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Autore: Bertu    02/10/2013    3 recensioni
Lui: Giacomo Jack Zanni, 19 anni, capitano e unica punta della squadra di calcetto della scuola, rappresentante di classe, presidente del consiglio di istituto e sogno erotico di tutte le studentesse del Leonardo. Migliore amico di Giorgia e perdutamente innamorato di lei da sempre.
Lei: Giorgia Marton, ragazza semplice a cui piace giocare a pallavolo, cantare, ballare e spettegolare con Alessandra. Anche se lo nega è alla ricerca del grande amore, ma intanto si consola con la compagnia di Jack.
L’altro: Gianluca Tinti, 28 anni, architetto sexy con quel qualcosa in più che affascina ogni essere di sesso femminile. Conosce Giorgia per caso e non riesce più a fare a meno di lei.
La sua caratteristica: ottiene sempre quello che vuole.
Chi sceglierà Giorgia?
Il ragazzo o l’uomo?
Il migliore amico o l’ignoto?
Pronte a scegliere con lei?
Trailer : http://www.youtube.com/watch?v=7Zzeh2dmMA4
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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GRAZIE AD ANEROL EFP PER IL BANNER *^*
Capitolo 13
 
Il giorno dopo Giorgia si era svegliata prima di Giacomo. Aveva mandato un messaggio ad Ale e alla nonna, dicendo che andava tutto bene, poi aveva preparato la colazione per il suo dolcissimo ragazzo. Caffè e una fettina di torta per lui e the e fette biscottate con la marmellata per lei. Sistemò la tavola come una perfetta padrona di casa, aggiungendo anche un pizzico di colore con un vaso di tulipani che aveva trovato in salotto.
 
Jack si alzò giusto in tempo per vedere la sua Trottola versargli la bevanda nera nel bicchiere.
- Mmmm… ma come siamo sexy stamattina! – le disse abbracciandola da dietro e schioccandole un bacio sulla guancia. Si sedette e tirò una mano di lei per farla accomodare sulle sue ginocchia. Poi iniziò ad accarezzarle la gamba, al di sotto del ginocchio. Giorgia indossava un pigiama estivo, pantaloncini e maglietta, e questo permetteva a Jack di avere un largo accesso.
Giorgia rise, posandogli una mano sul petto. Fortunatamente non era andato a dormire né nudo né in mutande, ma con un comodo paio di pantaloni grigi.
Ed era ancora a torso nudo.
Diavolo tentatore.
 
Ma Giorgia sapeva controllarsi, fortunatamente.
Anche dopo quella notte passata insieme, non si sentiva pronta per il grande passo. Ci aveva riflettuto attentamente prima, mentre cucinava, ed era giunta alla conclusione che con Jack le cose dovevano andare in maniera totalmente differente che con Claudio. Sì, avrebbe fatto un po’ la preziosa e non si sarebbe concessa subito. Voleva essere diversa e questo le sembrava un buon punto d’inizio.
L’amore un po’ ci cambia, e Giorgi voleva cambiare in meglio per Giacomo.
 
Si sedette su una sedia vicino a lui e iniziarono a chiacchierare, come una coppietta affiatata che sta insieme da molto tempo. Giorgi parlò di Ale e Michele e Jack concordò con lei: da come l’aveva descritto quel ragazzo doveva essere proprio strano.
- Si alleneranno di nuovo martedì – disse, bevendo un sorso di the. – Vediamo se la situazione si smollerà un po’… anche se non credo che Ale riesca a tenere fede alla sua promessa: è come ipnotizzata da quel tizio! Spero solo che non resti delusa anche questa volta -
Jack le disse di non preoccuparsi, che Ale sapeva badare benissimo a se stessa.
- Poi – aggiunse con fare cospiratore – martedì possiamo passare il pomeriggio insieme! Che ne dici? -
 
Giorgia stava quasi per accettare, poi si ricordò dell’impegno fissato per quel giorno.
Gianluca.
Si ritrovò, quindi, costretta a rifiutare e quando lui le chiese perché ebbe un attimo di panico. Non poteva dirgli che sarebbe andata da Ale, visto che sapeva che lei non si sarebbe trovata a casa, e non poteva dirgli che andava dalla nonna perché si sarebbe autoinvitato. Lo avrebbe fatto anche se avesse detto che sarebbe rimasta a casa da sola a fare i compiti.
Facendo un respiro profondo gli raccontò una mezza verità.
- Mi ha contattata un amico. Non lo conosci visto che fa parte del club di lettura della Biblioteca. Mi ha chiesto se potevamo vederci un giorno per un aperitivo e per parlare degli ultimi titoli in uscita… Sai, adesso che ha trovato un impiego serio ha smesso di partecipare ai diversi incontri e mi dispiace perché la pensavamo allo stesso modo su molte cose, sai. Però non preoccuparti, tesoro – disse baciandolo sulle labbra – è solo ed esclusivamente un amico. Lo sai che per me esisti solo tu! -
Jack sorrise, un buon segno, e poi domandò se poteva partecipare anche lui all’incontro.
- Lo sai che mi sento molto protettivo nei tuoi confronti -
Giorgia rise, poi lo baciò di nuovo. Sarebbe stato strano presentarsi con il proprio ragazzo, o il tipo dalla camicia fucsia, come amava chiamarlo Gian.
La ragazza scosse la testa. Era meglio se stavano il più possibile lontani.
 
Restò a casa di Jack fino al pomeriggio, poi andò a casa. I suoi erano in giardino e il padre stava mostrando a Viola il metodo migliore per fotografare i fiori. Erano bellissimi insieme, un quadretto fantastico. Peccato che non fossero ammesse intrusioni, neanche per qualche breve istante.
Viola tirò su la testa e passò il braccio sulla fronte per asciugarsi il sudore. Vide la figlia e la saluto agitando il braccio.
- Ciao tesoro! Divertita da Ale? -
Le dispiaceva mentire, ma era meglio così.
- Sì! Mi sono divertita tantissimo! – beh, quella non era una bugia.
- C’era anche Alberto? – la madre non intendeva proprio mollare. Che sospettasse qualcosa?
Giorgia preferì far la finta tonta, cercare di nascondere l’elefante che si trovava al centro della stanza sotto il tappeto.
- A dir la sincera verità non lo so! – disse ridendo. – Sai che quando ci sono io non mette fuori neanche un piede dalla sua stanza -
 
Viola annuì soddisfatta e la informò che c’era ancora della torta in cucina. Poi ritornò ai fiori e al suo maritino.
Giorgia entrò in casa, taglio una fetta di torta e aprì FB. Ale non era in linea, sicuramente era andata a correre, ma la informò che doveva dirle grandi cose il giorno dopo a scuola.
Ma la casella dei messaggi non era vuota: c’era un nuovo messaggio, che non aspettava altro che essere letto.
Da parte di Gianluca.
 
Mi preferisci casual o elegante? Voglio fare colpo su di te :)
 
Come sempre Giorgia si ritrovò a sorridere. Gianluca la metteva sempre di buon umore, anche attraverso un semplice messaggio. Come facesse era un mistero che forse la ragazza avrebbe risolto vedendolo e con il passare del tempo.
Anche lei non vedeva l’ora di incontrarlo. E ci teneva a fare buona impressione. E si sentiva tremendamente lusingata che lui volesse far colpo su di lei.
:D Gian, vestiti come vuoi :)
Non troppo in tiro, però xD Anche perché io non voglio mettermi i tacchi xD
 
La risposta di Gian non tardò ad arrivare. Si vedeva lontano un chilometro che aveva voglia di parlare con qualcuno… beh, dopo aver passato quei giorni in clausura un po’ di svago ci voleva. E Giorgia… beh, Giorgia era più che felice di parlare con lui. Lo sentiva come un’anima affine e sapeva che sarebbero diventati amici. Forse a lui non sarebbe bastato, come era successo a Jack, ma per lei sarebbe stato abbastanza.
Cioè… come poteva mettere Giacomo in un angolo dopo aver passato quella notte con lui.
 
Sono sicuro che sarai carinissima anche senza :)
Sai… mi piacciono le ragazze un po’ bassine ;)
 
Giorgia appoggiò la fronte sul palmo della sua mano. Ci stava provando di nuovo!
Ehi! Cosa intendi fare? xD
 
Farti arrossire :) Dimmi che ci sono riuscito :)
 
La ragazza sollevò gli occhi e si specchiò nel vetro della finestra. Non era una di quelle ragazze che arrossivano quando si rivolgeva loro la parola… ma l’architetto sexy aveva centrato il suo obiettivo. Decise comunque di non dirglielo. Si sarebbe montato troppo la testa.
 
Hahhahahaha xD mi dispiace ma hai toppato in pieno :P
 
Io non credo, piccola.
 
Ah, davvero? E come fai a saperlo?
 
Perché ti conosco :) ma non ti preoccupare: il tuo segreto è al sicuro con me. E ora è il mio turno di confessare un segreto… le ragazze che arrossiscono mi fanno impazzire ;)
 
Giorgia scosse la testa.
Gian. Gian. Gian.
Era così… sexy. Il suo modo di scrivere, parlare, esprimersi era così sexy. Sarebbe svenuta se martedì le avesse parlato in quel modo. Jack era completamente diverso: più fisico, il suo motto avrebbe potuto benissimo essere “meno parole e più fatti”. Anche la sera prima non avevano parlato, ma avevano preferito fare altro.
Invece Gianluca rendeva ogni vocale, ogni consonante, ogni accento accattivante. Lo arricchiva di un secondo significato. E, quando Giorgia lo leggeva, sia ad alta voce che mentalmente, riusciva ad assaporarne ogni sfumatura.
Era qualcosa di nuovo, non le era mai successo prima, ma Giorgi non voleva smettere di assaggiare quelle parole.
 
Decise però di cambiare discorso: il terreno stava diventando a dir poco precario.
 
Come hai festeggiato l’approvazione del progetto? Sei andato fuori con il tuo amico Giorgio?
 
xD
Giorgio è sposato e ha due bei bambini… inoltre la moglie è molto gelosa xD No, sono uscito, come sempre direi, con i miei migliori amici xD Siamo un gruppo di squilibrati, ma ci vogliamo bene :)
 
:D
Li hai conosciuti all’università?
 
No xD sono ancora amici delle superiori xD anche se abbiamo preso strade diverse ci siamo sempre tenuti in contatto. Anzi, a dir la sincera verità stiamo meglio adesso che anni fa xD
 
Anche Giorgia sperava di rimanere sempre in contatto con Ale. Sarebbe stato bruttissimo perderla.
 
Parlarono ancora un po’, poi Gianluca dovette disconnettere.
Mi devo vedere con i ragazzi…
Ci vediamo martedì :)
Buona giornata, piccola.
 
Giorgia spense il PC e sistemò un po’ la sua camera. La pulizia l’aiutava a pensare, anche se in quel momento i pensieri prendevano direzioni opposte.
Era possibile essere attratte da due persone completamente differenti? Non voleva mancare di rispetto a Jack ma Gianluca… L’architetto faceva fare al povero Giacomo la figura del troglodita analfabeta.
 
Ma Jack acquistava punti su Gianluca se si pensava al punto di vista fisico. Piuttosto che parlare preferiva abbracciare, accarezzare, baciare.
“Beh, Gianluca non ti ha vista dal vivo! Magari scopri che è perfetto sotto entrambi i lati”. La sua coscienza aveva trovato il momento più giusto per svegliarsi.
Giorgia cercò di metterla a tacere dandoci dentro con lo swiffer, ma riuscì solo parzialmente nel suo obiettivo.
 
Odiava aspettare, ma ora era costretta a farlo. Doveva aspettare martedì.
Solo martedì avrebbe capito come risolvere i suoi dubbi.
Martedì.
Ok. Mancavano solo due giorni.
Sospirò, buttando nel cestino una rivista.
Si trattava solo di due giorni, ce l’avrebbe potuta fare tranquillamente. Se l’ansia non l’avesse colta prima.
 
***
 
- Te lo dico io come vado vestita all’allenamento! NUDA! Così sono sicura di aver tutta la sua attenzione! -
Il fatidico martedì era arrivato e sia Ale che Giorgi stavano cercando di affrontarlo serenamente. Poi si erano fatte prendere da un attacco di nervi collettivo e ora si ritrovavano al telefono in cerca di supporto. Ale urlava la sua disperazione alla cornetta e il vivavoce del cellulare di Giorgia la spargeva nella stanza.
Giorgia sbuffò per la milionesima volta.
- Ale! Hai un fisico perfetto! Mettiti quei pantaloncini neri aderenti che abbiamo comprato insieme due mesi fa. Ti fanno delle gambe chilometriche! -
Giorgia sentì prima l’amica rovistare nell’armadio e poi un urlo agghiacciante.
- NON LI TROVO! DOVE SONO?! -
La sentì aprire la porta e chiedere alla madre dove li aveva cacciati. Quando lei le rispose che erano in lavatrice perché erano stati usati giusto il giorno prima, Ale scoppiò in un’altra crisi isterica.
- Giorgiiiiiiiiiii! Hai sentito tutto? Non posso usarli! Credo che sia meglio mandargli un messaggio dicendogli che non posso venire… – prima che Ale potesse completare la frase Giorgia aveva già preso la situazione in mano.
- Allora… visto che non possiamo contare su quei pantaloncini conteremo su quel toppettino rosso che hai vinto alle regionale due mesi fa. Sì, Ale. Proprio quel top che non vuoi mai indossare perché dici che ti fa le tettone. Tettone che risalteranno notevolmente in contrasto ai tuoi addominali di ferro. Poi usa pure i soliti pantaloncini neri. Credo che questa volta avrai tutta la sua attenzione… Ci metto entrambe le mani sul fuoco! Se non succederà così è perché è gay. Capito? –
Giorgia si immaginò l’amica che, perplessa, tirava fuori dal cassetto il top, lo guardava scetticamente per poi metterlo nella sacca annuendo soddisfatta.
 
- Tu hai già deciso cosa metterti? – le domandò poi, come se si ricordasse improvvisamente che anche la sua migliore amica aveva un non-appuntamento quel giorno.
- No… - disse sospirando per la milionesima volta.
- Vediamo se riesco ad aiutarti io… Dove andate di bello?
- Da Lorenzo… Atmosfera abbastanza informale, ma posto veramente carino. Non volevo andare in jeans e converse, ma non volevo vestirmi da cerimonia! –
- Sicuramente Enzo e Carla saprebbero risolverti il problema!
Risero entrambe.
- Vediamo se riescono a farlo anche Giorgia e Alessandra, ok? -
- Camicetta bianca con quella gonna a vita alta che arriva poco sopra il ginocchio? –
- No… così voglio vestirmi per il compleanno di Andrea tra tre settimane. E anche se volessi non ho neancora preso le scarpe adatte. Anche se vorrei chiederti le tue nere, quelle con il tacco 14… Tanto sarai agli outdoor in quei giorni e non credi che ti servano –
- Ok… sisi, ma adesso pensiamo all’aperitivo. Che ne dici di quel vestito a pois bianchi con le ballerine nere con i brillantini? Il vestito è quello che hai indossato per il compleanno di Baba, capito quale?
 
Giorgia tirò fuori il vestito dall’armadio. Nero a pois bianchi, senza maniche ma con delle spalline abbastanza larghe. Si stringeva leggermente sotto il seno e arrivava due dita sopra le ginocchia. Uno scollo tondo e non troppo profondo completava il tutto.
Sembrava semplicemente perfetto! Semplice ma molto chic.
Non necessitava neanche di troppi accessori; una collana d’argento sarebbe stata sufficiente.
 
- I capelli li acconci in una coda alta, ma lasci libere due ciocche. Così vediamo se all’architetto sexy viene voglia di giocarci e sa fare qualcos’altro oltre a parlare – continuò Ale.
Le due si preparano in contemporanea, poi si salutarono e partirono con la promessa di raccontarsi tutto il giorno dopo.
 
Giorgia trovò poco traffico per strada e arrivò da Lorenzo in pochissimo tempo. Parcheggiò il motorino in una stradina lì vicino e si diresse verso il locale.
Il cuore le batteva all’impazzata e voleva tornare indietro. Perché cavolo aveva accettato? Non le bastava un ragazzo come Jack?
No, a quanto pare voleva rischiare la sorte e incasinarsi la vita. Mio Dio, era proprio una cretina.
E se Gianluca non si fosse presentato? Avrebbe fatto anche la figura della sfigata. Complimenti Giorgia! Ancora una volta l’Oscar della demenza va a te.
Forza, fa un bel discorso.
 
Era ormai arrivata da Lorenzo con ben cinque minuti in anticipo. C’era già una bella folla e di Gianluca neanche l’ombra. Giorgia si rimproverò mentalmente un’altra volta: non gli aveva detto dove aspettarla.
Mio Dio… che stupida.
 
Si sedette su una panchina, a pochi metri dall’entrata. Controllò su FB, ma l’architetto sexy non era in linea.
- Merda! E adesso che faccio? – sussurrò. Aveva passato tutto il pomeriggio in uno stato d’ansia inutile visto che non l’avrebbe neanche visto. Anzi, non tutto il pomeriggio… ma ben tre giorni.
Che idiota.
 
Poi, un’ombra si piazzò davanti a lei.
Giorgia sorrise, ancora prima di alzare la testa.
Gianluca.
- Eccoti qui, piccola. Ti avrei trovata ovunque - disse porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Giorgia la strinse e si alzò. Non fece neanche in tempo a sistemarsi la gonna che venne stritolata in un abbraccio di ferro. Giorgia inspirò il suo profumo: un profumo da uomo, inebriante, da capogiro.
Più mascolino rispetto a quello di Jack.
Elettrizzante fino allo stordimento.
Da far venire la pelle d’oca.

Gianluca poi si staccò dalla ragazza, ma continuò a tenerle una mano. Se la portò alle labbra, e ne baciò il dorso, continuando a guardarla dritto negli occhi.
- Finalmente ci incontriamo, Giorgia –
Una voce profonda, senza accenti, inclinazioni o difetti di pronuncia.
Una voce piena, piacevole da ascoltare.
Si poteva morire semplicemente ascoltando una voce?
 
Giorgia cercò di ricomporsi, gli sorrise e chiese se voleva entrare.
- Sono qua da un po’ a dir la sincera verità… Ho già preso un tavolo. Ecco… è questo – disse indicando un tavolo appartato, vicino alla finestra. Da perfetto cavaliere l’aiutò con la sedia e poi le chiese cosa voleva. Sarebbe andato lui a ordinarla al bancone.
- Un analcolico alla frutta, grazie mille –
- In arrivo, signorina –
Le sorrise e si diresse verso il bancone.
 
Giorgia ebbe il tempo di osservarlo attentamente.
Indossava un paio di blue-jeans leggermente aderenti sopra delle All stars nere. Una polo rosso fuoco, dalle sottili linee azzurre, evidenziava la schiena e la linea delle spalle. Aveva appoggiato il gomito al bancone e si passava una mano tra i capelli castani scompigliati, come se non fosse la prima volta.
“Ѐ davvero… bello” pensò Giorgia. Alto e proporzionato, non troppo muscoloso ma neanche troppo morbido. Aveva delle belle braccia, dei bei capelli e degli occhi profondissimi. Lo aveva testato lei prima, quando le aveva baciato la mano.
E poi… aveva dei modi talmente eleganti. Il baciamano, la sedia… Si vedeva che era un uomo maturo e non uno sbarbatello che giocava ancora all’idrante con il suo arnese.
Improvvisamente si girò versò di lei e le sorrise, facendole l’occhiolino. Giorgia cercò di abbassare velocemente lo sguardo, ma sapeva di essere stata colta in flagrante.
Era arrossita.
 
Poco dopo arrivò anche lui con i drink, seguito da un cameriere che portava patatine, olive e un assaggio di tutto quello che c’era nel buffet.
- Mi dispiace, piccola, non so ancora i tuoi gusti –
Il cameriere portò il conto e lui pagò per entrambi. Quando Giorgia fece per dargli la sua parte, lui alzò una mano e scosse la testa.
- Ma dai Gian! – protestò la ragazza, ma l’architetto sexy e gentile non volle sentire storie. Era sua ospite e avrebbe pagato lui.
Brindarono e poi iniziarono a parlare del più e del meno per rompere il ghiaccio.
Libri, film, letteratura in generale… si trovavano d’accordo pressappoco su tutto.
Era bellissimo parlare con lui. Gesticolava leggermente, ma non in modo volgare. Era come se tutto il suo corpo volesse prendere parte alla conversazione.
Aveva un che di… affascinante.
 
E poi la faceva ridere. Ma non ridere come una ochetta bionda e sciocca, ma con battute argute. Sicuramente era abituato a uscire con donne diverse da lei, ma non sembrava che si stesse annoiando. Era coinvolto e sembrava apprezzare i gusti di Giorgia.
- Cosa stai leggendo ultimamente? – le chiese mangiando un’oliva.
- Sto leggendo “Dracula” di Bram Stocker. Mi sto dedicando alla letteratura inglese in questo periodo. Tu invece? –
Gian sorrise, con fare imbarazzato, passandosi una mano nei capelli.
- Ehhhh… Diciamo che ultimamente sto leggendo davvero poco. Sai: un lavoro nuovo, il trasloco, questo progetto che sembrava volermi prosciugare tutto il sangue dalle vene… Ma ti prometto che ricomincerò -
Giorgia non aveva bisogno di promesse o di giuramenti. Aveva la vaga impressione che fosse un uomo che manteneva la parola data.
 
- Guarda che prima me ne sono accorto – disse bevendo un sorso di birra.
Oddio… aveva visto tutto.
Lui si sporse più vicino, quasi volesse sussurrarle le parole sulla bocca.
- Mi piacciono le ragazze che arrossiscono… e lo stai facendo anche adesso -
Giorgia distolse lo sguardo, voltandosi a destra e appoggiando una guancia sulla spalla. Poi tornò a guardarlo.
Gli sorrise. Non riusciva a spiaccicare parola. Non avrebbe dovuto sgridare Ale così duramente visto che ora le stava accadendo la stessa identica cosa.
Poi Gian le posò una mano sulla sua.
- Sei bellissima stasera. Le foto non ti rendono giustizia -
Giorgi si sentì arrossire nuovamente. Non era mai successo: neanche Jack o Mauro erano riusciti a farla arrossire. Riuscì a malapena a sussurrare un “grazie” e gli strinse la mano posata sulla sua.
- Allora… cosa hai detto al tipo dalla camicia fucsia? Fate sul serio? -
E chi stava pensando a Jack in quel momento?
Jack, il suo Jack che in questo momento era a casa a studiare.
Jack che non le aveva fatto problemi quando gli aveva detto dell’incontro.
Jack che si fidava di lei e lei che lo ripagava facendosi tenere la mano in pubblico?
 
Ma in fondo che male c’era in quel gesto? Nessuno.
Gianluca era semplicemente un uomo, un uomo che non voleva ammaliarla e farle dimenticare persino il suo nome (sì, lei non aveva dubbi: ci sarebbe riuscito), ma un uomo che aveva trovato in lei un’anima affine con cui parlare.
Non c’era nulla di male in questo. Non era tradimento, ma amicizia.
Giorgia non poteva negarlo: la intrigava e parecchio. E sì: aveva conquistato un posto nel suo cuore. Ma si trattava solo di un pezzetto: Jack ne deteneva ancora la maggior parte. Non poteva essere un libro o un film a cambiare queste cose.
 
- Tranquillo: sa dove mi trovo. Non è un incontro clandestino, gli ho detto che uscivo con un mio amico. All’inizio voleva venire anche lui, ma poi si è reso conto che sarebbe stata una situazione un po’… strana. E poi si fida di me, come io mi fido di lui. Questa è la base di un rapporto, per me -
- Allora fate davvero sul serio? – domanda ripetuta per la seconda volta. Sembrava tenerci davvero alla risposta.
- Non lo so. Già mi è costato tanto prendere questa decisione… Cioè… Jack è il mio migliore amico. Se dovesse andare male non perderei solo un ex, ma anche il mio migliore amico. Lo ammetto: sono un po’ spaventata, ma un po’ di paura fa sempre bene. Significa che non si prendono le cose sotto gamba, che si prendono in considerazione i pro, i contro e le diverse conseguenze. Ora come ora voglio solo star con lui il più possibile… ci tengo veramente tanto –
 
Gianluca annuì, come se capisse alla perfezione quello che stava passando Giorgia.
- Ti ama? -
- Non lo so… non me l’ha ancora detto nulla. Mi vuol bene, un gran bene, quello si… Di più non so –
- Tu lo ami? – a quanto pare anche Gian, come Ale e la nonna, era abile a porre domande difficili.
- No. Cioè, gli voglio davvero tanto bene, ma non è amore. Mi tremano le ginocchia e ho le farfalle nello stomaco, ma preferisco andare con i piedi di piombo. Magari più tardi mi accorgerò di amarlo, ma non è scattato nessun colpo di fulmine. Anche perché ci conosciamo da sempre e quindi… Ma la scintilla è scoccata, quello si –
 
Gianluca sembrò pensarci sopra un attimo e poi decise di ritornare su un terreno più neutro, chiedendole della scuola. Giorgia gli raccontò di Ale, di Barbagianni e anche di Elisa, sottolineando più volte quanto fosse stronza. Gli raccontò anche quello che era successo con Mauro e di come lei se ne fosse altamente fregata dei suoi sentimenti.
- Ѐ stato Giacomo a rimettere a posto i pezzetti. Gli devo tantissimo perché non mi ha lasciata sola un attimo. Anche quando passavo tutto il giorno a piangermi addosso lui era lì, con un fazzoletto a portata di mano -
- Sembra davvero un bravo ragazzo… -
Giorgia annuì con foga.
 
Passarono due orette stupende e poi Gian la riaccompagnò al motorino. Si vedeva che voleva dirle qualcosa, ma era come… trattenuto. Poi, proprio prima che lei si mettesse il casco le chiese se poteva dargli il cellulare. Anche se era una richiesta un tantino strana, Giorgia gli porse Ugo.
- Ti aggiungo il mio numero. Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, anche di Giacomo, e Ale non è disponibile, non esitare a chiamarmi. Non so se quel tizio si rende veramente conto della sua fortuna. Chiamami se hai un problema, di qualsiasi tipo – poi si chinò e le baciò una guancia, lentamente, come se fosse l’ultima volta che la vedeva.
- La prossima volta che avrò l’onore di incontrarti, spero di baciarti in modo completamente diverso. Ma vedendo come sei presa con camicia fucsia non credo che succederà. E sono contento per te, perché è quello che desideri e che ti meriti. Ma sai… un uomo potrà avere dei desideri –
 
La salutò per un’ultima volta e poi si diresse verso la sua macchina, lasciando Giorgia con un numero in più nella rubrica e tanto a cui pensare.
 
 
<3 <3
Ok… io sono letteralmente innamorata di questo architetto sexy!  Mi è entrato nella pelle, nella testa xD Ma non vi preoccupate: sono imparziale visto che sia lui che Jack sono delle mie “creature”.
Allora… in questo capitolo Giorgia ha messo un po’ in chiaro le sue idee: non ama Jack ma è sicura che il sentimento venga un po’ con il tempo. Vede in Gianluca un nuovo amico, ma ha paura che in questo modo possa tradire Jack. A questo punto vorrei la vostra opinione: secondo voi Giorgia si sta comportando male? Sta tradendo Jack con questa amicizia? Secondo me no, ma vorrei la vostra opinione :)
Grazie a chi legge e a chi recensisce :)
Vorrei condividere con voi una bella notizia :) Il primo capitolo ha superato le 1000 visualizzazioni :D :’) grazie girls :)
Vi ricordo il mio account FB (Bertu efp) e la citazione nascosta :) a questo punto uno spoiler potrebbe essere fatale, ma se siete delle ragazze forti e potete sopportarlo… xD
Vi mando un grosso abbraccio ^^
Robi
 
P.s: un ringraziamento speciale e tanto tanto amore a Cimmucimmu , Zoe May, Caramellaalcioccolato94 e Serena25 per aver recensito lo scorso capitolo :)
   
 
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