Never Trust a...

Dopo aver cullato il piccolo James per farlo addormentare, Tessa lo mise nella sua candida culla, ornata da nastrini azzurri. Stanca per i doverosi compiti che spettano ad una donna sposata con un neonato, si diresse verso la sua stanza da letto per concedersi il meritato riposo; anche se non ne era poi così certa. William era come dire ... sempre, perennemente voglioso. Voglie che neanche il pasto più succulento riusciva a saziare. Voglie che facevano dimenticare, la stanchezza accumulata durante la giornata anche alla stessa Tessa. Entrata nella sua stanza, con sollievo e rammarico allo stesso tempo, realizzo che Will non era li sa aspettarla. 
Si stese per riposare un po' in sua assenza. Prima di chiudere gli occhi si rese conto che uno dei pupazzi di pezza del suo bimbo era nascosto sotto il suo cuscino. Così lo prese per riporlo, ma qualcosa la frenò. Un profumo di latte e miele. Lo stesso profumo del suo dolce Jamie, la persona che amava oltre ogni modo, escluso William. Così lo abbracciò, accoccolandosi con il pupazzetto stretto tra le braccia. In pochi minuti si addormentò.

Un grido agghiacciante interruppe i dolci sogni di Tessa.
Svegliandosi di soprassalto si voltò verso la fonte di quel suono, e ai piedi del letto vide William. L'espressione sul volto di lui era scandalizzata, scioccata, ma quella che spavento più di tutti la povera "bella addormentata" fu il misto di disgusto e paura negli occhi del marito.

Dopo un attimo di silenzio Tessa cercò di proferire parola ma venne interrotta prima ancora d'iniziare.

- Tu traditrice! Nel mio stesso letto come hai potuto farmi questo? - 
Il tono di William era duro e il suo sguardo impenetrabile, come lo era stato un tempo, quando lei stessa credeva che lui la odiasse.
L'espressione di Tessa, in risposta era una sorta di enorme punto interrogativo che si faceva strada con due enormi occhi grigi spalancati, per lo shock e lo spavento.
 Ancora assonnata riuscì a dire.
- Will ma cosa stai dicendo? - 
- Tu come puoi ... E non chiamarmi Will, io per te sono il signor Herondale -
Esasperata e quasi sull'orlo della disperazione più totale, Tessa esordì con voce spezzata...
- Ma che diavolo stai dicendo? Sei impazzito Will? -
- Io per te non sono più Will, hai perso il diritto di chiamarmi così quando quella cosa immonda è entrata nel nostro letto. Come hai potuto farmi questo! Abbracciare lui come abbracci me. Tu non sei mia moglie! - 
Se prima le era sembrato solo arrabbiato ora appariva isterico, schizofrenico e solo Dio sapeva cosa...
Così abbassò lo sguardo sulle sue braccia che stavano ancora cingendo il pupazzetto del suo bimbo, un dolce e morbidissimo Anatroccolo.
Lo sguardo di Tessa passò lentamente dall'anatroccolo al marito.

- Stai scherzando vero? È solo un pupazzetto di pezza -
- No non sto scherzando! Sono serissimo. Maledette anatre adesso cercano anche di portarmi via la moglie, ma io le ho scoperte in flagrante. Tu donna sei passata al lato oscuro. Come potrò più fidarmi di te?! - 
Con passo leggero Tessa si diresse verso la culla di Jamie e rispose l'anatroccolo vicino al fragile corpicino del figlio. Poi si voltò verso Will.
- Ora smettila Ok? - 
- No che non la smetto, è inaccettabile e bla bla bla ... - 

Ormai non lo stava ascoltando più, sapeva come diventava quando di mezzo c'erano le anatre, che fossero reali o no, perdeva il senno.
Così si avvicinò sufficientemente da avere il suo volto difronte a quello di lui, non era alta quanto il marito, ma sufficientemente da guardarlo dritto negli occhi.
Il silenzio calò, e le vampe di fuoco celeste degli occhi di Will si scontrarono con quelle degli occhi della moglie. Uno scontro di fuochi incrociati.
Si avvicinò ulteriormente quel tanto che bastava per far incontrare la punta del suo naso con quella di lui. Gli sorrise e Il fuoco che prima gridava battaglia, si era trasformato in nuova fiamma. Una fiamma che ambedue conoscevano più che bene. 
-Per l'angelo Tess-
E quella che Tessa pensava sarebbe stata una nottata di riposo, beh non lo fu!