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Autore: madeitpossible    06/10/2013    4 recensioni
Quella sera sarebbe andata al tributo di uno dei suoi cantanti preferiti insieme alla sua amica Lanie. Purtroppo il viaggio sarebbe stato ancora più faticoso per Kate poichè due settimane prima aveva litigato con il suo fidanzato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kate Beckett, Lanie Parish, Richard Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Il 23 settembre era una data che Kate aveva atteso con ansia. Quella sera sarebbe andata al tributo di uno dei suoi cantanti preferiti insieme alla sua amica Lanie. E ne era entusiasta. Avevano comprato i biglietti online appena fu disponibile la vendita, molti mesi prima. Era un evento unico che aveva una sola data ad Hamlet, una cittadina nella Carolina del Nord. 

Purtroppo il viaggio sarebbe stato ancora più faticoso per Kate poichè due settimane prima aveva litigato con il suo fidanzato.
Loro due non litigavano quasi mai, ma quando ciò accadeva bisognava stare attenti, perchè praticamente si mollavano. 

Due settimane prima Rick era andato a casa di lei e le aveva chiesto se potevano andare a mangiare fuori per una volta. Da quando stavano insieme non erano mai usciti per una cena, se non fuori da New York per la paura della detective che qualche paparazzo li avrebbe visti e che sarebbero finiti nelle prime pagine del New York Times.
La sua vita doveva rimanere privata e Rick lo sapeva.
Però aveva scelto la persona sbagliata con cui stare insieme se voleva che la sua privacy venisse rispettata. Ecco cosa scatenò il litigio. Urlarono per un po’ e lui cercò di farle mettere in testa che prima o poi qualche paparazzo li avrebbe scoperti e lei continuava ad insistere sul fatto che fintanto che rimanevano a casa a vedersi un film, a cenare insieme e a godersi l'uno della compagnia dell'altra nessuno li avrebbe visti.
Rick uscì sbattendo la porta e dicendole con un tono di voce più attenuato che aveva sbagliato a mettersi con lui se quello che desiderava di più era non veder scorrere la sua vita nelle pagine di un giornale.
Appena uscì dalla palazzina in cui abitava Kate, Castle maledì se stesso per non aver portato la macchina. Ora o chiamava un taxi o doveva farsi la strada a piedi.
Decise che avrebbe camminato.
Beckett lo guardò avviarsi a piedi. Sapeva che quando era arrabbiato non prendeva mezzi pubblici e tanto meno taxi. Maledì se stessa, doveva essere più forte contro di lui.
Era delusa dal fatto che lui non capisse che era un bisogno che aveva per i primi tempi..
Una vocina dentro di sè le disse: ma quali primi tempi, Kate..
In effetti si dovevano sposare ad aprile.
Prese le chiavi della macchina e lo raggiunse. Lo obbligò a salire e lo accompagnò sotto casa. Non spiaccicarono parola durante il viaggio, che sembrò interminabile.
Quando lui scese, lei fece lo stesso e lo chiamò: "Rick.."
"No, Kate.. basta Rick. Mi sono stufato di litigare sempre su questo argomento. Teoricamente ci dobbiamo sposare tra qualche mese e tu ancora sei incerta, anzi non vuoi assolutamente che il mondo sappia di noi. Ciò mi fa riflettere. E' sempre questo il problema con te. Non so mai se per te esiste questo noi."
"Si che esis.."
"Non dirlo. Non dirlo solo per farmi tornare indietro. Me lo dirai quando davvero lo penserai. E comunque nel frattempo sei libera di fare quello che vuoi. Prendiamoci una pausa, Kate. Ne ho bisogno." Rick non pensava di aver pronunciato davvero quelle parole.
Lei si irrigidì. Sussurrò un 'va bene' e con le lacrime agli occhi salì sulla macchina e tornò al suo appartamento.


Kate aveva messo al corrente Lanie di tutto ciò che era successo e l'anatomopatologa le disse di prendersi qualche giorno di ferie in più. Sarebbero partite due giorni prima del previsto e sarebbero tornate il giorno dopo il concerto.
Prenotarono il volo New York - Fayetteville, l'aereoporto più vicino ad Hamlet. Poi decisero che avrebbero noleggiato una macchina per percorrere quei 72 chilometri che distanziavano una cittadina all'altra.
Era una faticata di viaggio ma Kate era stata fortunata a trovare Lanie che altrettanto amava John Coltrane.
L'evento si teneva ad Hamlet poichè era la città natale del maestro.
E il 23 settembre era il giorno in cui era nato. 

Avrebbe voluto pensare a divertirsi e basta in quei giorni, ma sapeva che sarebbero andati diversamente da come li aveva immaginati.
All'inizio si immaginava un week-end spassoso con Lanie.
E adesso si vedeva al concerto di Coltrane con una bottoglia di whisky in mano, ubriaca a piangere quando avrebbero fatto quella che Castle una volta, aveva scherzosamente chiamato la 'loro canzone'.
Aveva detto che tutte le coppie più 'inn' avevano una canzone e che loro due invece non ce l'avevano. Cosi avevano messo su un cd di Coltrane a caso ed era capitata "I see your face before me".
Entrambi concordarono su quella canzone. Nessuno dei due ritirò più fuori quell'episodio, ma dopo quella volta, quando sentivano quella canzone avevano una frequenza cardiaca accellerata per pochi secondi. 

Erano passate due settimane e non si erano ne sentiti ne visti.
Aveva detto ‘pausa’, ma sembrava che si fossero lasciati del tutto.
Kate aveva imparato a nascondere la sofferenza di questa mancanza.
Lanie sapeva che non doveva fare domande all'amica a meno che lei non fosse la prima a nominare Castle. 

Il viaggio passò velocemente. Una volte arrivate a Fayetteville chiesero a un tassista di portarle in un noleggio auto.
Arrivate a destinazione, il negoziante diede loro una FORD RANCHERO GT rossa bordeaux.
Appena Kate la vide pensò che con quel macchinino non sarebbero mai arrivate a destinazione, invece Lanie dall'altro canto era super entusiasta!
"Kate!! Questa è stata la prima macchina che ho comprato con i miei soldi! Solo che la mia era turchese. Bordeaux però è più fascinosa! Mi piace!"
"A me basta che sia in grado di portarci ad Hamlet!"
"Su Kate, basta essere depresse! Adesso andiamo a prenderci qualcosa da bere, compriamo una cassetta di musica rock anni 90 e partiamo per il nostro viaggio! Ti voglio un po’ più entusiasta!"
Kate capì che l'amica aveva ragione. Basta essere giù di morale. Quando sarebbe tornata, avrebbe sistemato quello che c'era da sistemare. Ma farsi rovinare la vacanza da un uomo non era da lei.
La vocina le disse: non è un uomo, è Rick, è l'uomo che hai accettato di sposare.
Ma fece finta di non sentirla e si godette il suo viaggio ‘on the road’ con l'amica, con una bottiglia di rum che beveva solo lei e pochi sorsetti Lanie, qualche patatina e del sano e puro rock.
Cantando a squarcia gola le canzoni che conoscevano ed essendo un po’ su di giri causa alcool, le due amiche arrivarono ad Hamlet in un batter d'occhio.
Curiosarono per la cittadina e trovarono un hotel in cui alloggiare per tre notti.  

Dopo il viaggio erano stanche, quindi decisero saggiamente di fare un riposino. Si svegliarono entrambe per ora di cena. Cercarono un ristorantino adatto ai loro gusti e poi fecero un giro per la città.
Nulla di paragonabile, anche solo lontanamente, alla loro cara e romantica New York, ma ad ogni passo che faceva, Kate pensava al fatto che sicuramente essendo Coltrane nato in quel paese, avesse camminato sul suo stesso terreno. Forse in quel punto esatto in cui adesso erano loro, guardando la luna piena di una serata estiva di agosto, gli era arrivata l'ispirazione per una delle sue canzoni. 

Il giorno dopo passò velocemente, tra chiacchiere, negozi e cibo.
Kate si stava distraendo da quella confusione che in realtà aveva dentro la testa, ma la aiutava soprattutto il fatto di non essere a New York.
Nella Grande Mela quasi ogni singolo posto le ricordava un momento, anche il più banale, trascorso con Rick e questo non faceva bene al suo cuore.

Il grande giorno era finalmente arrivato ed entrambe erano in fibrillazione.
Impiegarono quasi tutto il pomeriggio per decidere cosa indossare, come se fosse lo stesso Coltrane ad esibirsi, o quasi avessero un super mega appuntamento.
Arrivarono al luogo in cui si teneva l'evento e già la scenografia era bellissima. Sullo sfondo vi era la casa natale di John Coltrane e senza farlo apposta, la luna piena quella serata, era posizionata esattamente sopra il tetto. Un palco era stato montato davanti alla casa e tutti gli strumenti erano già posizionati davanti alla sedia in cui il musicista poi si sarebbe seduto. La scalinata enorme per il pubblico si ergeva davanti al palco. Presero posto e dopo un'attesa di quasi un'ora il concerto finalmente cominciò.
Kate e Lanie persero dei battiti quando per la prima volta il cantante cominciò a cantare. Se non fosse stato per l'aspetto fisico, non si sarebbe notata la differenza con Coltrane stesso.
A un certo punto del concerto, quasi verso la fine, ecco che cominciarono quelle note che a Kate fecero tremare le gambe. Ringraziò il cielo di essere seduta il quel momento.
"I see you before me". Eccola, la canzone che lei e Rick avevano scherzosamente definito la loro.
Prese instintivamente il cellulare in mano e compose il numero di Rick. Guardò Lanie estasiata che ammirava il cantante.
Era indecisa se chiamarlo o meno. Sapeva che non avrebbe sentito la sua voce, ma lui avrebbe sentito sia la canzone e anche la sua, se avesse deciso di dirgli qualcosa.
Premette il pulsante verde.
Dopo pochi secondi vide che Castle aveva risposto.
Gli disse un semplice: "Ascolta."
Non seppe se Rick le aveva risposto o meno.
Si mise il telefono sull'orecchio sinistro e sperò di sentire la sua voce.
Lo sentì cantare quella canzone dolcissima e il cuore le esplose dentro.
Con le lacrime agli occhi, iniziò anche lei a cantare.
Finita quella canzone vide che lui non chiudeva la chiamata. Ma al contempo non parlava.
Lei gli disse un:" Mi manchi da morire."
E lui non rispose. La musica adesso aveva alzato il volume.
Lei continuò:" Non ti sento se parli..ma magari non hai parlato."
Lui chiuse la chiamata e il cuore di Beckett si ruppe.
Rimise il telefono nella borsetta e cercò di godersi la fine del concerto, anche se tutto adesso le sembrava più aspro. Forse non doveva chiamarlo, forse doveva far semplicemente finta di nulla.
Lanie le chiese che ore fossero.
Riprese il cellulare in mano e vide che aveva un messaggio da parte di Rick.
Rispose a Lanie e poi lesse il messaggio.
Mi spiace tu non abbia sentito quello che ho detto.
Mi manchi anche tu.
Quando torni, ci possiamo vedere. Devo parlarti.
R.

Forse allora una speranza ancora c'era. 

Arrivata a casa a NY, aveva voglia di una bella doccia.
Per tutto il tempo pensò al fatto che forse doveva dire che era tornata a Castle.
Mise in bocca un boccone e nel frattempo scrisse il messaggio.
Ehi, sono tornata. Se vuoi passare qui stasera..
K.

Non ricevette risposta.
Però dopo mezz'ora il campanello suonò e sapeva chi c'era dietro a quella porta.
Voleva aprirla e saltargli addosso. Ma aprì e cercò di frenare questo suo istinto.
"Posso entrare o mi vuoi fissare per ancora un po’?" Il suo tono era dolce.
"Si, scusa.. entra pure."
Si fece da parte e lo lasciò entrare.
"Quindi.. come è andata ad Hemlet?"
Gli fece un riassunto veloce escludendo la parte della loro telefonata.
Poi il silenzio.
Kate lo interruppe: "Nel messaggio avevi detto che.. ehm.. mi dovevi parlare.."
"Si.. ho pensato molto in questo periodo, Kate. E sono arrivato alla conclusione che forse è meglio finirla questa, chiamiamola cosi, pausa."
"Si penso anche io la stessa cosa." Non sapeva dove voleva andare a parare.
"Non ti ho detto niente prima perchè sapevo che dovevi andare via  e non ti volevo rovinare le vacanze.."
"No." Era un no detto con disperazione, con il cuore in gola, sapendo cosa avrebbe detto in seguito.
Si riprese e disse: "No, non dirlo. Dammi un'altra opportunità. Ti prego."
"Non c'è bisogno che mi preghi, non sono Dio."
"Non puoi lasciarmi. Io ho bisogno di te. Sono stata malissimo in questo periodo, se non ci sei te nella mia vita.. insomma nulla ha più senso. Ci dovevamo sposare, non rinunciare a noi, Rick."
Rick imbarazzato dal discorso di Kate disse: " In verità volevo dire che non ti volevo rovianare le vacanze con Lanie, perchè il tributo di Coltrane è una figata e sarei stato il terzo incomodo se fossi venuto.."
Bum bum bum bum.. il suo cuore aveva ripreso a battere.
"Ma se quando ti avevo chiesto di venire, tu mi avevi detto di no!"
"Certo solo perchè sapevo che saresti andata con Lanie e ti volevo lasciare libera per qualche giorno.."
"Saresti potuto venire lo stesso.."
"Io e te in una stanza d'albergo ci infuochiamo, dove l'avremmo lasciata Lanie nel frattempo?"
"Solo in una stanza d'albergo ci infuochiamo?"
"No, siamo come la benzina e l'alcol, ma quando siamo fuori casa, e immaginiamo che qualcuno ci possa sentire.. è tutto più adrenalinico.."
"Ti posso baciare adesso o devo portarti in una stanza d'albergo per farti infuocare?"
"Portami subito in albergo."
"Pirla."


 

  
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