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Autore: Roev_Chan    05/10/2013    1 recensioni
"La musica è l'armonia dell'anima."
Roev è una studentessa del corso speciale per esorcisti. Pessimo carattere, fredda, asociale e silenziosa, quando non studia, lavora in un negozio di strumenti musicali nella città della Vera Croce, nascondendo a tutti la sua incontenibile passione: ama suonare il pianoforte. Ed è proprio questo che la farà cacciare nei guai, entrando (senza accorgersene) a far parte del sadico gioco del preside dell'Accademia, Mephisto Pheles...
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-Facciamo un patto, Roev-Chan? ♥- 
-Un patto?-
-Si, un patto! A te piace suonare il piano, no? Bhe, io ti darò la possibilità di suonarlo ogni volta che vuoi, ma in cambio dovrai sottostrami e obbedire a ogni mio ordine! Ci stai?- [...]
-D’accordo, ci sto.-
-Sapevo che potevo contrattare con te, Roev-Chan! Ma ti avverto: se smetterai di suonare, io mi prenderò la tua anima! ♥-

[cap. 4 - "Il patto"]
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Egyn, il Re dell’Acqua, apparve dall’oscurità, alle spalle di Iblis, affiancandolo. I suoi lunghi capelli argentei, tendenti al celeste, volteggiavano come lo scorrere dell’acqua, al ritmo di ogni suo passo, e i suoi occhi blu come l’oceano spiavano gli sguardi di ognuno, per poi posarsi su Seiryu, che ruggiva con ira,  ancora intrappolato tra le fronde degli alberi a causa del fuoco di Iblis. Infine, osservò con bramosia Murasame, a pochi metri da loro. La guardò a lungo, per poi posare il suo sguardo torvo sulla ragazza. Mephisto sudò freddo.
-No Egyn.- Lo fermò, intercettando i suoi pensieri –Quella spada non è più tua, ormai.- Egyn si voltò e guardò Mephisto con un certo rancore.
-Non ho dimenticato come me l’hai portata via.- Disse. Iblis strinse la presa su Roev e la ragazza emise un gemito di dolore, stringendo i denti. Mephisto alzò istintivamente le mani in alto, in segno di resa.
-Che cosa volete?- Chiese abbozzando un falso sorriso. Il Re del Fuoco piantò i suoi occhi gialli su quelli verde spento del fratello.
-Tu hai un debito con me, Mephisto. Esigo che tu lo rispetti.- Con una piedata alla schiena, spinse Roev in avanti, che cadde di pancia –Gli umani hanno aperto il Cancello di Gehenna. Non era mai successo prima, e pretendo che tu lo richiuda immediatamente.- Ordinò il demone dai capelli rossi col suo vocione possente. Egyn annuì.
-Gli umani hanno disturbato la quiete di Gehenna, e nostro padre è intervenuto personalmente. Vuole unire il mondo degli uomini con quello dei demoni.- Spiegò il Re dell’Acqua assumendo un’espressione disgustata. Iblis scosse la testa, con disappunto.
-Papà ha perso la testa per gli umani.- Disse guardando Roev.
 –In sostanza, se non riuscirete a chiudere il cancello prima dell’alba ed a impedire che papà porti a termine il suo folle progetto,  allora la ragazzina morirà.- Concluse Egyn puntando il dito contro di lei –Così mi riprenderò indietro la mia Murasame.- Roev si rialzò immediatamente in piedi, affiancando Mephisto. Allungò la mano verso la spada, chiamandola mentalmente a sé, e Murasame si animò, tremando leggermente e volando verso la ragazza, che la afferrò per l’elsa. Mephisto la bloccò con un gesto della mano, mentre Egyn osservò con interesse l’abilità della ragazza nel maneggiare la spada demoniaca.
-Chiuderemo il cancello, come desiderate. Così il mio debito con te sarà saldato, fratello.- Disse Mephisto guardando Iblis. Lui annuì brevemente. Poi, schioccò le dita, e liberò il drago dalla sua prigione di fiamme. Seiryu serpeggiò verso terra e con imponenza, si gonfiò, emettendo un verso simile al soffio dei gatti, irritato. Iblis sobbalzò, stando attento alle mosse del drago, mentre Egyn si limitò a guardarlo con indifferenza. Roev lo accarezzò per rassicurarlo, e appena si fu calmato, appoggiò a terra la testa, lasciando che la ragazza montasse su di lui. Mephisto aprì velocemente con un gesto l’ombrello rosa, spiccando un breve balzo –Andiamo Roev, il tempo stringe.- Il drago si librò in aria e i due furono immediatamente in volo verso il cancello, sorvolando il cielo scuro della notte.
-Mephisto assomiglia più di tutti a nostro padre.- Osservò Iblis. Egyn fece una smorfia.
-Il suo vero nome è Samael, Iblis, non lo chiamare con quel nome stupido.- Lo rimproverò con freddezza,  voltando le spalle al fratello.
 
 
 
-Mephisto, come facciamo a chiudere il cancello?- Chiese Roev rivolta al demone, mentre sorvolavano le abitazioni della Vera Croce, completamente in preda alle fiamme.
-Te l’ho detto, non lo so.- Mephisto era impaziente di raggiungere il cancello il prima possibile. Non mancava molto, ma ogni istante che passava faceva venire l’ansia al demone. Tirò un lungo respiro, cercando di calmarsi, e si voltò verso la ragazza, guardandola intensamente –Roev…- La chiamò, sembrava la implorasse. La ragazza voltò la testa, incrociando lo sguardo con lui –Non lascerò che ti facciano del male.- La rassicurò voltando la testa. La ragazza batté le palpebre, sinceramente sorpresa da quella frase. Rimase per un istante imbambolata per quella frase, arrossò di piacere, sentendosi euforica. Ordinò a Seiryu di aumentare la velocità di volo. Il drago sbuffò, ed eseguì l’ordine, mentre Roev si tenne stretta alle sue corna. Mephisto si allarmò non appena vide la ragazza a cavallo del drago aumentare la velocità, allontanandosi da lui.
-Torna indietro, che fai?- Le ordinò. Ma lei continuava ad avanzare, incontrando i primi demoni fuoriusciti dal cancello. Ne uccise un paio con fendenti di spada, mentre Seiryu ne azzannò uno. La ragazza era entrata nel campo di battaglia, e in lontananza vide i gemelli Okumura, Shura e, incredibilmente, anche Arthur combattere contro i demoni. Rin balzava in continuazione verso il Cancello di Gehenna, e tentava di chiuderlo, colpendolo con le sue fiamme. Al gruppo si aggregò Kuro, il gatto demoniaco dei gemelli. Roev uccise un altro demone che tentò di assalirla a lato, mentre Seiryu ne stordì uno con una possente codata. In quel momento, Mephisto la raggiunse.
-Ora che facciamo?- Chiese impaziente Roev, mentre gli Okumura volavano verso il cancello a cavallo di Kuro. In quel momento, dai sotterranei dell’Accademia, fuoriuscì una potente luce, che investì l’ambiente con i suoi caldi fasci –Ma questo è il sole?- Fece la ragazza coprendosi gli occhi. La luce scomparve quasi subito, e Roev notò che la maggior parte dei demoni usciti dal cancello erano stati uccisi o storditi. Mephisto guardò con decisione il cancello.
-Roev, è il momento! Vai e…- Il demone si bloccò improvvisamente, mentre la ragazza si voltò verso di lui. Mephisto sgranò piano gli occhi, aprendo il palmo della mano, vedendo i suoi artigli crescere in modo sproporzionato. Rivolse il suo sguardo sconvolto verso Roev.
-Che ti succede?- Gli chiese la ragazza confusa. Lui digrignò le zanne.
-No…- Mormorò, mentre il braccio prese a tremargli, come se  cercasse di trattenerlo da movimenti involontari  –Padre, no… ti prego, non farlo!- Gridò. In quel preciso istante, il suo corpo fu improvvisamente investito da una corrente di fiamme blu.
-Mephisto!- Gridò la ragazza, sconcertata da quella scena. Le orecchie del demone si allungarono, le corna gli crebbero dalla testa e la coda fuoriuscì dai pantaloni, dimenandosi con impeto.
-Scappa…- Le disse ansimando, cercando di trattenere i movimenti involontari del corpo.
“Samael, figlio mio, lascia che tuo padre prenda in prestito il tuo corpo.” Roev udì una voce possente e distorta, provenire da Mephisto. In quel momento, comprese ciò che stava succedendo: Satana stava cercando di prendere il controllo del suo corpo, ma lui opponeva resistenza, seppur con molta fatica.
-Roev, devi chiudere il cancello.- Le parlò Mephisto. La ragazza non seppe più che fare, sentì il cuore scoppiarle in gola –Roev! Il cancello!- Sbraitò il demone con ferocia. L’aspetto demoniaco di Mephisto non la turbava, ma il modo spietato con cui aveva pronunciato quelle parole le fece gelare il sangue alle vene. Eppure non voleva lasciarlo in balia di Satana.
-No!- Esclamò -Io non ti voglio lasciare!-  
“Siete patetici.” Commentò Satana, per poi scoppiare in una risata malvagia.
-Roev, non lo posso trattenere ancora a lungo, vai!- Urlò di nuovo Mephisto. La ragazza impugnò Murasame, puntandogliela contro. La lama fu avvolta da un fascio d’acqua, e quando lei mollò un fendente in aria, l’acqua assunse la forma di una lama, pronta a colpire il corpo di Mephisto posseduto da Satana. Il demone schivò abilmente il colpo, scattando verso di lei con incredibile agilità. In un lampo, artigliò il collo di Seiryu. Il drago ruggì per il dolore e si tramutò nel fodero di Murasame, che precipitò nel vuoto, assieme a Roev. Durante la caduta, la ragazza vide la sua vita passarle davanti agli occhi, ma tentò una ripresa: mantenendo il sangue freddo, afferrò il fodero in volo, e dimenò la spada, formando una bolla piena d’acqua a pochi metri da terra. Cadde nella bolla con un tonfo secco, e nuotò verso il fondo, uscendo illesa dalla caduta. Non fece in tempo a riprendere fiato, che Mephisto posseduto era già davanti e lei. Roev si tirò in piedi allarmata e tentò un altro attacco, ma il demone fu più veloce di lei, e la afferrò per il collo, sollevandola da terra. Con ancora la spada in mano, tentò di colpirlo con l’acqua demoniaca, ma Satana nel corpo di Mephisto le spaccò il braccio con un’unghiata. Anche se la teneva per il collo, la ragazza riuscì a lanciare un acuto grido di dolore, lasciando cadere anche Murasame. Ora era completamente indifesa.
-Roev perdonami…- Le disse Mephisto stringendo i denti e cercando di combattere Satana nel suo corpo.
“Sei un figlio disubbidiente, Samael. Meriti di essere punito.” Satana fece alzare il braccio tremolante di Mephisto, puntando gli artigli contro Roev “Ti toglierò con le tue stesse mani ciò a cui tieni di più!”
-Padre, fermati! È questo che avrebbe voluto Yuri Egin?- Lo interrogò Mephisto, implorandolo. Proprio in quel momento, il Cancello di Gehenna fu colpito da un attacco combinato dei gemelli Okumura, che riuscirono a tranciarlo di netto. Le fiamme blu scomparvero immediatamente da corpo di Mephisto, e il demone  riprese immediatamente il controllo delle proprie azioni, lasciando andare Roev da quella presa poco idonea, facendola stendere a terra.
-Ora ti rimetto a posto il braccio, Roev…- La ragazza non disse nulla, ansimava e stringeva i denti, cercando di sopportare l’acuto dolore del suo braccio. Mephisto tentò di essere il più delicato possibile, ma quando tentò di curarla con una delle sue magie, la voce di Satana rimbombò nuovamente nelle loro teste.
“Non posso perdere così… Non ora.” Dalla spalla e dalla scapola destra della ragazza fuoriuscì una vampata di fiamme blu. Mephisto gridò e con le braccia la cinse a sé, stringendola forte. A Roev mancò il fiato in corpo, ma non avvertì un dolore particolarmente forte. Era ancora bagnata dall’acqua demoniaca di Murasame, e questo la protesse dal tentativo di Satana di impossessarsi di lei. Il Re dei demoni fu respinto magicamente dal corpo di Roev, e gridò per la rabbia. Le fiamme si dissiparono immediatamente. Proprio in quegli istanti, il sole stava sorgendo davanti ai loro occhi.
-L’alba…- Riuscì solo a dire Roev, con fiato smorto, tirando lunghi respiri, mentre si permise di abbandonarsi all’abbraccio del demone.
-Ce l’abbiamo fatta…- Mephisto sorrise con sincera felicità. Roev alzò la testa e lo guardò, mentre lui appoggiò la fronte a quella di lei -È finita.-
 
 
 
 Egyn e Iblis osservarono Roev e Mephisto da lontano.
-Ce l’hanno fatta, fratello.- Disse Iblis rivolto a Egyn. Il Re dell’Acqua non disse nulla, si limitò a fissarli a braccia conserte, con occhio attento. Un leggero sorriso si dipinse sulle sue labbra sottili.
-Quella ragazzina ne farà di strada.- Si permise un leggero complimento, senza lodarla eccessivamente. Iblis si infilò le mani in tasca, voltandosi verso il fratello.
-Non rivuoi indietro la tua spada?- Chiese. Egyn scosse la testa.
-Samael l’ha vinta scommettendo con me, e se l’ha donata a lei un motivo ci deve essere. La spada appartiene a lei di diritto.- Ammise con un leggero rammarico. Il Re del Fuoco fece una leggera smorfia, tirando su col naso.
-Ma scusa, vai lì e te la prendi con la forza, no?- Egyn lo guardò di sottecchi, aprendo leggermente la bocca, in segno di stupore.
-Bah, non puoi capire. Tu sei solo buono a usare la forza bruta.- Incrociò le braccia, osservando il sole che sorgeva -Devi cercare di cogliere il senso dell’umiltà e mettere da parte l’orgoglio, certe volte.- Lo rimproverò il Re dell’Acqua –E poi, non si risolve niente con la violenza.- Fece altezzoso. Iblis alzò le spalle, ascoltando poco e niente di quello che gli aveva appena detto.
-Torniamo a casa.- Ordinò voltandosi il demone dai capelli rossi. Egyn guardò i due un’ultima volta prima di voltarsi, poi, come era arrivato, se ne andò anche lui.
 
 
 
Gran parte dell’Accademia era stata distrutta o bruciata, quella notte. La classe di Roev era assieme a Shura e Arthur, e si stavano riunendo nel luogo dove qualche istante prima era avvenuta la lotta contro Satana. Roev osservava da lontano la scena, mentre Mephisto guardava l’alba con contemplazione. La ragazza gli lanciò una breve occhiata, guardandosi il braccio destro.
-Grazie per avermi curata, Mephisto.- Gli disse. Il demone tirò un silenzioso sospiro, ma non la degnò minimamente di uno sguardo. La ragazza si morse il labbro. Per la prima volta in tutto quel tempo, non sapeva che cosa dire. Era leggermente in imbarazzo.
-Ti fa male la spalla?- Le chiese lui dopo un lungo silenzio. Lei lo guardò sinceramente sorpresa, poi si scostò il maglione e si guardò la cicatrice della scottatura che aveva sulla spalla. Mephisto si era maledetto per non essere riuscito a far sparire quello sfregio, che partiva dalla spalla e correva lungo la scapola destra della giovane esorcista.
-No.- Rispose lei –La porterò come un segno che sono sopravvissuta a Satana. Per non dimenticare.- Strinse la mano, successivamente si guardò la cicatrice del marchio sul palmo.
-Una volta…- Cominciò a raccontare Mephisto, attirando l’attenzione della ragazza -…feci una scommessa con un uomo che mise in gioco la sua vita.- Fece una brave pausa –Poco prima di morire, pronunciò queste parole…- Tirò un lungo e breve respiro –Ora posso finalmente godere del momento migliore di tutta la mia vita!- Gridò rivolto al cielo, che si stava pian piano schiarendo con il sorgere del sole. Una colomba gli volò di fianco e lui la guardò mentre volava leggiadra, solcando il cielo. Sul suo volto si dipinse un sincero sorriso –Ho finalmente capito il senso di quelle parole.-

 

Angolo autrice:
Mi sono scervellata per dei giorni, immaginandomi come sarebbe stata la battaglia finale contro Satana,
e devo dire che la mia inventiva... Come dire... Fa schifo. xD 
Comunque questo è il penultimo capitolo, secondo i miei piani, l'ultimo lo pubblicherò per il 9 di Ottobre (ve lo
avrò già detto quante volte? Sorry) 
Grazie per aver letto questo capitolo! *pronfondo inchino*

Roev_Chan

 
   
 
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