Se si parte da una
buona intenzione…
Doveva
stare calma.. Doveva solo stare calma. Perchè se avrebbe perso le staffe sarebbe andato ancora
peggio, più di quello in cui già si trovava.
Guardò con orrore l'impasto di ingredienti che aveva addosso su i suoi
preziosi abiti griffati ma sopratutto la torta, o meglio, quello che ne
rimaneva, che avrebbe tanto desiderato porgerla a lui. Magari con qualche
brillantino qua e là e dei nastrini
intorno, ma comunque, l'idea di base era di porgergli un dono fatto con le sue
mani. Perchè anche Sharpay Evans era una ragazza con dei sentimenti, e quando
voleva sapeva mettere benissimo da parte il suo egocentrismo in rosa Shocking,
specialmente se si trattava di lui.
Soffiò in alto, nervosamente, per togliersi le ciocche dorate, inondate
di farina bianca, da davanti agli occhi, la quale, all'arrivo si sparse attorno
al viso della ragazza, provocandogli un attacco di
tosse.
"coff coff"
tentando di smettere di tossire si ricordò maledicendo di come era andata
a finire in quella situazione..
Quella
mattina lei doveva essere semplicemente divina. Si era alzata alle 5 del
mattino, per provvedere alla sua cura di bellezza quotidiana che quel giorno
sarebbe stata impeccabile. Così tra bigodini e maschere facciali alla frutta, la
biondina si preparava eccitata ogni minuto che passava dall'inizio delle
lezioni. Perchè quel giorno era il compleanno di Troy. Del suo agoniato Troy
Bolton, il ragazzo più bello e popolare, l'unico che con il suo sguardo di onde
inoltrate la faceva sentire normale. Non la gelida regina dei ghiacci o la diva,
lei con lui si sentiva Sharpay Evans. Ed era una cosa
meravigliosa.
"Mamma, ti posso parlare un attimo?"
chiese guardando la donna che si infilava con maestria gli orecchini di
perle con l'immagine riflessa nel grande specchio in decorazione
barocca.
"Ma certo principessa, dimmi pure"
"Dunque.. Se tu volessi fare un regalo prezioso a papà.. Un regalo per
stupirlo, dimostrargli l'affetto ti lega a lui, cosa gli
faresti?"
"Mah di preciso non saprei.. ma comunque qualcosa, fatta da te, magari
con impegno e amore, cosicchè lui capisca quanto gli voglio
bene.."
Rispose la signora Evans guardando sottecchi la figlia che giocherellava
nervosamente con le punte lavorate dei capelli color grano
maturo.
"Ok grazie mamma"
Sharpay lasciò la stanza con un sospiro, riflettendo sulle parole della
madre, mentre raggiungeva Ryan , il quale aveva notato incuriosito il
particolare atteggiamento taciturno della
sorella.
Arrivati alla East High, la biondina sparì subito dalla vista del
fratello, non perdendo nemmeno un attimo, per mettere in atto il suo progetto
per Troy. Mentre le cheerleader
accerchiavano Troy con i loro schiamazzi, facendo a gomitate tra loro, lei,
reprimendo la tentazione di sgozzarle una ad una, andò a cercare
Poi il suo giro continuò andando al club di economia domestica, dove, non
con poca fatica ottenne il laboratorio, con pentole e fornelli.
Inizialmente contemplò per un quarto d'ora abbondante il ricettario di
dessert sentendo le sue certezze crollare. Avrebbe mai potuto lei cucinare una
torta commestibile, visto che a
malapena si versava l'acqua minerale alla
mensa?
"E' per Troy" si disse tra sè, mentre si alzava le maniche della camicia
di seta, guardando incerta gli ingredienti e la foto sulla pagina un pò sporca
di ditate.
"E' per Troy.."
Cominciò, versando la farina, poi riuscì a superare l'ostacolo delle uova
riuscendo a ottenere quei dannati 4 tuorli, dopo averne rotte 13, e man mano che
proseguiva acquisiva maggiore convinzione e più
sicurezza.
Si rese conto che doveva impastare il tutto perciò ripetendosi
continuamente "E' per Troy" infilò le mani nel recipiente sentendo con orrore
dei rimasugli infilarsi nelle unghie perfette. Ma provava anche divertimento,
perchè stava facendo una cosa nuova e inaspettata, perché quel ragazzo che gli
faceva battere il cuore era speciale, di conseguenza anche lei gli doveva
qualcosa di speciale.
Finita la base continuò nel fare la panna montata mischiando con
pignoleria i singoli ingredienti e in seguito continuò alternando la pulizia
delle fragole, con lo squagliare il cioccolato fondente nel pentolino, che
sarebbe servito per la dedica finale scritta sulla torta.
Giunta quasi al termine, chiamo al cellulare Ryan, il quale si precipitò
fuori dall'aula prima che
"Sorellina, ma dove ti sei cacciata?"
"Lascia stare Ryan, ti spiego tutto dopo, adesso ascoltami bene.. tra
cinque minuti suona la campanella, tu chiami Troy e digli di venire da solo nel
laboratorio di economia domestica. Mi raccomando,
ciao."
troncò la gemella senza dargli il tempo di proferire altra parola.
Comunque il biondino eseguì la richiesta di Sharpay come gli era stato
chiesto.
Intanto quest'ultima si affrettava a guarnire la torta con il cioccolato,
addrizzando con cura le fragole rosse immerse nella panna. Sentiva il cuore
accellerare, alla ricerca delle parole giuste una volta incontrati i suoi occhi
azzurri.
Purtroppo però appena richiuse la confezione legata con un nastro
azzurro, dove vi era il dolce, la ragazza scivolò su dei frammenti di buccie
d'uovo e della farina che erano in
terra, portandosi dietro il sacchetto di farina e il regalo di
compleanno.
Con gli
occhi che iniziavano a pizzicargli, e la rabbia salirgli dentro si destò dai
suoi pensieri e proprio mentre si rialzava udì la porta
aprirsi.
"Sharpay? Volevi vedermi?"
La voce del playmaker scatenò nella ragazza il panico, così,
impulsamente, rimase in terra, nascosta dietro il bancone rosso, tentando di non
fiatare e sperando con tutta se stessa che lui non la trovasse in quello
stato.
Troy però, avanzò, avendo sentito un rumore, incontrando gli occhi color
caramello di lei che in quel momento voleva solo
sparire.
"Ehi, tutto apposto?"
chiese togliendogli il dolce da sopra le gambe e aiutandola ad
alzarsi.
"Si..Cioè, no, insomma io.. Volevo solo farti un bel regalo per il tuo
compleanno ed invece sò solo farmi trovare in uno stato pietoso, inondata di
farina con i cocci d'uovo tra i capelli.."
la sua voce era rotta dal pianto, le sopracciglia corruciare e le guance
purpuree.
Troy sorrise. Era bello vedere il lato fragile ed umano di sharpay,
sopratutto perchè lo aveva tirato fuori esclusivamente per
lui.
"Questa è per me?"
gli chiese indicando la torta ormai ammaccata al suolo,mentre la ragazza
annuiva tirando su con il naso.
Si chinò e assaggiò una fragola con la panna sotto lo sguardo arrossato
di lei.
" E' squisita." Si avvicinò
a lei baciandogli una guancia ormai in fiamme.
"Ti ringrazio è un regalo bellissimo."
concluse.
La testa di Sharpay girava per la vicinanza con lui, ma all'udire quelle parole provo una
grande gioia.
Troy intanto aveva ormai raggiunto la porta quando si girò nuovamente
verso di lei.
"Stasera, io e i ragazzi andiamo in pizzeria per festeggiare.. Se puoi
venire, mi farà piacere. Sai dicono che se si parte da una buona intenzione poi
i risultati arrivano sempre. Sono contento che tu me lo abbia
dimostrato."
Note di Mommika..
Oddio.. Mi dispiace per
i fan delle Tropay perché più che un elogio, con questa roba li ho insultati ma
vi giuro non era veramente mia intenzione.. Comunque la dedica è doverosa alle
Disneyane, in particolare a Jud_91 che è riuscita a scrivere una Troyella
davvero bella (cosa che con le Tropay io non so se ci riuscirò mai..). Mi rendo
conto che la trama è banale e insulsa, per non parlare poi della narrazione
scadente. Spero di farmi perdonare prima o poi >__<.comunque ringrazio
tutti quelli che la leggeranno, sperando che non subiscano traumi
permanenti!!
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