Dopo quello che è successo negli ultimi giorni, e quello che, in fondo, succede da sempre, mi è venuto spontaneo chiedermi: Perché? Non credo che esista una risposta, ma il pensiero deve esserci, forte in ognuno.
 
 
 
Due sorrisi di bambino
 
Chi mi ha dato
 questi occhi e questa pelle?
Quale dio devo pregare
e ringraziare
per questa vita?
Il mio o il tuo?
E perché io ora
sono qui,
con un foglio e questa penna,
seduta in questa stanza,
in questa casa
di questa città del nuovo mondo?
E perché tu
sei lì, in qualche ora
di un giorno stanco,
a raccogliere il mais
per un uomo troppo ricco?
Quale dio maledici
quando pensi alla tua casa vuota
e a tua sorella malata
che aspetta senza cure
che la morte si allontani?
E cosa importa se dopo la morte
c’è il paradiso, o l’inferno
o un’altra vita?
Io ora sono qui
e nessuno lo ha deciso,
non io, non Dio, non l’uomo.
E tu sei lì,
 tuo figlio nascerà lì
e il mio qui.
Ed entrambi fra qualche anno
si chiederanno come noi
perché uno ha
una casa col giardino, un cane
ed una scuola noiosa,
e l’altro è lì a raccogliere mais
per un uomo troppo ricco.
Non capiranno
che differenza c’è
tra due sorrisi di bambino
come oggi
non lo capiamo noi.