: erano contornate di argento luminoso.
Nessuna persona mi avrebbe visto. Ai loro occhi ero impercettibile.
Posai lo sguardo su Ryan.
Era ritornato in sé, per fortuna.
Corse vicino al mio corpo, scacciando tutti gli animali carnivori che mi stavano mangiando.
- Lily, Lily! Oddio, Lily! Svegliati! Non lasciarmi da solo. Cosa racconterò a mamma e papà? -
Mio fratello mi chiamava inutilmente e il mio cuore venne dominato dalla tristezza.
Non volevo che mio fratello guardava piangente e disperato il mio schifoso corpo dissanguato.
Il mio cuore trasalì di spavento quando vide Ryan accasciarsi per terra per il dolore e la disperazione.
Non vedevo più il suo petto abbassarsi e alzarsi.
La sua pelle era cinerea, gli occhi guardavano il cielo e la bocca era semiaperta.
Percepii che accanto a me nacque un luce calda.
Mi voltai e donai un sorriso al mio fratellino.
- Staremo insieme per sempre? -
- Si, piccolo pestifero - gli risposi mentre gli arruffai i capelli marroni.
- Che ne sarà della mamma e del papà? -
- Lì aspetteremo dove tante anime giacciono. Quando giungerà la loro ora, li aspetteremo. Allora sì, che rimarremo insieme per sempre. -
Ryan si rabbuiò, poi tornò felice.
- D’accordo, sorellina. Ti voglio bene! -
- Anch’io te ne voglio - gli dissi, mentre mi cinse la vita con le braccia e mi strinse forte a se.
Insieme, svanimmo.
 
Spazio autrice:
preso spunto per questo racconto da un mio sogno, anzi incubo! [ Non sto ora a raccontarlo XD ]
Bene, leggete (se vi va) e (sempre se vi va XD) lasciate una recensione, perché vorrei sapere cosa ne pensate :)
Ciaoo!
  
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