Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: _Kiiko Kyah    03/10/2013    3 recensioni
{killua zaoldyeck/gon freecss accennata | fluff | piuttosto nonsense }
– A dire il vero te l’ho chiesto perché tu sembri una libellula. –
Ripetilo e ti pesto a sangue.
– Una libellula un po’ aggressiva, geh. –
[...]Stupido Gon. Fra lui e quelle cose c’erano almeno un centinaio di differenze abissali! Se proprio gli era venuta voglia di paragonarlo ad un insetto, avrebbe potuto inventarsi qualcosa di meglio; qualsiasi cosa, ma non quelle cosicchie che gli facevano venire in mente quell’inquietante di suo fratello maggiore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sei una libellula. 



– A te piacciono le libellule, Killua? –
– ...posso farne volentieri a meno. –
– Però sono così carine! –
– No, Gon, le farfalle sono carine. Le coccinelle sono carine. Le lucciole sono carine. Le libellule no. –
– A dire il vero te l’ho chiesto perché tu sembri una libellula. –
Ripetilo e ti pesto a sangue. –
– Una libellula un po’ aggressiva, geh. –

 


Il terzogenito della famiglia Zaoldyeck scrutò con attenzione l’acqua lacustre che stagnava davanti ai suoi occhi di zaffiro. Seduto a gambe incrociate sulla riva erbosa di quello stupido lago, Killua osservava il manto liquido e acquitrinoso che si stendeva sotto il suo naso cercando di concentrarsi, dedicando particolare interesse alle canne e alle lingue di gatto che sbucava qua e là nell’acqua.
Era quasi arrivato il tramonto e il cielo stava cominciando a tingersi in quella tipica tonalità arancio ramata tendente all’oro del miele— un po’ come gli occhi di Gon, giusto per fare un esempio.
Le dita pallide del ragazzino picchiettavano impazienti sul terreno, mentre con una mano si sosteneva il mento. Perché devo essere sempre così curioso?, si chiese sospirando. Il sole stava davvero diventando rosso fuoco e la luce vermiglia si espanse sul ciglio dell’acqua, facendola sembrare molto più pura e pulita di quanto fosse in realtà.
E poi arrivarono. Non erano tante, ma andava bene lo stesso; libellule, quegli inutili insetti dal corpo simile ad un cuneo scuro, ornati da trasparenti ali leggere come soffi, silenziose e lievi, che svolazzavano lentamente e tranquillamente per posarsi sui gambi delle erbacce di lago.  
Sinceramente, a lui rammentavano più Illumi che sé stesso. Stupido Gon. Fra lui e quelle cose c’erano almeno un centinaio di differenze abissali! Se proprio gli era venuta voglia di paragonarlo ad un insetto, avrebbe potuto inventarsi qualcosa di meglio; qualsiasi cosa, ma non quelle cosicchie che gli facevano venire in mente quell’inquietante di suo fratello maggiore.
– Illumi la libellula. – emise sovrappensiero, e ridacchiò appena. – Suona bene. Se glielo dicessi mi farebbe fuori. – considerò sollevando gli occhi al cielo sempre più variante dal rosso al blu.
– Illumi è più una vespa. – saltò su il tono allegro di Freecss, facendo saltare sul posto l’albino, il quale non si aspettava di ritrovarselo a qualche metro di distanza. Stava migliorando a mascherare la propria presenza, evidentemente. Oppure Killua era semplicemente troppo distratto. Forse entrambe. – Dopotutto hai una bella opinione di tuo fratello se lo pensi come una libellula. – rifletté puntandosi un indice sul mento.
L’amico mise su una smorfia, infastidito dal fatto di non star capendo un accidente di quel discorso. – Bella opinione? – ripeté acidamente – A me le libellule fanno schifo. – non si disdegnò dal palesare, e Gon gli si avvicinò per sedersi accanto a lui, con il suo solito sorriso divertito stampato sulle labbra. Se a volte quell’espressione piaceva al Zaoldyeck, in quel momento gli sembrava solo una perfetta faccia da schiaffi. Molto forti, anche.
– Non si giudica un libro dalla copertina. – declamò sollevando il dito il corvino, ridacchiando un po’.
– Dici che Illumi starebbe meglio come vespa? – si limitò a domandare quell’altro, sinceramente incuriosito. E si sa, la curiosità vince spesso su qualsiasi altra emozione, gioia o rabbia che sia.
L’interpellato assentì convinto. – Certo! E’ calmo e violento allo stesso tempo e poi, le vespe sono decisamente più pungenti e fanno più paura delle libellule, che sono così silenziose, eleganti, delicate e belle...
– Passi per il silenzioso, ma io non sono né elegante, né delicato né tantomeno bello. – gli fece notare allora Killua, appiattendo scettico la propria espressione. Ecco, appunto, lo sapeva che il suo migliore amico stava parlando a vanvera. A volte succedeva. Ed era molto fastidioso.
– Direi che sei molto più elegante, delicato e bello di qualsiasi libellula, Killua!
Chissà se si era reso conto della cosa altamente equivocabile che aveva appena detto, pensò l’albino, arrossendo ferocemente e voltandosi in un’altra direzione, imbarazzato.
– E tu sei il più stupido dei bruchi, Gon.







—salvesalve, purohantah-san
Se ve lo state chiedendo no non sono pazza e quella è la pronuncia di “pro hunters-san” in giapponese. Comunque. Salve, io sono Anna, e ho scritto una Gon/Killua senza shippare Gon/Killua. Ahi, non mi giudicate per questa frase. Il fatto è che a me piacciono di più come amici del cuore, non ce la faccio a vederli come qualcosa di più e comunque il loro rapporto è così ben fatto nell’anime che il mio cuore esplode di fargirling  già così; non mi era mai successo di amare così tanto un rapporto di amicizia in un anime/manga. Però sì, insommmmma con cinque m. Lasciando da parte che questa os è una cagatuno schifo, spero che a qualcuno sia piaciuta. 
Aspettatevi altro da me perché non posso evitare alla mia mente di riempirsi di amore per Killua, Gon e tutti i loro amici (notare che Killua è stato nominato per primo v.v).
Ora però vi saluto. Ehm. Ciao? 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: _Kiiko Kyah