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Autore: Nede    04/10/2013    6 recensioni
|Flash-Fic/One-Shot| Crilin/C-18| Dedicata a giambo |
[Estratto]
Era scappata.
Era scappata dal suo matrimonio.
Era scappata, ma non sapeva spiegarsi il motivo.
Si era infastidita.
Era infastidita da tutta quella gente, da tutti “gli amici” del suo futuro sposo e dai loro sguardi puntati su di lei.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non c'era niente di difficile.

Doveva solo pronunciare "sì, lo voglio" e cominciare una vita da umana.

 

 



 

 

 

 

Era scappata.

Era scappata dal suo matrimonio.

Era scappata, ma non sapeva spiegarsi il motivo.

Si era infastidita.

Era infastidita da tutta quella gente, da tutti “gli amici” del suo futuro sposo e dai loro sguardi puntati su di lei.

Non amava essere fissata e ne, tanto meno, guardata come se fosse “il peggior nemico mai incontrato”.

Non ci aveva pensato più di tanto poi.

Aveva ascoltato il suo istinto.

E quell'istinto le aveva sussurrato di allontanarsi da quel luogo.

Come aveva potuto ridursi in quel modo?

Lei era un cyborg, lei era uno spirito libero, lei era una macchina crudele, lei avrebbe dovuto stare al fianco di suo fratello, ed invece?

Se ne stava seduta sulla spiaggia – della Kame House – a guardare il mare ed a cercare di riordinare le idee.

Perché diamine era andata lì?

Doveva proprio recarsi in quel luogo dove l' odore di alghe – troppo pungente per il suo olfatto – la stava facendo impazzire?

Perché diamine stava perdendo tempo a fondersi i circuiti per un essere insignificante?

Crilin.

L'uomo che stava per sposare, che stava per entrare nella sua famiglia e che le aveva regalato un anno di vera vita.

Aveva fatto di tutto per conquistarla, per avere il suo cuore.

Si era sorbito tutte le sue lamentele, i suoi ordini, i suoi dispetti, le sue frecciatine, le sue minacce senza arrendersi.

Una volta gli aveva promesso, incrociando le dita dietro la schiena, che avrebbe accetto il suo appuntamento solo se l'avesse portata a far shopping.

Lui aveva accettato, lei aveva fatto shopping e ...quella promessa fu mantenuta.

Senza accorgersene, senza capire cosa diamine le stava succedendo, si era ritrovata a divertirsi con quel nanerottolo.

Ai suoi occhi lei era una ragazza, una donna, un'umana.

Non la vedeva un cyborg.

Lei non era un cyborg per lui.

Lei non era una minaccia.

Lui l'amava, ma lei?

C-18, cosa provava?

Forse era quella frase che – in un modo o nell'altro – le significava “cambiare”.

Non essere più Cyborg 18, ma solo C-18.

Sì, lo voglio”.

Questa era la frase che avrebbe dovuto pronunciare quel giorno.

Aveva dovuto indossare l'abito da sposa.

La cosa più smielata che avesse mai visto.

All'improvviso alzò gli occhi al cielo, vide l' ultima persona che avrebbe voluto vedere atterrare dietro di lei con il respiro affannato.

« C-18, mi vuoi spiegare perché?»

Bella domanda!” pensò la cyborg, prima di alzarsi, sistemarsi l'abito un po' stropicciato, incrociare le braccia sotto il petto e tornare a guardare il mare.

« Credevo che...tu» il guerriero non sapeva come rivolgersi a lei, perché era deluso, arrabbiato e ...si sentiva illuso « ...tu mi ami C-18? Perché non so cosa pensare e non so perché sei scappata. Non voglio pensare che t-tu, tu, mi abbia illuso. Ti conosco, non lo faresti mai, però per favore...dimmelo.»

Cosa avrebbe dovuto dire?

Che per la terza volta si sentiva in debito con lui, che gli voleva bene e che avrebbe voluto solo lui al suo fianco?

« Crilin avevo le mie ragioni! Mi sentivo soffocare lì dentro, sentivo che dovevo andarmene, che dovevo scappare da tutti quegli sguardi puntati su di me, che dovevo venire qui a capire perché..

Crilin si voltò, le andò vicino, le prese la mano e la guardò dritto negli occhi.

C-18 puntò il suo sguardo sulla mano stretta nella sua, poi guardò gli occhi neri del suo Crilin e provò il forte impulso di stringergli la mano e non lasciarla andare.

« Crilin, porta quel vecchio di un prete. Muoviti! Io ti aspetto qui.»

Crilin restò a bocca aperta – dal mutamento di umore della cyborg – e non sapeva se eseguire l'ordine o chiederle spiegazioni.

Ma lei lo prese per il colletto, lo baciò e lo lanciò in aria dandogli una leggera spinta.

Lui la guardò – un po' confuso – e le sorrise amorevolmente.

«Ho capito, cosa voglio! Adesso quella parola non mi è più tanto difficile.»

 

 

 

 


 

 

 


 

 




 

Salve a tutti! Questa Flash-Fic/One-Shot è dedicata al caro giambo.
Per un autore straordinario che ha scritto una Goku/Chichi per me – non essendo i suoi preferiti – ed è riuscito a sorprendermi e sì, anche, commuovermi. Quindi, anch'io, mi sentivo in dovere di cercare – in quel modo – di rendere omaggio ai suoi di preferiti.
Anche se dovrà perdonarmi, perché Crilin/C-18 – li sto cominciando ad amare – e credo proprio di aver scritto qualcosa di OOC.
Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.
Un saluto, Nede.

 

Caro giambo ti ringrazio con il cuore per la bellissima storia che hai scritto per me.
Grazie davvero :)

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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