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Autore: Yoan Seiyryu    05/10/2013    3 recensioni
Frankenwolf
Ruby non ha mai dichiarato apertamente ad alcuno i sentimenti che prova verso un uomo che non potrà mai avere. L'unico con cui riuscirà ad aprirsi sarà il Dottor Whale che le farà comprendere quanto in realtà il tipo di amore che prova sia ideale. Whale non può che confessare l'interesse che prova per lei, nonostante il suo cuore sia occupato già da un'altra persona. Ruby si trova ad affrontare due realtà contrastanti: un uomo che la salverebbe dalla sua natura mostruosa ed un altro che invece camminerebbe al suo fianco senza cambiarla.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor, Whale, Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll be Right Here







Non era solita rimanere sola con se stessa, guardarsi allo specchio e riconoscersi era un gesto difficile da compiere, soprattutto da quando aveva preso coscienza dei suoi ricordi. Ruby Lucas non era altri che una donna-lupo,  dietro a quegli occhi vivi e attenti si nascondeva una belva che con difficoltà avrebbe imparato a controllare ancora una volta.
Iniziò a far dondolare le gambe giù dal ponte del molo di Storybrooke, dove quella sera si era recata per poter riflettere su qualcosa che le premeva risolvere. I capelli le scivolarono sul viso mentre si sporgeva verso il basso, alla ricerca di un riflesso che non trovava sulla superficie scura dell’acqua. Passò ad osservare le punte delle scarpe, sfiorandole l’una con l’altra, battendole tra loro come faceva quando era piccola nei momenti in cui desiderava fuggire dalla realtà da cui era circondata.
Aveva bisogno di una soluzione drastica, una di quelle che avrebbe messo fine a tutti i suoi problemi. Sollevò gli occhi al cielo alla ricerca di quelle stelle che non si lasciavano guardare, sperando di incontrare una fata in grado di realizzare i propri desideri. Erano nascoste dietro ad una coltre di nubi grigie che minacciavano di portare con sé un temporale. Quella constatazione provocò in lei un sospiro, visto che il suo animo si sentiva proprio come in quel modo ma fu risvegliata da una voce che si udì alle sue spalle, una voce che le sue orecchie conoscevano molto bene.
 “Ho interrotto qualcosa?”
Ruby si lasciò sfuggire un sorriso prima di voltarsi ed incontrare gli occhi ombrosi del Dottor Whale, i quali come ogni volta tentavano di nascondere una storia che non volevano raccontare. Scosse appena la testa.
“Soltanto i miei pensieri” rispose lei facendogli segno di accomodarsi.
Il dottore non si sentì di rifiutare quell’offerta e si sedette accanto a lei, lasciando anch’egli penzolare le gambe giù dal ponte per poi gettare un’occhiata alla profondità che scorreva al di sotto.
“Pensieri che vorresti mettere da parte, quindi sono arrivato al momento giusto” disse Whale con molta semplicità, non si dava mai pena di dire ciò che pensava “inoltre non è la prima volta che ci troviamo in questo luogo e probabilmente non è un caso se entrambi siamo qui” provò a lanciarle uno sguardo per comprendere la sua reazione che a dire il vero non fu ciò che si sarebbe aspettato.
La Ruby del sortilegio avrebbe colto l’occasione per flirtare spudoratamente ma la Ruby che ricordava del proprio passato era diversa e in fondo lui non ne conosceva che pochi aspetti.
“Che intendi dire?” domandò lei stringendosi nelle spalle.
Whale sollevò gli occhi verso il cielo di nubi e prese a tamburellare con le mani sulle assi di legno.
“Tempo fa mi hai dato una mano a chiarire chi sono ed ora credo proprio di dover restituire il favore”.
Ruby ricordava bene quella volta in cui avevano trascorso gran parte della notte a discorrere del proprio passato ed era avvenuto lì al molo di Storybrooke, dove si trovavano. Lo aveva aiutato a salvarsi da un gesto decisamente estremo. Da allora non ebbero modo di parlare ancora, vi furono solo scambi di sguardi veloci e saluti improvvisati ma non vi era stata occasione di fermarsi e provare a conoscersi.
“Non sei obbligato, ne parli come se mi fosse dovuto” rispose lei tirando le labbra in una smorfia.
Essere aiutata non le piaceva poiché poteva rappresentare un pericolo per tutti coloro a cui teneva e mantenere le distanze le avrebbe garantito una certa sicurezza.
“Forse lo è davvero, un dovere intendo” il dottore si limitò a sorridere a mezza bocca, chiedendosi ora che cosa lei avrebbe pensato a riguardo.
Era incredibile, solitamente non si domandava mai quali fossero le preoccupazioni delle donne, non apprezzava particolarmente il genere femminile. Spesso, in passato, si era ritrovato all’interno di ambienti dell’alta società in cui le donne non erano altro che macchine uguali, corrispondenti a tutte le altre. Non le detestava ma prendersi gioco di loro era quasi un passatempo, nonostante suo fratello lo avesse sempre rimproverato. Non era un gentiluomo modello, su questo non vi era dubbio.
“ In ogni caso, vuoi dirmi cos’è che ti preme chiarire?” insistette per cercare di scovare all’interno dell’animo di  Ruby che  rappresentava un enigma, soprattutto ora che aveva scoperto lo sguardo, tirando dietro l’orecchio l’ingombrante ciocca di capelli.
Capelli che Whale avrebbe desiderato sfiorare per intrecciarli tra le dita delle mani ed accarezzarli fino alla punte, inebriandosi di un profumo a cui spesso aveva pensato.
Ruby non riusciva a fidarsi totalmente di lui, soprattutto perché non aveva idea di quale reazione avrebbe potuto avere. La paura, il timore di essere giudicata non la abbandonavano mai.
“Whale…” lo ammonì, cercando di ristabilire i confini.
Il dottore respirò lentamente e chinò lo sguardo sul nuovo orologio da polso che sostituì quello che era finito in fondo al mare.
“Io non mi sono tirato indietro quando hai deciso di salvarmi la vita, impedendomi di commettere una sciocchezza. Mi sono fidato di te, ora prova tu a fidarti di me” si strinse nelle spalle ed incrociò le braccia per assumere una posizione piuttosto perentoria, non ammetteva un diniego.
Ruby sospirò ancora una volta rifuggendo dal suo sguardo indagatore e cercò di porre rimedio a quella situazione, anche se a dire il vero confidare i propri sentimenti era qualcosa che desiderava fare da tempo. Si morse l’interno della guancia e trasse un profondo respiro. Non poteva fuggire da se stessa e ritirarsi avrebbe segnato una sconfitta.
“Dire ad alta voce quale sia il mio turbamento mi fa temere che possa diventare reale. Sono una donna-lupo Whale, nel mio destino non c’è spazio per l’amore” confessò a denti stretti, come se in parte preferisse rimanere in silenzio.
Whale inclinò il capo da una parte, aveva già udito la sua storia e ne era rimasto piuttosto stupito ma non impaurito, nemmeno per un attimo.
“Quindi sei innamorata ed è questo che vuoi dire. Posso conoscere il destinatario dei tuoi desideri?” la voce del dottore si incrinò appena ma rimase composto come se in realtà non ne fosse rimasto scosso.
A dire il vero era troppo razionale per poter cedere di fronte ad una simile rivelazione e nonostante fosse evidente il suo interesse per lei, non si sarebbe lasciato prendere dalle emozioni in nessun caso.
Ruby tirò su il viso e socchiuse per un attimo gli occhi così da immaginare il volto che le tornava alla mente.
Si vergognava di provare un sentimento simile nei suoi confronti ma nasconderlo ulteriormente non avrebbe fermato Whale dal porle altre domande.
“Si tratta dell’uomo che non dovrei amare, l’uomo che non potrò mai avere e che è sposato alla mia migliore amica. In questo mondo tutte le donne sognano il Principe Azzurro, persino io che sono più simile ad un mostro”.
Fu difficile rivelare ciò che provava e che nascondeva da tempo, affermare una sentimento simile faceva riaffiorare in lei quel tiepido amore che aveva conservato tanto a lungo. La vergogna che provava si estendeva sul rossore delle guance, causa dell’ostinazione che l’aveva condotta a ritrovarsi in una situazione a dir poco spiacevole. Una lacrima le scivolò sul viso pallido ma corse immediatamente ad asciugarla per evitare che emergesse la sua più grande debolezza: un amore non corrisposto, un amore che non sarebbe mai dovuto nascere.
“David Nolan? Perché proprio lui?” le domande di Whale furono pronunciate con sorpresa e ammise a se stesso che la questione non gli piacque affatto.
Il Principe, o David come si faceva chiamare a Storybrooke, lo aveva preso a pugni per esser andato a letto con una moglie che non ricordava di avere. Per un attimo desiderò di avvicinare una mano al viso di lei e sciogliere quella lacrima tra le dita, nonostante tutto era riuscito a vederla.
“Oh, non c’è un motivo ben chiaro. Mi sono innamorata di David sin da quando eravamo nella Foresta Incantata, quando lo aiutai a salvarsi dall’attacco dell’esercito di Re George. Gentile, altruista, dai buoni sentimenti e dall’animo puro. Di cos’altro può avere bisogno una donna?” domandò lei retoricamente tirando su col naso per poi sorridere come se niente fosse.
Era così, David Nolan possedeva tutte le qualità adatte per rappresentare il principe che una donna attendeva di incontrare. Whale per poco non scoppiò a ridere ma si costrinse a trattenersi, non voleva turbare la sensibilità di Ruby, almeno non ora che era riuscito a strapparle quella confidenza.
“A me sembra che tu sia innamorata più di un’idea che di un uomo” si limitò ad osservare cercando di non schernirla.
Ruby inarcò un sopracciglio poiché non riusciva a comprendere esattamente la differenza che corrispondeva tra l’idea e la realtà.
 “Può anche darsi, ma al tempo stesso non dovrei sentirmi in questo modo. Non posso amarlo, non voglio e soprattutto ciò che non devo fare è tradire Mary Margaret. In quale folle storia un principe potrà mai innamorarsi di un lupo? Non nella mia, di certo” la voce di lei lasciava intravedere una lieve sofferenza che si era perpetrata a lungo.
Si era tormentata spesso per essersi innamorata di un uomo che non poteva essere suo, un uomo che era il marito della sua migliore amica, un uomo perfetto che non avrebbe mai amato una donna come lei. Un lupo, un mostro, un’assassina. Ruby non aveva nulla di puro, nulla di bianco. Mary Margaret era come la neve, lei come il sangue, avrebbe rischiato di macchiare coloro che aveva attorno.
“Sarò sincero Ruby: credevo desiderassi di più dall’amore. Insomma, sei davvero innamorata di un Principe? Piuttosto potrebbe essere un’infatuazione, una di quelle cose che hanno le adolescenti quando vengono folgorate dal colpo di fulmine” stanco di starsene seduto in quella posizione si alzò in piedi e le porse la mano, di modo che potessero incamminarsi da qualche altra parte.
Il vento si era alzato e le nubi non presagivano nulla di buono, se non l’arrivo imminente di un temporale che si sarebbe scatenato da lì a poco.
Ruby accettò l’invito e si sollevò in piedi, ma non accolse la sua mano nella propria, preferì fare di testa sua e alzarsi senza alcun aiuto. Era un’anima disperata, ma non così tanto.
“Tu cosa sai dell’amore? Come fai a sapere che cosa provo?” quelle parole colpirono Whale, era la prima volta che Ruby si mostrava per ciò che era davvero.
Una donna intrigante, bella, sicura di sé e dei propri desideri. Nessuno l’avrebbe potuta fermare e questo l’affascinava sempre di più. Presero a camminare sul bordo del molo lì dove  l’acqua correva scura e profonda. Ruby si pose al limite del percorso giocando a rimanere in equilibrio.
“Non avere quell’aria stupita e non ricordare ciò che c’è stato tra me e Mary Margaret, quello era il Whale del sortilegio. Ora sono semplicemente Victor” si trovò costretto a specificare mentre le rimaneva accanto, quel suo camminare così vicina al bordo gli incuteva un certo timore ma non voleva mostrarsi in alcun modo apprensivo o preoccupato.
Ruby si rese conto di quanto il Dottor Whale che aveva conosciuto non fosse che un alter ego di ciò che Victor rappresentava davvero.
“Perdonami, non volevo dire che tu non sia in grado di amare” sussurrò Ruby, pentendosi di aver tirato fuori tanta tenacia senza riuscire a trattenersi. Mortificarlo non era nelle sue intenzioni.
Si fermò soltanto per potersi scusare ed incrociare il suo sguardo, per poi riprendere a camminare mantenendo l’equilibrio sui tacchi alti.
“No, certo che no. In ogni caso posso comprendere come ci si senta quando la persona che potrebbe essere quella adatta a te, svela di amare un altro” rispose Whale come se nulla fosse.
Non era abituato a trattenere dentro tutto ciò che pensava e dirlo non gli procurava alcun fastidio. Per anni il mondo era andato contro di lui, persino suo padre, ma non si era mai arreso. La sicurezza di sé non gli era mai mancata, tranne quell’unica volta in cui aveva sentito un’improvvisa fragilità cadergli sulle spalle, proprio quando fu Ruby a salvarlo.
“Whale…” lo rimproverò nuovamente lei, come se iniziasse a comprendere davvero il significato di quelle parole.
Le prime gocce di pioggia sfiorarono lo specchio d’acqua profondo che giaceva quasi sotto di loro, il vento si era alzato appena e furono costretti entrambi a stringersi nei cappotti per non provare brividi corrispondenti anche all’emozioni che provavano in quel momento.
“Il mio nome è incantevole se pronunciato dalle tue labbra. Dovresti  farlo più spesso” tentò ancora una volta lui, imperterrito e senza lasciarle modo di respirare.
Non gli importava se Ruby provasse qualcosa per David Nolan, non aveva alcuna intenzione di lasciarsela sfuggire come se niente fosse. Lei non meritava una sofferenza tale, non meritava di rimanere a guardare da lontano la persona di cui era innamorata e struggersi per il resto della vita.
“Non vorrai dirmi che…” a quel punto Ruby arrestò il passo e si voltò verso di lui.
Gli occhi brillavano di una luce diversa, intensa e soprattutto confusa. Avvertiva uno strano movimento all’altezza del cuore, come se il respiro si fosse improvvisamente fermato. Perché Whale le faceva quell’effetto? Tra tutti gli uomini che aveva incontrato non era mai riuscita ad essere se stessa, persino con David non fu mai in grado di svelare la parte bestiale della propria natura, almeno non completamente.
Ma due anime disperate come lei e Whale potevano comprendere la sofferenza che vi era nel nascondere la vera essenza di cui erano composti.
“No, non voglio dire niente Ruby. Credo solo che potenzialmente io e te potremmo creare qualcosa, qualcosa di diverso dalla solita storia tra una Principessa e un Principe. Tu credi di essere un mostro ed il mio nome è ricordato solo per le pessime conseguenze che ho generato” questa volta sussurrò a voce così bassa che le fu difficile comprendere a pieno che cosa volesse dire.
Whale non era e non sarebbe mai stato un Principe, non si sarebbe mai comportato come tale poiché non poteva offrire luce, non avendone. Dentro di sé vi erano ombre, ombre che gli attanagliavano l’anima, ma proprio per quelle ombre lui era diventato Victor Frankenstein e non il Principe Azzurro.
Un fulmine squarciò il cielo che si illuminò all’improvviso, schiarendo le nubi cariche di pioggia che iniziava ad inumidire entrambi, poco intenzioni a fuggire via da quel posto. Ruby, colta alla sprovvista, perse l’equilibrio e per poco non cadde in acqua ma la mano di Whale fu pronta a recuperare quella di lei per sollevarla e trascinarla a sé. La afferrò per la vita e la spinse verso di sé per proteggerla. Le mani corsero ai suoi fianchi e il suo mento fu prontamente appoggiato alla spalla, così da custodire un abbraccio che forse non avrebbe avuto più occasione di provare. Quell’azione veloce però li fece ribaltare e caddero entrambi a terra, ritrovandosi l’uno di fronte all’altra con la possibilità di guardarsi negli occhi.
“Vedi Ruby, se tu cadessi il Principe Azzurro ti tenderebbe una mano per aiutarti a sollevarti in piedi. Io invece non posso fare altro che cadere insieme a te, in ginocchio, alla tua stessa altezza. L’unica cosa che posso fare è non lasciarti da sola durante lo schianto ma cercare un modo per alzarci insieme”.
La pioggia batteva rumorosa su di loro, inumidendone gli abiti ed illuminando i loro volti. Ruby sembrava confusa, incrociare quegli occhi così tempestosi la scuotevano e per un attimo si dimenticò dell’esistenza di David Nolan.
Il Principe Azzurro sarebbe stato in grado di aiutarla, non le avrebbe permesso di cadere e di giacere nell’abisso. Whale invece si trovava già avvolto dalle ombre, si trovavano allo stesso punto di partenza.
“Per quale motivo provi qualcosa per me?” sussurrò lei, tirandosi via da quell’abbraccio che bruciava.
Il dottore si alzò in piedi lentamente, cacciando le mani in tasca e sollevando gli occhi verso un altro fulmine che si rompeva nel cielo.
“Desideri un perché? Non c’è un perché, l’amore non è motivabile e non si può spiegare. L’amore è semplicemente amore” si strinse nelle spalle, come se avesse appena dichiarato la cosa più semplice al mondo.
Ruby rimase a terra, avvertendo la pesantezza dei capelli umidi sulle guance. Alzarsi era faticoso ma al tempo stesso credé di poter raggiungere la vetta anche con le proprie forze.
David avrebbe migliorato la sua natura, cambiandola e donandole luce. Whale invece poteva accettarla per ciò che era e mostrarle una strada più faticosa da affrontare ma che non avrebbe mutato alcun aspetto di lei.
“Sei un cinico” sorrise al lato delle labbra, prima di alzarsi anche lei.
“Obiezione accolta, vostro onore”.
A quel punto Whale gli porse un braccio perché potesse guidarla altrove, il temporale si stava avvicinando sempre di più e sarebbe stato meglio trovare un riparo.
“Sono come una bambina. Un istante prima dico di disperarmi d’amore per il Principe Azzurro ed ora sono qui, accanto a te, che mi riempi la testa di strane idee” dire anche questo ad alta voce fu una grande prova per Ruby mentre afferrava il suo braccio, tenendosi stretta su una presa forte e sicura.
Era strano riuscire a fidarsi di qualcuno che fino ad allora non aveva rappresentato nulla per lei, una persona che non aveva mai amato e che era tremendamente diverso dall’idea di uomo perfetto che si era delineata nella sua testa. Il calore che la sua vicinanza le procurava però non era timido, ma intenso.
“Anche per questo mi piaci, Ruby. Non so se tra funzionerà, ma immaginare che potremmo avere un futuro mi rende sereno” era sincero.
Whale non aveva peli sulla lingua e non mancava mai di farlo notare, soprattutto se teneva a qualcosa.
Il dottore del sortilegio amava variare le donne con cui andava a letto, la Ruby del sortilegio desiderava essere apprezzata da qualunque uomo che la affascinasse. Ma Victor e Red avevano bisogno di un amore diverso, un amore che non fosse perfetto e dal lieto fine delle favole. Loro erano fatti di carne e sangue, di sentimenti profondi ed emozioni contrastanti. La felicità che cercavano non era nell’infallibilità, ma nella possibilità di cambiare il proprio destino attraverso l’accettazione di loro stessi.
“Come facevi a sapere che stasera sarei venuta qui?”
 “Non lo sapevo. Ho solo sperato di incontrarti, come ogni sera prima di tornare a casa, non si sa mai che io abbia la fortuna di incontrare la persona che mi ha salvato. Io sarò sempre qui, Ruby”.
Nuovi fulmini scatenarono l’ampiezza del temporale, ma imperterriti continuarono a camminare sotto la pioggia che scivolava su di loro senza scalfirli. La macchina di Whale era parcheggiata poco lontano di lì e casa sua non era poi così lontana. 



// Nda: 

Ed eccomi qui con una OS sulla Frankenwolf. Ammetto di aver sempre voluto scrivere su di loro ma non sono mai riuscita a trovare un modo per farlo. A dirla tutta sto preparando una long AU in proposito, ma avevo in mente una scenetta del genere. E perchè non metterci anche un accenno di Reding (Red+Charming?). 
In questo caso ho solo accennato ai loro discorsi e a quello che provano, chi per l'uno e chi per l'altra. Spero di non aver creato pastrocchi. 
Devo dire che nonostante sia una grandissima fan della Red Hook, la Frankenwolf mi piace altrettanto e forse forse, tifo più per quest'ultima coppia. 
Grazie in anticipo a chi leggerà!
   
 
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