02/10/2013
1 recensioniHome
[ascoltare con "home" dei Daughter in sottofondo. Clicca qui.]
La stanza è affollata.
Affollatissima.
Ma ti senti sola.
Incredibilmente sola.
Da quanto ti senti così?
Non puoi pensarci ora, però.
Sei fuori dal tuo piccolo mondo,
qui non puoi fare quello che eri solita.
Percussioni scuotono il tuo corpo.
Ma da dove vengono?
È un piccolo, stridulo grido.
Vuoi andare a casa.
Ma che ci fai qui?
C'è tensione,
nel tuo corpo.
Tutto è così confuso.
Quel grido ti rimbomba ancora nella testa.
Dopo quello, ne sopraggiunge un altro.
Le percussioni si alterano a quelle grida.
Non riesci neanche a pensare lucidamente.
Ne arriva un altro,
un altro grido.
Queste grida strazianti ti uccideranno.
L'impressione è quella.
È un crescendo.
Un continuo crescendo.
E poi... vuoto.
Dissolvenza.
La tensione si è sciolta,
come fili di un burattino spezzati.
E tu, come tale,
cadi,
tra gli sguardi indifferenti,
pronta a tornare in quel circolo vizioso.
©
Hush Just Stop.
Eccomi tornata.
Questa... non so neanche come chiamarla è stata sofferta.
Cioè, io ho sofferto.
Ieri sera non riuscivo ad addormentarmi se non la scrivevo, perciò alle 23, più o meno, l'ho creata.
Tutto è nato ieri mattina quando ho ascoltato la canzone per la prima volta: me ne sono innamorata.
Ho fatto il possibile per accostare l'ascolto e la lettura.
Spero di esserci riuscita.
A breve pubblicherò un testo (o meglio, un trama) con cui ho vinto un concorso su Emma Watson.
Avrò bisogno dei vostri consigli, tastiere alla mano ragazzuoli.
A presto,
gretchen.