Allora… I Tokio Hotel non mi appartengono e questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro… «Posso sapere dove mi stai portando?» «Nein, nein, nein!!» «Guarda che se non me lo dici non ti seguo!» In realtà è una cavolata. Lo seguirei dovunque. Era così strano, stamattina al telefono. Parlava a monosillabi: Io: Ciao tesoro mio! Lui: Ciao. Buon compleanno. Io: Grazie piccolo, ti sei ricordato… Lui:Già. Io: Beh, e… ehm, non ce la fai a tornare per stasera? Lui: No. Io: Ah, peccato… Ma dove sei ora? Lui: A Vienna. Io: E quando torni? Lui: Non lo so. Io: Ah… Lui: Ci sentiamo, ciao. Io: Ciao. Che nervi. Appena chiusa la telefonata ho sbattuto in terra il cellulare. Nervosa e arrabbiata tutta la mattina. Proprio oggi, il giorno del mio quindicesimo compleanno. Poi, appena dopo pranzo, arriva a casa mia. I miei sono usciti. Mio fratello è nella stanza accanto. Io, freddissima, lo saluto appena. Prova a baciarmi ma lo respingo. Sorride, guardandomi con gli occhi scuri spalancati. Vede il mio viso arrabbiato e si mette a ridere. «Non ci trovo nulla da ridere!» Sbotto io, offesa. Prova di nuovo ad avvicinarsi e ad abbracciarmi. Questa volta non gli sfuggo e riesce a imprigionarmi tra le sue braccia. Tento di liberarmi dandogli colpi leggeri sul petto. «Bill, ti ho detto di mollarmi. Basta scherzare. Mi ha dato molto fastidio il tuo comportamento di stamattina, mi sono offesa.» Gli occhi mi diventano lucidi. Accidenti alla mia lacrima facile. Una lacrima indesiderata scivola lungo il mio viso. Lui la vede e torna serio di botto. «No, amore, non piangere. Non potevo dirti che sarei, tornato stasera, ti avrei rovinato la sorpresa.» «Potevi comunque comportarti normalmente senza dirmi che tornavi. Ci sono rimasta malissimo. Pensavo di averti fatto chissà cosa. Oppure che non parlavi perché eri con qualcun'altra.» Lui coglie la provocazione e ne approfitta per stringermi più forte a se e per sussurrarmi all’orecchio: «Lo sai che non potrei mai stare con qualcun'altra. E non lo dico per essere sdolcinato o banale. Ė solo la verità.» Abbasso lo sguardo. Un’altra lacrima scende e si ferma sulla guancia. Lui la ferma con le labbra e mi sussurra dolcemente: «Mi perdoni?» Non so cosa dire. Non volevo dargliela vinta così in fretta questa volta ma… quegli occhi che mi fissano dolcemente… Come fare a dirgli di no? Annuisco. Lui sorride di nuovo e si china su di me. Schiudo le labbra e lo bacio. Mi abbraccia più forte. Ė così dolce… Ma… uno strano sapore… «Hai fumato?!» lo aggredisco staccandomi e sciogliendomi dall’abbraccio. «No!» Bugia. Riesco a leggerglielo nello sguardo. Sospiro. «Bill, non mi devi dire bugie, sai che me ne accorgo, sei un pessimo bugiardo. Non ti dico nulla, voglio solo sentire che sei sincero. Bitte…» mi guarda. Sta pensando. «Si ho fumato. Mi dispiace.» Riesce a dire infine. «Vedi, non è meglio così? Non ci devono essere segreti. E chi è che ti offerto la sigaretta?» «Tom…» «Che idiota tuo fratello, gli avevo detto di tenerti sotto controllo e ora ti offre pure le sigarette. Lo capisci che ti sei appena ripreso da un intervento alle corde vocali? Non devi rischiare la voce.» Lo abbraccio forte e lui mi bacia di nuovo. Un bacio più lungo. Ci trasciniamo sul divano. «Quanto mi sei mancata…» Sussurra infilando lentamente la mano sotto la mia maglietta. Lo blocco. «Bill… fermo… c’è mio fratello di là…» «Mmh… allora non potremmo andare in camera tua? Non l’ ho mai vista…» «Si, sono sicura che è proprio per vedere la camera che vuoi salire…» Gli prendo una mano e lo trascino su per le scale. Entriamo in camera mia. Ė tappezzata di poster dei Tokio Hotel. Lui si ferma un secondo sulla porta. Ė sbalordito. «Ma… quanti sono?» «97. Che c’è, ti sembra di entrare in una stanza piena di specchi?» «In effetti…» Il mi perdo a guardare i miei poster. Bill arriva alle mie spalle e mi butta sul letto. Comincia a farmi il solletico. «Ahi, ah, ah, Bill basta, mi fa male la pancia, smettila.» Rido come una pazza. Poi si ferma. Ė sopra di me. Ė serio. Anche il mio sorriso si spegne. Si avvicina a mi bacia di nuovo, con passione. Infila di nuovo la mano sotto la mia maglietta. «Brr…» «Che c’è?» «Hai le mani gelate!» Allora toglie la mano e continua a baciarmi. I suoi capelli mi sfiorano il viso. Poi si siede sul letto appoggiando la schiena contro il muro. Mi siedo accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla. Mi stringe tra le braccia. Gioca ad intrecciare le sue mani con le mie e le bacia delicatamente. «Hey, piccola ma… tu mi ami?» Mi giro verso di lui, stupita della domanda. «Certo che ti amo tesoro!» «E… e se te lo chiedessi, mi seguiresti dovunque?» Lo fisso seriamente. Non ci penso neanche un attimo. «Si.»Rispondo. Si illumina. «Davvero? Dovunque?» Mi metto a ridere. «Amore ma sei pazzo? Certo che ti seguirei dovunque! Cosa sono tutte queste domande?» Scende dal letto e mi fa alzare. «Vieni con me.» «Cosa? Dove? Ora? Tu sei davvero pazzo…» «Hai detto che mi avresti seguito!» Fa la faccia offesa. Mi avvicino e lo abbraccio. «Va bene andiamo. Ma devo prendere qualcosa?» «Nulla amore, mi basto solo tu. Anzi… magari se ti porti la borsa e una giacca è meglio!» Faccio appena in tempo a prenderli e ad avvertire mio fratello che sto uscendo. Bill mi ha preso la mano e mi ha fatta uscire di casa. Mi sta praticamente trascinando. Ciao a tutti… piaciuta la mia storia? Ė solo il primo capitolo ma spero che recensiate. Scusate se è scritto malissimo ma non ho molte esperienze di fanfic, devo ancora imparare… Spero di ricevere tante recensioni XD … Baci!!