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Autore: jas_    05/10/2013    6 recensioni
Occhi per vedere.
Occhi per guardare.
Occhi per ridere, piangere, scherzare, odiare.
Occhi per pentirsi, chiedere perdono, amare.
Occhi per amare.
Occhi spaventati. Strabuzzati. Grandi.
Occhi verdi. Occhi marroni.
Occhi verdi marroni.
La prima volta che Holly aveva visto quegli occhi così da vicino da poter notare quelle sfumature di colori aveva la schiena dolorante, 70 kg o forse più sopra il corpo e il cuore che le batteva forte per lo spavento, e forse non solo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Occhi per vedere.
Occhi per guardare.
Occhi per ridere, piangere, scherzare, odiare.
Occhi per pentirsi, chiedere perdono, amare.
Occhi per amare.
Occhi spaventati. Strabuzzati. Grandi.
Occhi verdi. Occhi marroni.
Occhi verdi marroni.
 
La prima volta che Holly aveva visto quegli occhi così da vicino da poter notare quelle sfumature di colori aveva la schiena dolorante, 70 kg o forse più sopra il corpo e il cuore che le batteva forte per lo spavento, e forse non solo.
 
 
 
Holly odiava Huntington Beach: troppo calda, troppo movimentata, troppo allegra per i suoi gusti.
Wesley amava Huntington Beach: calda, movimentata, allegra, come piaceva a lui.
Holly conosceva Wesley di vista, sapeva che frequentava la sua stessa scuola e che aveva una sottospecie di band con suo fratello Keaton e il loro amico Drew.
Tutte le ragazze del liceo erano ai loro piedi, Holly esclusa.
Troppo belli, troppo desiderati e ambiti, troppo vanitosi e montati per lei.
Non avrebbe mai rivolto loro la parola, di quello ne era certa, non avrebbe mai desiderato essere loro amica nonostante ogni tanto era passata per il lungo mare mentre si esibivano e doveva ammettere che non erano niente male.
Era successo un sabato pomeriggio di fine giugno, una giornata calda e afosa che non si poteva non trascorrere vicino al mare, combattendo il caldo se non con un bagno, per lo meno con l'aria leggermente più fresca che si poteva respirare sulla spiaggia.
Holly odiava prendere il sole, ma non era riuscita a resistere ad un fresco smoothie di quelli che trovi ai chioschi sulla spiaggia.
Se lo stava gustando camminando sul marciapiede meno affollato del previsto, una mano occupata a tenere in mano le sue Toms rosse e la spalla a non far cadere la borsa.
L'impatto era stato improvviso, inaspettato, spaventoso e più doloroso del previsto.
Holly si era ritrovata nel giro di due secondi col culo per terra e la testa a due centimetri dalle mattonelle rosse. Lo smoothie rovesciato sulla sua canottiera bianca e tra i capelli e un ragazzo tutto muscoli (del niente cervello non era ancora certa) addosso.
«Cazzo» imprecò.
La finezza non era mai stata un suo pregio nonostante le lamentele della madre e le minacce di suo padre che un giorno o l'altro le avrebbe tirato una sberla su quella "bocca da scaricatrice di porto". Nulla era stato abbastanza per impedire ad Holly di inserire qualche imprecazione poco femminile nei suoi discorsi.
Holly era così: troppo maschiaccio, la voce troppo alta, lo smalto troppo grattato via dalle unghie, i jeans troppo strappati, la parlantina troppo veloce.
Se Holly faceva qualcosa, ci metteva tutto l'impegno, se amava una persona ci metteva tutto il cuore, se la odiava, non ci sarebbe stato verso di farle cambiare opinione. Quella persona non esisteva più per lei.
Holly vedeva soltanto il bianco o il nero, però quel giorno aveva scoperto un nuovo colore, il colore delle iridi di quel ragazzo che le era andato addosso mentre andava con lo skateboard.
«Ti puoi levare di dosso? Non sei una piuma.»
Delle risate lontane le giunsero alle orecchie.
«Wes, stai bene?»
Solo in quel momento Holly si rese conto di chi le era venuto addosso, il ragazzo intanto si era alzato e si stava pulendo i pantaloni lunghi fino al ginocchio che indossava.
Holly si sorprese di non averlo riconosciuto prima, Wesley Stromberg non passava inosservato, lo sapevano bene le ragazze che si comportavano come delle oche quando lui passava nel corridoio della scuola o nel cortile e lo sapeva bene lui a cui, Holly ne era certa, non davano fastidio quelle attenzioni.
Intanto Wesley le aveva teso una mano, che Holly si ritrovò sorpresa di avere afferrato, e si alzò da terra pulendosi a sua volta i jeans.
«Mi dispiace, ho un po' la testa tra le nuvole» si scusò Wesley passandosi una mano tra i capelli nervoso, Holly non poté fare a meno di notare i suoi bicipiti muscolosi e le spalle larghe messe in evidenza dalla leggera canottiera che indossava.
«Amico, hai perso questo.»
Un ragazzo che Holly riconobbe come Drew apparse alle spalle del moro porgendogli un cappellino verde, poi lanciò uno sguardo a lei e subito dopo sulla canottiera.
Solo in quel momento Holly si ricordò dello smoothie che teneva in mano fino ad alcuni minuti prima e si rese conto di essere tutta sporca.
«Mi dispiace» disse Wesley sinceramente sentito mentre osservava il danno.
«Non importa, la metterò subito a lavare.»
Lui annuì, «beh, io sono Wesley» continuò, tendendole di nuovo la mano.
Holly sorrise, «lo so» disse, e davanti allo sguardo confuso del ragazzo proseguì: «andiamo nella stessa scuola, è impossibile non notarvi con la scia di ragazze sognanti che vi portate appresso.»
Wesley rise, «e tu sei una di queste?» intervenne Drew.
«Direi di no, però cantante davvero molto bene. Credo di essere l'unica che vi apprezza davvero per la vostra musica.»
Wesley annuì, stranamente rincuorato dalle sue parole nonostante implicassero che non era attratta fisicamente da loro, da lui. «Tu però non mi hai detto come ti chiami.»
«Io sono Holly.»
«Piacere di conoscerti, Holly.»
 
 
 
Wesley non era mai riuscito a spiegarsi come non avesse mai notato quella stupenda ragazza con gli occhi blu e il piercing al naso a scuola.
Non era la classica californiana dalla pelle abbronzata, il fisico da capogiro, le curve al posto giusto e il sorriso quasi accecante da quanto bianco.
Non era alta più di un metro e sessantacinque, il fisico mingherlino, il seno non pronunciato e la pelle decisamente chiara.
Era piuttosto riservata ma allo stesso tempo decisa e con le idee chiare.
Era difficile farle cambiare opinione su qualcosa, Wesley non ci era ancora riuscito.
Anche se aveva torto e se ne rendeva conto, Holly portava avanti con decisione, orgoglio e testardaggine la propria opinione. Wesley non era ancora riuscito a convincerla che il nucleare era inutile toglierlo se gli altri stati lo tenevano, che non era giusto che i gay adottassero bambini e che un genitore col cognome lungo avrebbe dovuto evitare di dare ai propri figli un nome ancora più lungo così che questi non avrebbero impiegato mezz'ora a fare una firma. E parlava per esperienza personale.
Holly era determinata in tutto ciò che faceva. Non c'era una cosa che non facesse col cuore. A volte, mentre guardavano un film seduti sul divano, abbassava il volume e cambiava posizione piegando le gambe e voltandosi verso di lui. Poi parlava.
Parlava di ciò che le passava per la mente e lo faceva così velocemente che a volte si mangiava le parole. Gesticolava, imprecava, prendeva grossi respiri a volte e gli occhi le si illuminavano, anche loro animati.
E Wesley sentiva il cuore martellargli nel petto e si chiedeva dove sarebbe stato se quel giorno avesse fatto un po' più attenzione su dove stava andando, se non avesse avuto il coraggio di invitare Holly al concerto che avrebbe tenuto in spiaggia con gli altri e poi a bere qualcosa, dopo essersi cambiata la maglietta ovviamente.
Lei aveva subito messo in chiaro davanti a un altro smoothie, però gustato fino alla fine, che non era come le altre. Ma Wesley se n'era già reso conto nell'istante in cui si era alzato e le aveva teso la mano per aiutarla a fare lo stesso, per questo non si era disperato quando due giorni dopo, quando lui aveva provato a baciarla, lei si era tirata indietro imbarazzata e aveva scosso la testa.
Tre giorni dopo sarebbe stata lei a fare la prima mossa e sorprendere Wesley con un bacio pieno di desiderio.
Holly non aveva paura di mangiare un hamburger o di mettere su un chilo, di sporcarsi la bocca di ketchup, di bere la birra dalla bottiglia o di esclamare un "cazzo!"quando il telefono le sfuggiva di mano e le cadeva per terra.
Non le interessava essere perfetta, usciva di casa anche senza truccarsi e con le stringhe delle scarpe slacciate.
Non aveva paura dei giudizi, tranne che di quelli dei genitori di Wesley la sera in cui lui l'aveva presentata a loro.
"Non ti ameranno mai quanto non faccia già io ma sono sicuro che farai colpo" le aveva sussurrato non appena lei era salita in macchina, i nervi a fior di pelle.
Solo dopo che le parole gli furono uscite dalle labbra Wesley si rese conto di ciò che aveva detto ma, sorpreso e un po' spaventato dalla reazione che avrebbe avuto Holly, non aveva cercato in nessun modo di correggersi.
Lei era arrossita ed aveva abbassato lo sguardo sulle unghie non ancora rovinate, solo dopo alcuni secondi aveva raccolto il coraggio necessario per guardare Wesley negli occhi e poggiare le labbra sulle sue e sussurrare "ti amo anch'io".
 
 
 
Occhi per vedere.
Occhi per guardare.
Occhi per ridere, piangere, scherzare, odiare.
Occhi per pentirsi, chiedere perdono, amare.
Occhi per amare.
Occhi spaventati. Strabuzzati. Grandi.
Occhi verdi. Occhi marroni.
Occhi blu.
 
Wesley non avrebbe mai creduto al detto "uno sguardo vale più di mille parole" prima di incontrare Holly. Poi aveva dovuto ricredersi.
Gli bastava guardarla negli occhi per capire cosa le passava per la testa. Se era felice, triste, malinconica, un po' arrabbiata o proprio incazzata nera.
Nell'istante in cui era salita in auto, quella sera di giugno, gli era bastato uno sguardo per capire che c'era qualcosa che non andava.
"È tutto okay" insisteva lei, alle continue domande di lui mentre passeggiavano sulla spiaggia ormai deserta e bagnavano i piedi nell'acqua fresca.
«In un anno, posta per me arriverà tre volte. Oggi era una di queste.»
A Wesley bastarono solo quelle parole per capire. Il "mi hanno presa alla Berkeley" di Holly fu inutile.
«Quando parti?» domandò lui, dopo infiniti attimi di silenzio.
Lei lo guardò, si sentiva i suoi occhi verdi scrutarlo. Occhi tristi.
«Dovresti essere felice per me.»
«Nemmeno tu sembri felice.»
«Sono triste per te.»
«Sopravviverò. Quando parti?»
Holly ignorò un'altra volta la domanda. «Io non voglio che tu sopravviva, voglio che tu stia bene.»
«Vuoi dirmi quando te ne vai sì o no?»
Il tono che Wesley usò fu più duro del previsto.
Holly sussultò sorpresa e lo guardò. Occhi tristi.
«Scusa» mormorò lui.
«Parto fra tre settimane, c'è un programma estivo che mi permette di avere una base nelle materie che non-»
«Ma è prestissimo.»
«Wes, mi dispiace. Non me l'aspettavo nemmeno io.»
«Non importa, non è colpa tua.»
«Starai bene, staremo bene.»
Wesley si sforzò di sorridere.
«Non siamo a 3000 miglia di distanza.»
Questa volta la risata fu più spontanea. «Che fai, sfotti ora?»
Holly scosse la testa, «volevo smorzare la tensione. E comunque sono solo 410 di miglia, ho controllato su Google maps.»
Wesley le impedì di aggiungere altro perché le sue labbra si posarono prepotenti su quelle di Holly travolgendola in un bacio passionale che sapeva di arrivederci, promesse, amore, speranza.
«Andrà tutto bene» disse poi.
Lo sguardo di Holly si illuminò.
Occhi felici.


 

-




Non so da dove sia saltata fuori questa one shot.
L'ho iniziata a scrivere ad inizio settembre così per passatempo, poi un paio di giorni fa mi è saltata all'occhio ed ho deciso di concluderla.
Non so cosa mi stia spingendo a postarla visto che è una schifezza galattica (così come il titolo), non mi convince per niente e mi dispiace cominciare ad invadere pure questo fandom con una cosa del genere.
Tutta colpa di Wesley Stromberg e del suo fascino ahahaha
Mi è anche venuta in mente una mini ff di cinque o sei capitoli composta da lettere che Holly e Wes si mandano mentre sono lontani, ho già in mente il titolo: 3000 miles, ora manca tutto il resto ma prima forse è meglio che concluda le altre due ff in corso nel fandom dei One Direction!
Spero che la one shot vi sia piaciuta, ringrazio la gentilissima Cleo per il banner!
Jas



 

   
 
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