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Autore: Lady Anderson    05/10/2013    1 recensioni
"Quando Luke è morto, una parte della mia anima è morta con lui."
Thaluke ambientata durante L'Eroe Perduto.
-Riveduta e corretta il 12/10/2013.-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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BROKEN SOUL.

 

Per quanto mi dimenassi, non riuscivo a slegare la corda che mi legava le mani dietro la schiena. Mi ero fatta cogliere di sorpresa, e adesso ne stavo pagando le conseguenze.

Come se non bastasse, quelle empuse da due soldi avevano pensato bene di bendarmi gli occhi. Maledette.

Inoltre, avevano badato bene ad indossare dell’isolante, in modo che l’elettricità che si sprigionava dal mio corpo fosse del tutto inoffensiva.

Mi stavano trascinando non so dove a forza di spinte, ridendo malignamente come delle pazze omicide.

Ad un tratto mi buttarono in terra con un calcio, lasciandomi senza fiato. Le mattonelle premevano fredde contro la mia faccia, e sentivo colare il sangue dal labbro inferiore. Stavo per svenire dal dolore, quando un rumore di passi mi fece tornare lucida.

-È giunta la tua ora, Cacciatrice. Quando il nostro padrone ti avrà uccisa, ci divertiremo a guardare i segugi infernali mentre ti sbranano. – disse una di loro, facendomi rabbrividire.

Nessun altro parlò, ma riuscii a percepire che la persona appena arrivata si era fermata proprio davanti a me.

-Lasciateci soli. – ordinò, e il mio cuore smise di battere per qualche secondo. Avrei riconosciuto quella voce ovunque.

Appena tutti se ne furono andati, delle mani forti mi tirarono su in ginocchio. Quando la benda che avevo in faccia scivolò via rimasi ad occhi chiusi, con la testa bassa.

-Guardami, Talia.

Io rimasi impassibile. Stavo impazzendo di dolore, ma i lividi e le contusioni non c’entravano niente.

Quando sentii le sue dita alzarmi il mento, per poi sfiorarmi il labbro spaccato, sobbalzai.

Dopo quella che mi era sembrata un’eternità, aprii gli occhi.

Luke mi fissava, senza trasmettere alcuna emozione. Io stavo cercando di mostrare quanto lo odiassi, ma evidentemente non ci riuscii granché, dato che le sue labbra si incresparono in una specie di sorriso.

Lo osservai attentamente. La cicatrice che gli rigava il viso brillava pallida alla luce del lampadario. I suoi occhi erano azzurri e bellissimi, come li ricordavo. Quello che mi fece male fu notare il bagliore dorato che emettevano ogni volta che sbatteva le palpebre.

Scostai bruscamente il viso dalla sua mano, che si era spostata sulla mia guancia, come se mi fossi ustionata la pelle.

Raccolsi le poche forze che mi erano rimaste e mi alzai in piedi, cercando disperatamente uno spiraglio da cui uscire e scappare via. Barcollai verso la porta chiusa e tentai di buttarla giù a spallate. Se solo avessi avuto le mani libere, avrei evocato un fulmine per farla saltare in aria.

-Talia, smettila. Ti farai solo altro male.

-Sta’ zitto, Luke. Se muoio, a te non può far altro che piacere.

Improvvisamente, mi ritrovai bloccata tra la porta e il corpo del mio nemico. Sentii le lacrime pungermi gli occhi.

Lui mi guardava addolorato. Sembrava che stesse combattendo contro la sua stessa coscienza, cercando di fare la cosa che riteneva più giusta.

Ad un tratto parve decidersi.

Mi avvolse la vita con un braccio e mi tirò a sé, baciandomi con delicatezza.

La testa prese a girarmi furiosamente, mentre le mie labbra iniziarono a muoversi insieme alle sue. Lo avevo sempre voluto, sempre, ma ora non era più possibile. Ero una Cacciatrice, ancella della dea Artemide. Lei non mi avrebbe mai perdonato per questo.

Mi allontanai dal suo viso, piangendo. Lui sembrò capire.

-Ti ho sempre amato, Talia. Persino adesso sento che una parte della mia anima ti appartiene.

-Dovevi pensarci prima di offrirti a Crono, Luke. Prima di diventare il mio peggior nemico.

Luke si diresse cupo verso un tavolino e prese un oggetto lungo e appuntito, poi si voltò di nuovo verso di me.

-Questa è tua. L’ho raccolta dalle ceneri di uno dei miei mostri. – disse, rigirandosi in mano una freccia d’argento.

-Ci ho riflettuto molto.. La risurrezione del Signore dei Titani è più importante dell’amore di due inutili semidei.

Rimasi allibita da quelle parole, ma tornai in me stessa quando vidi che gli occhi di Luke adesso sembravano oro liquido. Crono stava parlando attraverso di lui.

-Torna in te, Luke! Ci sono un sacco di persone che ti vogliono bene là fuori..Ti prego..Fallo per me.

-Mi dispiace, Cacciatrice. È troppo tardi.

La freccia d’argento saettò attraverso la stanza, infilzandomi il petto.

 

Mi svegliai di soprassalto.

Ero nella mia tenda, insieme alle altre Cacciatrici.

Il mio cuore batteva furioso, rimbombandomi nelle orecchie.

Presi l’arco e le frecce ed uscii di corsa nella fredda notte invernale. Cercai di calmare il respiro, concentrandomi sul rumore del vento tra gli alberi e l’ululato dei lupi nella foresta.

Scoccai qualche freccia al bersaglio da allenamento che portavamo sempre con noi, mancando il centro ogni volta.

Ero ancora troppo turbata da quel sogno.

Improvvisamente, la Luna emise un bagliore più forte del normale.

-Mia Signora. – dissi inchinandomi alla dea Artemide, appena apparsa accanto a me.

-Come procedono le ricerche di Licaone?

-Abbiamo trovato una traccia piuttosto sicura, credo che nel giro di due giorni lo staneremo.

-Ottimo lavoro Talia. Vieni con me, ti devo parlare. – disse la dea, dirigendosi verso il limitare del bosco.

Mi invitò a sedermi vicino a lei, su una roccia sgombra dalla neve. Quando inchiodò i suoi occhi giallo-argentei nei miei, capii che dovevo stare molto attenta a quello che avrei detto.

-Ho visto cosa hai sognato, Cacciatrice.

Mi strinsi nel giaccone, a disagio.

-Sai cosa succede a chi infrange il giuramento. – proseguì lei, severa.

-Imploro il tuo perdono, divina Artemide. Non tradirò mai te e le mie sorelle. Però devo confessarti che..Non posso cancellare Luke dalla mia mente. Non ci riesco. – dissi sconsolata, rigirandomi una freccia d’argento tra le mani, come aveva fatto lui nel mio sogno.

La dea si accigliò.

-Ti stai spingendo troppo oltre, semidea. Sai che non tollero questo tipo di pensieri.

-Sì, mia Signora. Ma so anche che quando Luke è morto, una parte della mia anima è morta con lui. E questo mi provoca un immenso dolore.

Artemide mi scrutò, silenziosa. Dopo qualche attimo sospirò, guardandomi dolcemente.

-Il tuo cuore è puro, Cacciatrice. E quel che più importa, è che mi è devoto. Per ora passerò sopra questi tuoi pensieri, ma sta' attenta. Non credo che sarò disposta a far finta di niente la prossima volta.

-Ti ringrazio, Artemide. Non ti deluderò.

La dea mi sorrise e sparì nella foresta con l’agilità e la grazia di una cerva, avvolta dalla luce lunare.

Sospirai pesantemente, cercando di concentrarmi. Presi una freccia dalla faretra e la scoccai verso il bersaglio, facendo un centro perfetto.

Guardai la Luna a lungo, prima di rientrare nella tenda.

-Non ti dimenticherò mai, Luke. -

 

 

-Tutti i diritti riguardanti i personaggi e la storia principale appartengono all'Autore, Rick Riordan.-

   
 
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