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Autore: cormac    30/09/2013    5 recensioni
« Non mi hai nemmeno mai fatto un regalo. » continuò imperterrito il Cappellaio, infiocchettando quella che suonava tanto come un’accusa con un tono struggente e melenso. Un regalo...? Oh, se ce l’aveva, un regalo per tacere quell’irritante Cappellaio chiacchierone.
[white rabbit!Gilbert/mad hatter!Break] [au?] [Alice in Wonderland Universe]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gilbert Nightray, Xerxes Break
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 [ Notes ]
 
Happy b-day to you,
happy b-day to you.
Happy b-day, Xerxs-kuun
happy—ok, direi che può bastare.
Salutiamo l’ennesimo aborto della mia mente che vede Gil e Break come protagonisti, e facciamo tanti auguri a Xerxes, visto che questa ff nasce principalmente come tributo per lui (Gil è una presenza superflua, fate come se non ci fosse -?-). Come sempre, ringrazio chi leggerà e commenterà!
p.s. fate gli auguri a Break.
Altrimenti mi avrete stanotte sotto il vostro letto.
 
 
 
 
Happy Unbirthday!
 
 
I found myself
in Wonderland.
Is this real?
Is it pretend?
 
 
« Non mi hai risposto, Gilbert caro. » il moro sollevò lo sguardo, si scostò qualche ciocca nera ricaduta scompostamente sulla fronte e fissò il Cappellaio con le proprie iridi dorate. Break mormorò qualcosa che Gilbert non fu in grado di udire, il che lo portò a drizzare le lunghe orecchie bianche e tenderle un poco. « Lo sai perché un corvo assomiglia ad uno scrittoio? »
Il Bianconiglio calciò la gamba dell’ampia tavola su cui stavano comodamente favorendo il loro tè, facendo tremare visibilmente le tazzine e rovesciarne una buona parte di contenuto; un risolino, dall’altro capo della tavola, fu tutto ciò che il Cappellaio ebbe da dire..
« Dimmelo tu. » fu la secca risposta, mentre controllava sempre più spesso il quadrante dell’orologio da taschino. Si stava facendo tardi, e quel maledetto Cappellaio lo stava intrattenendo fin troppo, lui e il suo tè; onestamente però, per Gilbert era sempre tardi. Xerxes rise, come se trovasse quella situazione estremamente divertente, prima di portarsi la tazzina alle labbra e sorseggiare distrattamente la bevanda.
« Non ne ho la più pallida idea. » il coniglio sbuffò sonoramente, agitando le morbide orecchie bianche per coronare un’espressione infastidita. Era sempre così, il Cappellaio. Sempre giocoso, sempre irresponsabile, sempre in ritardo. I ritardatari, Gilbert, li detestava.
« Allora smetti di porre quesiti a cui non sai dare una risposta. » iniziò a battere in modo compulsivo a terra con il tacco della scarpa, indice della propria irritazione. Allontanò da sé la tazzina, ancora colma, e si alzò, aggirando la tavola.
« Sei sempre il solito bacchettone, Bianconiglio. » commentò Break, senza che l’espressione divertita svanisse dal suo volto. Si divertiva sempre, con Gilbert. Fin troppo.
« Sono già in ritardo. » replicò, riservandogli un tono assai insoddisfatto, sbirciando con la coda dell’occhio Xerxes ed ogni suo movimento. In un attimo, l’espressione dipinta sulle sue labbra mutò e si portò una mano alla fronte, in una posa assai teatrale.
« Sei di fretta persino per un tuo vecchio amico! Mi deludi, Gilbert caro. » il moro non riuscì a credere nemmeno a mezza sillaba di quanto detto da Break. Lo sapeva, l’inclinazione alla presa in giro ed al melodramma ce l’aveva sempre avuto, il fatto che tentasse di smuovere nel Bianconiglio una qualche sorta di senso di colpa non era nulla di nuovo. Quella scena si ripeteva da tanto tempo, ed ogni giorno, secondo la logica (del tutto assente, peraltro) del Cappellaio, Gilbert si sarebbe dovuto fermare oltre il tempo concesso per festeggiare i loro non-compleanni. Decisamente, una storia già vista. Perché avrebbe dovuto fermarsi per un evento che si ripeteva ogni giorno dell’anno, rischiando tra l’altro di farsi tagliare la testa? Assurdo. Break era pazzo, la follia costituiva ogni singola fibra del suo essere, ma Gilbert no. Lui era savio, ancora sano di mente e con la testa sulle spalle. Per il momento.
« Non dovrei? Io ho paura della Regina di Cuori. Tu sei matto, non hai di questi problemi. » di nuovo, Xerxes proruppe in una cristallina risata, in grado di far accapponare la pelle del moro, anche se non seppe dire se era perché percepiva la sua pura pazzia o se fosse qualcos’altro.
« Non mi hai nemmeno mai fatto un regalo. » continuò imperterrito il Cappellaio, infiocchettando quella che suonava tanto come un’accusa con un tono struggente e melenso. Gilbert si illuminò, come attraversato da una scarica elettrica. Un regalo...? Oh, se ce l’aveva, un regalo per tacere quell’irritante Cappellaio chiacchierone. Piegò le orecchie all’indietro, avvicinandosi con pochi passi al posto dove l’altro sedeva, ed avvicinare il proprio viso al suo. Break non parve sorpreso quando percepì la consistenza morbida delle labbra del moro sulle proprie; sapeva di tè, ed il tè era buono. Il tè gli piaceva, come Gilbert. E Gilbert unito al tè era una combinazione elettrizzante.
L’unico rammarico del Cappellaio quando il Bianconiglio si ritrasse fu che era durato decisamente meno di quanto si sarebbe aspettato, e di quanto avrebbe potuto pretendere.
« Buon non-compleanno. »
 
   
 
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