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Autore: Italyrauhl    03/10/2013    1 recensioni
Che succederebbe se scoprissi di avere un gene che ti permette di fare dei salti nel passato?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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  Cosa succede quando una giovane sedicenne di Londra scopre una cosa del tutto shoccante sulla sua vita?
Che per quel motivo sua cugina la odierà il doppio di più?
Che per quel motivo la sua vita diventerà un casino?
Beh,leggete.

Destiny Evans,studentessa alla High School Spirit,16 anni.
-

Destiny's pov:

"Adelle,pensi che mia cugina possa fare un salto nel passato da un momento all'altro?" le chiesi mentre spiavamo la zia Maddy dalla mia camera.
"E' probabile,ma non hai pensato che potresti essere tu quella col gene?" Adelle mi guardò preoccupata,per poi assumere una smorfia.
"Adelle,solo perchè ultimamente mi gira un po' la testa non vuol dire che debba essere io a fare i salti nel tempo,anche perchè sinceramente non ci tengo molto,a differenza di Roxanne." Dissi,indicando mia cugina.
"Tutto puù essere,no?!" Mi fece la vocetta come per istigarmi,ma non mi fece effetto in quel momento.
Era appena entrato in casa un ragazzo alto,bello e sorridente.
Feci un cenno ad Adelle ed uscimmo subito dalla stanza andando dalla zia Maddy con la scusa di chiederle delle caramelle al limone,mi fermai davanti al ragazzo.
Lui mi guardà per qualche secondo,poi parlò.
"Potresti portarci due bicchieri di succo d'arancia?" Mi chiese il ragazzo.
"Eh?! Io..sì,subito." Stavo per andare a fare ciò che mi aveva chiesto,ma poi mi ripresi e mi girai nuovamente verso di lui.
"Ma sei matto? Io non sono la serva di nessuno,se vuoi il succo d'arancia te lo vai a prendere,ciao." Detto questo mi girai irritata andando in camera mia seguita dalla mia amica.
Sbattei la porta,poi mi girai incredula guardandola.
"Ma ti rendi conto? Quello entra in casa mia e mi chiede di portargli da bere,siamo matti?!" Girai più volte per la stanza cercando di capire chi fosse e perchè era lì.
Poi mi ricordai delle caramelle ed uscii dalla camera proprio mentre il ragazzo stava uscendo,si fermò quando mi vide pronto a dare fiato a quella cazzo di bocca,ma lo precedetti.
"Zia,potresti darmi un-" Mi bloccai un secondo,cominciando a vedere tutto sfocato. "I-io credo di non stare molto ben-" in meno di dieci secondi mi ritrovai da sola nella stessa stanza,ma con qualche mobile di meno,ed ero per terra.
Avevo preso una bella botta sulle ginocchia,oltre a quelli avuti a scuola di lividi adesso ci mancavano questi.
La cosa più importante adesso però era una: il mio cellulare dov'era?
L'avevo lasciato in camera. Fantastico.
Sapevo benissimo quello che era successo,purtroppo.
Quel gene non ce l'aveva Roxanne ma io.

Justin's pov:

Roxanne,Roxanne,Roxanne.
Quella ragazza era magnifica,faceva tutto ciò che le dicevo,non faceva mai un dramma su niente.
Avevo avuto il piacere di conoscere veramente poche ragazze a causa di questo gene che si porta dietro la famiglia Bieber.
Mia madre,Pattie,era morta quando avevo sei anni in un incidente stradale,o almeno così mi disse mio padre.
Tornando al fatto del gene,ho scoperto di averlo al mio quindicesimo compleanno,da lì sono stato preparato con inutili lezioni di scherma,di ballo e molte altre cose che servivano per non essere sgamati nel passato.
Avrei di gran lunga preferito fare una vita normale,d'altro canto ero una bel ragazzo,diciamolo.
Alto,diciannovenne messo abbastanza bene col fisico,capelli color grano perfettamente tirati su con una cresta che si sporgeva in avanti ed occhi color nocciola.
Sono un gran figo,ed avrei fatto colpo su molte ragazze.
Sarei stato il classico puttaniere con una vita da sballo,ma purtroppo ho una vita di merda per questo gene,ma da me dipende il destino dell'umanità,quindi ciccia e zitto.
E poi grazie a tutto ciò ho conosciuto Roxanne,dalla quale stavo andando in quel momento per i suoi primi sintomi.
Finalmente avremmo cominciato a viaggiare insieme nel tempo.
Arrivato alla porta mi passai una mano nei capelli e buttai la gomma che stavo masticando per terra,poi suonai il campanello.
Venne ad aprirmi Glenda,la madre di Roxanne.
"Salve signora Montrose,come sta?" La salutai con una stretta di mano.
"Oh salve bel giovanotto,sto bene ma sono un pochino preoccupata per mia figlia."
"Ah,capisco."
La signora Montrose mi guidò fino a Roxanne,che salutai con un bacio sulla guancia.
"Justin,che piacere vederti." Roxanne sforzò un sorriso ed esaminò ogni singolo particolare del mio viso.
Parlammo per qualche altro secondo,poi uscirono due ragazze da una stanza,le guardai entrambe,avevano l'uniforme scolastica.
La prima ragazza mi guardò per qualche secondo,durante il quale mi venne sete.
"Potresti portarci due bicchieri di succo d'arancia?" Le chiesi.
"Eh?! Io..sì,subito." Si girò verso la cucina,ma subito dopo fece un cenno con la testa come per svegliarsi dai suoi pensieri.
"Ma sei matto? Io non sono la serva di nessuno,se vuoi il succo d'arancia te lo vai a prendere,ciao."
E con questo,la ragazza che avevo appena definito bipolare,si girò e tornò nella stanza da cui era uscita.
Mi girai verso Roxanne e Glenda con uno sguardo rintontito,mentre il loro era shoccato.
Tempo due secondi e riuscì dalla stanza,andò verso la signora Madeleine.
Stavo per dirle che mi dispiaceva per la mia precedente richiesta,ma mi precedette.
"Zia,potresti darmi un-" si bloccò,guardando male ciò che aveva davanti.
Poi,disse di non sentirsi molto bene prima di scomparire in un vortice rosso.
Mi crollò il mondo addosso. Non era possibile.
   
 
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