Dedicata alle mie muse Lu & Sam, che mi invogliano sempre a scrivere.


Così fragile...
Pensò mentre teneva la sua testa tra le mani.
Appena si fosse risvegliato, avrebbe aperto gli occhi lentamente e il suo viso si sarebbe trasformato in una smorfia di dolore.
D'altronde l'aveva tramortito sbattendogli la testa contro il muro.
E poi, pentitosi dell'atto folle e collerico, si era inginocchiato vicino a lui e gli aveva sollevato la delicata testa.
Così...
Un brivido gli percorse la schiena.
Poteva definire esattamente ciò che lo attirava di lui.
Quell'aria smarrita, disperata.
O l'acuta intelligenza che si celava dietro tutta quella confusione mentale...
Ma non era interessato al perché.
Voleva solamente stare vicino a lui e metterlo alla prova.
Voleva vederlo in azione.


Raramente agiva per ira o per qualsiasi altro sentimento.
Era un freddo calcolatore.
Veramente poche cose gli davano emozione.
Una di queste era Will.
La sua vulnerabilità mentale gli risultava squisita.
Lo eccitava.
Come suo psicologo doveva aiutarlo, ma come suo predatore...
Creava sempre situazioni su misura, pressanti.
Voleva vedere fino a dove avrebbe retto.
Se avrebbe retto.
Nessuno era mai resistito.


Lo aveva già fatto, in passato.
Perché lui era sempre solo.
Restava troppo rinchiuso in sé.
E le poche, rare volte che aveva tentato di interessarsi a qualcuno…
Beh, non erano mai riusciti a superare le sue prove.
O le sue attese.
Will invece era diverso.
Lui aveva un modo di ragionare sublime, eccelso.
Lui riusciva ad entrare completamente in empatia con chiunque venisse a contatto.
Lui era speciale.
Lui era superiore a tutti quelli che aveva conosciuto.
La sua mente lo affascinava: così raffinata…
Ma così instabile.
Will dipendeva da lui, così come lui iniziava ad affezionarsi.


Ormai Hannibal era diventato l'unico appiglio.
Ad un passo prima del baratro più oscuro e profondo.
Era la sua unica speranza.
Peccato che fosse così marcia.
Una speranza ingannatrice, subdola.
Appena avesse voluto...
Il più debole alito di vento avrebbe potuto spingerlo giù.


Era completamente nelle sue mani.
Non solo in senso figurato.
Ora l'aveva stordito e il suo capo era realmente, pericolosamente sulle sue ginocchia.
Hannibal…
…non si poteva mai sapere cosa avrebbe fatto.
Cosa l'aveva spinto a colpire Will?
Perché ora lo stava quasi cullando?


Molti pensieri affollavano la sua mente.
Come avrebbe spiegato quella ferita all'amico…
E ora perché non fare qualcosa di peggio?




Oh cielo, l'ho pubblicata. Non vedevo l'ora :) Fortunatamente per voi (e per me), l'ho già scritta tutta! YEEEE! Siccome è molto molto "a telegramma", molto resta in sospeso... Lascio spazio ad interpretazioni :) Ecco... Spero vi appassioni e che sia fedele al telefilm :) Alla prossima domenica!!