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Autore: Bau The Hairboy    30/09/2013    1 recensioni
Queste sono una serie di storie senza senso , senza logica senza fili e senza ma e senza per.
storie che vogliono far perdere tempo e storie non storie piene di cerbiatti , cinesi e topi verdi.
storie piene di fantasia , con poca immaginazione e soprattutto poca fantasia.
e inoltre c'è tanta fantasia.
storie di una storia di un modo in delirio che racconta una storia, che non è una storia.
Genere: Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno nel fantastico paese di gababcdcdfgfg viveva un coltello a forma di sasso , che era il cugino del figlio del nipote della zia di ventiseiesimo grado della nuora della madre della cugina della sorella del marito del bisnipote del nonno del biscugino di ottantasettesimo grado del padre del fratello di un sasso a forma di coltello , che viveva nella non tanto lontana hihilmlmnono , nella frazione di Montemontagna. I due erano amici per la pelle e ogni terza domenica di mercolunedì andavano alla sagra della formica rotta a suonare con la loro band " i petomani " una band che faceva della musica pop-estro folk punk con infulenze jazzcore misto a stoner rock con influenze deathcore, bluegrass e la marzuca di nonna Teresa. Ai Montemontagnesi questa musica piaceva tanto. Ma il coltello a forma di sasso (che chiameremo Giuseppe ) era un pochino stronzetto e ogni tanto litigava con il sasso a forma di coltello (che chiameremo Curzio Rufo) , perchè voleva assolutamente suonare una canzone scritta esclusivamente da lui , che si chiamava "le prodi imprese di Taco Bill " che parlava di un tizio che si chiamava Taco e (ma va!) compieva prodi imprese. Alla fine Giuseppe non riusciva mai a cantare la sua canzoncina bella ( che durava venttotto minuti diecicento secondi e cinque penny ) , quindi , stanco , decise di fare uno scherzetto al povero Curzio Rufo. Egli , che suonava la batteria , aveva tanto paura dei serpenti di nome Gianluigi, quindi quel birbantello di Giuseppe decise di mettere un iguana di nome Piero nel tamburo di Curzio Rufo. 
**
Tutto era pronto per la serata della magnifica sagra della formica rotta , le luci c'erano , i panini con le radio c'erano , le palle a forma di palla c'erano e tutti erano carichi e pronti.
E Giuseppe non vedeva l'ora di  vedere la faccia del suo amichetto Curzio Rufo posto dinnanzi al malvagio scherzetto da Giuseppe architettato. Ma le trame malvagie di Giuseppe finirono in tragedia. Egli infatti aveva messo al posto dell'iguana di nome Piero un serpente di nome Gianluigi! e quando iniziò il concerto , Giuseppe si rese conto di aver sbagliato animale , e il povero Curzio Rufo morì d'infarto, e la sagra finì in tragedia. Giuseppe però non si fece abbattere! Tornò a casa , fece pipì , si sparò un bel segone e si mise a vedere Futurama.

La storia ci insegna che non sempre i pennarelli gialli riescono a saltare la Muraglia Cinese.
Fine.
  
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