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Autore: _WishingWell12    06/10/2013    1 recensioni
"Possiamo imparare ad andare avanti, se impariamo ad avere cicatrici?
Scendo dalla macchina e mentre cammino verso il parco e le altalene, non posso fare a meno di domandarmelo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un po’ di 5x24, di 6x01 e anche un piccolo frammento della 6x02.
Una canzone e un po’ di ispirazione ritrovata, forse anche grazie a questo ultimo anno di liceo.
 
A te.
Ricordati una cosa, saremo delle brutte e cattive persone.
Tradiremo la ABC.
Ma non tradiremo mai questo.
 
 
Possiamo imparare ad andare avanti, se impariamo ad avere cicatrici?
Scendo dalla macchina e mentre cammino verso il parco e le altalene, non posso fare a meno di domandarmelo.
Con il segno indelebile dello sparo al funerale del Capitano Montgomery impresso sul mio petto, ho imparato a convivere.
L’ho accettato, ormai è parte della mia vita, ne costituisce un suo frammento, in cui tu hai saputo sbattermi in faccia i tuoi sentimenti per me, in pochi attimi.
La morte di mia madre ha lasciato un segno ancora più profondo, incancellabile che è ancora più parte di me, ma insieme al quale giorno dopo giorno, ho imparato a convivere, alzando anche un muro, che solo tu hai saputo abbattere con la tua tenacia e il tuo amore.
Ma la cicatrice che tra poco potremmo imprimerci a vicenda, decidendo di mettere fine alla nostra relazione dubito che riuscirei a superarla, andando avanti.
Senza pensare minimamente alle conseguenze, o meglio, pensando che fosse solamente una mia decisione, che riguardasse solamente la mia vita, sono partita per Washington senza dirti nulla, per sostenere il colloquio.
Come avrebbe fatto la Kate di qualche anno fa, tra il lavoro e te, ho scelto il lavoro, l’FBI.
Il sogno di una vita.
L’occasione da non perdere.
Una fantastica opportunità che non si ripeterà.
Non appena ho chiuso il caso ti ho chiamato.
“Castle.”
“It’s me. We need to talk.”
“Yeah. We do.”
E ci siamo dati appuntamento a quelle altalene che ormai sono diventate un simbolo.
Mi avvicino lentamente e mi siedo di fianco a te e non appena vedo che il silenzio e la serietà regnano tra noi capisco che probabilmente siamo sul serio arrivati alla fine del nostro percorso insieme.
“I’m sorry. I shouldn’t have kept secret.”
“It’s who you are. You don’t let people in. I’ve had to scratch and claw for every inch.”
“Castle, I …”
“Please, let me finish. I’ve been doing a lot of thing about us, about our relationship, what we have, where we headed. I’ve decided I want more, we both deserve more.”
“I agree.”
Adesso non ho più alcun dubbio, vuoi un rapporto più serio, con una donna che non abbia segreti con te.
E quella donna, purtroppo non sono più io.
“So whatever happens, and whatever you decide, Katherine Houghton Beckett, will you marry me?”
Incredula e incapace di comprendere quello che è appena successo mi alzo di scatto dall’altalena.
 “Oh my God! Oh my God, you’re proposing!”
“Okay, you’re surprised.”
“Of course I’m surprised, I thought you were breaking up with me!”
Non mi aspettavo nulla del genere.
Nonostante tu sia stato costretto ad aspettarmi per più di quattro anni.
Nonostante ti abbia deluso molte volte.
Nonostante tu ti sia sentito tradito in più di un’occasione, sei ancora qui, vicino a me.
Dimostrandomi quanto tu tenga a me, dimostrandomi tutto il tuo amore.
Giustifichi la tua serietà dicendo che questa è la cosa più seria che tu abbia mai potuto fare, dimostrandomi così che la nostra promessa varrà sempre.
Come quella notte in cui tutto ha avuto inizio mi lancio verso di te, ti prendo il viso tra le mani e ti bacio.
“So that’s a “Yes”?”
“No, wait.”
“No?”
“No, no, no, not not “No”.”
“So “Yes”?”
“Ehm …”
“Not “Yes”?”
“No, not not “Yes”. I ... I  ...”
“You do know how this things works, right?
Posso esserti apparsa incerta, ma non è così.
La risposta già la so.
La mia insicurezza è solo dettata dal fatto che non posso tenerti nascosta la mia decisione, non dopo quello che hai fatto.
 “There’s something I have to tell you. I got the job.”
“In DC?”
“Castle, I love you. But this is my shot and if I don’t do this I’ll always regret it. Look, if this changes anything for you, if this changes the way do you feel ...”
Io ti amo.
E credo di non aver mai avuto più consapevolezza dei miei sentimenti quanto in questo momento, ma nasconderti tutto un’altra volta sarebbe stato scorretto.
È buffa la vita.
Quell’incontro che a mio parere si sarebbe concluso in maniera negativa, in realtà sta prendendo una nuova piega.
Mentre guidavo dal distretto al parco ho provato a immaginarmi un centinaio di volte come si sarebbe svolta la scena: l’imbarazzo, la serietà, il silenzio, io che ti comunicavo la mia decisione, tu che dicevi che allora non avevamo più altra scelta che porre fine a qualsiasi cosa ci avesse unito fino a quel momento.
Mi sbagliavo.
Non stiamo mettendo fine a tutto, stiamo per dare un nuovo inizio, nonostante io stia per partire per Washington. Non mi hai fatto la proposta per farmi restare o nemmeno perché hai paura di perdermi, no.
Lo stai facendo perché non riesci a immaginare la tua vita senza di me. E dopo tutti questi anni, in particolare l’ultimo, ho capito che anch’io ormai non posso immaginarla senza di te.
Magari me ne sono accorta tardi, ma appena in tempo.
Nei primi quattro anni, quando non eravamo ancora così vicini, mi hai dimostrato che qualsiasi torto ti abbia fatto, tu ci saresti sempre stato.
E me lo stai dimostrando anche in questo momento.
“And if that means when things get difficult we have to figure them out, I’m willing to figure them out, assuming you’re willing to figure them out with me.”
“Well in that case, Richard Edgar Alexander Rodgers Castle, yes … Yes, I will marry you.”
Ho deciso di andare a Washington, ma non ti importa.
Se le cose diventeranno difficili, vuoi affrontarle insieme a me.
Ed è tutto quello che desidero anch’io.
Per questo sì, ti sposo.
E non so se hai notato quel mio grande sospiro, pronunciando la risposta affermativa, ma credo che sia stato un modo per abbattere tutte quelle insicurezze su di noi che nelle ultime ore avevo costruito.
È una delle decisioni più grandi della vita di una persona decidere di trascorrere il resto della propria esistenza con un’altra.
È la prima proposta di matrimonio per me; per te no, ma non importa.
Non mi importa nemmeno come tu l’abbia fatta a Meredith o a Gina, questo momento è stato magico, perfetto.
Se devo essere sincera non ho mai pensato all’idea di un matrimonio tra noi due, avevo ancora un piccolo senso di incertezza dettato del fatto che non avessimo mai parlato della direzione che stava prendendo la nostra relazione.
Ma come ogni volta hai saputo rendere le cose più semplici di quello che potevano apparire, mi hai posto di fronte ad un bivio, ma per questo non ti biasimo, anzi, hai abbattuto anche quest’ultima insicurezza.
Ora posso dire di aver aperto un vero e proprio nuovo capitolo della mia vita: ho messo alle spalle l’omicidio di mia madre, senza mai dimenticarla; mi sono aperta a te; e ora inizierò un nuovo percorso con te.
Ho ancora un quesito, però.
Come faremo a gestire tutto questo quando saremo distanti, quando tu sarai a New York e io a Washington?
Magari sarà dura, fingeremo che tutto sia uguale a prima e non ci accorgeremo che lentamente ci stiamo allontanando l’uno dall’altra.
Penseremo di essere vicini, ma in realtà saremo sempre più lontani.
E un giorno finiremo per litigare, io alzerò la voce, ma tu l’alzerai ancora di più, sfiniti da questa situazione, da quella lontananza e da quella distanza e non vedremo altra soluzione che quella di porre fine a tutto questo.
Mi avvicino e ti prendo le mani.
Ho bisogno di un ultimo chiarimento, di un’ultima rassicurazione.
“We’re gonna be able to make this work, right?”
“We’re gonna be great. DC is gonna be great. I promise.”
Oppure, no, come dici tu saremo capaci di far funzionare tutto questo, ce la caveremo.
Washington, questa opportunità e quest’avventura saranno meravigliose.
Saremo lontani, è vero, ma ogni volta che ci rivedremo sarà più bella di quella precedente.
Ogni volta che faremo l’amore sarà diverso, più intenso.
Ogni volta che ci saluteremo di nuovo perché dovrò risalire su quello stesso aereo che mi ha portato da te, lo faremo con una nuova speranza sempre più viva nei nostri occhi, quella di rivederci il più presto possibile.
E magari, se ci capitasse di uscire dal nostro sentiero, di mancare il bersaglio, ci terremo stretti l’una all’altro più forte e saremo lì insieme ancora per riprovare a recuperare la strada giusta.
Mi avvicino e ti bacio, poi mano nella mano ci dirigiamo verso la mia macchina.
Una volta arrivati a casa mia decidiamo di comune accordo di non rendere pubblico immediatamente il nostro segreto.
Mi siedo sul bordo del letto e fisso l’anello al mio anulare sinistro; ancora fatico ad elaborare la nuova situazione.
Entri in camera e attiri la mia attenzione.
“Hey, tutto bene?”
“Mai stata meglio.”
Ti siedi accanto a me.
“Sicura?”
“Certo. È uno dei momenti più felici della mia vita.”
“E sarà solo il primo di una lunga serie.”
“E sai già dirmi quando vivremo il prossimo?”
“Ora.”
E dopo aver pronunciato queste parole, ti avvicini a me, mi prendi il viso tra le mani e dolcemente mi spingi, in modo da sdraiarmi sul letto.
E lentamente, senza alcuna fretta, facciamo l’amore, come per suggellare un momento di per sé già perfetto.
“Sai che nonostante saremo a numerose miglia di distanza, non ti libererai mai di me?”
Dici, mentre sono stretta nel tuo abbraccio, alcune ore dopo.
“Non avevo alcun dubbio, Castle.”
“E sai anche che ogni sera ti chiederò se e quando sarà possibile incontrarci, anche solo per poche ore o per scambiarci un bacio?”
“Cioè, dovrei prendere un aereo solo per un bacio?”
“Potrei anche offrirle altro, futuro agente federale, se avesse più tempo da dedicarmi.”
“Lo sai che non dipenderà da me.”
“A malincuore, sì.”
“E sai, vero, potrebbero anche passare sei settimane da un incontro all’altro?”
“Sei settimane? Ma siamo impazziti? È un tempo lunghissimo!”
“Potremmo trovare dei compromessi. E poi c’è sempre la tecnologia.”
“Non permetterò all’FBI di rapire la mia fidanzata e di tenerla segregata, lontana dal suo povero fidanzato bisognoso delle sue attenzioni.”
“E come credi che potrai impedirlo?”
“Ancora non lo so, ma se le cose dovessero peggiorare studierò un piano infallibile.”
“Ooooooh, se lo dici tu allora mi fido.”
“Perché hai così poca fiducia in me?”
“Alcuni precedenti riguardanti teorie sugli alieni o sulla CIA non ti dicono nulla?”
“Touché. Ma per vedere te, mi impegnerò al massimo per essere credibile nel miglior modo possibile.”
“Ti prendo sulla parola.”
“Kate … Grazie.”
“Per cosa?”
“Per essere ancora accanto a me, nonostante il mio carattere, il mio ego smisurato, la mia testardaggine.”
“Rick, promettimi che qualsiasi cosa accada ci sarai.”
“Solo se tu farai lo stesso.”
“Sempre, sempre.”
Forse sarà dura, oppure no.
Ma dopotutto qualche volta le cose più difficili della vita, sono le cose più giuste da fare e solo perché non le abbiamo ancora affrontate, non significa che non lo faremo.

 
   
 
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