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Autore: Naco    23/10/2004    2 recensioni
Una voce, un sogno, un'ombra che si allontana. Per Sabrina l'alba è un momento speciale, tra il sogno e la realtà. E forse un'alba come questa la porterà a scoprire cos'è la felicità?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTTE D’ESTATE

NOTTE D’ESTATE

Sabrina si svegliò con il cuore che batteva all’impazzata, gli occhi spalancatii per la paura o piuttosto per la sorpresa che aveva provato…

   Di nuovo quel sogno! Quella donna, quel ragazzo! Quella spiaggia, quella voce, quella figura… erano mesi che non la sognava, da quando, tempo prima, svegliatasi, aveva scoperto un nuovo Alessandro, completamente diverso da quel ragazzo così freddo che aveva visto sulla spiaggia…

   Non era stata la sorpresa a svegliarla, no… anzi ne era stata contenta di risentire quella voce calda e gentile di donna… ma questa volta qualcosa era diverso….

   Quella donna… dove l’aveva già vista?

   –Non lasciarlo andar via! Non lasciarlo andare! Lui ha bisogno di te… e tu hai bisogno di lui… non lasciarlo andar via!- le aveva detto e questa volta l’aveva vista, aveva visto i suoi capelli castani, a tratti grigi, il suo sorriso dolce… lo stesso volto che aveva visto la sera precedente nella stanza di Alessandro… sul suo comodino… e immediatamente aveva riconosciuto il volto del ragazzo del sogno… era….

   Scosse la testa per allontanare il volto di Alessandro dai suoi pensieri. Si sedette a letto e solo allora si accorse di essersi addormentata vestita e che, solo in seguito, qualcuno l’aveva coperta per non farle prendere freddo.

   Si alzò dal letto barcollando, ancora distrutta per la scenata della sera precedente. Si appoggiò alla scrivania e scosse la testa per allontanare il volto di Alessandra dai suoi pensieri. No, non poteva essere lui il ragazzo del sogno! Voleva dimenticare quel ragazzo dagli occhi tanto profondi, che l’aveva tradita in quel modo… sentiva di odiarlo con tutto il cuore…

   Scosse la testa e il suo sguardo cadde sul carillon che le aveva regalato… rivide quel negozio, la figura alta e sorridente di Alessandro che prendeva il cofanetto con le sue mani “ te lo regalo io” le aveva detto…

   -No!- urlò con le lacrime agli occhi cercando di dimenticare e in uno scatto d’ira, lo fece cadere con una manata.

   Il cofanetto si aprì e la stanza fu invasa dalla sua dolce melodia. Chiuse gli occhi e si lasciò andare a quella musica… una strana dolcezza nel cuore come la prima volta che aveva ascoltato quella melodia… Alessandro… non riusciva a non pensarci e capì che più lo allontanava, più lui ritornava prepotente nella sua mente… ma perché era finito tutto così? Perché la festa di Andrea aveva avuto un tale esito? Prima Michele, poi Valeria e lei era esplosa e non aveva ascoltato più nulla, solo il suo odio…  ma in fondo aveva ragione?

   Come in un sogno ascoltò le parole che Alessandro le aveva detto la sera prima e che lei non aveva ascoltato.

    “Può averlo scoperto da sola”. E se fosse stato vero? Credeva più a Valeria che ad Alessandro?  E poi quello schiaffo… e i suoi occhi… dolci, tristi, pieni di dolore allo stesso tempo… uno sguardo che aveva visto tante volte nei giorni precedenti negli occhi di Valentina… e nei suoi quando, dopo aver versato tante lacrime, si fermava davanti allo specchio per riordinarsi prima di tornare da Michele e Marco per riprendere a studiare nelle loro lunghe notti insonni… e negli occhi di Michele durante le sue crisi… occhi da innamorato che vede fuggir via l’unica persona a cui tiene più della sua vita per una bugia, per un’incomprensione… uno sguardo che non poteva mentire… diversamente dalle parole….

   E lei? Cosa aveva fatto? Gli aveva urlato in faccia che l’odiava, che non poteva più vederlo… ma era la verità o piuttosto una bugia per ingannare se stessa? Chiuse il carillon e lo depose dolcemente sulla scrivania.

   A mente lucida ricordò come si era svolta esattamente la scena la sera prima e si portò le mani sul volto: cosa aveva fatto? Perché l’aveva trattato così? Si sentiva sciocca e stupida e ormai il pianto aveva preso il sopravvento. Come avrebbe mai potuto perdonarla dopo tutto ciò che gli aveva detto? Avrebbe mai potuto salvare la loro amicizia? Doveva scoprirlo subito, anche se non era certo l’ora più adatta per chiarire tutto…

 

Quando Sabrina entrò nella stanza rimase stupita nel trovarla vuota. Si guardò in giro e si accorse che sul comodino la foto dei genitori di Alessandro non c’era più. Uno strano presentimento la colpì: spalancò le ante dell’armadio e come aveva purtroppo intuito, si accorse che questo era vuoto.

   Sabrina si guardò in giro cercando un biglietto, qualcosa che le indicasse dove fosse andato… perché non poteva essersene andato…

   Uscì dalla stanza e si precipitò in quella attigua dei suoi genitori.

   –Dov’è Alessandro?- chiese.

   -Ma cosa… chi…?- blaterò sua madre ancora addormentata.

   Sabrina si precipitò sul letto dei genitori prima che la donna si fosse completamente svegliata.

   Dov’è Alessandro? Dov’è?

   -Se n’è andato- disse con voce sonnolenta il padre –Ha deciso di partire dopo quello che è successo ieri sera. Si è sentito in colpa per non averti detto nulla. Pensa che tu si rimasta choccata per qualcosa che è accaduto anni fa –cosa non ha voluto dircelo. Non ha detto neanche a noi dove andava.

   Sabrina sentì le lacrime tornare a bagnarle le guance. Se n’era andato per lei, per non farla soffrire! Ma lui non poteva andarsene, aveva bisogno di lui, della sua serietà, della sua dolcezza…

   Corse fuori dalla stanza e i due coniugi sentirono dopo poco la porta d’ingresso sbattere violentemente.

 

Sabrina sentiva gli occhi annebbiarsi per colpa delle lacrime, il cuore batterle furiosamente, le gambe correre all’impazzata cercando un ragazzo che aveva conosciuto ancor prima di incontrarlo.

   Corse sulla spiaggia mentre albeggiava, la mente che volava indietro nel tempo, a quella mattina in cui l’aveva incontrato… a come l’aveva trattata… e il giorno di ferragosto, quando gli aveva chiesto di aiutarla a migliorare i rapporti fra Marco e Valentina e lui aveva rifiutato… e poi le cose si erano si sistemate da sole… grazie a una festa… Una bella festa… almeno per loro…

   La mente vagava tra i ricordi, mentre le sue gambe correvano veloci e i suoi occhi cercavano Alessandro senza riuscire a trovarlo, attraversando le strade deserte e rischiando di essere spesso investita da quelle rare automobili che correvano per la città.

   Correva a perdifiato, piangendo, ricordando, vedendo il suo volto, quello sguardo che forse non avrebbe mai più rivisto.

   Chiuse gli occhi senza più speranza e iniziò a correre all’impazzata senza sapere dove andasse, ma solo pregando.

   –Ti prego mia buona fata del sogno, ti prego! Fa che lo raggiunga in tempo! Ti prego…

   Aprì gli occhi ormai stremata: era davanti alla stazione.

 

 

Salve a tutti! Scusate il ritardo con cui posto questo capitolo, ma ormai con gli impegni di studio e di frequenza all’università, non ho molto tempo!

Siamo ormai giunti al penultimo capitolo di questa storia. Lo so che è un po’ breve, ma ho preferito dividere la scena finale in due capitoli per aumentare un po’ la tensione (mi rendiconto di essere un po’ sadica ^^).

Ringrazio ancora una volta tutti coloro che leggono commentano questa storia, e anche chi la legge soltanto. Grazie di cuore a tutti e, al prossimo, ultimo capitolo!

   
 
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