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Autore: giambo    30/09/2013    11 recensioni
Perché si sa che C17, in fondo in fondo, vuole bene a suo cognato...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regali di compleanno

 

Non riusciva a crederci. Alla fine l'aveva fatto. Aveva compiuto un gesto talmente deprecabile e disgustoso che gli veniva voglia di vomitare.

Come aveva potuto cadere così in basso? Come era arrivato ad essere così...umano?

E ovviamente, era tutta colpa sua.

 

 

Zio, alla fine parteciperai anche tu vero? Verrai anche tu alla festa del mio papà?”

Scordatelo mocciosa. Io non ho tempo da perdere.”

E daiiiii...a me piacerebbe tanto che venissi. Quando ci sei tu, io mi diverto sempre!”

E' inutile che fai quella faccia da cane pulcioso. Io non verrò.”

 

 

E invece alla fine ci era andato.

Aveva ceduto di nuovo ai piagnistei di quella mocciosetta di sua nipote. Ma la cosa che più lo faceva incazzare era che sapeva che non sarebbe stata l'ultima volta che quella pesta l'avrebbe avuta vinta.

Dannazione! Era tutta sua madre. Quando voleva ottenere qualcosa non c'era verso di farla desistere. A volte si domandava se quel nano da giardino fosse veramente suo padre. Un essere così innocuo e remissivo non poteva essere imparentato con quel demonio in miniatura, ma la somiglianza nei tratti del volto non lasciava dubbi. Per qualche oscuro motivo, sua sorella aveva deciso di fare una figlia con quel pidocchio.

Non l'avrebbe mai capita. Specialmente non comprendeva perché diavolo insisteva tanto che lui fosse gentile con suo marito. Ormai lo sapevano anche i sassi che non lo uccideva solo perché lei lo avrebbe squartato vivo se anche solo avesse osato sfiorarlo con un dito.

 

 

Se proprio vuoi venire devi fargli un regalo.”

Io dovrei fare cosa?!”

Un regalo. Un pensiero per ringraziarlo di averti invitato.”

Ti si sono fusi i circuiti?! Dovrebbe lui ringraziare me che non lo uccido.”

Poche storie fratellino. Queste sono le regole, e se non ti farai vedere con un regalo te la dovrai vedere con me. E lo sai che io non minaccio a vuoto.”

E da quando tu stai dalla parte di quel microbo invece che dalla mia?”

Piantala di fare il bambino. Io non sto dalla parte di nessuno. Le regole non le ho stabilite io ma quegli idioti degli amici di Crilin. Se non vieni con un regalo, mi farai fare brutta figura, e io non posso fare brutta figura con quella marmaglia da due soldi.”

E io dovrei umiliarmi per te? Dammi una buona ragione per farlo.”

 

Già, le aveva chiesto un motivo. A distanza di giorni rimpiangeva di averglielo domandato. Con un sorriso perfido sulle labbra, sua sorella aveva pronunciato un solo nome, che aveva avuto il potere di fargli accettare quella dannata farsa.

 

 

Marron.”

 

 

Dannata sorella! E poteva pure aggiungere dannato mostriciattolo!

E così era lì. In mezzo a quegli idioti che festeggiavano quel nanetto. Non sapeva se era stato più disgustoso osservare sua sorella baciarlo davanti a tutti, oppure il variegato assortimento di regali demenziali e, fondamentalmente, inutili che quei babbei avevano regalato al tappo. Forse avrebbe dovuto andarsene, ma mancava ancora il suo regalo da aprire e sua sorella lo aveva fulminato con gli occhi quando aveva tentato di scivolare inosservato fuori dalla porta: doveva restare ancora un po'.

Maledizione! Ma quanto ci mettevano ad aprire quel dannato pacchetto? Il cyborg si domandò se era il caso di fargli notare che era stufo di aspettare i loro comodi, ma le strilla di sua nipote, che stava torturando allegramente altri due mocciosetti, uno dai capelli lilla ed un altro che sembrava la copia di Goku in miniatura, gli impedivano di farsi sentire dal gruppo di cerebrolesi.

“Adesso tocca al regalo di 17, Crilin! Sai, sono curiosa di sapere cosa ti ha regalato!”

“In effetti...me lo domando anch'io, Bulma.”

Finalmente era il suo turno! Poi, se tutto andava secondo i patti stabiliti con sua sorella, avrebbe potuto andarsene. Libero dalla stupidità che aleggiava come un gas nocivo dentro quella casetta sul mare.

Mentre il tappo scartava la confezione, l'androide si domandò se lo avrebbe trovato utile come regalo. In fondo, a differenza di tutti gli altri, lui gli aveva fatto un regalo intelligente. Che sperava avrebbe usato.

Quando infine il nano aprì il pacco, nel salotto della Kame House scese un silenzio di tomba. C17 si domandò perché tutti lo stessero fissando come se fosse diventato un rospo. A parte sua sorella che, invece, sembrava fosse divisa tra lo scoppiare a ridere ed il mettersi a sospirare dalla disperazione. Cosa aveva? Una caccola di sua nipote sul naso? Per sicurezza, il cyborg si sfregò con una mano il setto nasale. Era meglio andare sul sicuro.

“Wow...un cappio...grazie, 17...”

Quel nanetto l'aveva ringraziato. Forse avrebbe dovuto rispondere? Non lo sapeva. Però, per sicurezza, decise di dire quello che gli stava più a cuore fargli sapere in quel momento.

“Mi basta che lo usi...”

Subito dopo, sentì sua sorella schiaffeggiarlo con forza sulla nuca. Udendola sospirare esasperata.

“Baka!”

 

Fine

  
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