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Autore: MissBethCriss    29/09/2013    1 recensioni
Secondo la definizione di ohana, che corrisponde al termine famiglia, nessuno viene abbandonato. O dimenticato. Questo Blaine e Sebastian lo hanno imparato sulla loro pelle: sono stati uniti dal fato a due piccoli angeli e mai si separeranno da loro. Il fato, che per molto tempo ha remato contro di loro, ora li ha resi un ohana.
F is for Family. A family named Smythe-Anderson.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine e Sebastian sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di proprietà del nostro Ryan Murphy, pelatone fortunato; *sigh*
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro (mi fa sempre ridere scriverlo), ma è stata fatta solo per il puro piacere di scrivere di quei due baldracchi che mi hanno rubato il cuore.



babies meh  


Y is for Your song
 
 
I hope you don't mind, I hope you don't mind that I put down in words
How wonderful life is while you're in the world.
(Elton John – Your Song)
 
 
Blaine amava la musica era parte integrante del suo essere, fu un'ancora più facile aggrapparsi quando tutto cadeva intorno a lui come piccoli pezzi di vetro che ti feriscono, si sentiva un castello fatto di carte mosso da un vento troppo forte e da una struttura troppo debole, ma la musica lo rendeva forte e per lui essa divenne vita quanto lo era l'amore di Sebastian. Blaine ogniqualvolta che lasciava le dita libere su quei tasti d'avorio entrava nel suo mondo e lo si poteva capire dal suo sguardo che si estraniava completamente, con la fronte leggermente corrugata in ascolto di lei e Sebastian era convinto di poter stare a sentirlo per ore senza mai stancarsi, come quando passava le notti a controllare il ritmo regolare dei loro respiri, proprio per questo quando sentiva la prima nota che si liberava in aria chiudeva tutto ciò che stava facendo e semplicemente si metteva seduto sulla poltrona in pelle bianca nella stanza della musica del marito e il riccioluto nemmeno se ne accorgeva della sua presenza. Alcune volte si univano anche i gemelli con la piccola Emily che si arrampicava sulle ginocchia del padre e metteva la manina fra i capelli del padre intrecciando dei ciuffi fra le sue dita sottili ascoltando pure lei il suo papa molto attentamente, invece Andrew si avvicinava a Blaine e poggiava le manine sullo sgabello e il riccio quando si accorgeva di lui gli sorrideva e inclinava leggermente la testa di lato per incrociava gli occhietti vispi del figlio, portava a termine ciò che stava suonando e poi faceva spazio a Andrew facendolo sedere accanto a lui, il bambino tutto felice gli regalava un sorrisone grande grande e si perdeva nell'ammirare quei meravigliosi tasti bianchi e neri che creavano una magia che solo il suo papà era in grado di capire anche se adesso un po’ ci riusciva pure lui a dargli vita. Di volta in volta Blaine gli insegnava cose sempre nuove iniziando dalle cose più semplici, gli insegnò a prendere dimestichezza con la grande tastiera, a prendere familiarità con i suoni, insegnandogli a riconoscere il do dal re e il mi dal fa e così via arrivando a tutta la scala di Do maggiore. E passavano le ore così i due, quando il pianista aveva tempo, con Blaine che teneva per la vita il piccolino mentre quest’ultimo si allungava su tutta la tastiera visto che per via delle braccine piccole non riusciva ad arrivare alle note altre ma anche a quelle basse. Dopo un po' Emily si addormentava perché cullata dal respiro di Sebastian e quando non accadeva si alzava e invitava il padre a seguirlo nella stanzetta con i giochi e capitava che Sebastian era obbligato a mettersi una coroncina perché alla figlia piaceva prendere il tè con le fate amiche sue e non poteva mancare il re, altre volte ancora Sebastian leggeva per lei qualcosa in francese. Lasciando i due in soggiorno in compagnia della musica, alcune volte capitò che Sebastian abituato al peso della coroncina se ne andava tranquillamente in giro per casa con quel oggetto rosa e dorato in testa, una volta conciato così ci pagò pure il fattorino delle pizze, ma ringraziò il fatto che Emily gli andò incontro col suo scettro e il ragazzo capì e Sebastian gli diede pure una mancia sostanziosa per far rimanere quella cosa fra i due, ma Blaine amava il suo re e andava fiero della sua coroncina e allo stesso tempo amava prenderlo in giro, erano occasioni preziose e non andavano sprecate.
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"E questo è il...?"
Andrew a questa domanda prima di rispondere arricciava la bocca e si picchiettava un ditino sulla tempia.
"Andrew? Su che lo sai."
"È un rrrr-no no è un... È un... È un mmmi-LA!"
Blaine fece segno di no e gli fa sentire un'altra volta la nota e Andrew capiva che quello che aveva detto era sbagliato, alcune volte quando capitava Blaine lo sentiva sbuffare e perciò incominciava a suonare quella canzone che gli infondeva sempre tanta gioia addosso, Andrew la conosceva bene era la prima cosa che gli avesse insegnato perché era semplice, si ripeteva spesso. E quando arrivavano a quel punto Sebastian dava un bacio sulla fronte della loro Emily e se ne ritornava in soggiorno a vedere i suoi ragazzi che suonavano insieme, si appoggiava alla porta e si metteva in ascolto un'altra volta con un sorriso che gli illuminava tutto il viso. Sentire la risata leggera del figlio gli scaldava sempre il cuore e con poco rendeva "Heart and Soul" veramente magica era quelle che preferiva perché la si poteva suonare a quattro mani, ed era semplice, perfetta per il livello di Andrew.
Quando la canzone finiva voleva dire che la piccola lezioncina era volta a far avvicinare loro figlio a quella meravigliosa arte e lui scendeva dallo sgabello e andava dalla sorella e solo in quel momento Sebastian prendeva il posto del figlio e il marito appoggiava il suo viso sul braccio del francese e si lasciava abbracciare.
"Siete meravigliosi."
"Mi piace condividere con le persone che amo così tanto un qualcosa che fa parte di me."
"Però non è giusto."
Sentendo quello Blaine si alzò e poggiò una mano sul braccio di Sebastian per guardarlo negli occhi perché non capiva che voleva dire.
"Cos'è che non è giusto, Bas? A lui piace non lo forzo mai."
Sebastian gli accarezzò una guancia e fermò la mano sul suo collo.
"Non dico che l'insegnargli uno strumento sia negativo, non lo direi mai, me la ricordo la prima volta che tu li portai alla scuola di musica, di come sentendo quella moltitudine di strumenti che suonavano i loro occhi brillarono, della piccola Emily che si perse e che la ritrovammo nella sala dei violini perché si innamorò di quello strumento e del violinista."
"La sua prima cotta."
Disse Blaine.
"La sua seconda cotta. Scusa eh ma il sottoscritto dove lo metti?"
"Giusto, daddy gelosone!"
"Dicevo, che non è giusto il fatto che loro amino la musica, è ingiusto il fatto che insegni sempre a loro e a me mai, tutto qui. Mi avevi promesso che mi avresti insegnato e non l'hai mai fatto..."
Blaine si porse un po' in avanti e gli lascio un bacio a stampo sulla bocca per poi spostarsi un altro po’ a sinistra facendo più spazio a Sebastian che si posizionò meglio.
"Vuoi stare sopra le mie ginocchia e ti devo tenere per la vita così non cadi oppure stai bene lì?"
Gli chiese con un sorriso sghembo sul viso e Sebastian fece finta di arricciarsi i baffi invisibili come se stesse valutando l'offerta.
"Io opterei di rimanere qui, fianco a te, ci sono i bambini di là e sai come va a finire quando tu ti muovi troppo sotto di me, lo sai."
Gli disse con un pizzico di malizia negli occhi.
"La paternità ti ha reso più responsabile."
Gli disse facendolo ridere.
"Incominciamo?"
"Ok, prima cosa: bisogna sapersi muovere sui 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri, i neri rappresentano i diesis e i bianchi i bemolli cioè quelle note che aumentano la nota di un semitono, il diesis, o che l'abbassa di un semitono, il bemolle. Ci sei?"
"Credo. Ho una domanda: questo tasto bianco qui."
"Il Do."
"Quello là a sinistra non ha tasti neri come faccio a dire il suo diesis?"
"I diesis non si trovano a sinistra ma a destra e il suo bemolle è rappresentato dal Si."
"Ok, la stessa cosa vale per questo qui vero?"
Gli disse pigiando un tasto che alla sua destra non aveva alcun tasto nero.
"Il Mi. E sì, si fa la stessa cosa, il suo diesis coincide col Fa."
"Ok."
"Ora ti facci- Oh ma tu non hai risposto alla domanda! Come prima cosa mi devi dire cos'è la musica."
"Scusa?"
"Sì, dimmi cosa è la musica!"
"Non saprei."
"Quello che pensi, dai! Andrew mi diede una bellissima spiegazione, anche se si limitava a raccontarmi una sensazione."
"Che ti disse?"
"È un abbraccio."
"Un abbraccio?"
"Sì, anch'io ero un po' perplesso però mi disse che quando suono o canto qualcosa si sente al sicuro, sa che sono con lui, come quando lo abbracciamo dopo un incubo o un ginocchio sbucciato. La musica è un abbraccio perché lo fa sentire protetto."
"Ha detto questo veramente? E Emi?"
"Un qualcosa che non si sa spiegare ma la fa sentire felice. Io non la posso seguire per il violino perché voglio che lo impari bene e io sì, lo suono, ma non come Dimetri, però lo dovevo chiedere. E dimmi Sebastian cos'è la musica?"
"È ciò che ha salvato qualcuno che amo e che mi permette di vedere il suo io senza veli, me lo mette a nudo anche se vestito. Però penso che sia qualcosa di molto di più di questo."
Blaine lo fissò con una strana espressione mista tra il commosso e il colpito e prima di riprendere il filo del discorso passarono molti secondi.
"Questo sono le sensazioni che vi da la musica e ognuna è giusta perché è come un dare e ricevere, è come dell'acqua che si conforma al contenitore, si adatta alla persona, però a me come definizione mi è stato insegnato che la musica è l'arte dei suoni, è la sua definizione “antica” in molti mi dicono, ma io amo questa definizione perché ci mostra di come la musica sia la massima espressione dei suoni, e si basa su una triade formata da melodia, armonia e ritmo. Senza di uno tutto crolla, diventa dissonante, vedila come un grande organismo vivente che ci circonda. Vado troppo veloce? Sembra che non mi stai seguendo più comunque con tutta questa roba, - gli disse ridendo – va bene passiamo un po’ di pratica, ci stai? Okay. Questo è il Do, è quello centrale, poi si susseguono così: Re, Mi, Fa, Sol, La e Si.”
E glielo disse sussurrandoglielo all’orecchio, come se fosse un segreto, scandendo ogni nota una ad una provocando in Sebastian delle scosse di piacere che scorrevano libere per tutta la schiena.
“Andrew!”
Urlò Blaine una volta che si staccò da Sebastian e il loro figlio entrò tutto felice nel soggiorno affiancato dalla sorellina, Blaine sbatté una mano sullo sgabellino come per dirgli di avvicinarsi.
“Fai a vedere a daddy come sei bravo con la scala di Do maggiore. Ti va?”
Il bimbo gli fece segno sì e mosse talmente tanto il visino che i ricci gli andarono a coprire tutti gli occhi e con la mani svelto se li tolse da lì e si fece spazio in mezzo ai genitori per poi mettersi a sedere, era tutto emozionato manco stesse per suonare per il suo primo saggio, ma quel far vedere al suo daddy la sua bravura nell’esecuzione delle scale gli metteva addosso una strana e meravigliosa sensazione, quando mise le manine sulla grande tastiera gli tremavano un po’ per poi riacquistare la loro sicurezza nell’esecuzione. Sebastian guardò Blaine da sopra la testolina china sul piano del figlio come per dirgli “perché ti piace umiliarmi così?”, ma Blaine non ci fece caso e continuò a guardare con quella punta d’orgoglio che gli illuminava gli occhi suo figlio che ripeteva quella scala per la terza volta.
 “Ok campione che ne dici di far provare daddy?”
Andrew annuì ancora più felice e lasciò il suo posto al padre che guardò male Blaine prima di provare a suonarla, ma era semplice, se riusciva suo figlio di sette anni come poteva non farcela lui? Blaine in quel momento, mentre lui rimuginava su questo fatto gliela fece vedere un’altra volta, molto lentamente concentrandosi suoi cambi quando il pollice doveva andare sotto quando occorreva suonare il Fa e di quando era il medio che doveva passare sopra alle altre dita per suonare e Sebastian ci provò, però riuscì anche a intrecciarsi su una scala semplice come quella che gli aveva mostrato Blaine facendo ridere il figlioletto che scambiò un’occhiata col padre e capì che no, non era bello ridere in certe circostanti e se ne ritornò insieme ad Emily nella loro stanzetta.
“Ok, facciamo così lava le mani dalla tastiera e mettile sopra le mie.”
Blaine aveva talmente lo sguardo fisso sulle mani che non poté notare lo sguardo trionfatore negli occhi del marito e da bravo fece quello che gli era stato detto e seguì i movimenti del moro. Gli fece vedere cosa doveva fare per due volte prima di lasciarlo provare e in quel momento Sebastian lo guardò e poi mise entrambe le sue mani sulla tastiera e in base a quello che aveva visto prima Blaine non riusciva a credere ai suoi occhi perché il marito fece la scala senza imperfezioni continuando con le altre in quel momento Sebastian riuscì a ricordarsi, stette cinque minuti buoni a fissare il marito che si divertiva e sparsa in quel mare di suoni riconobbe anche quella melodia accennata che costituiva una delle loro canzoni preferite e quando Sebastian si accorse che aveva superato il confine che si era predisposto si bloccò di colpo e si mise a guardare il marito, si limitò ad alzare le spalle come se niente fosse accaduto.
“Ma tu-tu prima non sapevi nemmeno distinguere un Do da un Mi, com’è possibile?”
“Te l’ho detto che ti avrei stupito, da giovani, solo che non mi hai mai dato modo di mostrartelo.”
Gli disse innocentemente Sebastian alzando le spalle.
Blaine si mise una mano sul collo, scuotendo la testa e sorridendogli un poco.
“Sei pieno di risorse signor Smythe-Anderson.”
Sebastian si avvicinò pericolosamente al marito prendendolo per la vita e lo baciò lentamente, assaporando ogni secondo, senza fretta, lasciando libere le loro lingue di toccarsi, Blaine mise una mano sul suo petto afferrandogli la camicia bianca, e poi si lasciarono con uno sonoro schiocco.
“E questo?”
“Devo avere un motivo per baciare mio marito?”
Gli disse strofinando il suo naso contro al suo e lasciandogli un altro piccolo bacio sull’angolo della bocca. Quando Blaine si allontanò un poco da lui si appoggiò maldestramente sul piano andando a suonare note a caso creando un sacco di rumore, i bambini corsero svelti gridando “Papa? Daddy?” in soggiorno trovandosi di fronte ad uno spettacolo che raramente vedevano: il loro papa steso sul pavimento con una gamba appoggiata sullo sgabello e con il loro daddy sopra al padre pianista a mo’ di incastro con i loro corpi e non riuscirono a trattenere le loro risate che aumentarono quando i due vedendo che i figli erano venuti da loro cercavano un modo per rimettersi in piedi il prima possibile fallendo miseramente per andare a finire un’altra volta uno sopra l’altro. Ad un certo punto Blaine si fermò andando a sbattere la testa sul pavimento e Sebastian riuscì a rimettersi in piedi porgendogli una mano a cui aggrapparsi e quando entrambi si trovarono a faccia a faccia si scambiarono uno una sguardo d’intesa e andarono verso i figli che non se la smettevano di ridere ripensando ai genitori che si muovevano come dei pazzi per riuscire ad alzarsi, gli andarono vicino e li presero per la vita mettendoseli sulle spalle per poi incominciare a fargli il solletico quando cercavano una via di fuga e una resa in tutti i modi, provando a contrattaccare pure loro con la loro stessa arma. I due genitori quando videro che i bambini non ce la facevano più smisero di fargli il solletico e si buttarono stanchi sul divano, da sopra il loro petto i bambini guardavano male i genitori, si sarebbero vendicanti, forse nel sonno, ma si sarebbero vendicati. Sebastian vide l’ora e notò come fosse tardi era ora che iniziassero a preparare la cena, si fece per alzare ma la voce di Emily lo bloccò.
Papa ci suoni qualcos’altro?”
“Piccola ha suonato tutto il pomeriggio e dobbiamo preparare la cena.”
La piccola lo guardò con gli occhi tristi e Blaine posò una mano sulla spalla di Sebastian come per dirgli che c’era sempre tempo per una canzone per la loro principessa, Sebastian annuì.
“Però. . . – la piccola lo guardò piene di speranze – abbiamo ancora un po’ di tempo, vero papa?”
Blaine le fece l’occhiolino e si sistemò sullo sgabellino per l’ennesima volta girandosi quel poco che gli serviva per poter guardare la sua famiglia.
“Che volete che vi suono?”
I gemellini si avvicinarono per confabulare su ciò che il loro papa doveva suonare, mentre i due adulti non se la smettevano di fissarsi perché Blaine aveva capito cosa Sebastian volesse che gli suonasse. Ad un certo punto il più alto gli minò un “It's a little bit funny, this feeling inside” accompagnato da quel sorriso che tanto amava e che lo faceva sentire bene. E Blaine suonò quella canzone che sentirono quella notte ritornando a casa dopo che erano stati così vicino alla fine di loro che il loro cuore iniziava già a fargli male, ma riuscirono a superare anche quelle paure e quegli ostacoli che li tenevano separati e quella canzone gli riscaldò i cuori con una speranza perché il loro mondo da quando era riempito dalla presenza dell’altro non gli era mai sembrato un posto più perfetto. E Sebastian si alzò e prese posto fianco a lui e mise una mano sul portello superiore per sentire le vibrazioni che gli accarezzavano il palmo. Poi Blaine incominciò a suonare e tutto perse i contorni, si lasciò trasportare dalla musica che prendeva vita dalle mani e dalla voce del marito che si alternava o si univa alla sua. Entrambi avevano gli occhi socchiusi e con quel sorriso innamorato che ancora oggi non perdeva la sua bellezza. Solo quando Blaine suonò l’ultima nota che entrambi finalmente aprirono gli occhi e si guardarono perdendosi negli occhi dell’altro, solo quando i loro bambini li applaudirono che i due ritornarono nel mondo reale. Sebastian si porse verso di lui e gli lasciò un bacio sulla guancia e gli sussurrò all’orecchio cantando “I put down in words how wonderful life is while you're in my world” modificandola di un poco e poi aggiunse un “ti amo”.
Blaine gli lasciò un bacio sulle labbra come per dirgli “ti amo anch’io, tanto” e poi si alzò prendendogli la mano, sistemò per bene il panno sopra la tastiera e poi si rivolse ai figli.
“Chi mi aiuta a preparare la cena?”
Quando rimasero da soli perché i figli li precedettero in cucina passò le sue braccia sul collo di Sebastian stringendolo forte a se e si alzò sulle punte per arrivarci meglio, Sebastian lo strinse per la vita.
“Dovremmo farlo più spesso, mi piace suonare per te o cantare. Mi fa sentire ancora più legato a te, come se mi fosse permesso di toccarti l’anima. Sì, sono uno stupido a pensare certe cose, ma è l’effetto che mi fa la musica quando suono o è ciò che mi fai tu e-”
Sebastian non gli diede modo di continuare la frase perché lo baciò e se fosse stato per loro avrebbero continuato per ore, ma dopo un po’ due vocette li disturbarono.
Papa?” chiese  Andrew seguito dal “Daddy?” di Emily per poi dire insieme “Abbiamo fame, potete fare le cose da grandi dopo che noi abbiamo mangiato?”
Si staccarono e Sebastian appoggiò la sua testa sulla spalla di Blaine ridendo piano e Blaine gli passò una mano fra i capelli accarezzandoglieli.
“Oggi siamo peggio di due adolescenti con gli ormoni in rivoluzione, killer.”
“La musica rende giovani, mio caro.”
Gli lasciò un altro bacio facendo ridere l’altro e sbuffare i bimbi, il più alto alzò le spalle.
“Sfamiamo i bimbi?”
“Sfamiamo i bimbi.”

Beth's Corner
I am back! Vi ho lasciato due settimane nella buone mani della beta che ci ha messo dei piccoli scleretti nelle note (ily <3) e ora eccomi qui con qualcosa che piango solo al pensiero di vederli insieme in quel modo, sarà che per la muscia è tutto e forse è anche troppo per come ci sono legata e quella canzone, si ho fatto il bis, "Heart and Soul" per chi non la conoscesse è questa e con questa os non solo ho rispolverato i miei appunti della mia prima lezione ma c'ho messo la primissima canzone che ho imparato al piano e non potevo non metterla quindi potete capire il mio stato di feels right now e poi io AMO YOUR SONG. *si rotola nei feels* E sentirsi dire che si vede quando mi piaccia tutto questo mi rende la persona più felice perciò grazie mille mia cara beta per averlo detto e spero di trasmettere le cose che lei ha sentito anche a voi e dopo aver questo vi saluto, ringraziando chi legge e l'amabile persona che resencisce.
Un'ultima cosa: SI SONO ABBRACCIATI. <3
Ora vi lascio veramente.
Nope, scherzo mi dovrete sopportare pure fra un po' con l'os della sfida.
Alla prossima, 
Love always,
Beth
   
 
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