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Autore: Malanova    02/10/2013    3 recensioni
Chi non sa la storia del keroniano che deve invadere il pianeta Terra ma per un motivo o per un altro non ci riesce mai? Ma se poi ci riuscisse ... Che cosa succederebbe? Desiderosa di rispondere a questa domanda (anche se ho un mucchio di ff da finire), creo questa storia sperando che vi faccia divertire. Dasvidania!
Genere: Demenziale, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Keroro, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Intanto sulla navicella keroniana dell’esercito personale del generale; Nero Keroro stava pensando. Come era possibile che –Keroro il conquistatore- e il Tenente Garuru si siano rammolliti così tanto? Che i ribelli di Terra Libera avessero fatto il lavaggio del cervello a tutti loro? Oppure c’era qualcosa di marcio tra le potenze keroniane? Doveva ammetterlo; non lo convinceva quella strana ragazzina che stava sempre alle costole del generale. Fece una smorfia nel ricordarla. Quella si atteggiava come se fosse la regina dell’universo e si permetteva di dare degli ordini ai suoi uomini! E lui doveva sottostare ai suoi capricci pur di non perdere il posto di lavoro e non farsi fare qualche fattura. Fece un lungo sospirò. Questa faccenda gli mandava i nervi a pezzi. Doruru se ne accorse e gli chiese affabile “Vuole testare il nuovo fucile a edizione limitata provvisto di lanciafiamme, passo?”. Il keroniano oscuro si voltò verso quello turchese e gli lanciò un’occhiata perplessa. Doruru arrossì leggermente “Quando io sono sotto stress; il semplice contatto con il freddo acciaio di una granata unito al sublime odore dei proiettili laser e alla vista di un’area piena di bersagli, mi risollevano lo spirito immediatamente, passo …”. Shivava, che era seduto dall’altro lato del comandante, si voltò anche lui verso il keroniano turchese e borbottò “Oh, Signore … Ma tu una vita normale non te la vuoi fare?”. Miruru apparve sul mega schermo in quel momento e annunciò “Siamo arrivati nei pressi del pianeta Pekopon”. Poi vedendo questa scena di mutismo imbarazzante da parte dei tre keroniani, chiese “Va tutto bene?”. Il keroniano rosso rispose “Si … Stavamo solo ascoltando i pensieri amorosi e feticisti del nostro Tackleberry qui presente …” “Piantala, passo e chiudo!” urlò Doruru diventando ancora più rosso. Nero Keroro si prese la testa tra le mani e ordinò “Piantatela tutti e due! Mi state facendo scoppiare la testa!”. Poi pigiò un tasto e disse “A tutte le truppe, prepararsi a sbarcare sul pianeta. Se incontrate qualche nativo NON attaccate se non per legittima difesa”. Tolse il dito dal pulsante e si stropicciò gli occhi. Aveva bisogno di una vacanza. Pochi minuti dopo, Miruru entrò nella sala comando e si mise seduta sulle gambe di Nero Keroro e gli sussurrò dolcemente “Kuro, tesoro, stai prendendo l’aspirina che ti ha prescritto il medico? Non puoi pretendere che l’emicrania ti passi da sola …”. Come?! Tu e Nero Keroro state insieme?! “Ma tu gli affari tuoi non te li fai mai?” mi sgrida il keroniano oscuro “Che te frega se c’ho una ragazza?!?”. Ma sai … Vedendo il terzo film non mi sembrava che tra voi due ci fosse qualcosa ... “Doruru, butta fuori ‘sta morta de fame!” ordinò Nero Keroro indicandomi. Il keroniano turchese mi spiana le orecchie armate e mi spinge verso l’uscita di sicurezza. No, aspetta … AspettaAAAAAAA! Nero Keroro si mise a piagnucolare “Che cosa ho fatto io di male per meritarmi tutto questo? Volevo solo un po’ di tranquillità …”. Miruru lo consola abbracciandolo teneramente. L’unica cosa che lo consolava, oltre le coccole della sua keroniana, era che Keroro, appena avrebbe saputo che stava per arrivare, avrebbe pianificando un modo per contrastarlo.

“Un bacio sul pancino PRRR, Un bacio sul pancino!” canticchiò il sergente rivolto alla figlia per poi farle le pernacchie sulla pancia. La piccola Kokorì rise tutta allegra. Natsumi era rimasta a guardarlo mentre coccolava la piccola. Non pensava che quel brutto ranocchio era così bravo a fare il papà. Intanto Polari, dopo aver preso parte alla baldoria sia per la vittoria sui tre girini che per la nascita della piccola keroniana; radunò tutti attorno a lui e annunciò “Ascoltatemi tutti! Purtroppo non è ancora finita! Ho appena ascoltato la ricetrasmittente spia e ho sentito che il generale dei keroniani sta mandando qui sulla Terra il suo esercito personale, capitanato da Nero Keroro!”. Tutti borbottarono tra loro. Keroro prese parola, mentre agitava un sonaglino davanti al visino della neonata “Ma la mia controparte oscura si era trasferita su un altro pianeta quando ha scoperto quel popò di roba moralistica riguardo l’amicizia nel terzo film!” “A quanto pare non gli è bastata la lezione” borbottò Giroro sprezzante. “La colpa è della Narratrice che come al solito ha voluto strafare!” obbiettò il leader. Ecco, io lo sapevo! Quando le cose si fanno dure e difficili a chi danno la colpa? A me! Basta, sono stufa! Sempre a prendervela con me per come va la vostra vita! Io ho chiuso! Finitevela voi la storia! Sbatto la porta e me ne vado. Poi rifletto sulle ultime sette parole. Scema, la porta l’avevano distrutta. “Capo!” chiamò Lumiere, il ragazzo francese del 10° capitolo “Stiamo avendo segnalazioni sul radar di centinaia di astronavi keroniane che si stanno avvicinando alla Terra! Stanno arrivando”. Il leader si afferrò la testa e strinse le meningi. Stava cercando di far andare a velocità supersonica il suo cervello. Che se può fa? Che se può fa?! Idea! Latrina! La misteriosa creatura della torre; colei che comanda il futuro … Latrina alza il viso dalla padella dove stava cucinando la carbonara e mi dice stizzosa “Io sono una semplice cuoca! Come ve lo devo dire?! Ecco, assaggia la mia carbonara”. Porge la padella dove una massa di spaghetti con la pancetta fa alleggiare un profumino invitante ma, a un certo punto, gli spuntano due occhi verdi e una bocca ed inizia ad urlare come il gorgonzola di Hotel Transilvania. No … grazie … pensiamo a qualcos’altro. La faccia del leader diventa rossa e il fumo scaturì dalle orecchie fino a che … “Mi è venuta un’idea!” esulta alla fine. Chiama Saburo e Kururu e gli sussurra qualcosa all’orecchio.

La giornalista keroniana, la celebre Tatami, quella che ha pubblicato in televisione le taglie di Keroro e compagnia bella; fu la prima ad atterrare insieme alla suo cameraman. Si mise un rossetto bello rosso e si sistemò i capelli. Poi, quando gli diedero il via, iniziò il servizio. “Cari telespettatori. Qui è la vostra Tatami di Keron News in diretta da Pekopon. Siamo nelle vicinanze del Monte Fuji, situato in Giappone. Come potete vedere alle mie spalle, le centinaia di navicelle, seguite poco dopo dall’astronave madre, che contengono l’esercito personale del nostro illustre generale, stanno apparendo nel cielo. I pekoponiani potranno dire adesso che non è soltanto in America il luogo dove atterrano gli ufo. (Partono le risate finte). Comunque …”. Le navicelle azionano la colonna di luce per atterrare a terra ma a una gli si scoppia la lampadina e fa precipitare il gruppetto di soldati. Quello che è finito sotto a tutti implora aiuto. Un soldato appartenente a un altro gruppo chiede a un suo coetaneo “Ma perché ogni volta che dobbiamo scendere azioniamo la colonna di luce? Non possiamo utilizzare … che ne so … scale mobili o il teletrasporto di Star Tek?”. L’altro lo guarda di sottecchi “Senti … hai mai visto un film o un fumetto dove gli alieni che non siano umanoidi atterrino su un pianeta utilizzando le scale? No. Grazie a Spielberg, gli alieni atterrano utilizzando la colonna …”. Il primo fece le spallucce e si avviò con il compagno. L’esercito notò che l’area era stranamente deserta e silenziosa. Sembrava che i terrestri avessero abbandonato tutto al loro arrivo. La giornalista si avvicina all’astronave madre. Nero Keroro atterra insieme al suo plotone e stava per raggiungere i primi soldati quando la giornalista gli piazza il microfono davanti e domandò “Capitano! Come mai il generale ha mandato il suo esercito personale, formato dai soldati migliori di Keron, per contrastare un misero gruppo di ribelli pekoponiani?” “No comment!” rispose spicciò l’altro ma quella non demordeva “Che questa famigerata banda chiamata Terra Libera, ora che ha tra i suoi accoliti i due plotoni dissertatori, si sia dimostrata più dura da debellare del previsto?”. Miruru si volta verso la giornalista e disse “Non ci sarà mai un potere più grande di Keron. Siamo qui, sotto vece del generale in persona, per dimostrare la nostra potenza ai pekoponiani”. Detto questo la spinge per allontanarla da Nero Keroro. Dopo un po’ di tentennamento, la giornalista con il fido cameraman seguono l’esercito.

Arrivarono su un autostrada che, come il paesaggio di prima era desertico. Le macchine giacevano, una dietro l’altra, vuote; rappresentando una scena da post apocalisse. I soldati si aggirarono per i relitti irrequieti, tremando leggermente. Una figura sfrecciò alle spalle di Nero Keroro. Doruru si voltò e scaricò una dozzina di proiettili in quella direzione. I soldati, terrorizzati, iniziarono a sparare all’impazzata in tutte le direzioni. “Fermatevi razza di idioti!” ordinò il keroniano oscuro. Calò subito il silenzio, rotto soltanto da dei borbottii di scusa. E poi si fece sentire una musica in lontananza. Nero Keroro non riusciva a sentirla bene eppure i suoi piedi iniziarono a muoversi da soli. E non stava capitando solo a lui: sia l’esercito che la troupe televisiva ballavano. La musica divenne all’improvviso assordante fino a che … “EVERY DAY I’M SHUFFILIN”. Tutti gli invasori si misero a ballare e qualcuno fece anche lo sponcebob. Sopra alla palazzina, poco lontano da loro, un piccolo robot con le sembianze di Kururu emetteva le onde elettromagnetiche manipolatrici. “Ih,ih,ih! E’ stato così facile …” ridacchiò Kururu sorseggiando del sakè. Polari, insieme ai nostri amici, mentre gli invasori stavano facendo shuffilin; avevano rubato l’astronave madre e l’avevano impostata per la rotta inversa. “Così sapremo da dove sono partiti e potremo scoprire dove sta il generale” aveva detto Saburo, picchiettando sui tasti. Scoprirono che il pianeta designato era Keron. Keroro si voltò verso Polari e commentò “Però! Sbaglio o questo capitolo è più lungo dei precedenti?” “Potrebbe darsi … Adesso non sto lì a contare quante parole ha scritto la Narratrice …” rispose lui fumando la sua sigaretta “Anche perché …” “Cosa?” domandò il sergente. Il leader dei ribelli guardò il keroniano nei occhi e borbottò “Il prossimo è l’ultimo capitolo …”. L’astronave sfrecciò nella galassia oscura, diretta su Keron. Dove tutto, più o meno, ha avuto inizio.

  
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